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Capitolo 26: Perdonami, Roy.

Spalanco la porta e senza aspettare un secondo di più, corro verso La Stanza Delle Invocazioni.

Velocemente disegno il cerchio infuocato per terra, e pronuncio le parole che servono per fare apparire Katherine davanti a me.

Mi mordo le labbra mentre aspetto che risponda. Da una parte sono ansiosa di sapere che cos'ha scoperto, ma da un'altra ho paura delle cattive notizie che potrebbe rivelarmi.
Per Lucifero, sto impazzendo, voglio sapere.

D'un tratto mi accorgo dell'immagine di Katherine che sta apparendo lentamente nel centro del cerchio di fuoco.

Lei ha sempre quell'espressione annoiata sul viso, mentre picchietta le unghie rosse sul bordo della finestra alla quale è appoggiata. I suoi capelli rossi boccolosi sono legati in una coda alta, e indossa una semplice maglietta rossa abbinata con una gonna di pelle nera che le arriva sopra al ginocchio.
Questa volta non è seduta sul suo trono, ma è in una stanza diversa, molto grande e appariscente. Sa molto di lei, ecco.

«Aideen cara, quanto ci hai messo per richiamarmi» si gira verso di me, con un sorriso divertito sulle labbra rosse.
«Ero occupata» mormoro, incrociando le braccia al petto.

Occupata a passare del tempo con degli umani, già, e magari anche a baciarne uno.

Aggrotto le sopracciglia quando sento alcune grida provenire dalla sua finestra.
Oh, Lucifero. Sta guardando dei dannati essere torturati come se stesse guardando un film.

Ad un certo punto Katherine si gira un poco verso qualcosa, o qualcuno. Fa un cenno con la mano, piuttosto autoritario.

«Vieni qui» sbotta, e uno dei suoi servi appare vicino a lei.

Lui le dà un bicchiere con un contenuto rosso all'interno. Non voglio nemmeno sapere che cosa sia...

«A cuccia, vai» lo manda via, portandosi il bicchiere alle labbra.
«Puoi chiudere la finestra?» sbuffo.
«Peccato... La musica ti dà fastidio?» ride divertita, e chiude la finestra, come le ho chiesto.

Scuoto la testa, ma non riesco a soffermarmi sulle sue parole: voglio sapere che cosa ha scoperto.
Avevo smesso di pensare a Kai durante questa settimana, ma adesso non riesco a pensare ad altro. Che cosa significano quei corpi che Lentiggini mi ha mostrato? Come ha fatto Kai per uccidere quegli uomini?

«Allora? Che cosa hai scoperto?» le chiedo, senza girarci troppo intorno.
«Oh, tante cose, e non solo sulla faccenda di Kai» sogghigna, per poi schioccare le dita e far apparire una poltrona rossa vicino a lei, «Ho fatto un giretto nella testa di Roy, e devo dire che-»
«Non ho tempo per questo, Kate. Dimmi di Kai» la interrompo.

Lei sbuffa, mentre si siede sulla poltrona e accavalla le gambe. Guarda il suo bicchiere e scuote la testa.

«Così mandi via tutto il divertimento» alza gli occhi verde scuro al cielo, ma poi annuisce e torna a guardarmi, «Va bene, va bene.»

Beve un sorso dal suo bicchiere, mentre io aspetto ansiosa. Sembra quasi che lo faccia apposta per farmi impazzire.

E parla, dannazione.

«Le catene scomparse dal tuo tatuaggio non sono una coincidenza, ma credo l'avessi capito anche tu» comincia a rivelarmi quello che ha scoperto, «Il nostro Lucy sta avendo qualche battibecco di troppo con la famiglia del nostro demone infuocato. Diciamo che per calmarli... Lucy ha deciso di dare qualche diritto in più a Kai.»

Me l'aspettavo, cazzo se me l'aspettavo. È cominciato tutto così, con mio padre che dava più potere a Kai per calmare la sua famiglia. E poi sono io che ci ho sofferto.

«E quali sono?» chiedo, curiosa.

Lei alza le spalle, e mi ritrovo a sospirare.

«Di preciso non lo so, ma se continua così...» stringe le labbra rosse, e un pizzico di dispiacere balena nei suoi occhi verdi, «Mi dispiace dirtelo, tesoro, ma ho paura che il tuo soggiorno sulla Terra sia giunto al suo termine.»

