Runaway
Nome: Laerte (vuol dire colui che raccoglie il popolo, inoltre è il nome del padre di Odisseo)
Cognome: Eros (che sarebbe l'amore puro, intenso e passionale)
Soprannome: Lae, a dargli il soprannome è stata la sua sorellina neonata, che (ovviamente) a 9 mesi non riusciva a dire Laerte, quindi lo riassumeva in Lae.
Età: 15/16 anni
Data di nascita: 23 dicembre 2008
Segno zodiacale: Capricorno
Nazionalità: Greco-americano (nato e cresciuto a New York, nei quartieri più poveri)
Prestavolto:
Aspetto fisico: gli occhi castani, i capelli segreto, se li tinge sempre quindi nessuno sa di che colore sono in realtà. È di media statura, ha un viso un po infantile, indossa sempre felpe e Jeans larghi. Solitamente il tutto è abbinato con infinite spille, di ogni genere, ad esempio ne ha di adventure time, steven universe, evangelion, akame ga kill, la spilla del club del fornaio…
Carattere: È una persona allegra, sempre gentile, qualsiasi cosa accada. C'è solo un problema: è sordomuto, quindi spesso le persone lo ignorano e fingono che lui non esista. Vive la sua vita nel puro silenzio, e nessuno vuole davvero fare amicizia con lui. Ha, tuttavia, imparato a convivere con tutto questo, e ormai decide di ignorare gli altri e vivere la sua vita allegramente, anche se solo. È calmo, troppo calmo, anche se qualcuno gli fa del male, lui non si arrabbia, è un poco sottone. Quando qualcuno si avvicina per parlargli lui sorride e inizia a scrivere sulla lavagnetta che ha agganciata alla cintura, e quando qualcuno decide di diventarlo amico tende a diventare un poco appiccicoso. Non avendo mai avuto una vera e propria relazione con qualcuno, non ha mai avuto anche la possibilità di maturare il fatto che le persone non sopportano quando un amico è appiccicoso, ma lui desidera davvero avere qualcuno accanto. È molto innocente e ingenuo, come un bambino, infatti ha sempre vissuto una vita in solitudine, e questo non gli ha permesso di crescere. Spesso casca a degli scherzi che tutti conoscono e si fa ingannare in fretta.
Ama leggere e fantasticare, ha una grande immaginazione, ed è anche intelligente, l'unico problema è che è anche ingenuo, e si fida troppo. Il suo più grande sarebbe non essere sordo.
Backstory: è stato abbandonato alla nascita dai genitori. Probabilmente lo hanno abbandonato perché era sordo, è stato cresciuto da un vagabondo di nome Ulisse. Lui gli ha dato un nome (Laerte) e lo ha nutrito col poco che aveva. Sebbene fossero vagabondi Ulisse ha deciso di crescerlo in una sorta di campana di vetro, infatti era sicuro che Laerte, essendo disabile, si sarebbe ferito solo uscendo dalla safe zone che Ulisse aveva preparato per lui.
Un giorno, quando aveva 9 anni, Laerte sfuggì alla vista del padre adottivo, e andò al parco, dove gli altri bambini lo presero in giro per la sua disabilità. Lui, che non sentiva quello che dicevano, rimase a sorridere e giocare con loro, non sapendo che lo stavano prendendo in giro. Da quel giorno tornò regolarmente al parco, dove lo prendevano in giro e umiliavano senza che lui lo capisse.
Lentamente Laerte imparò il labiale, e così iniziò a capire quello che dicevano i bambini, e infine smise di andare da loro.
Pochi giorni dopo lui e Ulisse trovarono una bambina abbandonata, lei non aveva le braccia, e per questo i genitori l'avevano abbandonata.
Ulisse e Laerte accolsero la nuova arrivata, e la chiamarono Penelope. Laerte era felicissimo di avere una sorellina, lei crebbe fino ai 3 anni, tuttavia, prima di compierne 4, la situazione sanitaria precoce in cui vivevano, sommata alla mancanza di cibo, fecero morire la piccola. Questo buttò il dodicenne Laerte in una depressione, che peggiorò dopo la morte di Ulisse, che morì qualche mese dopo, investito da un'auto. Ora era solo, non aveva nessuno e viveva per strada, ogni giorno divenne una lotta, e non poteva nemmeno pensare al suo dolore perché doveva procurarsi da mangiare e in contemporanea evitare le persone, da cui era profondamente spaventato. La sua vita continuò così, alle volte qualcuno provava ad avvicinarsi a lui, ma o per il cattivo odore da senzatetto che emanava, o per il fatto che fosse sordo muto (quindi tutti lo recitavano ritardato), tutti se ne andavano, e lui rimaneva solo, coi suoi pensieri che diventavano sempre peggiori, con i suoi sogni, dove immaginava di morire. Poi un giorno trovò un libro, era un fantasy, Harry Potter.
