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Capitolo 16- Profumo d'estate

Un arido venticello secco soffiava impaziente su Godric's Hollow, destreggiandosi fra le casupole ed entrandovi, ove fosse possibile, attraverso le finestre spalancate. Gran parte della popolazione aveva tentato di procurarsi un minimo di frescura in ogni maniera possibile, magica e non, tuttavia, a causa dell'incredibile ondata di caldo, che da alcuni giorni aveva trasformato il villaggio in un'inespugnabile cappa di calore, risultava quasi impossibile riuscire a rilassarsi, qualunque tentativo si facesse.
Le sponde del lago, situato al limitare della foresta, andavano via via ritirandosi e, come ogni anno, tale avvenimento determinava l'avvio del flusso migratorio degli Avvincini, i quali, con l'arrivo delle prime ondate di calore, avviavano una rapida risalita del torrente sino ad un secondo lago, poco distante da quello in cui stanziavano durante la stagione fredda, ma decisamente molto più profondo, tanto da restare quasi del tutto immune agli effetti del caldo soffocante. L'avvenimento di tale flusso migratorio poteva rivelarsi un argomento di scarso o nullo interesse, tuttavia, gli abitanti di Godric's Hollow, lo ritenevano il sintomo certo dell'arrivo della tanto attesa estate. Così come possedevano un segnale caratteristico per la venuta della primavera, la Grande Tempesta, ne possedevano uno analogo per la venuta dell'estate, ovvero la Migrazione degli Avvincini. A guardarla, la Migrazione degli Avvicini, poteva anche ritenersi uno spettacolo degno di questo nome: era una vera meraviglia veder sfrecciare sull'acqua argentina del torrente quella tale quantità di demoni acquatici, senza produrre il ben che minimo rumore, mentre i raggi solari del mezzogiorno illuminavano la superficie liquida. La Migrazione aveva un itinerario ben scandito e mai variato nel corso dei secolo: attorno alle undici del mattino, gli Avvincini, davano l'avvio alla fase di raccoglimento nel punto esatto in cui il torrente sfociava all'interno del lago, un'operazione non poco complicata, trattandosi di una colonia di circa un migliaio di abitanti. Anche i maghi veterani residenti a Godric's Hollow, iniziavano la loro lenta processione verso il lago proprio alle undici, poichè, data la loro andatura parecchio lenta e colma di soste; era, tuttavia, necessario che i maghi veterani si recassero sul posto per osservare e coordinare la Migrazione, erano proprio loro a decretare l'avvio ufficiale dell'estate, solo dopo che anche l'ultimo Avvincino sarebbe stato trasportato attraverso la corrente impetuosa del torrente.
Alla fase di Migrazione vera e propria seguiva, circa dal quattordicesimo secolo, una tradizionale festa di paese, chiamata Festa d'Estate, la quale veniva allestita, come di consueto, nell'ampia piazza principale di Godric's Hollow, Gryffindor's Square. Durante la Festa d'Estate, si poteva assistere ad una serie di spettacoli nei quali si inscenavano le più celebri battaglie o i più straordinare duelli avvenuti fra maghi potenti, a partire dal ben noto duello avvenuto tra Godric Grifondoro e Salazar Serpeverde; tuttavia, l'attrazione maggiormente gradita ai visitatori, era indubbiamente la presenza della storica della magia Bathilda Basghot, la quale intratteneva il pubblico accorso sia narrando di mirabolanti avventure ed impensabili retroscena della vita di maghi celeberrimi, sia offrendo, al costo di une falce, a sua detta donata in beneficienza, le sue famose ed apprezzatissime pesche zuccherate. Al centro della piazza, rivestita da mattoni in marmo d'un bianco madreperlato venato di grigio e azzurro, si ergeva una statua laminata d'oro raffigurante l'ero del paese, Godric Grifondoro, celebre per il suo smisurato coraggio e per aver preso parte alla fondazione della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dando i natali all'omonima Casa, nella quale venivano Smistati coloro che dimostravano di possedere cavalleria, coraggio e spiccato senso del dovere, nonchè una buona dose di spirito d'avventura.
Al piccolo Harry Potter, l'atmosfera di festa, piaceva particolarmente, accendeva in lui una qualche inspiegabile euforia, che gli impediva di star fermo all'interno della sua culla o di qualunque altro luogo che fosse delimitato dalle pareti di casa Potter. Arrancava ben arzillo per l'intero perimetro del salotto, ridendo di gusto ad ogni minima frase, pronunciata dalla gracchiante radiolina, ed applaudendo con grande entusiasmo senza alcuna apparente ragione. Sirius pareva essere parecchio divertito dalla divertente scenetta tenuta dal suo figlioccio, difatti, non faceva altro che incoraggiarlo, lanciando urla di incitamento su come Harry fosse portato per la carriera da intrattenitore delle folle, alias: cabarettista. Remus, da parte sua, non poteva non essere rallegrato dalle urla gioiose del bambino dai capelli neri e gli occhi verdi, che alleviavano notevolmente il pensiero che quella sera ci sarebbe stato l'ennesimo plenilunio, il quale l'avrebb costretto ad abbandonare l'allegra serata ben prima dei suoi amici. Sorrideva, un sorriso sfinito, un sorriso rassegnato, ma un sorriso vero.
"Cos'ha oggi, quel bambino? In condizioni normali è più tranquillo di Remus, il che è già tutto un dire" Domandó Sirius a gran voce, sperando di poter sovrastare le risatine di Harry. Lily, apparsa in quel preciso istante sulla scalinata a chiocciola, scrolló le spalle "Non ne ho idea, peró non è per niente fastidioso, anzi, una ventata d'allegria in più non guasta mai!" Decretó la ragazza dagli occhi verdi dando un ultimo vigoroso colpo di spazzola ai suoi folti capelli ramati. "Sarà perchè oggi è il suo compleanno" Suggerì una terza voce, quella di James, anch'essa punteggiata da un tono allegro. Il ragazzo dagli occhiali varcó l'arco che introduceva al salotto e tese le braccia nel tentativo di sollevare Harry, il quale indossava un'adorabile t-shirt di color rosso acceso sovrastata da una minuscola salopette in jeans. "Siamo tutti pronti?" Chiese James rivolgendo un'occhiata d'intesa a Sirius, quella frase, come l'amico ben sapeva, aveva un significato ben più profondo di quanto non sembrasse: James era solito pronunciarla poco prima che la luna piena raggiungesse il suo apice e che lui ed i suoi amici si trasformassero. La risposta a quella domanda era sempre la solita, la frase che dava l'avvio alle loro avventure al chiaro di luna 'I Malandrini sono pronti, Prongs' e, per quelle sere, tale frase restava l'ultima frase pronunciata da umani, proferita in fretta, per lasciar il posto ad ululati e latrati, le loro grida di guerra. "Uti ponti?" Ripetè Harry aspettando, con trepidazione, una risposta positiva, che sarebbe divenuta il loro lasciapassare per potersi recare alla tanto attesa Festa d'Estate. "I Malandrini sono pronti, Prongs" Risposero all'unisono Remus e Sirius, inscenando un solenne saluto militare. "I Maidini tono ponti, Pong" Ripetè nuovamente Harry, dando prova di avere una velocità d'apprendimento ben superiore a quanto i suoi familiari immaginassero. "Anche Lily è pronta!" Esclamó Lily, utilizzando a sua volta la terza persona. Nel vederla, James rimase senza fiato: indossava un abito estivo color malva ed un paio di sandali color corda. Nulla di più, non un filo di trucco sul suo viso asperso da chiare lentiggini, non un singolo fermacapelli che attirasse l'attenzione, non un millimetro di tacco, sulla suola dei suoi sandali. La quint'essenza della semplicità, eppure, agli occhi di James, risultava la ragazza più attraente che avesse mai conosciuto. Non era affatto di quelle ragazze che attirano l'attenzione, passeggiando per la strada, per il loro vestiario, la loro bellezza (nonostante la bellezza di Lily fosse innegabile), la loro camminata elegante e sensuale, no, nel modo più assoluto, era una di quelle ragazze che attirava l'attenzione per il suo modo di strizzare gli occhi in una giornata assolata, per la sua gentilezza, la sua maniera innocente di rimirarsi all'interno di una vetrina. Con indosso quell'abito così semplice eppure meraviglioso, a James parve quasi che i suoi sogni avessero magicamente preso vita davanti a i suoi occhi, "Perchè mi guardi così?" Chiese Lily ravviando la sua folta chioma rosso scuro, "Hai addosso il profumo dell'estate" Rispose James con semplicità, come se la sua risposta fosse stata completa ed esaustiva. Ognuno dei presenti aggrottó la fronte ed un borbottio perplesso percorse il salotto di casa Potter. James non parve curarsene, dopotutto, aveva semplicemente detto la verità: Lily, quella sera, aveva addosso l'inconfondibile profumo dell'estate. Riflettendoci meglio, Lily aveva proprio l'aspetto di una serata estiva, sì una serata estiva, queste, a detta di James, erano le parole migliori per descrivere Lily Potter in tutti i suoi aspetti.
Sirius ruotó la maniglia in ottone della porta d'ingresso e la famigliola si avvió in direzione del centro del paese, illuminata pienamente da un tramonto infuocato. Non potevano saperlo, ma quella serata aveva ancora parecchie sorprese in serbo per loro...

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