Nyotaimori
"A te che sei l'ispirazione di questa storia,
con cui andrei a cena subito
e di cui sarei la cena... anche ora!"
"Stasera sushi. Non suonare, troverai aperto perché sarò impossibilitata a farlo io. 😊"
Era una affermazione e non una domanda.
Gli aveva scritto un messaggio al cellulare, nella pausa pranzo, e non si aspettava una risposta negativa. In fondo lui adorava il sushi e non avrebbe certo optato per una pizza. Tornando dal lavoro avrebbe avuto la sua sorpresa.
Una doccia calda e accurata prendendosi cura di sé e del suo corpo, un po' di trucco e le candele da accendere, la tennero occupata per tutto il pomeriggio.
Aveva predisposto tutto sul tavolo della sala, messo una tovaglia color rosso scarlatto per far risaltare i colori del cibo e dei fiori, disposto attentamente le varietà di sashimi di tonno, salmone e gamberetti, accompagnate da piccole quantità di wasabi e delle ciotoline di salsa di soia. Qualche pezzo di sushi era messo a loro disposizione anche su piccole foglie di loto che avrebbero trovato la loro collocazione in qualche piega segreta o tra le sue mani.
Si erano stuzzicati tutta la giornata precedente e quella stessa mattina, mentre per telefono si raccontavano cosa stavano facendo o con chi parlavano, di lavoro, di piacere, di film, e avevano fatto mille allusioni al fatto che entrambi avrebbero volentieri mangiato giapponese con quella pratica che li incuriosiva tanto, non appena fosse stato possibile uscire a cena.
"Se ti preparassi io una cenetta giappo, ti lasceresti sedurre dalle mie doti?" era così che lo aveva attirato, ed era così che aveva avuto l'idea di soddisfare la loro voglia di cibo afrodisiaco e di gioco.
L'atmosfera era molto provocante e lei lo aspettava da un momento all'altro.
Si era sistemata con attenzione, adagiandosi su quel tavolo scarlatto e sistemando con cura tutti i cibi nei punti più stabili del suo corpo e contemporaneamente più erogeni.
La verità era che con lui anche i punti più impensabili diventavano fonte di brividi ed eccitazione: aveva scoperto che lui sapeva far diventare eccitabili le parti del suo corpo che, normalmente, erano lasciate ai margini delle attenzioni.
Di colpo, un bussare leggero le segnala l'arrivo del suo ospite per cena. La porta si apre ma la luce non si accende, perché lui ha capito qualcosa annusando l'aria pregna di sentore di candele. Quelle che lei ha accesso su ogni superficie libera della sala, per non aver bisogno della luce elettrica e per creare un'atmosfera stimolante per tutti i sensi.
Il profumo di bamboo e fiori è inebriante e la voce di lui nasconde un sorriso e una sorpresa eccitata che la fanno sorridere a sua volta.
"Dove sei finita?" la chiama scherzoso seguendo la luce delle candele e intuendo dove lo porterà.
"Sono già a tavola!" gli dice suadente, aspettandosi una risata per il gioco di parole. Cosa che però non accade perché, ruotando impercettibilmente la testa, lo scorge a guardarla con una strana luce negli occhi.
È fermo nella stessa posizione e sta percorrendo il suo corpo lentamente con gli occhi socchiusi, quasi a gustarne in anticipo il sapore dei cibi e il profumo dei fiori.
Lo spettacolo che lo accoglie in sala lo lascia a bocca aperta e per un minuto eterno lei crede di aver fatto una scelta azzardata.
Lui si avvicina lentamente a quel pasto invitante e contemporaneamente si sfila parte degli abiti da lavoro, arrotolando poi le maniche della camicia e allentando la cravatta che lo costringe giornalmente in quel cappio di seta.
Lei sdraiata sul tavolo, completamente nuda, è in realtà coperta ad arte da porzioni di sushi, fiori e frutta in piccoli pezzi, abilmente chiaroscurati dalla luce delle candele disposte tutto intorno.
"Hai fame?" gli dice sorridendo e cominciando a tremare di eccitazione
"Oh siiii. Ho l'acquolina in bocca... e non solo in bocca!" lui la desidera con ogni fibra di sé.
"Allora serviti... buon appetito" gli sussurra mordendosi le labbra.
Lui ammira la sua cena, disposta con eleganza e presentata come un sogno incredibilmente sensuale.
