La Maledizione dell'Astinenza pt. 1
Dopo quella festa di Halloween con tanto di zucche esplosive, la scuola assorbì la maggior parte del tempo dei due ragazzi; Percy doveva recuperare parecchie materie nelle quali aveva lacune accumulate per via di tutti i cambi di istituti degli anni precedenti, ed essere incastrato in una Grande Profezia non aveva proprio aiutato, senza contare la dislessia e il disturbo dell'attenzione, ecco...
Annabeth gli dava una mano ogni pomeriggio, ma, stranamente, Sally sembrava trovare sempre una scusa per disturbarli ad intervalli di 10 o 15 minuti massimo.
Così, i due neo fidanzati ebbero ancora meno occasioni per essere intimi in santa pace. O quando vi riuscivano, incredibilmente venivano interrotti proprio sul più bello.
Come quella volta in cui provarono ad appartarsi in macchina...
<<Percy, sei sicuro della strada?>> chiese Annabeth dubbiosa non riconoscendo alcun punto di riferimento e vedendo le abitazioni sempre più rade.
Il ragazzo si stava mordicchiando l'unghia del pollice, in apprensione e con gli occhi puntati fissi sulla strada <<Sì, sì... qui è una zona tranquilla.>>
<<Ma non saremo troppo distanti? Stiamo guidando da almeno mezzora...>>
<<Non è facile trovare luoghi poco frequentati a New York! Dovevamo per forza uscire e andare verso Long Island... Ma vedrai, è un posto davvero carino per le coppie, si vede anche il mare...>> la rassicurò.
Improvvisamente, lei mise il broncio e incrociò le braccia. Lui era troppo concentrato a ricordarsi la strada per rendersi conto dell'imminente catastrofe.
Dopo qualche minuto di silenzio che lui non interpretò come rabbia, Annabeth si schiarì la voce e chiese <<E come fai a conoscere questo posto?>>
Allarme rosso! Allarme rosso! Capì nel giro di un secondo di star camminando sui carboni ardenti, doveva soppesare bene le prossime parole...
<<Mah, ne ho sentito parlare, da qualche amico...>> banalizzò.
<<Qualche amico ti ha raccontato di essersi appartato a pomiciare in questo posto!?>>
<<Sì, mi pare...>> mentì.
<<Percy. Guardami.>> ordinò lei perentoria.
<<Ma sto guidando! Come faccio!?>>
<<Dimmi che non ci sei stato con Rachel!>> gli disse già iraconda.
Ecco, disastro. Come poteva negare così sfacciatamente senza sentirsi un verme!? E come poteva dire la verità senza rischiare l'evirazione!?
Optò per la verità, da bravo ragazzo qual era. Anche perché, in fondo, mica aveva tradito Annabeth, no?
<<Forse... una volta...>> ammise.
<<Quindi quando vi ho beccati a pomiciare non era la prima volta!?>> chiese scioccata dalla rivelazione.
<<Ci eravamo solo baciati, nient'altro...>>
<<Quando vi ho visti io non vi stavate limitando ad un bacio! Ho visto bene le tue e le sue mani dov'erano!>> puntualizzò ironica.
<<Ma dai, stavamo solo... Insomma... Non è successo niente, comunque!>>
<<Perché vi ho interrotti! E se non fossi arrivata... avreste fatto sesso!?>> chiese sempre meno lucida.
Percy, in trappola, sospirò e fece spallucce <<Può darsi. Annie, non lo so... Ma chi se ne frega!? È passato un anno e ora sto con te! All'epoca no! Sii ragionevole!>> la supplicò.
Se c'era una cosa che la figlia di Atena ci teneva ad essere, era ragionevole!
<<Sì, lo so.>> disse in tono più pacato, per poi ammettere <<Solo che... Non so, mi dà molto fastidio. Non ti darebbe fastidio se io avessi avuto altre esperienze con qualcuno?>>
<<No, non penso. Insomma, non ci sarebbe nulla di male...>>
<<Lo so che non c'è nulla di male. Ma sto parlando di gelosia, non è razionale! Non saresti nemmeno un po' geloso?!>> indagò un po' offesa.
Percy ci pensò qualche istante. <<Sì, penso di sì... Mi darebbe fastidio e sarei geloso. Ma, comunque, non te lo farei pesare. Sarebbe un mio problema, non tuo!>>
Annabeth rimase muta per circa un minuto, metabolizzando la sconfitta morale. Infine, pigolò <<Hai ragione. Scusa.>>
Punto per Percy. Incredibile! Il ragazzo strabuzzò gli occhi, ma non osò fare battute o proseguire quel discorso. Anzi, sperava che l'umore della fidanzata fosse ancora quello di inizio serata, quando non poteva fare a meno di baciarlo e toccarlo.
