Capitolo uno de: "Cuore di Pietra"
1: "Sono Kaori"
''Sorellina ti ho cercata ovunque!'' esclamò Njord, poggiando le braccia sulle ginocchia mentre cercava di riprendere fiato.
Sherry chinò il capo, dispiaciuta.
Il ragazzo parve un secondo sconvolto.
''Cosa, cosa? Sherry, calmati. Respira e spiegami.''
Kaori rise debolmente ed avanzò verso il fratello della ragazza.
''In pratica, ha sbagliato strada, stavano provando a rapinarla e poi io l'ho accompagnata qui, punto''
Il ragazzo sbiancò.
''Hanno provato a fare che?''
''Rapinarla, sai cosa vuol dire, no? Volevano privarla delle cose che si sarebbero potuti..."
Lui la guardò senza emozioni.
''So cosa vuol dire, grazie''
''Ah no, dalla tua faccia sembrava il contrario...'' Sherry scoppiò a ridere. ''...Comunque, Bella Addormentata nel bosco, io sono Kaori. Posso lasciartela o me la perdi?''
''Tu saresti?''
''Te l'ho appena detto...'' esclamò lei. ''...sono Kaori''
Sherry avanzò lentamente con movimenti sinuosi.
''E' stata lei ad aiutarmi, fratellone...'' i tre si guardarono negli occhi, poi Sherry scattò sul posto. ''...Kaori, ma non avevi un appuntamento, ora?''
La bionda si guardò intorno.
''Si, io avevo un appuntamento ma quello scemo di Victor non è ancora arrivato, ama farsi aspettare''
''Victor?'' esclamò Sherry.
Kaori annuì.
''E' uno dei miei più cari amici, dovevamo andare a scegliere il regalo per un' altro nostro amico ma come al solito quel cretino adora farmi aspettare ore ed ore nel luogo dove ci eravamo prefissati di vederci''
''Ti va un po' di compagnia?'' chiese Sherry con gli occhi brillanti.
Kaori intanto di era già seduta su una panchina.
''Se volete, nessuno vi vieta di farmi compagnia''
La piccola dai capelli blu, si voltò verso il fratello maggiore e gli fece gli occhioni dolci, che con lui funzionavano sempre.
E, ovviamente, se gli occhioni dolci funzionavano sempre come gli rispose quella volta Njord?
****
''Eccolo, finalmente!'' esclamò Kaori dopo mezz'ora.
In lontananza i ragazzi intravidero una testolina scura, anzi due.
''Scusami per averti fatto aspettare Kaori, ma questa volta non c'entro nulla io'' esclamò quello che sembrava essere Victor.
''Cos'è successo? E lui chi è?'' chiese la bionda, osservando il ragazzo al fianco dell'amico.
Aveva dei lunghi capelli scuri legati in un codino basso, gli occhi penetranti e affilati come rasoi.
''Lui è Vito, è un mio carissimo amico, ho fatto tardi perché ero andato a prenderlo''
Kaori puntò lo sguardo verso Vito, indossava una semplice camicia bianca larga e dei pantaloni scuri che gli fasciavano le gambe.
In quel momento la dolce voce di Sherry, ruppe il silenzio che si era andato a creare tra i tre.
''Cos'hai fatto alla mano? Ti sta sanguinando!'' esclamò correndo poi dal ragazzo per controllargliela. ''Un violinista dovrebbe sempre curare le proprie mani''
Le nocche gli stavano sanguinando e il polso sembrava slogato ma al ragazzo sembrò non importare, anzi scostò la mano da quella della ragazza.
''La domanda giusta sarebbe: come hai fatto a capire che suono il violino? Perché non la viola?''
La blu gli sorrise molto più di prima.
Poi rise.
La ragazza stava per rispondergli quando si udì una voce chiamare il nome di Vito.
Una bellissima donna sui trent'anni, se ne stava davanti a lui.
Alta con un fisico slanciato, era l'insegnante di danza di Sherry.
''Signorina Annika...''
''Vito sei davvero tu?''
Lui abbassò il capo.
''Signorina Annika, ma come conosce Vito?'' le chiese la piccola.
La donna le sorrise amaramente.
''Lui era un mio allievo.''
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