Inutile dire che si innamorò dei libri: non erano come i film che lui non poteva capire, erano pieni di sensazioni e emozioni. Iniziò a cercare sempre più libri nei cassonetti, e ne accumulò un sacco. Piano piano iniziò a sentirsi meglio, derubò qualcuno e prese dei saponi per lavarsi e del cibo per mangiare.
Alle volte vedeva ancora Ulisse e Penelope, li vedeva correre, parlare, ridere , ma sapeva che non erano reali, che erano morti e che quella era la sua mente che gli faceva brutti scherzi.
Si prese cura di sé stesso e affrontò il dolore del lutto. Da quel momento iniziò a vivere in solitudine e allegria, fregandosene di tutto.
Famiglia:
Genitori (adottivo): Ulisse, quando era ancora in vita era il cavaliere e eroe di Laerte, per lui era la sicurezza fatta a persona, si fidava di Ulisse come Ulisse si fidava di lui.
Sorelle (adottiva): Penelope, quando era ancora in vita, era l'unica amica che aveva, i due si capivano, ma Penelope morì molto piccola, quindi la loro amicizia non si sviluppò mai del tutto, e per lui Penelope è solo un miraggio, un fulmine che rapido spacca il cielo per poi sparire per sempre.
Genere e sessualità: maschio, asessuale, omoromantico
Punti di forza:
Intelligenza; riesce sempre ad arrivare a capo di ogni enigma.
È molto agile, riesce a infilarsi anche nella più piccola insenatura nel terreno.
È allegro e mette di buon umore le persone che sono in grado di ascoltare Il suo silenzio.
Sa ascoltare chi gli parla col cuore (ovviamente leggendo il labiale e chi gli parla dovrebbe comunque farlo lentamente), e non critica mai.
È sordo muto, e per questo riesce a vedere molti dettagli che molte persone ignorano, capisce perfettamente tutte le espressioni umane e conosce molto bene la mimica umana e animale.
Punti deboli
È sordo muto, quindi non solo non sente nulla, ma nessuno lo ascolta, anche se ha ragione, tutti lo prendono per ritardato e scambiano la sua allegria per stupidità.
È appiccicoso con le nuove amicizie e questo disturba molte persone. Ma in generale non sa come relazionarsi con gli altri.
È scheletrico dato che viveva da solo per strada moriva praticamente di fame, il che lo rende debole e privo di energie.
È spesso ingenuo, nel senso che se fa amicizia con qualcuno si fida subito.
Non sa sfogare le sue emozioni, quindi si tiene sempre tutto dentro.
Likes: ama i libri perchè sono qualcosa che lo trasporta in un altro mondo, il suo mondo è silenzioso, solitario…ma nei libri c'è solo felicità, una cosa che lui desidera più d'ogni altra cosa.
Dislikes: odia le cuffie e la musica. Tutti hanno le cuffie, tutti ascoltano quella bellissima musica che lui non può sentire, odia le cuffie.
Cosa ne pensa della lettera: la sua reazione è stata puro sgomento, ha saltellato per tutta la città immaginando quello che avrebbe fatto con quei soldi. Ci ha subito creduto ed era entusiasta.
Cosa farebbe col miliardo se lo vincesse:
Farebbe un orfanotrofio per bambini disabili, dove tutti sarebbero accettati.
Che ne pensa di Avery Kylie Grabs: pensa che quella tizia sia solo l'ennesima riccona, non gli importa troppo.
Relazioni: vorrebbe un amico, o di più. Sogna da sempre qualcuno che gli stia accanto.
Curiosità:
-adora fare foto, infatti tiene una macchina fotografica nella borsa a tracolla che porta con sé
-Ama andare a trovare i gatti e cani randagi.
Quotes:
(Scritti su un foglio o nella lingua dei segni, ovviamente)
“Buffo che un sordomuto abbia i quotes”
“Vorrei dirti che sei scemo, ma sei analfabeta”
“non voglio stare solo, peccato che nessuno capisca la lingua dei segni”
Aesthetic:
Outfit:
Playlist: …se la mettessi mi sentirei un mostro
@_my_star spero che ti piaccia, se c'è qualcosa che non va dimmi, e scusa per il ritardo
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