Alla deriva
Lentamente gli occhi di Zoe si riaprirono, ma lei non riusciva a capire dove si trovasse di preciso.
Il mondo dondolava e la testa le doleva in maniera atroce; Zoe appoggiò una mano a terra, ma capì che qualcosa non andava poi un piccolo petalo bianco le danzo' di fronte al volto, facendole alzare lo sguardo.
Il cielo era limpido e pieno di stelle, una falce di luna aiutò Zoe ad orientarsi: si trovava sulla barca malridotta che aveva visto in spiaggia qualche ora prima. Davanti a lei, c'era la bambina introversa, Debbie, che spargeva petali candidi fuori bordo; Zoe davvero non riusciva a capire cosa stava succedendo.
C'era un solo modo per scoprirlo: chiedere alla ragazzina stagliata a prua.
《Debbie..》la chiamò con voce roca Zoe, mettendosi a sedere. Non era mai salita su una barca ed il continuo dondolio stava iniziando a darle una leggera nausea.
Quando sentì chiamare il suo nome, la ragazzina si girò verso la confusa Zoe; indossava gli stessi abiti di quella mattina, ma aveva occhi diversi, più cupi, più vuoti.
《Oh.. Ti sei svegliata..》commentò prendendo atto della cosa, ma sembrava che non le importasse nulla. Debbie continuava imperterrita a gettare petali che, poi, la brezza marina si portava via.
《Cosa stai facendo?》le domandò Zoe, iniziando a preoccuparsi. Era notte e non udiva alcun rumore: stava cominciando a spaventarsi seriamente.
《Non vedi?》La domanda della bambina fu retorica. Lasciò cadere in acqua il piccolo cestino di vimini dove teneva i petali candidi ed abbraccio' la notte con lo sguardo.《Ci stiamo dirigendo verso il mondo dei sogni..》
Cosa?
Il mondo dei..
A sentire quelle parole, Zoe si alzò di scatto, facendo rollare pericolosamente la barca, e, con due passi, raggiunse Debbie a prua.
《Cosa?! Ma.. Non puoi!》esclamò la ragazza prendendo la bambina per le spalle.
Non si rende conto..
Lei non può..
Zoe non capiva da dove venisse la sua sicurezza, ma era certa che Debbie non potesse recarsi nel mondo dei sogni. Se l'avesse fatto, la piccola sarebbe..
《Perché non posso?》chiese la bambina con candore fanciullesco. I suoi occhi scuri e vuoti inquietarono Zoe.《Nel mondo dei sogni non esistono cose come il dolore e la disperazione..》
《Ma..》tentò di parlare la ragazza, ma Debbie le diede una notizia ancor più terribile.
《È troppo tardi.. Ho già tagliato la fune d'ancoraggio..》continuò imperterrita a spiegarle, girandosi verso il buio infinito dell'oceano《Questa barca stava galleggiando sull'acqua.. Ho pensato che saremmo riuscite a partire.. Sai.. Come nel libro..》
Zoe iniziò a tremare, un po' per il freddo, un po' per la paura; non potevano andare nel mondo dei sogni altrimenti..
Una fitta alla testa la fece gemere di dolore, i suoi ricordi tentavano di riaffiorare, ma lei non voleva, non poteva rivivere quei momenti.
《Dobbiamo tornare indietro!》gridò, o almeno cercò di gridare. La voce le usciva soffocata, aveva un nodo in gola che non riusciva a sciogliere. Provava un terrore folle ed infinito e non né comprendeva il motivo.《Saranno tutti preoccupati per te!》tentò di far ragionare Debbie.
Come poteva abbandonare la sua famiglia?
La sua sorellina?
《Nessuno si preoccupa per
me..》le rispose a voce bassa, quasi inesistente, Debbie, voltandosi brevemente verso Zoe.
Gli occhi scuri di quella bambina erano così colmi di dolore e tormento che Zoe non riuscì a ribattere; poté solo sedersi accanto a lei e fissare l'oscurità che le circondava.
Dopo un tempo che le parve infinito, le orecchie di Zoe captarono un lieve rumore, forse una voce.
《Non hai.. sentito qualcosa?》chiese a Debbie, la quale però non le rispose. Allora Zoe si alzò, facendo attenzione a non rovesciare la barca, e si mise in ascolto. Lei l'aveva udiva davvero quelle voce.
《Debbie! Zoe!》
Avevo ragione!
La ragazza non conosceva quella voce maschile che la stava chiamando, ma ringraziò il cielo che qualcuno si fosse accorto della sua assenza e sperava davvero che le portassero in salvo al più presto.
《Ora la senti? Ci stanno cercando!》disse bruscamente a Debbie, che non voleva girarsi verso di lei. Poi mise le mani a coppa sulla bocca e gridò con quanto fiato aveva in gola《Siamo qui!! Siam..》
Fu interrotta proprio da Debbie che si aggrappo' al braccio di Zoe, facendola sbilanciare.
La ragazza la guardò arrabbiata e confusa; i soccorsi stavano arrivando perché la bambina non era felice?
《No..》mormorò Debbie con le lacrime agli occhi《Se torno mi sgrideranno di nuovo..》
Zoe rimase immobile, incerta su cosa dire e cosa fare; la bambina aveva uno sguardo così..
Triste..
Da spezzare il cuore..
《Sorellina!!!》All'improvviso un urlo squarcio' la notte e la spiaggia s'illumino' quasi a giorno.
Zoe vide con chiarezza che, sulla costa, si erano radunate diverse persone, fra cui suo nonno ed il padre di Debbie, ma, quando vide, chi aveva lanciato quel grido accorato la speranza le accese il cuore.
《Guarda, Debbie!》richiamò la bambina, che aveva voltato la testa verso l'oceano.
《Sorellina!》urlò nuovamente Tess, iniziando a correre verso la barca alla deriva.
La piccola piangeva senza ritegno, indossava il suo pigiama preferito, quello con gli orsacchiotti, ed aveva il libro di Debbie stretto al petto.
《Non andare nel mondo dei sogni!》
A quell'appello anche gli occhi di Debbie si riempirono di lacrime, a stento trattenute, poi la bambina fece qualcosa di incredibilmente stupido: si gettò in acqua.
《Tess!! Non entrare in acqua!!》gridò Debbie, iniziando a nuotare verso la sorellina. Doveva fermarla altrimenti si sarebbe ammalata.
Dal canto suo, Zoe non prestava più attenzione a quello che stava succedendo; la sua mente si era bloccata quando aveva udito l'urlo disperato di Tess.
Sentendo quelle parole la sua vista si era offuscata e, davanti ai suoi occhi, continuavano a scorrere volti di persone provenienti dal suo passato.
Un ragazzo alto, biondo con gli occhi azzurri che affermava di amarla.
Un ragazzo con i capelli corvini e gli occhi verdi che l'abbraciava teneramente.
Una giovane che sembrava la sua copia identica, la sua gemella..
Io..
Ho paura..
Non voglio ricordare..
Fa troppo male..
Io..
Zoe si prese la testa fra le mani, sperando di arginare quel fiume in piena, ma, facendo così, si bilancio' troppo e la barca si rovescio'.
L'acqua scura come l'inchiostro l'inghiottì senza pietà.
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