<<Eccoci.>> dichiarò finalmente il figlio di Poseidone dopo qualche minuto, parcheggiando e spegnendo il motore e le luci. Sospirò e si stiracchiò, poi si voltò verso la fidanzata, ancora taciturna <<Sei arrabbiata?>>
Lei si strinse nelle spalle <<Ma no... Non ha senso, come dici tu.>>
<<Ehi... Guardami però.>> le disse in tono dolce, prendendole delicatamente il mento con una mano per invogliarla a voltarsi. Lei lo lasciò fare e lo guardò negli occhi.
<<Non ti piace il posto?>> domandò cauto.
<<Ma no, è carino.>> mugugnò.
<<Non ti piaccio io?>> chiese sarcastico.
Lei ridacchiò <<Anche tu sei carino.>>
Lui fece una smorfia <<Mi accontento.>> e si sporse per baciarla, sperando che lei non lo rifiutasse. E non lo fece.
Quel bacio inizialmente tentennante si trasformò senza fatica in qualcosa di ben meno casto. Il piccolo alterco appena avuto era già stato obnubilato dai frementi ormoni adolescenziali.
Annabeth, travolta da desiderio, si slanciò verso il fidanzato e gli montò a cavalcioni.
Preso alla sprovvista da quell'impeto, Percy mugugnò per liberare le proprie labbra da quel bacio <<Mmmh, aspetta, aspetta... Sistemiamo un attimo i sedili...>> premette il pulsante sul lato del proprio sedile, spostandolo verso il retro dell'auto e reclinandolo un po', con una lentezza irritante e quel tipico rumorino meccanizzato.
La ragazza ridacchiò per l'imbarazzo e si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Anche lui ridacchiò, e le risistemò la stessa ciocca già riscivolata sul volto.
<<Sei più comodo ora!?>>
<<Oh sì.>> sospirò, e le strinse le mani sui fianchi per accarezzarla, spostandole la maglia per poterle toccare la pelle, e salendo lentamente lungo la schiena fino al gancio del reggiseno.
<<Vai al dunque, eh?>>
<<Cosa devo aspettare ancora!? Un'altra profezia!?>> la sfidò iniziando a sfiorarle il seno.
<<Hai ragione... basta aspettare!>> concordò lei, e si spostò un po' all'indietro per potergli sbottonare i pantaloni e infilargli senza troppi complimenti una mano nelle mutande. Riprese a baciarlo con passione, mentre lo masturbava.
Dopo qualche minuto di altri baci e petting, Percy non resisteva più <<Leviamo anche a te questi pantaloni!?>>
Annabeth annuì e con agilità si spostò sui sedili dietro, dove poté sfilarsi i pantaloni facilmente. Lui la seguì poco dopo con i pantaloni ancora abbassati, togliendosi la maglia e abbracciandola poi, pelle contro pelle, per riprendere di nuovo a baciarla ovunque le sue labbra arrivassero.
<<Hai portato i preservativi?>> chiese lei ansimando in un barlume di lucidità. Lui annuì e si sporse allungando una mano verso il cassetto sotto al cruscotto per prendere la scatola. La scosse per sentirne il contenuto <<È l'ultimo. Incredibile, abbiamo finito la scatola... senza mai fare sesso!>>
La ragazza rise <<Dai, uno è sufficiente! Stavolta è la volta buona!>>
Percy si accigliò scettico, quasi immaginandosi l'ennesima interruzione. Ma era troppo eccitato per preoccuparsene, e indossò il preservativo con tutta la speranza di cui disponeva.
Annabeth allungò le braccia per trascinarlo di nuovo su di sé. Si baciarono di nuovo, mentre lei avvinghiava le gambe intorno al suo bacino, già pronta.
Lui si aiutò con una mano per poterla penetrare, ormai erano al dunque.
Ma una strana luce bicolore lampeggiante proveniente dall'esterno attirò l'attenzione del ragazzo, che corrucciato si bloccò e si voltò a guardare. Tutti i vetri della macchina si erano appannati, ma era impossibile non distinguere quella particolare luce lampeggiante.
<<Oh cazzo, no! Non è possibile!>> imprecò Percy tirandosi su i pantaloni di scatto e sforzandosi di chiudere la cerniera nonostante l'erezione.
Anche Annabeth riconobbe subito i lampeggianti e cercò disperatamente i propri vestiti, visto che lei era rimasta totalmente nuda. Percy le passò la maglia rimasta sul sedile davanti, mentre lei si infilava i pantaloni ad una velocità supersonica e con un'agilità che neanche una ginnasta contorsionista avrebbe eguagliato, mentre dei passi si avvicinavano alla loro auto.
Dopo qualche istante qualcuno bussò al finestrino del guidatore. Percy si era rimesso a quella postazione da un nanosecondo, sistemandosi la maglia indossata al contrario, mentre la fidanzata ancora finiva di vestirsi sui sedili dietro.
Abbassò il finestrino, e con tutta la calma che seppe racimolare salutò <<Buonasera, agente. C'è qualche problema?>>
<<Dimmelo tu.>> rispose il poliziotto sgarbato, <<Che ci fate qui a quest'ora, ragazzi?>> chiese puntando una torcia in faccia a Percy, e poi sul retro, contro Annabeth, per fortuna non più nuda.
Percy dovette trattenere tutta la propria impudenza per non rispondere "Ma secondo te!?" e si limitò a boccheggiare un buffo <<Ehmmm...>>
<<Non avete scuola domani? Non è un po' tardi per starsene in giro? I vostri genitori non saranno preoccupati?>> insistette l'agente in tono di rimprovero.
Anche in questo caso, nella testa di Percy le rispettive risposte a bruciapelo sarebbero state "Sì - non sono affari tuoi – i nostri genitori sono divinità a cui non interessa se siamo vivi, figuriamoci quanto possa fregargli se non rispettiamo il coprifuoco!" e invece disse <<Sì, signore, ha ragione. Allora... noi andiamo a casa...>>
<<Bravo ragazzo. E tu, lì dietro, è tutto ok?>>
<<Sì, signore, grazie.>> pigolò Annabeth imbarazzata.
Il poliziotto spense la torcia e tornò verso la propria vettura. Risalì, e restò in attesa che i ragazzi a loro volta se ne andassero.
Percy chiuse il finestrino sospirando a fondo, incredulo. E incazzato nero.
Annabeth tornò sul sedile del passeggero, e una volta seduta sospirò a propria volta <<Almeno non ci ha fatto una multa.>>
<<E per cosa avrebbe dovuto farcela!? Per tentato rapporto sessuale!?>>
<<Per atti osceni in luogo pubblico, Percy!>>
<<Ahhhh ma dai, tutti vengono qui a scopare, da sempre, e chi interrompono gli sbirri!? Indovina!>> gracchiò riaccendendo l'auto e mettendosi in marcia verso New York.
<<Beh, sono cose che succedono... Si vede che sanno che le coppiette vengono qui e vogliono evitare spiacevoli inconvenienti...>>
<<Certo. Intanto i serial killer girano a piede libero, ma meglio usare le proprie risorse per impedire a due adolescenti di fare sesso!>> esclamò con il proprio sarcasmo a briglie sciolte.
Effettivamente, anche ad Annabeth giravano non poco le scatole, ma l'imbarazzo di essere stata quasi beccata in quel frangente intimo la trattenevano dall'essere impudente. Quindi tacque e si accoccolò nella propria giacca in cerca di calore e conforto, lasciando che Percy sbollisse.
Ma il figlio di Poseidone era troppo alterato per restare in silenzio <<Sai che ti dico? Non è normale! Insomma... è stato più facile sconfiggere il Minotauro o attraversare il Labirinto! Non dovrebbe essere così difficile fare l'amore con la propria fidanzata! Ma è ovvio, qualcuno ci sta mettendo i bastoni tra le ruote!>>
<<Oh ma dai, a chi vuoi che interessi se facciamo o meno sesso!>> ribatté scettica. Ma un secondo dopo averlo detto, si rese conto che qualsiasi divinità da loro conosciuta poteva interessarsi ad una faccenda simile e ficcare il naso per qualsivoglia motivo, anche solo per dispetto!
Difatti, Percy le lanciò un'occhiataccia, e sempre ipersarcastico rispose <<Vuoi un elenco? Allora, vediamo... Tua madre, mio padre, solo perché siamo i rispettivi figli e trovano ripugnante la nostra unione... poi, Zeus, quello stronzo di Ares...>>
<<Okay okay ho capito! Non posso negare che ci sarebbero dei precedenti simili nella storia... Ma insomma, perché mai farci questo, dopo tutto quel che abbiamo passato!?>>
<<Non ne ho idea. Ma deve essere così. Deve essere una maledizione o qualcosa del genere, altrimenti non ha senso...>>
Avviliti e sconsolati, i due fidanzati tornarono a New York taciturni e meditabondi. Una volta arrivati davanti al dormitorio di Annabeth, questa si voltò verso il ragazzo e si sporse per baciarlo. Lui non si voltò, e le lasciò a disposizione la guancia.
<<Eddai, non fare così! Mica devi arrabbiarti con me.>>
Il semidio fece una smorfia, e infine si voltò <<Vero. Scusa.>> la baciò dolcemente, e la salutò <<Buonanotte.>>
<<Notte. Vedrai che è solo un caso... Questo weekend ci riproviamo!>> dichiarò risoluta, e con un ultimo bacio lasciò solo il fidanzato, che scettico pensava "il caso non esiste per un semidio!".
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