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Capitolo 1

*Settembre* 

C'è qualcosa che mi da fastidio al naso. È snervante, ma non ho voglia di svegliarmi per vedere cosa sia. Questi sono gli ultimi giorni di vacanza e voglio dormire più che posso. È il week-end prima dell'inizio della scuola così io e la mia migliore amica, Amy, ci siamo organizzate per dormire insieme da lei dato che tra poco non sarà più possibile. Ah quasi dimenticavo, il mio nome è Zoe.

Ho ancora quel fastidio, dev'essere una mosca, ma non ce la faccio più a ignorarla, mi sta facendo starnutire e non ha intenzione di andarsene nonostante io la scacci con la mano. Così, con grande dispiacere, decido di aprire gli occhi. Nell'attimo in cui lo faccio, davanti a me vedo un volto che ride e non una mosca. È Kevin, il fratello gemello di Amy. Mi giro per vedere se lei stia ancora dormendo, ma non c'è. Almeno ha avuto la fortuna di non svegliarsi così.

-Sei cretino o cosa? Perché mi hai svegliata?- dico mettendomi a sedere sul letto e strofinandomi gli occhi.

-Perché volevo divertirmi e mi diverto tantissimo quando ti faccio arrabbiare- dice continuando a ridere.

-Si vede che non hai una vita sociale altrimenti non staresti qui, di sabato mattina, a darmi fastidio- dico pensando che in realtà non è affatto così. Infatti Kevin è il ragazzo più popolare della scuola e il capitano di lacrosse. Inutile dire che tutte le ragazze vorrebbero stare con lui, anche se lui non è in cerca di una relazione seria. Cioè non è il classico bad boy che usa le ragazze, ma ha solo storielle da quando lo conosco e mai una storia seria... anche se una storia seria mi sembra l'abbia avuta quando stavamo al primo anno. Invece io e Amy non siamo poi così popolari anche se siamo amiche di tutta la scuola.

-Sai che non è vero piccola- dice facendo un ghigno ancora vicino al letto appoggiato alle ginocchia. Sa che non sopporto essere chiamata così e lui puntualmente lo fa, assieme ad altri nomignoli che mi danno fastidio.

-Io ho cercato di non litigare con te dalla mattina, ma il problema sei tu bimbo, non io- dico facendolo arrabbiare. Dopo tanti anni che litighiamo sappiamo come infastidirci a vicenda.

-Quindi vuoi dirmi che non vuoi arrabbiarti nemmeno un po'?-

-No- dico scuotendo la testa con aria superiore

-Neanche se ti dicessi di aver rotto le tue cuffie?- chiede sperando che sia così. Ma a quelle parole mi volto verso di lui con gli occhi in fiamme.

-Tu cosa hai fatto?- chiedo alzandomi lentamente.

-Non l'ho fatto apposta. Scusa- dice indietreggiando e poi uscendo di corsa dalla camera. Io lo inseguo con la prima cosa che ho afferrato in mano: la mia pantofola.

-Sai quanto ci tenga alle mie cuffie. Perché le hai prese e senza permesso tra l'altro?- dico inseguendolo. Arriviamo in cucina dove Amy sta facendo colazione. Kevin si ferma così gli tiro a dosso la pantofola che però schiva abbassandosi.

-Che sta succedendo ora?- chiede Amy scocciata.

-Tuo fratello mi ha rotto le cuffie. Ora come faccio? Senza offesa Amy ho anch'io un fratello, ma non è così, per mia fortuna-

-Kevin?- chiede spiegazioni Amy.

-Le ho rotte per sbaglio- si giustifica lui.

-Oggi gliele ricompri. Contenta Zoe?- mi chiede Amy.

-Cosa? Ma oggi è sabato- dice Kevin.

-Be' dovevi pensarci prima. Oggi andiamo tutti e tre insieme al centro commerciale e le compri delle nuove cuffie- dice in tono autoritario Amy.

-Va bene- si arrende il fratello.

-Andiamo dopo pranzo, così torneremo in tempo per la festa di stasera- continua lei e sia io che Kevin annuiamo. Poi ci sediamo e facciamo colazione stuzzicandoci e lanciandoci occhiatacce quando Amy non guarda. 

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