Capitolo 8 - Agnes
I giorni passano tra studio e svago. Tuttavia, Liam ha deciso di sparire. Cerco di contattarlo per sapere come sta ma non risponde alle mie chiamate. Ho provato anche via social media ma non ho ottenuto nessun risultato. È da quel giorno che non è più tornato attivo.
Nei fine settimana chiamo i miei genitori in quanto mi hanno chiesto di aggiornali almeno una volta alla settimana.
Nonostante mia madre sia ancora convinta di farmi frequentare un'altra università o addirittura un college, è felice che io mi stia trovando bene e che stia trovando interessanti le lezioni, soprattutto quelle di letteratura inglese e di teatro. Infatti, è bellissimo per me ricordare come sia stata coinvolgente la prima lezione di teatro drammatico, in quanto questo corso è basato principalmente su Shakespeare. Non a caso il club di questo autore ha progetti inerenti a questo corso!
«Tesoro, siamo così felici che ti stai così bene.» mi dice mamma.
«Grazie mamma. Papà? Dov'è?» le domando in quanto ho avuto modo di parlare con papà solo via messaggi e mi piacerebbe sentirlo.
«Il lavoro. Tuo padre si sta impegnando per ottenere più clienti del solito così da poter aprire uno studio legale a nome suo.» mi racconta mamma divisa tra la felicità e la stanchezza.
«Veramente? Ma è fantastico mamma! Però digli di non esagerare. Non mi va di vederlo al letto con la pressione alta a causa del troppo stress quando ritorno il giorno del ringraziamento.» le dico con tono scherzoso, con un pizzico di serietà.
«Tranquilla Aggie, papà è un uomo di ferro, perciò pensa a te e allo studio.»
«Va bene mamma.» mi guardo le unghie delle mani e noto che devo assolutamente prendere appuntamento dall'estetista.
«Senti mamma, adesso devo andare. Stammi bene, okay?»
«Certo tesoro. Alla prossima!»
Parlare con mamma è sempre piacevole, soprattutto se ho bisogno di conforto o di consigli.
Arriva Ruby dalle lezioni.
«Hola Ruby.» la saluto mentre cerco sul mio laptop un centro estetico nelle vicinanze.
«Hola Aggie. Che stai facendo?» mi domanda curiosa vedendomi concentrata.
«Ho bisogno assolutamente di una ricostruzione per le mie unghie per la festa della prossima settimana.»
Tra una lezione e l'altra ho notato che c'erano dei volantini attaccati sulle colonne dell'università, un invito ad un party per matricole (e ovviamente anche la birra gratis).
È organizzata da Ace, perciò la festa sarà sicuramente fantastica!
«Ah, ci andrai?» domanda Ruby un po' troppo disinteressata.
«Sisi. E tu?» le domando, anche se già so qual è la risposta.
«No. Esperienze del genere le ho già vissute e non sono granché. Soprattutto se sono monotone.» mi risponde per poi stendersi sul letto.
«Capito. Perciò come passerai la serata?» le domando, sentendomi un po' triste per la mancanza di entusiasmo da parte di Ruby riguardo alla festa. Avrei tanto voluto andarci con lei.
«Non so. Devo ancora decidere.»
«Capito.»
Parlando con Ruby ho continuato la mia ricerca per trovare un centro estetico ma non ho trovato nulla.
«Che noia!» esclamo facendo involontariamente sobbalzare Ruby.
«Cosa c'è?» mi domanda alzando la testa dal cuscino.
«Niente. Non ho trovato nessuno che mi possa fare una ricostruzione in gel per le mie unghie.»
«So da chi puoi andare. Ti ci porto adesso.»
Ho la netta sensazione che Ruby conosca più persone e molte più cose di quanto voglia dare vedere.
