Klaus pov

Kai decise di fare delle ricerche ed io approvai insieme a Kol, le ragazze erano andate a trovare Katrinne che tra poco le amputavano la mano e i nostri genitori erano fuori città anzi erano fuori dalla nazione per lavoro e sono andati in Russia quindi non ne sapevano niente.
"Quindi cosa digito?" Chiese Kai con il computer in mano.
"Che ne so! Prova a scrivere: Obbligo o Verità gioco dell'orrore" accettammo il consiglio di Kol e aprimmo il primo sito che ci siamo trovati davanti e diceva:

Nel 1921, un famiglia ebrea che sfuggiva dai nazisti, si nascose nello scantinato di una casa abbandonata e rimasero lì nascosti, un giorno i genitori, mentre andavo a cercare del cibo, vennero catturati e portati a un campo di concentramento e i 7 figli rimasero da soli. Ma la madre che era stata uccisa in realtà era una strega e di conseguenza anche le sue figlie femmine lo erano e quindi le ragazze per la rabbia lanciarono una maledizione sulla casa e su un gioco in scatola a cui loro giocavano sempre di nome OBBLIGO O VERITÀ.
Da quel giorno tutte le persone che sarebbero entrate in quella casa e avrebbero giocato a quel gioco saranno maledetti.

"P-pensate che sia vero?" Chiesi io visibilmente spaventato.
"La storia combacia e noi siamo 7 come i fratelli in quella famiglia.... Quindi molto probabilmente è vero" disse Kai tutto convinto. "Però ci deve essere un modo per sfuggire a questa maledizione" dissi io.
"Sì, io direi di partire direttamente dalla soffitta della casa abbandonata" propose kol con molta positività.
Accettammo tutti ma poi sentii che mancava qualcosa... Oppure.... Qualcuno... "Le ragazze!" Esclamai, ecco chi mancava. "Le chiamo io" disse Kol sbuffando. "Ciao... Noi andiamo alla casa abbandonata....per trovare degli indizi.... Ti spiego quando arrivate... Sì ciao" Kol fece segno di andare e dopo 5 minuti eravamo lì.
Ci guardavano come per darci sicurezza e poi scavalcammo il cancello ed entrammo.
Era tutto come l'avevamo lasciato e ci dirigemmo verso la soffitta.
L'ambiente era buio e quindi abbiamo acceso la torcia del telefono e abbiamo iniziato ad aprire i cassetti.
Il primo era pieno di vestiti ed abbiamo iniziato a svuotarlo e poi abbiamo trovato una lettera che diceva.

Girate dieci volte su voi stessi.
Uscite fuori e guardate il sole.
Aiutatevi tra di voi.
Rispettatevi sempre.
Datevi delle gioie.
Aspettate il momento giusto.
Tornate in casa.
E poi fate altri dieci giri su voi stessi.
Non scoraggiatevi se non vedete un risultato.
E l'importante è metterci impegno.
La realtà dei fatti vi sconvolgerà.
Credo che ce la farete a superare tutto.
Uscirete da questa situazione sempre più forti.
Solo se non vi abbatterete.
Ci siete vicini.
Io penso che voi siate intelligenti quindi non mi deludete.
Non preoccupatevi se io non tornerò.
Oggi sara il mio ultimo giorno sulla terra.
baci mamma.

Se prima ero convinto adesso vorrei rotolare giù per la scalinata che mi ha portato in questa soffitta.
"Io la terrei, magari c'è un indizio che stiamo tralasciando" disse Kai. "Dai adesso vediamo se troviamo qualcos'altro" mi motivó Kol.
Dopo mezz'ora non avevamo trovato niente in quella soffitta e sentimmo le ragazze arrivare.
"Cosa avete trovato?" Ci chiese Karol. "Questo" dissi porgendole la lettera. La lesse insieme a Kira.
"Ma i punti sono messi a caso e questa lettera non ha senso" obbiettò Kira. Lei era tipo una che si credeva una fenomena ed era la migliore amica di Katia e diceva sempre cose ovvie. In pratica la detestavo. "Ci deve essere un secondo fine proviamo a metterla al sole" disse Karol. Non ci avevamo pensato. Abbiamo provato ma niente poi abbiamo deciso di tornare a casa e quando ci entrai andai subito a dormire.

Karol pov

Katrinne mi mancava un sacco e magari lei avrebbe già risolto questa cosa della lettera. Decisi di mandargli una foto della lettera e lei poco dopo rispose e capii che aveva ragione.