Capitolo 25- La Festa della Mamma
Lily Potter, i lunghi capelli rosso scuro disseminavano il cuscino candido, inanellati dolcemente in morbidi boccoli, che disegnavano curve sinuose, come un fiume sanguigno; sbuffava sommessamente, fissando ostinatamente il soffitto color crema della propria camera da letto. Non le era affatto sfuggita la sottile, pressocchè impercettibile ad occhio nudo, crepa che si snodava nell'intercapedine fra il soffitto e la parete destra, poichè i suoi occhi, color verde acceso, scrutavano l'apparentemente noiosa distesa color crema da circa un'ora, senza alcuna interruzione. Dalla fronte leggermente aggrottata e dalle labbra contratte in una sorta di strana smorfia meditabonda, si sarebbe potuto dedurre facilmente che la ragazze fosse assorta, totalmente concentrata in un qualche pensiero che, da più d'una settimana, oramai, l'affliggeva.
Non appena la sveglia digitale, di fattura babbana, rimediata dall'armamentario di oggetti babbani di Lily in sostituzione della sua antenata tristemente distrutta, emise un fioco lampeggiare color cobalto, per indicare lo scoccare delle ore sette, la ragazza dai capelli rossi decise che era giunto il momento propizio per concludere l'attività di scrutamento del soffitto, così si voltó sul fianco destro, e concentró la sua attenzione sul proprio marito.
James dormiva beatamente, un'espressione di quiete perpetua dipinta sul volto ed un ghigno appena accennato sulle labbra, certamente, doveva star sognando qualcosa che lo rendeva felice, o almeno così si sarebbe potuto dedurre dalla sua espressione rilassata. Respirava con un ritmo regolare, dilatando il torace nudo. La pelle del ragazzo dagli occhiali squadrati, con l'avvento dei primi sprazzi del sole di Maggio, aveva raggiunto una tonalità di colore simile a quella dello zucchero caramellato e, sul suo naso, erano affiorate un paio di infime lentiggini, color caffellatte. Certo, le lentiggini appena accennate di James non erano paragonabili alle felidi di cui erano trapuntati viso e spalle di Lily, la quale, persino nella bella stagione, persisteva a mantenere la sua carnagione lattiginosa e candida, seconda, probabilmente, solo al colorito perennemente pallido di Remus.
Lily sospiró, domandandosi sinceramente per quale ragione qualunque avvenimento comportasse festeggiamenti dovesse essere, per lei, una così grande fonte di stress. Sforzandosi appena, riusciva quasi a percepire la spossatezza che avrebbe avvertito al termine di quella giornata, a cui non era ancora stato dato l'avvio ufficiale. Se solo le avessero rilasciato la possibilità di poter rendersi utile, in qualunque modo, certamente non avrebbe avuto il gravoso compito di riparare, al termine della giornata, ai danni causati dal suo mortalmente adorabile eppure inguaribilmente dotato di una naturale propensione verso i disastri marito. Sebbene le sue intenzioni fossero delle migliori, James Potter non era propriamente la persona piu adatta a svolgere attività che comprendessero la preparazione di pasti, anche dei più elementari, oppure la messa in funzione di quello strano aggeggio babbano di forma cubica, di cui Lily decantava le lodi, assai utile per il lavaggio dei capi di abbigliamento. Eppure, seppure il ragazzo fosse pienamente cosciente di quanto fosse carente in tali attività, il giorno sette di Maggio, cosí come aveva precedentemente fatto tempo addietro, il ventinove di Gennaio, s'era preso l'impegno di evitare che, il giorno successivo, sua moglie svolegesse qualunque attività domestica o che si avvicinasse a meno di tre metri da qualsivoglia strumento di pulizia. Non che Lily non avesse tentato di controbattere in qualunque modo possibile, intendiamoci, tuttavia, l'indole testarda di un nato sotto il segno dell'Ariete di James, ebbe la meglio anche quella volta. La ragazza dai lunghi capelli ramati avrebbe dovuto capirlo dapprima, che si era apprestata a combattere una battaglia chiaramente persa, le sarebbe bastato rievocare i tempi di Hogwarts, in cui, tanta era stata la testardaggine di James nel voler entrare nelle sue grazie, che dopo anni di strenui combattimenti, alla fine aveva accettato quello che avrebbe potuto essere stato il suo milionesimo invito ad uscire. Spesse volte Lily, quando non aveva null'altro per la mente, il che capitava molto di rado, si ritrovava a domandarsi, senza alcuna apparente ragione, quale svolta avrebbe avuto la sua vita se non avesse mai accettato alcun invito ad uscire, propostole da James. Certo, era pur vero che era gran parte merito dei radicali cambiamenti avvenuti nel ragazzo, se lei s'era convinta, tuttavia, si ritrovava a chiedersi sinceramente da dove fosse scaturita quell'improvviso torrente di fiducia. Si rifiutava categoricamente di credere che, da parte sua, anche in lei stesse avvenendo un mutamento, un mutamento nel tipo di sentimenti che provava, se le capitava di intrattenere un qualche tipo di relazione con James Charlus Potter.
Eppure ora, a distanza di ben quattro anni dal termine del loro settimo ed ultimo anno ad Hogwarts, Lily si ritrovó a riflettere sulla tipologia di sentimenti che avesse mai nutrito nei confronti di James, nel corso della sua vita. Certo, non si potrebbe negare che avessero vissuto parecchie variazioni, tuttavia, ragionava la ragazza dagli occhi color giada, erano quasi sempre rimasti sul fronte negativo, non era forse così?
'Indifferenza, antipatia, astio, un principio di odio, disprezzo, disgusto, odio reale e tangibile...il desiderio incontrollabile di vederlo precipitare da una notevole altezza è un sentimento?' Sì, decisamente nessuno dei precedenti sentimenti poteva dirsi positivo o, quantomeno, neutrale.
Sulle labbra di Lily affioró un leggero ghigno di puro compiacimento, andava piuttosto fiera d'essere rimasta l'unica ragazza a non aver mai e dico mai preso una cotta per un qualsivoglia membro dei Malandrini, cosa che pareva risultare piuttosto complessa, dato che pressocchè l'intera popolazione femminile che avesse frequentato Hogwarts in quegli anni, aveva, almeno una singola volta, sospirato e sorriso estatica al pensiero di James, Sirius o Remus.
Solo Lily pareva essere immune al misterioso fascino di quei tre, al contrario, pareva che più metri quadrati vi fossero a separarla da loro, più la ragazza fosse solare, allegra e cordiale con il prossimo, quasi la loro presenza fosse stata, per lei, tale a quella di una mosca molesta.
Eppure Lily, nell'esatto momento in cui posó nuovamente lo sguardo sul marito, ancora dormiente, involontariamente si ritrovó a rievocare la lunga serie di bei ricordi che aveva vissuto insieme a lui. E fu proprio in quel momento che Lily Potter realizzó quanto, nel corso del settimo anno, si fosse realmente avvicinata a James, quanto il calore del ragazzo avesse, gradualmente, dissolto l'invisibile barriera di ghiaccio che s'era innalzata dinnanzi a lei, dal momento in cui aveva tagliato i ponti con il suo unico, vero amico. Ricordó di quella volta in cui lui le aveva, per l'ennesima volta, domandato se avesse, gentilmente, voluto augurargli buona fortuna per il primo incontro di Quidditch della stagione, al settimo anno: Grifondoro contro Serpeverde, una storica rivalità sia sul campo da Quidditch, che nel cuore di Lily. Non sapeva per quale ragione lei gli avesse realmente augurato una buona fortuna, a mezza voce, s'intende, sperando che non lo notasse minimamente e che seguitasse nel credere che a lei, a Lily, di lui non importava nel modo più assoluto. I Grifondoro vinsero quell'incontro. Era l'Ottobre 1977. Il loro primo bacio, avvenuto nel Marzo del 1978, era stato solo il coronamento della tacita alleanza, indissolubile, che s'era instaurata da quel fatidico giorno d'Ottobre, giorno in cui, per la prima volta, s'erano rivolti la parola cordialmente, intrattenendo una comune conversazione, prima di minacce di Maledizioni Mortali.
Quel bacio fu solo il primo d'una lunga, non ancora conclusa, serie.
La ragazza dai capelli rossi chiuse gli occhi e s'abbandonó totalmente ai beati ricordi dei loro baci, scambiati di sfuggita, in segreto, scambiati con lo sguardo, con le labbra, o anche solo sfiorandosi le mani per un misero istante. Erano baci particolari, i loro, erano solo contatti rapidi, incontri di sguardi, di mani, non solo di labbra, quelle erano solo delle formalità. Lily ridistese la testa sul proprio cuscino e, per un istante, dimenticó che di lì a pochi minuti sarebbe stata svegliata per la sacrosanta celebrazione della Festa della Mamma, per un istante si ritrovó immersa in una vasca d'acqua calda, ricolma di effimere bolle, nel Bagno dei Prefetti ad Hogwarts, proprio come anni prima, e le labbra di James sulle sue...
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro