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33å

"Si può sapere cosa avevi in mente?" chiese Harry dopo aver cominciato a camminare verso l'hotel con la sua mano intrecciata alla mia per assicurarsi che non sarei scappata.

"Si può sapere cosa avevi tu in mente?" gli chiesi alterata e al limite della sopportazione.

Ero agitata dal fatto che Becky lo avesse baciato ma anche perché io avevo baciato un tipo a caso per vendicarmi, ma alla fine ero riuscita a fare del male soltanto a me stessa riportando a galla vecchi ricordi dolorosi.

"E poi io non ho mai accettato di essere la tua ragazza" bisbigliai una volta che fummo nel corridoio che avrebbe portato alla mia stanza.

Sentii la mano di Harry sopra la mia bassa schiena intento a spingermi per entrare dentro e quando lo feci, sorrisi nel vederlo chiudere la porta a chiave segno che non desiderava Grace tra i piedi.

Non ebbi neanche il tempo di posare la mia borsa sul comodino che venni strattonata da lui e sbattuta contro la porta dalla quale eravamo appena entrati.

I suoi occhi incrociarono i miei e fu lì che lo lessi il suo profondo desiderio, di avermi, di toccarmi e lo sapevo perché quello era ciò che anche io volevo in quel momento.

Speravo solo che la mia mente non mi avrebbe teso una trappola.

E lo avevo visto, lo avevo sentito come ci si sentisse a baciare una persona qualunque e solo allora potei conoscere la differenza tra lui e tutti gli altri.

"Le tue labbra non baceranno mai più nessuno Delilah, nessuno tranne me...giuralo" soffiò sulle mie labbra prima di sentire la sua mano cominciare a vagare sopra il mio ventre, per poi ricadere sulla mia coscia ed alzare il vestito che stavo indossando intrufolandosi subito dopo nelle mie mutandine.

Ansimai senza fiato e fui pronta a giurare tutto quello che desiderava, mentre il suo corpo spingeva il mio contro la porta ed il suo tocco bruciava la mia pelle come se fosse fuoco.

Cominciò a giocare con il mio intimo inferiore e sentii di poter impazzire da un momento all'altro.

Era come se tutta la tensione si fosse accumulata per poi esplodere incendiandoci completamente.

Lo desideravo talmente tanto che faceva male.

Sbottonai i suoi jeans e glieli abbassai nella convulsione più totale, non importandomi neanche più di dove mi trovassi.

Non eravamo nel letto ma quello non sembrava contare più.

"Del..." mormorò contro la pelle del mio collo.

"Prendo la pillola" risposi tra un gemito e l'altro mentre la sola cosa a cui riuscivo a pensare fu il fatto che lo volevo dentro di me il prima possibile.

Gli abbassai anche i boxer e dopo averlo spinto leggermente per le spalle mi tolsi le mutandine non riuscendo neanche più a riconoscermi perché non ero mai stata così, non avevo mai desiderato avere qualcuno talmente tanto come desideravo lui ed era spaventoso, a tratti eccitante.

Quando entrambi fummo finalmente liberi dei nostri indumenti intimi, sentii le sue mani stringere il retro delle mie cosce prima di prendermi in braccio e farmi incrociare le gambe al suo bacino mentre la mia schiena venne sbattuta con forza contro la porta.

Sorrisi totalmente persa nei suoi occhi e lui mi mostrò le sue fossette per un solo instante, prima che i suoi occhi si oscurassero totalmente e con movimento secco entrasse dentro di me.

Inarcai la mia schiena e mi feci scappare un gemito acuto, essendo presa totalmente alla sprovvista.

"È così che ti piace Delilah?" chiese in un sospiro profondo per poi incollare le sue labbra alle mie in un bacio avido, che non aveva nulla a che vedere con l'amore se non con la passione.

Perché quello era certo, in quel momento non stavamo facendo l'amore, nulla del genere.

In quel preciso istante avevamo entrambi assecondato la nostra parte irrazionale, avevamo lasciato che i nostri corpi si unissero l'uno all'altro lasciandosi consumati dalla sola passione, una a tratti distruttiva.

Non l'avevo mai saputo che potevo essere anche così.

