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Capitolo 8- Pomeriggi d'Inverno

L'intera Godric's Hollow aveva l'aspetto idilliaco e pacifico di un paesaggio inglobato in una sfera con la neve. Le giornate avevano fretta di terminare ed il tempo scorreva rapido, scandito da sequenze di azioni quotidiane e a tratti monotone.
Dicembre aveva gradualmente lasciato il posto ad un Gennaio rigido, contornato da frequenti nevicate e da una brezza tagliente, la quale rendeva azzurrine le dita di coloro che, uscendo, dimenticavano a casa i guanti. Il colore plumbeo del cielo rispecchiava l'umore degli abitanti del piccolo villaggio, che avevano ridotto al minimo indispensabile le proprie uscite, preferendo trascorrere i pomeriggi nei propri salotti, riscaldati dal tepore del fuoco crepitante, con una buona pinta di Burrobirra fra le mani ed il sommesso chiacchierare dei bambini o della musica a basso volume, come unico sottofondo.
James Potter li detestava, quegli interminabili, grigi pomeriggi invernali. Quei pomeriggi in cui si vedeva costretto a restare segregato in casa, senza nulla di interessante da poter fare, con, come unico svago, il guardare la lenta discesa della neve, ammucchiata ai margini delle stradine lastricate. Lui preferiva di gran lunga le calde e assolate giornate estive, durante le quali era possibile passeggiare, volare su un manico di scopa o semplicemente star fuori in veranda, senza il rischio di contrarre l'influenza. Aveva bisogno di sentire i raggi solari sulla pelle, il vento fra i capelli e di dare fondo a quell'energia che lo pervadeva, impedendogli di restare fermo.
"Potresti leggere un buon libro, una volta tanto" Aveva proposto Lily, fino all'estenuazione. Ma James non voleva saperne affatto di passatempi tranquilli e rilassanti quali la lettura di un libro, avrebbe preferito di gran lunga riesumare la sua Tornado e saltarvi a bordo, indipendentemente dalle precarie condizioni meteo, se la moglie non glielo avesse categoricamente proibito.
Era un nevoso martedì pomeriggio, per nulla differente da quelli trascorsi durante la settimana precedente. Lily Potter, leggeva un enorme tomo babbano classico, dall'aspetto noioso, distesa sul divano, i capelli rossi raccolti in uno sbrindellato chignon e gli occhi verdi puntati sulle pagine ingiallite. A poca distanza, Harry, dava dimostrazione delle sue abilità di artista, scribacchiando con un pennarello arancione su una pergamena distesa sul pavimento. Harry Potter aveva sviluppato una certa attrazione per il disegno da quando, circa una settimana prima, aveva osservato sua madre ritrarre alcuni oggetti immobili su una tela. I suoi genitori gli avevano concesso la libertà di esprimere il suo estro creativo, utilizzando dei pennarelli babbani, alla condizione che non aggiungesse decorazioni variopinte alle pareti o al pavimento, condizione che lui non sempre rispettava.
"Ma che cosa dovrebbe essere?" Chiese Sirius, sporgendosi dalla poltrona sulla quale era disteso e gettando un'occhiata perplessa al capolavoro informe ritratto dal bambino. James guardó a sua volta e sorrise, fu un sorriso ambiguo, più simile ad un ghigno. "Ma come, Padfoot? Non lo riconosci?" Chiese James con apparente innocenza nel proprio tono di voce. Sirius scosse la testa e aguzzó lo sguardo, tentando di inquadrare quell'ammasso informe di linee arancioni, racchiuso da un enorme ovale che occupava la maggior parte del foglio di pergamena. "Sei tu!" Spiegó James brandendo la pergamena, con un gesto che Harry trovó non poco sgarbato "Guarda: ha i tuoi stessi capelli, identici, spiccicati. E la tua stessa faccia allungata e..." Illustró James, indicando le varie somiglianze, in realtá per nulla simili ai tratti somatici del ventenne alto, dal viso affilato diviso a metà da un sipario di capelli corvini lunghi fino alle spalle, che al momento lo osservava in un'espressione corrucciata ma allo stesso tempo divertita dal tentativo di umorismo dell'amico "Hai ragione, Prongs, come al solito hai perfettamente ragione. Ma credo che tu non abbia notato un particolare rilevante, la vedi questa linea qui? E questa specie di rettangolo in questo punto? Ha dentro un paio di quadrati che assomigliano sono la copia esatta dei tuoi occhiali, tutto insieme fa la tua esatta riproduzione!" Annunció Sirius mostrando con orgoglio di aver, anche lui, interpretato l'arte decisamente astratta del piccolo Potter.