I seni sodi sono coperti da piccole porzioni di salmone sottilissimo e segnano un percorso sul ventre decorato da strisce scure di salsa di soia che terminano vicino al monte di venere coperto a stento da orchidee bianche e altri bocconi di sushi. Come a disegnare il costato sono disposti elegantemente dei gamberetti rossi e dei cubetti di sashimi di tonno freschissimo.
Tra le gambe socchiuse trattiene piccoli pezzi di frutta fresca e generosi ciuffetti di panna che avrebbero accompagnato il fine pasto al cioccolato, che altro non era che della crema fondente, spalmata su cosce e fianchi da gustare direttamente con la bocca.
"Ti avverto, ti darò solo il tempo di lavarti le mani e poi voglio che cominci a cenare"
Lui si precipita in bagno per eseguire gli ordini e torna in meno di un lampo, perché desidera cominciare a gustare la sua singolare cena su quel corpo che lo incendia dentro e fuori. Sa però che la regola per gustare una cena di sushi è la calma, il relax e l'attenzione a ciò che si porta alla bocca.
"Niente bacchette stasera... dovrai usare le mani, quindi avvicinati e mangiami!"
Fa per avvicinarsi al banchetto sublime che ha davanti e con un sorrisino malizioso le confida:
"Chi dice che devo usare solo le mani? Alcuni sapori vanno raccolti direttamente con la lingua o con la bocca."
Lei comincia ad essere impaziente e muovendosi piano fa scivolare qualche pezzetto di sushi. Ha leggermente stretto le cosce che chiedevano solo di essere toccate da quell'uomo che la stava sfiorando con gli occhi e le dita della mano destra.
Lui prende così a percorrerle il braccio, risalendo dalle dita rilasciate accanto ai fianchi.
Sale sfiorandola lentamente e piegandosi appena raccoglie con la bocca il piccolo boccone di salmone adagiato su uno dei due seni. Mastica lentamente per gustare a fondo la freschezza del pesce e l'eccitazione della sua donna.
Finito di masticare prende a leccare la salsa di soia che scivola dal centro dei seni fino a dentro l'ombelico. Quella scia di sapore ben si sposa col salmone appena gustato e prendendo con i denti anche quello posto sull'altro seno, si riempie la bocca con il capezzolo che copre.
A questo punto lei comincia ad emettere dei piccoli gemiti e restando ferma il più possibile socchiude gli occhi e attende che lui continui a sfamarsi in altri punti del suo corpo.
La imbocca con piccoli hosomaki infilandoli con le dita e temporeggiando il giusto tempo per farsele succhiare con voluttà.
Man mano che lui finisce di ripulire con le labbra il suo corpo, terminando con un boccone succulento, procede verso il basso nell'ordine delle portate che lei ha organizzato. Una volta assaporato anche il costato coperto di nigiri di gamberi e i piccoli uramaki di salmone adagiati sul ventre, l'uomo si lecca le dita e si sposta sulle labbra di lei per farle capire quanto apprezzi quel pensiero e tutta l'organizzazione della cena.
Baci voraci al sapor di oriente si sprigionano tra le loro labbra e le lingue finiscono per prendere il posto del cibo vero e proprio.
"Mi resta il dolce prima del gran finale" le dice staccandosi a malincuore da quelle labbra ormai gonfie di baci.
Dicendo così si dirige, con calma, verso la parte alta delle cosce di lei e prendendo con le mani i piccoli pezzi di frutta li intinge nei ciuffetti di panna montata attorno ai fiori posti a coprirle il sesso.
Mangia guardandola negli occhi e abbassandosi all'altezza delle ginocchia prende ad allargarle le gambe segnando con la lingua un percorso immaginario, leccando la crema al cacao che le colora la pelle.
Lei non resiste più a quella bellissima tortura, stesa su quel tavolo aspetta di toccarlo a sua volta godendo delle sue attenzioni.
Attento ad ogni brivido che le provoca e ai sospiri che lei emette, lui inizia a servirsi il suo dolce preferito, allargando e suggendo, leccando e mordendo, finché lei ripulita di cibo e spossata nei sensi non riapre gli occhi e con un sorriso lo invita a stendersi accanto a lei.
"Domani non avresti voglia di messicano piccante?" e con una risata comincia a spogliarlo per cenare anche lei.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro