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1.28 ~ La seconda prova

La testa di Rose infranse la superficie del Lago Nero, e lei finalmente riprese conoscenza. L'aria fredda di febbraio le punse la pelle del viso, mentre batteva piano i piedi. Le orecchie tornarono a percepire i suoni, e il gran baccano della folla le giunse forte e chiaro. Strizzò gli occhi e tossì, sputacchiando l'acqua dolce che aveva inconsapevolmente inghiottito.

Vide Harry al suo fianco, insieme a Gabrielle Delacour, la sorellina di Fleur, e rivolse un sorriso raggiante a suo fratello, prima di domandare, accennando alla bambina, con un sospetto a farsi strada in lei: «Perché l'hai portata su?»

A ogni campione era stata sottratta la persona alla quale teneva di più; egli avrebbe dovuto recuperare il suo ostaggio - vittima di un sonno incantato e, in realtà, perfettamente al sicuro in fondo al Lago Nero - in un'ora, ma Harry aveva salvato anche la sorellina di Fleur, quando avrebbe dovuto pensare solamente a Rose. Gli altri campioni, esclusa Fleur che non era riuscita a portare a termine la prova, erano tornati in orario con i loro ostaggi (Hermione per Krum, Cho Chang per Cedric), ma Harry aveva superato il tempo massimo, nonostante fosse arrivato per primo dove i prigionieri si trovavano.

«Fleur non si è vista» rispose quest'ultimo, ansante. «Non potevo lasciarla là.»

Il sorriso di Rose si indebolì appena.

«Harry, credevi davvero che fossimo in pericolo? Silente non avrebbe permesso che qualcuno di noi annegasse...»

«Ma la canzone diceva...»

«Era solo per farti tornare entro un'ora» disse Rose, poi sospirò. «Hai perso tempo a fare l'eroe, vero?»

Nella voce di sua sorella non c'era alcuna traccia di derisione o rimprovero, ma Harry si sentì ugualmente uno stupido. Era tornato in ritardo perché aveva voluto assicurarsi che tutti gli ostaggi fossero salvati, invece avrebbe dovuto prendere soltanto sua sorella. Se lo avesse fatto, se non fosse rimasto laggiù come un idiota, avrebbe vinto la prova.

«Andiamo» disse solo, iniziando a trascinare Gabrielle Delacour, «dammi una mano, non credo che sappia nuotare bene.»

Harry e Rose aiutarono la sorellina di Fleur a raggiungere la riva, dove i giudici erano schierati e Madama Chips si occupava degli ostaggi e dei campioni.

«Gabrielle! Gabrielle! È viva? È ferita?»

Fleur Delacour, la veste strappata e diversi tagli sul viso e sulle braccia, era trattenuta da Madame Maxime, che le stava impedendo con fatica di gettarsi di nuovo in acqua. Mentre Silente e Bagman aiutavano Harry e Rose ad alzarsi, Fleur riuscì a liberarsi dalla stretta della preside di Beauxbatons, e corse ad abbracciare la sorellina.

«Sono stati gli Avvinscini... mi agredivano... oh, Gabrielle, credevo... credevo...»

«Venite qui, voi» Madama Chips afferrò Harry e Rose, e li spinse verso gli altri campioni e ostaggi.

Avvolse stretta Rose in una coperta pesante, e la obbligò a bere in fretta una dose bollente di Pozione Peperita, che le fece uscire un getto di vapore dalle orecchie; poi l'infermiera fece lo stesso con Harry.

«Harry, sei stato grande!» esclamò Hermione a voce alta, mentre anche Ron si avvicinava. «Ce l'hai fatta, hai trovato il modo, da solo!»

«Be'... sì, proprio così.»

Rose incrociò lo sguardo di suo fratello e capì che non era la verità. Lui si chinò sul suo orecchio con fare vago.

«Dobby» le sussurrò solo, riferendosi all'elfo domestico di loro conoscenza che lavorava nelle cucine di Hogwarts - prima che i due Potter facessero in modo che venisse liberato, era al servizio dei Malfoy - e che, quella mattina stessa, aveva aiutato Harry a trovare una soluzione per la seconda prova, fornendogli l'Algabranchia.

Rose non ebbe il tempo di replicare, perché qualcuno si lanciò addosso a lei, strappandola con forza da suo fratello e spingendola via. Un intenso odore di rosa le riempì le vie respiratorie, e lei ricambiò l'abbraccio con la stessa profondità.

«Rose!»

«Sto bene!» assicurò, abbastanza divertita dalla reazione della sua amica.

Daphne si scostò dall'abbraccio, e le puntò minacciosamente un dito contro il volto, l'altra mano sul fianco.

«Non farlo mai più!» esclamò, seria. «Mi hai fatto prendere un colpo! Ieri sera non sei tornata, e quando arrivo qui vengo a sapere che sei nel Lago Nero! Roba da matti! Non ti azzardare a fare ancora una cosa del genere! Mai più, mi hai capita?»

«Daphne!» rise Rose, sempre più divertita. «Va tutto bene! Ieri sera ero nell'ufficio della McGranitt, Silente ci ha fatti addormentare, eravamo al sicuro, davvero!»

