Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

1.9 ~ Ludwig

Per l'intera giornata seguente, il giorno di Halloween, i pensieri di Rose furono invasi prepotentemente da profondi occhi blu e morbidi ricci dorati e dolci fossette e grandi mani. Da Ludwig Stewart, nel complesso.

E incontrarlo proprio nell'attimo in cui la sua figura le occupava la mente, la fece arrossire più violentemente del previsto, quasi come se egli avesse appena scoperto che lo stava pensando e ciò fosse una specie di reato imperdonabile.

La chiamò da lontano, dall'ingresso di Hogwarts. Era sabato, e alcuni Serpeverde, insieme a diversi altri studenti, stavano rientrando al castello dopo un pomeriggio passato alla fredda aria aperta.

«Ehi, Rose! Rose!»

Forse a farla arrossire così esageratamente fu anche il fatto di essere tra i suoi compagni, che si girarono verso di lei all'unisono, chi sorridendo con dolcezza e chi ridacchiando senza tatto. Lasciò quindi che loro continuassero ad avanzare verso il castello, fermandosi nel bel mezzo del giardino e attendendo che Ludwig la raggiungesse. Nel farlo, lui passò accanto al gruppo di Serpeverde, e qualche risatina si sollevò di nuovo, mentre un paio di oche amiche di Pansy Parkinson alzavano la testa per osservare il giovane con aria sognante. Se avesse potuto, Rose le avrebbe avvelenate con lo sguardo.

«Ehi!» ripeté Ludwig, avvicinandosi e sovrastandola con la sua altezza.

Colta impreparata dal buonissimo odore della sua acqua di colonia, Rose smise all'istante di lanciare occhiate fulminanti alle Serpeverde e cambiò completamente espressione, sguainando il più largo dei sorrisi.

«Ciao» disse timidamente.

«Io... ti stavo cercando» confessò Ludwig, e le viscere di Rose andarono a fuoco.

«Oh... d-davvero?»

Il giovane annuì.

«Be', ehm, eccomi qui» sorrise Rose, allargando appena le braccia, per ritirarle poi con impaccio.

Ludwig piegò le labbra.

«Volevo sapere come stai... come va, insomma.»

«Oh... i-io tutto... tutto bene... ehm, grazie. Tu?»

«Bene. Ho messo il mio nome nel Calice di Fuoco.»

Rose non si sarebbe mai aspettata il tono che Ludwig aveva utilizzato per rivelarle ciò che aveva appena fatto. Credeva che fosse soddisfatto di aver svolto un gesto così audace, invece tra le sue parole percepì solo una malcelata amarezza. Avrebbe voluto chiedergli di più al riguardo, quindi si fece coraggio - molto più di quanto gliene sarebbe servito per mettere il suo nome nel Calice, se avesse potuto.

«Ti... ti va di fare una... passeggiata?» gli domandò, torturandosi le mani dietro la schiena.

«Certo» sorrise lui, offrendole, da gentiluomo qual era, il braccio, che Rose afferrò di buon grado.

Camminarono accanto al Lago Nero, percorsero la sua riva senza fretta, specchiandosi nelle acque scure che rimandavano l'immagine di una coppia in stato di conoscenza.

«Quindi tu hai diciassette anni» esordì Rose, ricollegandosi all'affermazione di Ludwig di aver inserito il suo nome nel Calice di Fuoco.

Egli annuì.

«E tu dovresti averne...?»

«Quattordici.»

«Ti sei salvata dall'iscriverti al Torneo.»

«Salvata?» ripeté Rose, la fronte corrugata.

«Sì. Se fossi stata maggiorenne avresti dovuto partecipare per forza.»

«Non penso che funzioni così.»

Ludwig si voltò a guardarla, e lei arrossì per averlo contraddetto.

«Cioè... nessuno ci obbliga a partecipare se non vogliamo o non ci sentiamo in grado. È questo quello che mi sembra Silente abbia detto.»

«Consideratevi fortunati, allora» replicò Ludwig, tornando a fissare dritto davanti a sé. «Perché tutti gli studenti di Durmstrang sono costretti a partecipare.»

«Karkaroff vi obbliga?»

Il giovane annuì.

«E tu non vuoi partecipare perché?» gli domandò Rose. «Hai... paura?»

«Di cosa?»

«Del Torneo.»