Infilzai le unghie nelle sue braccia e buttai la testa all'indietro chiudendo gli occhi e ansimando sempre di più a causa dei suoi movimenti più veloci.

"Guardami Delilah" disse tra un gemito e l'altro mentre la sua fronte cominciava leggermente ad imperlarsi di sudore dovuto allo sforzo che stava facendo.

Aprii gli occhi e li poggiai nei suoi più scuri del solito.

"Sei così bella" aggiunse poi facendomi accapponare la pelle e smettere di respirare.

La mia schiena veniva costantemente sbattuta contro la porta ma a me non importava, non in quel momento, non quando eravamo così.

Incollai le mie labbra alle sue e mi ritrovai a tirargli leggermente i capelli.

Morsi il suo labbro inferiore quando una spinta profonda mi fece quasi sussultare.

E nonostante sapessi che molto probabilmente l'avevo ferito, a lui non sembrò importare e difatti come una quasi vendetta cominciò ad affondare sempre di più dentro di me, sempre più profondamente ed io a stento riuscii a contenere il gemito che avevo cacciato fuori quando lui colpì un punto preciso ed io mi ritrovai costretta a chiudere gli occhi a causa del piacere profondo che mi aveva colpita come uno schiaffo forte.

Vidi le stelle, letteralmente.

Per un paio di secondi la mia vista fu sfocata e sentii tutta la vitalità abbandonare il mio corpo mentre anche lui dopo un altro paio di spinte soffocò un gemito profondo sulla pelle del mio collo.

Le sue braccia tremarono per un paio di secondi e con esse lo fece anche quasi tutto il suo corpo.

"Io, è stato..." provai a dire ma le parole mi morirono in gola.

"Harry" sussurrai volendolo guardare in faccia perché sentivo di non poterlo più nascondere.

Le sue braccia mi poggiarono a terra delicatamente ed io a stento riuscii a rimanere in piedi a causa del mio corpo dolorante.

Presi una sua mano e la portai sul mio petto, poggiandola sul mio cuore.

"Tanto" aggiunsi sorridendo e lui solo in quel momento sembrò capirlo.

I suoi occhi erano diventati nuovamente della loro tonalità normale e mi ritrovai ad accarezzare il suo viso, ammaliata da quella sua visione.

Sentii i brividi quando strinse le sue dita alle mie e mi lasciò un dolce bacio sulla fronte per poi poggiare la sua contro la mia e sospirare.

"Fottutamente tanto" mormorò per poi staccarsi e sorridere sempre di più.

"Doccia?" chiesi cercando di smorzare la tensione che nonostante il momento che avevamo appena avuto era ancora forte e pesante.

"Doccia" rispose per poi correre verso la porta del bagno e farmi ridacchiare perché ero estremamente felice.

Perché mai avrei pensato di riuscire ad essere capita in tale modo, ad essere ascoltata da qualcuno come lui sapeva farlo.

Avevo finalmente lasciato che qualcuno mi amasse ed era terribilmente magnifico.

Mi tolsi il vestito e senza pensarci più di tanto spalancai la porta della doccia, entrando dentro insieme a lui che mi guardò in un modo che mi fece quasi cadere a terra, perché le mie ginocchia sembravano essere fatte di gelatina e mi ritrovai a stringere forte il suo braccio per non cadere.

"Ci avresti mai pensato che saremmo finiti così?" chiese accarezzandomi i capelli mentre entrambi fissavamo il soffitto sopra le nostre teste ed io mi lasciavo amata in ogni minimo modo, avevo permesso quello, quello era il mio desiderio più profondo.

Ero sfinita e stanca ma nonostante quello non volevo addormentarmi, a tratti perché temevo avrei avuto di nuovo gli incubi che tanto mi tormentavano e a tratti perché sentivo crescere sempre di più la voglia tremenda di voler passare più tempo insieme a lui.

"In realtà no, ma tu sei stato così insistente..." dissi seria, ma a stento riuscii a trattenere una risata perché l'avevo quasi potuto percepire il cipiglio che si era creato sul suo viso ed io non resistei più e così, volendolo vedere alzai la mia testa dal suo petto e incrociai i suoi occhi.