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In questi giorni io e Ruby siamo diventate più legate di prima. Passiamo molto tempo insieme. Inoltre, abbiamo scoperto di avere molte cose in comune: ci piace guardare film anni 50, leggere romanzi rosa e, quindi, la passione per la lettura e Shakespeare. Mi ha comunicato che ha frequentato questo club e mi ha detto che sarà molto interessante per me e anche molto piacevole.
Ruby mi porta da Nexis, soprannome di una delle sue amiche. A quanto pare non vuole far sapere ai suoi genitori che lei ha aperto una propria attività di bellezza in quanto non sono d'accordo su ciò che vorrebbe fare nella vita.
«Perciò si è iscritta alla NYU come copertura per—
«E come fa a superare gli esami? Non penso che sia possibile falsificare i risultati dei test!» le chiedo interdetta e scioccata. Solo pensare di mentire ai miei e di nascondergli che cosa faccio, una cosa grossa come falsificare i voti e il lavoro che svolgo, mi fa venire l'ansia.
Stiamo andando dall'altra parte del dormitorio, all'ultimo piano.
«Quando si possiedono tante conoscenze, puoi fare di tutto.» mi dice Ruby facendo l'occhiolino.
Bussa alla porta e ci accoglie Nexis, una ragazza dai capelli rosa con un piercing al naso, occhi azzurri con un pò di verde acqua luminoso. È piuttosto magra, infatti mi fa pensare tanto a Bella Hadid.
«Uh, hai portato una nuova ragazza. Ciao!» mi saluta la sconosciuta, stringendomi la mano per poi tirami il braccio così da abbracciarmi.
La stanza della ragazza è molto semplice, con colori caldi. E ha anche dei poster della stessa tonalità di colore. Ma una cosa che differenzia questa stanza da tutti è che c'è un divano al posto del letto e una scrivania per una persona.
«Vedo che non hai nessuno che condivide con te questa stanza.» puntualizzo mentre io e Ruby ci sediamo sul divano, che tra l'altro è molto comodo.
«Si, anche perché in questa stanza una ragazza si è suicidata dieci anni fa e da quel momento in poi i ragazzi hanno deciso di non usarla più, ma ritengo che sia confortevole.» dice Nexis preparando la sua postazione alla scrivania per lavorare sulle mie unghie.
«Ah bene. Se mia madre lo venisse a sapere mi ritirerebbe fuori di qui e da questa università all'istante.» dico immaginando la reazione di mia madre riguardo questa informazione: sclero totale.
«Se fossi in te non mi preoccuperei perché i ragazzi esagerano. Sono dei fifoni. Rasentano il ridicolo!» mi consiglia Nexis con un cenno della mano quasi regale, come a voler dire che rimuginare sul passato è inutile.
«Concordo!» dice Ruby.
Nexis prepara la scrivania con il set per manicure completo e un fornetto e una lampada UV, la fresa per unghie e...inizia la magia.
Devo essere sincera: io non ho mai fatto una ricostruzione sulle unghie perché mi sono sempre piaciute solo con uno semplice smalto. Mi era più che sufficiente. Ma ora penso che non sia abbastanza. Anzi, sto scoprendo che la ricostruzione in gel fa la sua porca figura.
«Ti piacciono, vero?» mi fa notare Nexis allisciandomi il gel sulle unghie con la punta fresa.
«Sisi e non hai nemmeno messo il colore!» dico allegra, vedendo come le mie mani stiano avendo già un aspetto migliore.
«Dovevi vedere la prima manicure che ho fatto a Ruby. È la mia prima cliente in assoluto!» dice Nexis guadagnandosi un piccolo pugno scenico da Ruby sulla spalla.
«Perché, cosa è successo?» domanda curiosa.
«Venne da me a farsi la manicure per fare colpo su Ace e ci è riuscita!»
«COSA?!»
Ruby che ricercava le attenzioni da Ace?? Non riesco proprio a immaginarlo. L'ho sempre vista indifferente o infastidita nei suoi confronti ultimamente.
«Sisi. Sono stati insieme e non ti parlo del fastidio che ha dato a Emily!!» continua a raccontare Nexis, desiderosa di tirare fuori l'argomento.
«Non pensavo che foste stati insieme.» dico questa volta rivolta a Ruby.
«Erano una bella coppia, sai? Però purtroppo si sono lasciati—
«Nexis, ora basta!» dice Ruby quasi esplodendo dalla rabbia. Si è irrigidita, e anche tanto. Non è sciolta e rilassata come sempre.
«Sei un'ottima estetista ma sei una pettegola incredibile.» le dice Ruby a mo' di scherzo per stemperare la tensione e ridiamo alla sia piccola battuta per alleggerire a modo nostro la tensione. E ha ragione. Nexis racconta tutti i gossip dell'università, ad esempio di come Emily appartenga a una famiglia di origini nobiliari e di come sia sicura che utilizzi questa caratteristica di famiglia come vantaggio personale per sentirsi libera di comandare tutto e tutti.
«Mi chiedo ancora come siamo diventate amiche a quei tempi..» si chiede Ruby, mentre Naxis mi mostra quali glitter scegliere: opto per quelli rosa super schintillanti.
«Me lo sto chiedendo anche io: si può sapere come hai fatto a sopportarla? La prima volta che l'ho vista mi è bastato per tutta la vita.» dice Naxis con molto disgusto nella sua voce.
«Non avevo capito quale fosse la sua vera natura. Non l'avevo capito.» le risponde Ruby.
Mi piace questo scambio di chiacchiere che si stanno facendo. È molto piacevole. Sento che a Ruby può fare solo bene parlare di questo argomento. Quando si tratta di Ace è sempre molto tesa ed è come se cercasse di tenere sotto controllo la sua agitazione.
«Non pensavo che Emily avesse origini nobiliari. In realtà non mi sembra affatto una nobildonna con sangue blu nelle vene.» mi confido con loro, anche se le uniche due volte che l'ho incontrata potevano bastare per dimostrarmelo fin dall'inizio, ma questa non è comunque una scusa per fare la stronza sul pisello.
«I suoi genitori sono così ricchi che possiedono case in tutto il mondo e non lo dico per dire. È come se i soldi gli crescessero sugli alberi, come se non ci fosse un domani.» mi dice Nexis.
«Non oso immaginare come doveva essere Emily al liceo.» dico pensando a quanto si sarà divertita con i ragazzi e le ragazze che subivano bullismo per colpa sua.
«Tu ne sai qualcosa, vero, Aggie?» mi domanda Ruby, avvolgendomi le spalle con un suo braccio per confortarmi.
«Sfortunatamente si.» le dico cercando di non ricordare quello che ho passato.
«Lasciatemi in pace per favore! Vi scongiuro!»
Quattro teppisti, tre ragazzi e una ragazza, volevano che io pagassi il pranzo per loro ma io non ho mai voluto stare sotto al loro comando. Anzi, mi sono sempre dimostrata contraria ai loro voleri.
«Quando imparerai che tu non sei nessuno per contraddirci, eh? Patty!» dice Frida, la bulla numero uno della scuola.
Mi stanno portando ai bagni, con le braccia bloccate, per immergere la mia faccia nel gabinetto.
«Chi non ha il potere siete voi che vi credete di essere i padroni del mondo.» le dissi sputandola in faccia e neanche dopo un secondo mi ritrovai la faccia immersa nell'acqua del water.
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Le chiacchiere continuano mentre Nexis sta creando arte sulle mie unghie.
«Ho deciso di farti una ricostruzione senza esagerare con i particolari perché è la prima volta che le tue unghie ricevono un trattamento diverso dal semplice smalto. Perciò andiamo per gradi, okay?» mi dice Nexis massaggiandomi le cuticole con un'olio alle mandorle profumatissimo e dolcissimo.
«Va benissimo Nexis grazie mille» la ringrazio.
Ho deciso di farmi le unghie di colore rosa e fucsia, glitterate di colore grigio.
«Quanto ti devo?» le chiedo cacciando il portafoglio dalla borsa.
«Visto che sei venuta per la prima volta è gratuito perciò tranquilla. Anzi fai delle foto e tagga la mia pagina Instagram così da farmi pubblicità.» mi chiede con un sorriso sincero.
«Va benissimo» ricambio la sua cortesia.
Detto ciò, ci salutiamo. Continuo a guardare le unghie che mi ha fatto Nexis perché non riesco a pensare che io sia andata da una estetista e che mi abbia fatta una ricostruzione. Penso che mia madre rimarrebbe piuttosto scioccata perché non le piacciono tanto cose del genere.
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«Ah, ma allora sei vivo!»
Sono in biblioteca per delle ricerche per lo studio quando al mio fianco noto Liam.
Saranno passati più di dieci giorni dall'ultima volta che abbiamo parlato? Assolutamente.
«Scusami, non intendevo ignorare le tue chiamate—
«Allora sapevi che ti stavo cercando e non hai fatto niente in proposito. Di male in peggio...» gli dico triste.
Se aveva degli impegni, non poteva semplicemente dirmelo? Nooo! Vuole mandarmi in paranoia...
«Aggie aspetta! Non ho ignorato le tue chiamate di mia spontanea volontà. Sono impegnato con l'università— comincia a spiegarmi ma io lo interrompo ancora una volta.
«E sentiamo: se non ti avessi incontrato adesso me lo avresti detto?? Perché ultimamente non mi dici più le cose, Liam? Prima ci dicevamo ogni cosa e sinceramente, questo atteggiamento nei miei confronti non mi sta proprio piacendo.»
Detto ciò, mi allontano con il libro di dramma inglese del 500 e mi siedo al primo tavolo libero, insieme alla mia borsa con dentro il materiale. Mi sento fin troppo indispettita.
«Aggie io penso che anche tu abbia dei segreti.» mi dice Liam dopo essersi seduto al mio fianco. Nel momento in cui mi volto per guardarlo noto che la sua camicia è un po' aperta e si intravedono i muscoli dei pettorali.
«Ma dimmi un po': devi fare il casting per Magic Mike?» gli domando indicandogli i pettorali piuttosto muscolosi e anche evidenti!
Liam ride e si sbottona la camicia, lasciando il collo scoperto. Però ha sempre fascino.
Aggie smettila di pensare a queste cose!
«Comunque, non cambiare argomento.» mi dice Liam e poi nota una collana che indosso: ciondolo a forma di cuore, d'oro.
«E' un regalo di tua madre?» Liam si avvicina un po' di più per vedere il ciondolo, tenendo la mano sotto il cuore.
Siamo fin troppo vicini ma posso sopportarlo.
«Si, me l'ha regalata poco prima di venire qui.» gli dico e poi deglutisco perché Liam mi guarda negli occhi per la prima volta dopo giorni.
Come sono belli i suoi occhi. Mi era mancato ammirare il verde dei suoi occhi, con una piccola spruzzata di giallo rendendoli pittoreschi.
Poi all'improvviso mi accorgo che si sta avvicinando troppo al mio collo. Ma che cosa vuole fare?
«Liam perché lo hai fatto?» lo spintono facendolo allontanare da me e noto che Liam è piuttosto confuso, come se si fosse reso conto di non essere in sè.
«È che...hai un buon profumo.»
Nel preciso momento in cui lo ha detto ho sentito un'onda potente di quelle famose farfalle allo stomaco.
«C-come?!» gli domando balbettando, con voce un po' stridula.
Non me lo aspettavo da Liam. Anzi, non mi aspettavo niente del genere da lui.
Per cercare di alleggerire la tensione che mi provoca cerco di dire qualcosa:
«È il mio profumo alle rose.»
«Aah, capito.» Liam si gratta la testa imbarazzato, infatti china la testa. Che tenero!
«Beh, se hai finito ritorno a studiare.» non è la verità, è una fuga emotiva perché sono più che convinta che a momenti potrei esplodere.