Ludwig scosse la testa, e Rose si sentì in difetto per aver chiesto a uno come lui - un caspita di dio greco in carne e ossa, per Salazar! - se avesse paura.

«Non è la paura il problema. Trovo solo che gareggiare rischiando di farsi male gravemente per ottenere soldi e... non so, gloria eterna, sia stupido.»

Si sedettero ai piedi di un albero, il largo tronco faceva loro da scudo contro il vento.

«I soldi non mi mancano, la fama... posso ottenerla in altri modi, credo.»

Rose guardò il suo bel profilo, la curva perfetta del naso, le labbra piene, gli occhi grandi. Si sistemò la sciarpa con i colori di Serpeverde attorno al collo, prima di parlare.

«E perché Karkaroff vi obbliga? Tutti hanno sentito Silente: una volta che sei dentro, non puoi tirarti indietro.»

«Durmstrang deve la sua fama alle Arti Oscure» rispose Ludwig. «Lì ci insegnano a praticarle, non si limitano a una spiegazione. Ti fanno imparare tutto quello che può servirti per il mondo che c'è là fuori. E Karkaroff non può permettersi che i suoi studenti, primi nelle Arti Oscure, si tirino indietro e facciano la figura dei vigliacchi. Lui ha bisogno di difendere l'onore di Durmstrang.»

Pronunciò l'ultima frase con un sarcasmo pungente che Rose non colse.

«È sbagliato costringervi a partecipare al Torneo, ma vorrei tanto che Hogwarts ci preparasse come voi al mondo. Non penso che in un momento di pericolo ci serviranno gli incantesimi base... davanti a un mago oscuro avremo bisogno delle sue stesse capacità e conoscenze. Hogwarts cerca di non indirizzarci verso le Arti Oscure, e, se da una parte è giusto, dall'altra non ci prepara abbastanza. E se ci trovassimo davanti Voldemort? Che cosa faremmo?»

Ludwig ci pensò su per qualche attimo.

«Hai ragione, sono d'accordo con te» decretò, «ma insegnare a praticare le Arti Oscure è sbagliato... da Durmstrang escono molti più maghi oscuri di quanto tu creda.»

«Non lo sapevo.»

«Lo immaginavo. Sei abituata a sentire i nomi dei maghi oscuri usciti da Hogwarts, io quelli di Durmstrang. Non penso che la cifra sia di poco più alta.»

«E dai la colpa alle Arti Oscure?» domandò Rose, del tutto assorta dalla conversazione.

«Anche» disse subito Ludwig. «Il metodo d'insegnamento poi non aiuta. C'è troppo amore per la magia oscura. Le menti dei giovani studenti sono da formare, non hanno alcun principio, e gli insegnanti devono creare maghi e streghe che sappiano sì difendersi, ma che portino avanti idee giuste.»

«Certo, ma non trovo che si debba incolpare le Arti Oscure. Io penso che debbano essere insegnante, sta poi al mago o alla strega decidere da che parte stare. Non sono le Arti Oscure a rendere una persona... cattiva. Apprenderle non ti rende per forza un mago oscura, non sono loro a portarti sulla strada sbagliata. Le Arti Oscure affascinano e credo che tutti dovrebbero imparare a praticarle, per decidere da sé cosa fare della propria vita. Un mago sceglie la cattiveria anche senza la magia oscura.»

Ludwig sospirò.

«I tuoi pensieri sono molto profondi, Rose, ma resto della mia opinione. Durmstrang sbaglia... e, sai, un ex Mangiamorte come preside non è il massimo da cui partire.»

Rose sgranò gli occhi.

«Karkaroff era un Mangiamorte?»

Ludwig annuì.

«Merlino, c'era qualcosa che non mi convinceva in quell'uomo» commentò lei aspramente.

«Non piace neanche a me» replicò lui, osservando distrattamente il terreno sotto i suoi piedi.

Attimi di pacifico silenzio investirono entrambi, prima che Rose si decidesse.

«Credo sia ora di rientrare» affermò, alzandosi lentamente e sgrullando gli abiti dalle foglie secche.

Ludwig concordò con lei, quindi si sollevò con rapidità dal suolo, ed entrambi ripresero a camminare, stavolta verso il castello, con due idee del tutto diverse riguardo la loro precedente conversazione.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro