Can you see me?
Oc per "Can you see me?" di A_Selfish_Girl
Nome: Shin
Cognome: Bijon
Età: 21
Aspetto fisico: Shin è uno psicopatico all'apparenza. Molti non osano nemmeno avvicinarsi a lui.
I suoi occhi incutono timore a chiunque osi soffermarsici sopra per troppo tempo. Bastano quei due rubini per farvi capire com'è messo il nostro caro Shin.
I suoi capelli castani sono perennemente spettinati. Anche l'acconciatura è un disastro. Perché? Perché i capelli se li taglia da solo. Non si impegna nemmeno un pò in ciò, lasciando il tutto nelle mani della fortuna.
La sua pelle candida potrebbe accecarvi. Sembra un fantasma. L'unica cosa che vi farà ricredere su questa sua sovrannaturalità, saranno sicuramente i numerosi tagli autoinflitti che gli percorrono le braccia. Ormai, non avendo più le sue adorate forbici, si sono rimarginate, lasciando spazio a delle cicatrici.
Carattere: come descrivere Shin in una parola? Pazzo.
Il suo subconscio è completamente andato. Caput!
È completamente imprevedibile e, soprattutto, inaffidabile. Non ditegli niente, lo prenderà come un gioco o uno scherzo, iniziando a riderci sopra anche se si tratta della cosa più seria del mondo. Potrebbe ridere anche solo perché ha visto un muro.
Soffre di Ipoestesia. Ovvero, Shin non ha sensibilità. Ne soffre dalla nascita, perciò non conosce il significato di dolore. Non importa quanto possiate fargli del male, lui non sentirà mai niente.
Ciò è un'arma a doppio taglio, in quanto Shin non conosce il suddetto limite. Non si farebbe problemi a sorpassarlo... almeno all'inizio. Probabilmente quando inizierà a pentirsene, sarà troppo tardi.
Spericolato e pericoloso. Farà di tutto pur di divertirsi.
In quello sport rischio la vita? Devo farlo.
Se passo con il rosso c'è il rischio che provochi un incidente?
Devo farlo.
Provando a derubare quella banca rischio di finire ucciso?
Devo farlo.
Ah si, è inutile proibirgli qualcosa. Sarà la prima cosa che farà. Quindi, se proprio volete farlo stare fermo, proibitegli di andare a dormire. In meno di dieci secondi lo troverete sdraiato sul suo letto a russare come un orso.
In momenti di pazzia potrebbe mettersi a sussurrare "Tic Toc". Non per indicare il tempo che scorre. Ciò gli ricorda un suo vecchio amico.
Passato: Shin non ha avuto un passato rose e fiori. Tutto è iniziato durante la sua infanzia. Aveva incontrato un bambino della sua età. Si chiamava Tic. Gli piacevano le stesse cose, ma Shin pensava che lui era un pochino strano. Quando arrivarono i suoi genitori, chiesero a Shin con chi stesse parlando. Lui gli disse che stava parlando con il suo nuovo amico, ma i genitori non lo videro. Loro si convinsero che adesso lui aveva un amico immaginario e convinsero anche Shin di questo. Così lasciarono correre. Ma, con l'arrivo dell'adolescenza, Shin continuava a dire che Tic esisteva ancora. Non era immaginario poiché l'aveva toccato. Nonostante non avesse sensibilità, sapeva se qualcosa era reale o meno. E lui era reale.
I genitori, preoccupati, chiamarono uno psicologo. Esso gli diede dei farmaci ma, ovviamente, non funzionarono. I genitori, ormai terrorizzati da lui, cominciarono a distaccarsi. Shin a scuola iniziò ad essere deriso, umiliato ed evitato. Ormai gli rimaneva solo il suo amico d'infanzia. Decise che non sarebbe più tornato a scuola e si confinò in camera sua. Ebbe tempo per pensare. Si chiese soprattutto se i suoi genitori gli volessero ancora bene. Aveva rovinato tutto. Dal momento in cui aveva incontrato lui. Iniziò a covare una rabbia silenziosa verso tutto e tutti. Shin era cambiato quel giorno. Lo stesso giorno in cui venne evitato. Lo stesso giorno in cui iniziò a prendere quei farmaci. Lo stesso giorno in cui... incontrò lui.
Prese un paio di forbici e tentò di uccidere la persona che gli aveva tormentato la vita. Quella stessa persona che incontrò quando era solo un bambino. Tic. Ma, lui non morì. Fu allora che capì che forse era veramente pazzo. Che aveva le allucinazioni. Il fantasma uscì per sempre dalla sua vita. Ma ormai era riuscito a rovinargliela. Fu mandato in un manicomio. E le sue condizioni non fecero che peggiorare. Solo una cosa era certa ormai... sarebbe uscito di lì ed avrebbe avuto la sua vendetta.
Famiglia: i suoi genitori hanno sempre voluto bene a Shin. Un bambino in perfetta salute con condizioni fisiche perfette. L'unica pecca era l'Ipoestesia. Ma, forse era più un dono che una maledizione. Loro iniziarono a spaventarsi nel momento stesso in cui lo videro parlare al vento. Lo chiamava Tic. Niente di grave all'inizio. Solo un nuovo amico immaginario. Ma Tic continuò a tormentarlo. I genitori fecero di tutto pur di farglielo dimenticare, ma alla fine decisero di distanziarsi da lui. Soprattutto dopo averlo visto pugnalare l'aria con un paio di forbici, urlando il nome di Tic.
Abilità intellettuali e fisiche: Shin in questo campo ha il vantaggio dell'Ipoestesia. Non sente dolore, tanto meno il calo di energia. Potrebbe continuare a dare calci e pugni all'infinito, finché non sviene. È molto silenzioso.
Cosa pensa di:
-Dei Rei: associa Tic ad uno di loro. Perciò li disprezza. Li odia con tutto il cuore.
-Degli Akumo: il suo pensiero è molto simile a quello dei Rei. Sono molto simili tra loro, perciò vorrebbe che non esistessero. Vorrebbe cancellarli dalla propria mente per non vederli mai più.
-Degli altri Machigai: sono simili a lui, ma non gli fanno ne caldo ne freddo.
-Del Sistema: non lo conosce molto bene, perciò non saprebbe.
Relazione: non conosce più il concetto di amore. Sicuramente non è interessato ad averne.
Ecco fatto A_Selfish_Girl
Wow! Quasi 1000 parole. Mi sono superata stavolta.
Spero ti piaccia e che sia abbastanza coerente, visto che alcuni punti non mi erano del tutto chiari.
Zau!
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