1.19 ~ Notizie emozionanti
«Il Ballo del Ceppo è una cerimonia legata al Torneo Tremaghi, una tradizione che quest'anno, purtroppo, dev'essere... rispettata.»
Severus Piton aveva sempre avuto il dono di riuscire a catturare l'attenzione della classe senza il minimo sforzo, ma mai le sue parole erano state davvero interessanti come quel giorno. La neve cadeva lenta al di fuori del castello, e ogni studente rimpiangeva di trovarsi a scuola quando invece avrebbe potuto respirare l'aria natalizia di dicembre.
Daphne si stava stringendo il mantello addosso per il freddo che aleggiava nei sotterranei, quando la lezione di Pozioni era terminata e Piton li aveva trattenuti per comunicare loro la notizia.
«Questo evento si sta, ahimé, avvicinando, motivo per il quale sono tenuto ad avvisarvi. Dicono che sia un'opportunità per... socializzare con i nostri... ospiti.»
Piton, le labbra arricciate, aveva il disgusto marchiato a fuoco sul viso giallognolo. Le sue parole risuonavano più strascicate del solito.
«Il ballo è un evento riservato agli studenti dal quarto al settimo anno, nonostante - stando quanto mi... dicono - sia possibile per voi invitare quelli più giovani, anche se spero sinceramente che non lo facciate: per i miei gusti saremo già troppi, quella sera, senza che partecipino anche gli studenti non... previsti.
«Indosserete tutti l'abito da cerimonia...»
«Io non ho un abito da cerimonia!» sussurrò Milly Williams, allarmata.
«... e se la signorina Williams non lo ha vuol dire che forse deve mettere un paio di occhiali, perché era sulla lista del materiale da acquistare.»
La Serpeverde arrossì violentemente, e Piton, un lieve ghigno soddisfatto sul volto sempre più nauseato, riprese a distribuire informazioni riguardo il Ballo del Ceppo.
«Il ballo si svolgerà in Sala Grande, la sera di Natale, dalle otto a mezzanotte. Ora...»
Il viso del professor Piton assunse un'aria severa, gli occhi neri come la pece che brillavano di un luccichio sinistro. Posò entrambe le mani sulla cattedra, e fissò i Serpeverde uno ad uno con uno sguardo agghiacciante.
«Osate o anche solo provate a mettere in ridicolo la Casa dei Serpeverde o l'intera scuola, e non la passerete liscia nemmeno per miracolo. Se vi azzardate a violare le regole di comportamento richieste agli studenti di Hogwarts, provvederò in prima persona alla vostra espulsione.»
Si raddrizzò, iniziando a camminare tra i banchi con le mani dietro la schiena, l'orlo del mantello scuro che serpeggiava lungo il pavimento in pietra.
«Esigo che vi troviate tutti un partner, senza alcuna minima eccezione. Sono stato chiaro?»
Un borbottio confuso giunse come risposta, e Piton, ripugnato al pensiero del Ballo del Ceppo che si avvicinava, li congedò senza un'altra parola.
Il Ballo del Ceppo fu il motivo per il quale tutti gli studenti dal quarto anno in su decisero di restare a Hogwarts per le vacanze natalizie; sembravano tutti molto ossessionati dell'evento imminente.
Rose sapeva da chi avrebbe voluto essere invitata, ma, quando incontrava Ludwig per i corridoi, lui le rivolgeva semplicemente un cenno e un sorriso di circostanza, e lei non poteva fare a meno di rabbuiarsi. Daphne, dal canto suo, era in condizioni peggiori. Era perfettamente a conoscenza del fatto che Blaise non avrebbe mai invitato lei al ballo visto che sembrava attratto da un'altra, e quando lo incrociava - cioè tutti i santi giorni - non lo guardava neanche, limitandosi a spostare gli occhi in qualsiasi altra direzione.
Una mattina, mentre lasciavano l'aula del professor Vitious per recarsi all'ultima lezione del trimestre di Cura delle Creature Magiche, la giovane Greengrass aspettava fuori dalla classe che l'insegnate e Rose finissero di parlare delle sorprendenti doti di quest'ultima in Incantesimi. La giovane Potter uscì poco dopo dall'aula, raggiante per i complimenti che Vitious le aveva rivolto e tremendamente compiaciuta e soddisfatta. Notando di essere rimasta sola con Daphne lungo il corridoio, decise che era il momento giusto per parlare con lei.
«Allora» esordì, mentre sistemava nella borsa il manuale di Incantesimi, «penso che sia arrivato il momento che tu mi parli di Zabini.»
Daphne non reagì subito.
«È una cosa stupida» disse solo, dopo aver cominciato ad avanzare per il corridoio.
«Ma per te sembrava importante.»
«Hai detto bene, Rose: forse non lo è mai stato davvero... o, comunque, ora non lo è più. Non sono... non sono fatti miei, ecco.»