La sua frase è come una coltellata nel petto. Indietreggio.
No. Non ci credo, non posso.

«Non può essere... Quanto tempo credi che mi resti prima che Kai mi venga a prendere?» bisbiglio.
«Non saprei, Aideen. Un paio di mesi, forse un anno.»

Le mie gambe crollano, e mi ritrovo seduta in terra. Un paio di mesi, forse un anno. Non voglio tornare all'Inferno, non posso.

Ormai mi sono affezionata alla Terra. La mia casa è qui, con la signora Denvers, Jessica... Non voglio andare via, non voglio lasciare la mia amica. E soprattutto non voglio rivedere Kai.

Se ci penso, Ecate mi ha nascosto questo... Non mi ha detto nulla. Come ha potuto? Pensavo fossimo amiche.

Mi passo le mani nei capelli, mentre Katherine mi fissa, un po' triste per me.

«Mi dispiace, piccola» dice, lasciando il bicchiere accanto a sé, per poi appoggiare il mento sui palmi delle sue mani.
«Io non... Non posso, non voglio tornare ad essere il suo giocattolo personale» piagnucolo.

Mi sento debole, ma quando si parla di Kai, ne ho tutto il diritto. Perché per lui sono debole. Per lui non sono nulla, anche con le mie qualità da demone, da figlia di Lucifero. A causa Del Tatuaggio, dell'accordo, il mio potere e la mia forza non funzionano con lui. Non posso proteggermi contro di lui, e non posso fare nulla se mi viene a cercare, se non nascondermi.

«Pensi che ci potrebbe essere un modo per spezzare l'accordo?» chiedo, alzando lo sguardo verso Kate.
«Mhm... Può darsi. Chiedilo alla tua amica strega» borbotta, con un sorriso falso.
«Se Ecate non mi ha parlato di Kai, non credo proprio che mi aiuterà a trovare un incantesimo» le dico, e lei alza le spalle.

Stringo i denti. So di averle già chiesto tanto, però... Non so cos'altro fare, sono disperata.

«Per favore, Kate.»
«Eh no, tesoro. Ti ho già aiutata abbastanza» ribatte scuotendo la testa.
«Ti prego. Ti darò un'altra notte con Royal, se è quello che vuoi-»
«Aideen» mi interrompe, con un sorriso un po' dolce, «Ti terrò al corrente di quello che succede qui, ma non posso fare altro. Il mio potere ha dei limiti.»

Abbasso lo sguardo. Capisco... Dopotutto ha già fatto tanto. Se non fosse per lei, nessuno mi avrebbe informata.
Forse chiederò a Ecate, oppure troverò qualcos'altro. Non posso rassegnarmi. Non adesso che mi sto finalmente sentendo a casa.

Forse potrei chiedere aiuto a Lentiggini... Chiedere aiuto a un angelo. Che cosa mi tocca fare...

«Comunque, adesso che mi parli di Royal...» dice Katherine, «Avete trovato una soluzione?»
«Una soluzione a cosa?» rialzo gli occhi verso di lei.

Kate assottiglia gli occhi verde scuro, confusa, poi schiude le labbra.

«Oh, non te l'ha detto...» mormora, «Non hai notato il suo comportamento strano?»
«Sì, l'ho notato. Sai perché fa così?» chiedo.

Ammetto che da quando Royal mi ha chiamata quella sera, al chalet, non ho più pensato a lui. Mi ha fatto leggermente incazzare, esatto.
Ma adesso che Kate ne parla, vorrei proprio sapere che diavolo gli sta succedendo, e perché non me ne sta parlando lui stesso. Di solito non mi nasconde niente... ma d'altronde anche io gli ho nascosto delle cose, quindi meglio non soffermarmi su questo.

Il suo sguardo di fuoco... Forse Katherine mi spiegherà che cosa gli è preso?

«Certo che lo so. Me lo stava praticamente urlando senza aprire bocca» sorride scuotendo la testa, divertita.

Io aggrotto le sopracciglia. Non mi piace il fatto che abbia frugato nella testa del mio vampiro.
Katherine si arrotola la fine dei suoi capelli rossi intorno all'indice, poi ridacchia.

«E mi ha urlato tante altre cose... Su di te per esempio» sogghigna.
«Katherine...» la avverto.
«Va bene! La smetto, okay» sbuffa, per poi bere un sorso di quel liquido rosso.

Gioca un poco con il bicchiere, poi torno ad insistere sul comportamento di Royal.

«Vorrei solo capire che cos'ha» dico.
«Ma allora sei proprio scema... Non hai visto che è più pallido, e che chiede sangue più del solito?» spalanca gli occhi, come per farmi capire che è qualcosa di ovvio.
«Sì, l'ultima volta che l'ho visto mi ha quasi dissanguata...» ammetto.

Però non riesco ad afferrare la ragione del suo comportamento.
Katherine assottiglia gli occhi poi si alza di scatto.

«Quando l'hai visto per l'ultima volta?» sembra preoccupata.
«Una settimana fa, circa. Perché?» chiedo.

Lei sgrana gli occhi poi scuote la testa.

«Oh-oh» mormora mentre si siede lentamente, per poi bere tutto d'un sorso la sua bevanda rossa, «Royal non riesce più a nutrirsi da nessuno se non da te.»
«Che cosa?» sbotto.

Non è possibile, me ne avrebbe parlato.

«È così. L'ho letto nella sua piccola e tenera mente» alza le spalle, «Ha provato a bere il mio, ma quasi vomitava. Uh, non pensavo di fare così schifo...»

La frase di Kate mi frulla in testa. Royal non riesce più a nutrirsi da nessuno se non da te.

Non è possibile. Perché Royal me l'avrebbe tenuto nascosto? Perché mi avrebbe tenuto nascosto una cosa del genere? E perché non riuscirebbe più a nutrirsi di altro sangue?

«Aideen, sveglia!» esclama Katherine, facendomi sussultare, «Non stare lì impalata! Roy non si è nutrito da una settimana, e se non mi sbaglio, i vampiri non durano a lungo senza sangue.»

Nemmeno il tempo di salutarla che corro fuori casa. Non prendo la macchina: mi rallenterebbe e basta.

Come ho potuto essere così stupida, come ho potuto non accorgermi che stava male?
Se avessi risposto alla sua chiamata, forse me l'avrebbe detto...

Qualche secondo dopo sono davanti al Lux, e spalanco la porta. Non vedo nessuno. Il locale è pulito, come se non fosse stato aperto da un po'.

«Royal!» lo chiamo, ma non mi risponde.

Salgo al piano di sopra, e trovo la porta di camera sua chiusa a chiave. Mi guardo intorno, poi do un calcio alla porta. Non ho il tempo per cercare la chiave o altre cazzate del genere.

E lo vedo.
Royal è steso sul letto, più pallido di una statua. Sembra molto sudato, e i suoi capelli neri gli coprono un poco gli occhi chiusi.

«Dannazione» sussurro.

Mi avvicino a lui e cerco qualsiasi cosa che possa tagliarmi. Trovo la chiave della camera, e velocemente la porto sul mio polso. Faccio pressione, e dopo un po' di sforzi, riesco a fare uscire qualche goccia di sangue.
Royal apre gli occhi e si mette a sedere di scatto, svegliato dall'odore.

Mi guarda con gli occhi scuri spalancati, mentre gli porgo il mio polso. Affonda i denti nella mia pelle. Lui non dice nulla, troppo occupato a nutrirsi. Chiude gli occhi, e molto lentamente, il suo viso torna del colore normale. Gli accarezzo i capelli.

La mia stupidità l'ha ridotto così.
L'ho ridotto così.

Dopo un po' cerca di staccarsi, ma io scuoto la testa.

«Prendi quello di cui hai bisogno» dico, e lui continua a nutrirsi, guardandomi negli occhi.

Mi dispiace, mi dispiace.
La testa mi gira, e dopo poco la vista mi si annebbia. Sento che sto per perdere conoscenza.
Mi stendo vicino a Royal, mentre lui succhia ancora un po' di sangue dal mio polso.

«Perdonami, Roy» sussurro, prima di abbandonarmi al buio.

Eccomi di nuovo! Mi diverte talmente tanto scrivere di Katherine che non ho potuto aspettare! Scusate se il capitolo è corto 🥺
Allora, in questo capitolo si scopre che Aideen ha i giorni contati...
E Royal? Che ne pensate del fatto che non riesce più a nutrirsi se non da Aideen?
#TeamRoyal, siate pronti per il prossimo capitolo!
Baci 😈
-Gaia💜

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