Si sistemò addosso la coperta, che le era scivolata dalle spalle, sorridendo rassicurante nonostante il freddo che le pizzicava la pelle attraverso gli abiti bagnati, e Daphne incrociò le braccia. Voleva prendersela con l'artefice di tutto ciò per lo spavento che le era stato causato, ma non credeva che avrebbe potuto sbraitare contro Silente, quindi si limitò ad assumere un cipiglio contrariato.

«Roba da matti» borbottò di nuovo, scuotendo la testa.

«Potter!»

Portando con sé una ventata d'aria gelida, una trafelato Draco Malfoy si precipitò così in fretta da lei che Rose temette si sarebbero scontrati, se lui non si fosse fermato in tempo. Ansimava, il mantello gli pendeva scomposto da una spalla, un ciuffo chiarissimo, che era sfuggito al suo controllo, giocherellava beato sulla sua fronte, mosso talvolta da qualche folata dispettosa. Sembrava preoccupato.

«Potter» ripeté ansante quando le fu davanti, squadrandola da capo a piedi come per assicurarsi che le sue condizioni fossero buone. «Stai... bene» decretò poi.

Rose lo fissò con le sopracciglia appena sollevate, e lui, come se lo sguardo di lei lo avesse riportato alla realtà, riacquisì con una fretta stupefacente la sua solita compostezza. Come poteva dirle che era stato in piedi tutta la notte, in preda al timore che le fosse accaduto qualcosa?

Semplicemente, non poteva. Non poteva rivelarle qualcosa di tanto profondo, non avrebbe potuto farlo neanche se avesse voluto, perché non aveva la minima idea di quale fosse il termine adatto a descrivere la morsa che gli aveva stretto il petto quando la Greengrass aveva annunciato alle sue compagne con voce acuta di non riuscire a trovare Rose da nessuna parte. Non sapeva come definire la sensazione di benessere che provava quando la vedeva sorridere, l'accartocciarsi delle viscere quando la sfiorava, il vuoto in fondo al petto quando lei lo ignorava. O forse lo sapeva, ma preferiva fingere di non capire. No, non avrebbe potuto dirglielo. Probabilmente, non lo avrebbe mai fatto. Non ne avrebbe mai avuto il coraggio.

Si allontanò prima ancora che lei potesse proferire parola. In quel momento, la voce amplificata di Ludo Bagman riportò il silenzio tra la folla, e Rose, lanciando un'occhiata incerta e nervosa a Daphne, si avvicinò di nuovo a suo fratello.

«Signore e signori, abbiamo preso una decisione. La Capomaride Murcus ci ha raccontato che cosa è successo in fondo al lago, e di conseguenza abbiamo deciso di assegnare un punteggio su base cinquanta a ciascuno dei campioni, come segue...

«La signorina Fleur Delacour, anche se ha mostrato una padronanza eccellente dell'Incantesimo Testabolla, è stata aggredita dagli Avvincini mentre si avvicinava all'obiettivo, e non è riuscita a recuperare il suo ostaggio. Le assegnamo venticinque punti.»

«Mi meritavo zero» ammise Fleur, che sembrava aver perso la sua aria altezzosa, mentre dalle tribune risuonavano degli applausi.

«Il signor Cedric Diggory, che a sua volta ha fatto uso dell'Incantesimo Testabolla, è stato il primo a fare ritorno col suo ostaggio, anche se è riemerso un minuto oltre il tempo massimo di un'ora. Quindi conquista quarantasette punti.

«Il signor Viktor Krum ha usato una forma incompleta di Trasfigurazione, che nondimeno si è rivelata efficace, ed è stato il secondo a tornare col suo ostaggio. Gli attribuiamo quaranta punti.

«Il signor Harry Potter ha usato l'Algabranchia con grande efficacia. È tornato per ultimo e ben oltre il tempo massimo di un'ora. Tuttavia, la Capomaride ci informa che il signor Potter è stato il primo a raggiungere gli ostaggi, e che il ritardo nel suo ritorno è stato causato dalla sua decisione di riportare indietro tutti gli ostaggi, e non solo il suo.»

Rose strinse la spalla di suo fratello, e lui le rivolse un sorriso imbarazzato.

«Quasi tutti i giudici» continuò Bagman, scoccando un'occhiata torva a Karkaroff, «ritengono che ciò sia prova di tempra morale e meriti il punteggio pieno. Tuttavia... il punteggio del signor Potter è di quarantacinque punti.»

Un frastuono sorpreso investì la platea, mentre gli applausi volavano lungo le tribune. Persino Fleur Delacour batteva le mani con vigore.

«E vai, Harry!» gridò Ron. «Allora non stavi facendo lo scemo: stavi dimostrando tempra morale!»

«La terza e ultima prova» riprese Bagman, calmando l'entusiasmo della folla, «avrà luogo il 24 giugno al tramonto. I campioni verranno informati su ciò che li attende con un mese esatto di anticipo. Grazie a tutti voi per il sostegno che avete dato loro.»

Madama Chips si affrettò a spingere i campioni e gli ostaggi verso il castello per procurare loro degli abiti asciutti, e Rose rivolse uno sguardo rapido a Daphne, che però non stava guardando lei. Gli occhi chiari della giovane Greengrass erano infatti fissi su Malfoy, un sospetto strano e quasi impossibile - ma presente - che prendeva piano piede in lei. Quella sì che era roba da matti.

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