«Quando hai finito di studiare, mandami un messaggio okay? Non intendo avere discussioni in sospeso con te.» mi dice poi se ne va, guardandomi un po' preoccupato.
Se non fossi convinta di averlo immaginato, per un nanosecondo ho intravisto desiderio. Ma perché?
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«RUBY AGGIORNAMENTI LIAM!!!»
Ho bisogno di parlare con Ruby di quello che è successo con il mio migliore amico.
Dato che sto per raggiungere Liam con la macchina, contatto la mia migliore amica sul telefono.
«Aggie cosa succede?? Tutto bene??» mi domanda preoccupata.
«Non saprei, dal momento che Liam mi ha detto che ho un buon profumo!»
«COOOOOSA!!!» devo allontanare il telefono dall'orecchio da quanto Ruby ha alzato la voce.
«Ruby i timpani.» mi lamento.
«QUESTA NON È UNA COSA CHE SI DICE A UN'AMICA!»
Poi momento di pausa.
«Aggie questo è un chiaro segnale che tu gli piaci.»
«Naah, non penso proprio.» dico con una leggera risata isterica e una sensazione improvvisa di contentezza.
«Smettila di contraddirmi Aggie. Io so come si comportano i ragazzi in queste circostanze.»
«Ruby lui mi ha sempre considerata una sorella, niente di più, niente di meno. Una volta mi disse che immaginarmi come sua compagna di vita sarebbe stato troppo strano.» pensandoci, ora mi sembra quasi una cattiveria. Poteva evitare di dirlo. Tanto è sempre stato chiaro per me qual è il suo tipo ideale di ragazza...
«I ragazzi dicono sempre una cosa del genere ma alla fine non è mai vero.»
«Potrebbe essere ma io conosco Liam. Quando dice qualcosa, lui non cambia idea.»
«Va bene. Per caso hai provato sensazioni diverse dal solito quando sei stata con lui?»
Sì, e anche tanto.
«No.» dico mentendo spudoratamente.
«Ora cosa stai facendo?»
«Sto andando da Liam. Mi ha detto che vuole parlarmi.»
«Va bene. Fammi sapere, okay? Se hai bisogno di qualcosa contattami e ti raggiungo.»
«Va bene.»
Concludiamo la chiamata e raggiungo il mio migliore amico cercando di capire che posto abbia scelto per incontrarci.
«Perché mi hai portato qui?»
Siamo al Paintball 53.
«Perché è qui dove siamo stati insieme l'ultima volta prima che io partissi per l'università.» mi ricorda Liam venendo da me una volta scesa dalla macchina.
«E con ciò?» chiedo un puntino acida.
«E con ciò intendo riprendere quello che abbiamo interrotto.» tende il braccio verso di me per prendere la mia mano.
«Sappi che non si risolve nulla giocando con della pittura.» lo avviso prendendo la sua mano con un pò troppa decisione ed entriamo nella struttura.
«È ancora presto per parlare. Dai rilassati e godiamoci il momento.» mi dice spingendomi per andare a prepararci per giocare. Ci procuriamo i fucili, li carichiamo con delle boccette di pittura di vari colori e che la battaglia abbia inizio.
Andiamo fuori, nell'area aperta del Paintball 53, un grande posto in stile campagna, con blocchi di fieno alti quanto una persona sparsi dappertutto.
«Pronta?» mi domanda Liam dall'altra parte del campo.
«Pronta!» gli urlo caricando il colpo.
Neanche il tempo di mettermi in posizione per colpire Liam che lui già parte in azione.
«Bastardo che non sei altro. NON È GIUSTO!» lo insulto colpendolo con tanta foga verso di lui che inizia a muoversi e a correre tra un fieno all'altro.
Quel disgraziato si sta divertendo come un matto e il desidero di sotterrarlo è altissimo.
È vero che è solo un gioco ma quando vorresti vincere, lo desideri a tutti i costi.