Harry, dal canto suo, tentó di comuncicare il suo disappunto con le personali interpretazioni di padre e futuro padrino ma nessuno vi prestó particolare attenzione: Lily aveva posato il proprio libro su un tavolino ed ora si apprestava a scoprire su cosa fosse chino, da oltre un'ora, Remus. "Cosa stai scrivendo?" Gli chiese la ragazza dai lunghi capelli rossi leggendo l'intestazione di quella che pareva essere una lunga e complicata lettera, che dava l'impressione di essere scritta in Rune Antiche, "Nulla, nulla di interessante, sto solo cercando di tradurre un brano, tratto da un libro, dal nostro alfabeto alle Rune Antiche. Per allenarmi un pó con le Rune. Con questo tempo da...potrei dire da lupi ma direi che sarebbe un tentavivo fallimentare di autoironia, bhe comunque non è che si possa fare granchè" rispose in fretta Remus, richiudendo il proprio scritto e riponendolo all'interno di una consunta borsa a tracolla, posata sul pavimento. Sirius parve insospettito dal comportamento dell'amico, certo era un'abitudine di Remus studiare o interessarsi ad argomenti già trattati durante gli anni di Hogwarts, ma per quanto ne sapeva, le Rune Antiche non erano mai state il suo forte. James, invece, al sentire quell'affermazione sul tempo si era improvvisamente rabbuiato. "Moony, potrei d'are un'occhiata alla tua traduzione di Rune Antiche?" Chiese Sirius, inarcando un sopracciglio con sospetto. Remus avvampó "N-no, non è il caso..." Tentó di chiudere la conversazione, pur sapendo di essere finito dritto dritto nel tranello di Sirius, il quale non aspettava altro che una risposta vaga e, possibilmente, balbettata. "E perchè non è il caso?" Chiese fissando il ragazzo dai capelli biondo scuro e gli occhi color miele, dritto negli occhi. Quest'ultimo abbassó immediatamente lo sguardo "Perchè...perchè ti annoieresti! Sì, proprio così, sai le Rune Antiche..." Asserì posizionando la borsa ad una distanza di sicurezza dal raggio di azione di Sirius. Sfortunatamente per lui, fu invece Lily ad impossessarsi della borsa ed estrarre la presunta traduzione. James fu piacevolmente stupito dal gesto della moglie, che fosse stata finalmente contagiata dal modo di fare dei Malandrini? Erano anni, ormai, che tentava di convertirla all'agire in modo meno responsabile, che i suoi tentativi fossero finalmente andati in porto? James non ebbe mai la risposta, impegnato com'era a contemplare l'espressione soddisfatta di Lily nel leggere la pergamena e quella imbarazzata di Remus, apparsa come conseguenza di quel gesto. Decise di prendere parte anche lui a quello strano tipo di divertimento, del resto adorava impicciarsi nei fatti altrui, specialmente quando non poteva fare nient'altro di interessante e quando questi fatti dovevano restare ermeticamente segregati. "Che cosa dice questa traduzione?" Domandó il ragazzo dagli occhiali, sporgendosi per tentare di dare una sbirciata, imitando Sirius che tentava di fare lo stesso. "Evanesco!" Pronunció Remus, esattamante un istante prima che i suoi ex compagni di dormitorio leggessero la pergamena, cosa che lasció questi ultimi alquanto delusi. "Oh, per Merlino!" Si lasció sfuggire Lily nel momento in cui il foglio si dissolse fra le sue mani "Non sei riuscita a leggere proprio niente?" Chiese Sirius speranzoso, Lily fece spallucce "Ho solo capito che si trattava di una lettera e non di una traduzione, indirizzata ad una certa Nympha...Nymphaqualcosa, non ricordo esattamente il nome. Ora che ci penso potrebbe anche essere..." Harry la interruppe "Nymphaquaccofa!" Ripetè, gli occhi verdi resi scintillanti dall'orgoglio di aver pronunciato la sua prima parola. Lily e James si voltarono di scatto verso il bambino seduto sul pavimento "Hai sentito?! Hai sentito, James? Ha detto qualcosa! Ha proprio detto qualcosa" Esclamó Lily prendendo Harry fra le braccia e baciandolo sulla fronte, James sorrise ed annuì "Bhe avrei preferito che pronunciasse qualcosa come papà" Obiettó cercando di ricordare dove aveva già sentito quel Nymphaqualcosa. "Oppure Padfoot" Propose Sirius agitando la bacchetta, all'istante, quattro bottiglie saettarono dalla cucina al salotto, a coronare l'entusiasmo generale. Solo Remus parve essere ancora scosso dal fatto che i suoi amici avessero letto la sua lettera avvolta nel mistero "Sù con la vita, Moony! Non è questo il momento di fare il romantico con..." Sirius abbassó notevolmente il tono di voce "Nymphadora. Guarda che l'ho capito, non sono cieco sai?! Ma non fare quella faccia da funerale, non lo diró ad anima viva o morta che sia. Sorridi! Cos'è non ti sei lavato i denti?! Fammi un sorriso! Il mio futuro figlioccio ha detto la sua prima parola!" Sirius sorrise in modo esagerato, il suo volto era illuminato al pari di quello di Lily e James. Quello di Remus, invece, aveva appena sperimentato cosa si provasse ad essere in una sauna babbana, tanto era arrossito.

#SpazioAutrice
Salve gente! Mi scuso per il ritardo nella pubblicazione ma ieri ho avuto un progetto scolastico da terminare e non sono riuscita a pubblicare. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo con ben due novità: la prima parola di Harry e la comparsa (verbale) di Nymphadora!
Spero vi sia piaciuto, se sì fatemelo sapere
For ever and always be a potterhead !
I solemnly swear that i am up to no good !

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