"Perciò vuoi soltanto dirmi che lo stai facendo perché io sono stato insistente?" chiese serio, estremamente serio, come se credesse davvero alle mie parole.

"E anche perché sei abbastanza attraente" ammisi per poi fargli un occhiolino e ritornare a poggiare la mia testa sul suo petto.

"Delilah" mormorò sollevandomi il viso nuovamente e guardandomi più a lungo di prima.

"Vieni a vivere con me" disse serio, facendomi crollare il mondo addosso.

Il mio sorriso si spense del tutto lasciandomi di stucco e fui certa che lui l'avesse perfettamente capito che il mio cambio d'umore fosse dovuto alla sua precedente affermazione.

"Come non detto" aggiunse sospirando per poi muovere delicatamente la mia testa e spostarla sul cuscino accanto a me, prima di girarsi e cominciare a darmi la schiena.

Era terribile come in quel momento volessi davvero esprimermi ma non ci riuscissi.

E sapevo che se non l'avessi fatto qualcosa si sarebbe rotto tra di noi, il solo punto era che avevo di nuovo paura, paura che se le cose non fossero andate bene non sarei riuscita a sopravvivere ad una cosa simile.

Era per quello che preferivo non darci un'etichetta, era a causa di ciò che non volevo parlare di futuri anche se nel profondo del mio cuore ne desideravo uno con lui.

"Harry, se fosse per me ti sposerei in questo istante ma le cose non funzionano così e ho davvero paura che se quello che c'è tra di noi finirà, mi ucciderà..." sussurrai con timore e con la voce spezzata perché il solo pensiero di non averlo più nella mia vita mi faceva venire voglia di piangere.

Sospirò profondamente colpito dalle mie parole e si girò di nuovo verso di me.

Mi soffermai a guardare la farfalla disegnata sul suo torace e ne tracciai i contorni pensierosa.

"Perché dovrebbe finire? Non riesci davvero ad essere positiva?" chiese per poi sbadigliare e passarsi una mano tra i capelli posizionandosi meglio sul cuscino.

"Perché prima o poi ti annoierai di me e troverai una ragazza più bella ed intelligente, il mondo ne è pieno là fuori di persone migliori di me" ammisi per poi indicare verso la finestra, mentre uno strano vuoto mi faceva contorcere lo stomaco e mi faceva venir voglia di vomitare.

"Dio Delilah, perché pensi sempre che potrei tradirti? Non hai pensato al fatto che potresti essere proprio tu a trovare un ragazzo migliore?" chiese sbuffando subito dopo.

"Il punto è che io non ho la minima intenzione di cercare un ragazzo migliore, a me basti tu e sei molto più di quello che merito" parlai lentamente e con le palpebre pronte a chiudersi da un momento all'altro.

"No, tu sei molto più di quello che merito piccola" concluse lui per poi avvicinare il suo viso al mio e lasciarmi un dolce e tenero bacio sul naso.

Il vuoto nello stomaco scomparve nello stesso istante in cui le sue labbra entrarono in contatto con il mio viso ed io aprii gli occhi di scatto, realizzando quello che fosse appena successo.

"Cosa c'è?" chiese lui curioso, non capendo perché lo stessi guardando in quel modo.

Ma io lo capii, eccome se lo capii.

"Andremo a vivere insieme" mormorai ancora assonnata ma più tranquilla, perché avevo appena preso una delle decisioni più sconsiderate della mia intera vita e per la prima volta in sei anni non mi importava di come mi avrebbero guardata gli altri o se avrebbero pensato che fossi troppo giovane per una cosa del genere.

Volevo vivere, meritavo di farlo perché gli ultimi anni della mia vita erano stati terribili e sapevo per certo che passare più tempo con lui non avrebbe fatto altro che aiutarmi a riparare il mio cuore spezzato e la mia anima.

"Lo hai detto Del, non puoi più tirarti indietro" disse serio il ragazzo accanto a me e quando aprii gli occhi per incastrarli nei suoi e li trovai chiusi, constatai che si fosse appena addormentato e che fosse più bello che mai.

Era mio, Harry Styles era finalmente mio. 

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