«Non riuscirai a prendermi!!» canticchia sapendo di irritarmi facilmente. Sento che ricarica il suo fucile mentre mi avvicino alla sua postazione.
Sono di fronte a Liam. Anzi alle sue spalle: miro e BAAM! Colpito.
Rido come una pazza e scappo via subito dopo che sono riuscita a prenderlo senza che se accorgesse (anche se alle sue spalle ma è sempre meglio di niente).
«Birbantella che non sei altro! Adesso ti prendo!»
Liam mi rincorre, continuando a ridere tanto da farmi venire i mal di pancia e allo stesso tempo cerco di colpirlo. Sento che i miei colpi hanno avuto successo e decido di nascondermi dietro a un blocco di fieno per la troppa stanchezza accumulata in poco tempo.
All'improvviso cala un silenzio tombale. Non si sente nemmeno il ronzio di un insetto in aria.
Chissà...forse Liam ha deciso di arrendersi?
Controllo e mi ritrovo con la faccia piena di vernice gialla.
«Ma sei cattivo!!» gli dico sputando quel poco di vernice che mi è entrata in bocca (e quanto fa schifo!)
«Mai quanto te che mi hai colpito alle spalle, vigliacca!» mi rinfaccia Liam mettendo via il fucile. Io l'ho tengo ancora in mano.
«Tregua?» domando, entrambi affannati dalla corsa.
«Va bene.»
«Sbagliato.» dico vendicativa e parto alla carica con i colpi in faccia e su tutto il resto della tuta rimasta indenne dalla vernice.
Se all'inizio ho detto che giocare a paintball non mi avrebbe aiutato, mi sbagliavo. Sparare e colpire il mio bersaglio con la vernice mi ha aiutata a sfogare tutte le frustrazioni nei confronti di Liam.
«Okay! Okay okay, Aggie! Basta!» Liam ride e, cercando di ripararsi dai miei colpi, perde l'equilibrio venendomi addosso. Cadiamo insieme su un'enorme quantità di paglia.
«Molto comodo Liam...» dico ironica una volta che si leva di dosso e si stende al mio fianco.
«Ammettilo: ti senti meglio adesso?» mi domanda gettando il fucile a terra. Lo faccio anche io.
«Odio ammetterlo ma si. Spararti a morte è stato liberatorio.» dico facendo ridere il mio migliore amico, il quale mi cinge le spalle in modo da stare stesi di schiena il più comodamente possibile.
«Felice di saperlo.» mi dice e poi ridiamo guardandoci l'un l'altro, per poi guardare il cielo.
Rimaniamo in questa posizione per non so quanto tempo ma a un certo punto mi sento addosso lo sguardo di Liam. Dopotutto siamo molto vicini fisicamente e mi basta voltarmi di pochi millimetri nella sua direzione per toccare il suo naso con il mio.
Lo faccio, scendendo con lo sguardo verso le sue labbra, desiderando che si avvicinino alle mie. Disperatamente.
Di nuovo il cuore che batte pazzamente; le farfalle nello stomaco; il respiro che manca.
Ma la cosa più inaspettata è che Liam fa scendere il suo braccio sulla la mia vita, portandomi ancora più vicina a lui. E cavolo, quanto mi piace averlo così vicino!
Posso vedere di come le sue pupille siano dilatate, le labbra socchiuse, la mano libera che mi accarezza la guancia delicatamente per poi scendere verso la nuca, con una presa ferma e decisa ma al tempo stesso delicata e dolce.
Non vuole che mi volti dall'altra parte e mi sta bene, perciò glielo lascio fare. Anzi, potrei guardarlo per ore e ore. Non mi stancherei mai di farlo.
Questa è la conferma che...Liam mi piace?
Tutto sommato provo sensazioni che una ragazza prova quando le piace un ragazzo.
Cazzo, sono nella merda!!
Non solo mi piace Ace ma anche Liam e perciò Ruby aveva ragione...
Che palleee!!!
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