Ritorno a casa
《Zoe... Svegliati...》Una dolce voce maschile e roca la stava chiamando e lei, dopo un tempo infinito, riuscì ad aprire gli occhi.
Ah...
Cosa...
Dove...
《Finalmente! Temevo non ti saresti più svegliata!》esclamò la stessa voce di prima.
Zoe mise a fuoco l'ambiente che la circondava e riconobbe la sua camera, dalle pareti color oceano e le mensole colme di libri. Era a casa di suo nonno, che ora la guardava con enorme sollievo.
《Nonno...》gracchiò con voce rauca, massaggiandosi distrattamente la testa.《Dove sono...?》
《Qui, cara...》le rispose l'uomo, con un lieve sorriso ed un'occhiata verso destra le diede la conferma.
Sul divanetto, dall'altra parte della stanza, era sdraiata Debbie; i suoi genitori le parlavano sottovoce mentre lei tentava di mettersi seduta.
《Debbie...》Una vocetta atterrita si guadagnò tutta l'attenzione delle persone presenti. Era Tessa, con indosso un pigiamino rosa, ed in volto un'espressione spaventata.
《Tessa...》mormorò la sorellina, guardando la bambina camminare lentamente verso di lei.
Di punto in bianco, la ragazzina si lanciò sul letto fra le braccia spalancate di Debbie, che la strinse a sé, piangendo come una fontana, imitata immediatamente dalla sorellina.
《Mi dispiace, Zoe...》sussurrò il nonno, attirando l'attenzione della giovane, che distolse lo sguardo dalla famigliola riunita.《Non insisterò più per farti riacquistare la memoria...》
Zoe allungò una mano verso di lui e gli strinse il braccioin una stretta decisa, ma, al contempo, delicata.
《Non preoccuparti, nonno...
Io... Smetterò di fuggire...》
Mi è stato affidato un compito e devo avere il coraggio di portarlo a termine...
Il nonno la fissò con orgoglio ed ammirazione: era così giovane eppure...
《Sveglierò mia sorella e tutti gli altri! Costi quel che costi!》esclamò Zoe, risoluta.
Ora che la sua memoria si era sbloccata, aveva capito cosa doveva fare, qual'era la sua missione, il suo destino.
Il nonno non poté fare altro che annuire lievemente, con gli occhi colmi di lacrime: sapeva che Zoe avrebbe dovuto affrontare una dura battaglia.
《Ho fame!》gridò Zoe, col viso rivolto al cielo.
Era partita in fretta e furia da casa di suo nonno ed era arrivata da poche ore in città, peccato che non avesse ancora pranzato.
La ragazza si appoggiò ad un muretto, sconsolata, per poi scivolare giù, fino a trovarsi seduta a terra.
Non riesco a camminare...
《Ma guarda chi c'è!》esclamò una voce a lei familiare.
Alzò lo sguardo e vidi una persona che non si sarebbe mai aspettata di trovare: Sylas, il venditore di cianfrusaglie.
《Ma lei è... Sylas...》mormorò Zoe, stordita, rialzandosi a fatica da terra.
《Stai male?》domandò lui, preoccupato. Anche quel giorno era vestito in maniera stravagante: un paio di pantaloni a righe abbinati ad una camicia bianca con dei piccoli pois e, al collo, un grande papillon giallo, splendente come il sole.
《No, io... Ho solo fame... Ho speso tutti i soldi che avevo per il biglietto e così...》spiegò Zoe, balbettando ed arrossendo.
《Capisco...》commentò Sylas, con un lieve sorriso.《Vieni con me!》Detto ciò, s'incamminò in una stradina laterale, che alla ragazza era sfuggita, senza controllare se lei lo stesse seguendo o meno.
《Ehi, ma...》farfuglió Zoe, confusa, riprendendosi quasi subito e trotterellando dietro a quel bislacco ragazzo.
《Devo arrivare in un posto... Il prima possibile...》Zoe gli spiegò tutto quello che le era successo mentre Sylas le serviva un piatto colmo di crepes al cioccolato appena fatte.
Lui l'aveva accompagnata a casa sua, ovvero sopra il suo negozietto di cose insolite, e le aveva offerto il pranzo.
L'appartamento di Sylas era piccolo, ma accogliente; una graziosa cucina era collegata ad un salottino molto bello tramite un corto corridoio mentre le tre stanze poco più in là dovevano essere, rispettivamente, il bagno, la camera di Sylas e lo studio, o almeno così dedusse la giovane.
《Il prima possibile?》ripeté il ragazzo, sedendosi di fronte a lei.
《Sì, io... Devo cambiare il futuro!》esclamò risoluta Zoe, dopo un'impercettibile momento d'incertezza.《Tu... Credi davvero che sia possibile?》domandò a Sylas, guardandolo colma di speranza. Le serviva qualche parola di conforto.
Lui si prese un infinito istante prima di risponderle.
《Dipende da te...》le disse, guadagnandosi un'occhiata perplessa da parte di Zoe. Lei si aspettava qualcosa in più: un consiglio, un incoraggiamento, qualcosa che le facesse capire di essere sulla strada giusta.《Il tuo destino puoi deciderlo solo tu. Penso che tu debba andare avanti, nella direzione che ti sembra più giusta... Allora il futuro cambierà da solo...》
Zoe gli fece un sorriso grato e colmo di gioia: lui credeva che ci sarebbe riuscita, anche se non gliel'aveva detto esplicitamente, lei lo sapeva.
《Allora... Io vado!》esclamò Zoe, alzandosi da tavola. Ora si sentiva molto meglio, sia fisicamente che mentalmente. Era pronta ad affrontare sua sorella.
《Buona fortuna!》le augurò Sylas, accompagnandola alla porta e poi giù fino all'entrata del negozio. Zoe annuì convinta per poi correre in direzione dell'ospedale, dov'erano ricoverati i suoi amici.
《Puoi arrivare ovunque tu voglia...》mormorò Sylas, guardandola scomparire nel dedalo di strade, che s'intersecavano in quel distretto.
La ragazza corse a perdifiato per tutto il tragitto: non doveva fermarsi né rallentare.
Quando giunse a destinazione non vide nessuno, né medici né infermiere, ma non si curò di quella stranezza e camminò rapidamente verso la stanza di Chloe.
I ragazzi erano lì, sdraiati immobili, in letti dalle lenzuola candide, solamente il petto che si alzava e si abbassava lentamente faceva capire a Zoe che erano ancora vivi, che c'era ancora speranza.
《È dura senza di voi,
ragazzi...》mormorò lei, sfiorando la fronte prima di Josh e poi di Lucas.
Quei ragazzi potevano essere davvero insopportabili, ma le mancavano terribilmente, specialmente Lucas.
《Se solo... potessi parlare con Chloe...》Zoe si sedette accanto al letto dove giaceva sua sorella e le fissò il volto addormentato, come se contenesse tutte le risposte ai suoi dubbi.
E fu allora che lo notò.
Il caleidoscopio, regalo della bambina coi capelli a caschetto, era appoggiato ai piedi del letto di Chloe ed era circondato da un alone bianco.
《Si è... illuminato...》sussurrò Zoe, allungandosi per prendere l'oggetto in questione.
Lo avvicinò al viso, scrutò al suo interno e...
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