La conversazione fu conclusa ancora prima di iniziare. Daphne rimase silenziosa per l'intero tragitto fino alla capanna di Hagrid, il guardacaccia di Hogwarts promosso anche a insegnante di Cura delle Creature Magiche l'anno precedente. Purtroppo, proprio durante il terzo anno di scuola di Rose e proprio nella prima lezione di Hagrid - a cui avevano partecipato insieme Grifondoro e Serpeverde - Malfoy era stato ferito da un ippogrifo. L'ippogrifo in questione, Fierobecco, non era il vero colpevole della ferita che Draco aveva riportato al braccio, dato che il Serpeverde aveva insultato la creatura, la mossa più stupida da fare di fronte a un animale tanto orgoglioso.
Dopo una sfortunata udienza il cui triste esito era stato malignamente organizzato da Lucius Malfoy, Fierobecco era stato condannato a morte, e la sua vita avrebbe incontrato una fine prematura se Harry, Rose e Hermione non lo avessero salvato in gran segreto, liberandolo giusto qualche minuto prima dell'esecuzione e rendendo così possibile anche la fuga di Sirius, che era scappato da una tremenda e ingiusta sorte in groppa all'ippogrifo.
Rubeus Hagrid, dall'alto della sua statura da Mezzogigante, stava giusto scrutando gli studenti per trovare la sua Serpeverde preferita, quando lei arrivò insieme alla Greengrass, correndo e scusandosi per il ritardo, con gli stivali che affondavano nella neve, cappello, sciarpa e guanti sistemati al meglio per coprirsi dal gelo invernale, e le guance graziosamente arrossate. Sorrise a Hagrid, gli occhi verde smeraldo che luccicavano: la neve e l'aria natalizia la mettevano sempre di buon umore, e, mischiate al Mezzogigante a cui era molto affezionata, non potevano che sembrare ancora più magnifiche.
Dopo l'incidente con Fierobecco, Hagrid aveva iniziato a portare a lezione creature innocue e, sfortunatamente, molto meno interessanti. Attualmente, gli studenti del quarto anno lavoravano sugli Schiopodi Sparacoda, aragoste deformi pallide e viscide, prive di corazza, con zampe che spuntavano da punti inusuali, e senza testa. Rose non nutriva sentimenti positivi per gli Schiopodi, ma il bene che voleva a Hagrid le faceva superare al meglio ogni lezione.
Era stato Hagrid a estrarre i piccoli Harry e Rose dalle macerie di Casa Potter, dopo la tragedia avvenuta. Li aveva portati a Privet Drive, dove Albus Silente e Minerva McGranitt attendevano. Il preside li aveva presi in braccio, attraversando il vialetto della casa numero 4, dove la sorella Babbana di Lily Potter, Petunia Dursley, viveva con il figlio e il marito, e li aveva lasciati lì, sulla porta, avvolti in calde coperte, con una lettera accanto.
Era stato poi Hagrid a trovare Harry e Rose e consegnare loro la lettera di ammissione a Hogwarts, rivelandogli di essere rispettivamente un mago e una strega, e raccontandogli tutto ciò che sapeva della tragica notte del 31 ottobre del 1981.
«Allora? Co' chi ci vai al ballo?»
Durante la lezione, Hagrid si era accostato a Rose, con la scusa di controllare che lei e Daphne stessero preparando i cibi giusti per gli Schiopodi Sparacoda. Qualche metro più in là, Malfoy si lamentava con insofferenza, come faceva sempre in tutte le ore di Cura delle Creature Magiche, per qualcosa che non gli andava bene, ma venne per lo più ignorato.
«Oh, be', ancora non lo so» rispose evasiva Rose. «Tu ci sarai?»
«Sì, sì, passerò per darci un'occhiata» fece vago Hagrid. «Mi sa che dev'essere bello. Te l'ha detto Harry, di quella giornalista là?»
«Rita Skeeter? Sì, mi ha detto che voleva intervistarti. Com'è andata?»
«Ecco, mi sa che non ci interessavano tanto le Creature Magiche. Voleva che ci parlavo di Harry. Mi sa che voleva che ci dicevo che è un delinquente.»
«Un po' me l'aspettavo» ammise Rose, tagliuzzando fegato di drago. «Penso si sia rotta della storia del piccolo eroe tragico.»
«Tuo fratello ha detto uguale a te.»
Rose gli sorrise.
«E, senti, Rose, quella mi ha chiesto pure di te» Hagrid abbassò la voce. «Voleva che ci parlavo di te e di Malfoy. Io ci dico che non state insieme e che è la cosa più falsa che ci sta sul giornale, e lei non è proprio felice.»
«Voleva il gossip» commentò aspramente Daphne, e Hagrid la squadrò un poco incuriosito, visto che durante le sue lezioni raramente la ragazza aveva preso la parola.
«Eh, mi sa di sì, Rose, ma senti: quella mi ha detto che volete nascondere che state insieme... ma davvero insieme non ci state, vero?»
«Cosa?»
Il coltello di Rose sbatté sulla carne con troppa forza, e una fettina di fegato di drago volò sul braccio di Daphne, che, strillando, fece cadere involontariamente sul tavolo l'uovo di salamandra che teneva tra le mani, che si ruppe e rovesciò il proprio contenuto sulla carne già tagliata e pronta per gli Schiopodi.
Da quel giorno, Hagrid non si azzardò più a rivolgere a Rose un'insinuazione del genere.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro