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Capitolo 19 - Agnes

«Alla fine, abbiamo inaugurato la mia stanza del liceo.»

Quando ci siamo svegliati, io e Ace ci siamo dati il bacio del buongiorno ma presi dalla passione abbiamo fatto l'amore, facendo attenzione a non fare rumore!

«Però, sei stata veramente brava a non farci sentire.» mi dice Ace dopo aver fatto l'amore fino allo sfinimento. Anzi sfinendo me visto che questa volta abbiamo fatto doppio round. 

«È stata una faticaccia farlo. Sei stato veramente selvaggio.» gli dico col fiatone.

«Tesoro, quello che abbiamo fatto è stato solo l'antipasto.» mi dice Ace con il sorriso sornioso, sentendo che la sua mano sta esplorando il mio corpo con delicatezza e desiderio.

«Oh, beh signor. Solo, attendo la portata principale.» lo stuzzico portando la sua mano lì.

«Sei insaziabile signorina Smith.» 

 .

«Beh, non abbiamo perso tempo per farlo.» scherzo facendo ridere il mio ragazzo.

Ace mi guarda, appoggiandosi sul gomito e mi accarezza delicatamente la guancia, guardandomi negli occhi.

Poi mi bacia. Un bacio lungo, pieno d'amore.

«Dai per favore, dimmi che domani non è lunedì!» si lamenta Ace appoggiando la testa sulla mia pancia.

«Sfortunatamente sì.» gli dico sospirando.

«Allunghiamo questo weekend per tutta la settimana. Non ho proprio voglia di ritornare all'università.» mi propone Ace scocciato.

«Sarebbe fantastico ma purtroppo la tua ragazza è una matricola e ha bisogno di studiare per laurearsi.» gli dico spostandogli delicatamente la testa così da alzarmi e prendere la biancheria intima che sta a terra.

«Non ho mai visto una ragazza che si impegna così tanto per lo studio.» dice Ace meravigliato.

«C'è sempre una prima volta signor Solo.» ritorno da lui e gli do un bacio veloce sulle labbra.

«Oggi che facciamo? Un'altra uscita con i tuoi oppure stiamo soli?» domando.

«Soli soletti finalmente!» canticchia Ace e poi si stiracchia.

Le giornate di venerdì e sabato sono state piene di avventure e di divertimento insieme ai genitori di Ace. Oggi invece staremo soli.

«Sai, mi piace la casa dei tuoi genitori, anche se sembra una reggia per essere abitata soltanto da tre persone e dal personale.»

La casa dei genitori di Ace si trova fuori città, immersa nella natura, con un grandissimo giardino, una piscina, un barbecue che assomiglia a un'astronave e un campo da tennis.

L'arrendamento della casa è molto semplice, proprio come hanno deciso i miei genitori: casa a due piani, con pavimento in parque, mobili chiari, all'antica ma eleganti. Sono stata solo nel salotto, nell'openspace e nella stanza di Ace ma so che ci sono molte altre stanze, ad esempio le stanze per gli ospiti e due studi di lavoro per i padroni di casa.

«Questa casa è stata ereditata dai miei nonni, in questo momento in viaggio su una nave da crociera diretta a Procida, beandosi della vacanza.» dice Ace malinconico (è evidente che desidera tanto una vacanza in un luogo paradisiaco) quando poi mi ricordo del suo racconto segreto.

«Come va con il tuo racconto segreto?» gli chiedo curiosa.

Indosso la tuta e la canotta di Ace, anche se lui dice che adesso appartengono a me.

«Sta andando bene e sta prendendo una bella piega. Anzi sono riuscito a scrivere tantissimo e penso che a breve la concluderò.» mi dice entusiasto del progetto che sta riuscendo a realizzare.

«Veramente? Ma è fantastico Ace!» mi siedo al suo fianco sul letto.

«Prima di pubblicarla vorrei fartela leggere.» si alza, con solo i boxer (e posso ammirare il suo bel fondoschiena palestrato!) raggiungendo la sua scrivania sulla quale c'è un raccoglitore pieno zeppo di fogli. È lo stesso di quando ho letto una sua bozza.

«Ecco, tieni. Qui ho scritto tutto. Fammi sapere se ti piace quando hai finito.» me lo dà e io lo prendo con piacere, aprendolo per iniziare la lettura.

La sua storia è scritta molto bene, con una fluidità impeccabile, linguaggio semplice ma diretto, una di quelle storie con le immagini nitide nella mente mentre la leggi.

«Ace è una storia così romantica.»  non ho ancora finito di leggere ma ho letto abbastanza da sapere la vicenda dei personaggi, ovvero due ragazzi che si conoscono in un'università di Vancouver, entrambi estranei all'ambiente e non sanno come fare per ambientarsi perciò si aiutano a vicenda, diventando amici per poi innamorarsi.

«Si, lo è. Devo riconoscere che non ho mai scritto una storia d'amore ma spero che possa piacere alle persone.» dice speranzoso.

«Eccome se piacerà Ace, soprattutto grazie al modo con cui descrivi le emozioni di Sally e di William. Hai una capacità linguistica incredibile. Mi sono praticamente emozionata quando hai raccontato il momento del loro primo bacio»  gli dico con gli occhi lucidi.

«Amore sono così felice che ti piaccia.» Ace viene da me felicissimo della mia reazione alla sua storia e mi bacia.

Ricordandomi della scena del primo bacio mi viene da pensare...al nostro. Stesse parole, stesso luogo...aspetta, non può essere.

«Ace per caso questa storia ha a che fare con la nostra?» domando interdetta.

«Non del tutto ma sì.» ammette con un sorriso che lo fa sembrare un bambino dolce e tenero.

«Perciò vuol dire che— mi si illuminano di nuovo gli occhi dall'emozioni.

«Si Aggie. Hai capito bene. Il personaggio Sally è ispirato soprattutto a te. Quando ho scritto questa storia stavo pensando a te e a tutto ciò che ti riguarda: la tua vivacità, la tua dolcezza...la tua timidezza che mi fa impazzire. E poi c'è il tuo sorriso.» mi sfiora il labbro inferiore. «I tuoi occhi innocenti. La tua pelle candida..» abbassa la mano sul mio collo provocandomi un piccolo brivido di piacere, facendomi sospirare beata. «il tuo corpo.»

I nostri respiri si fanno sempre più irregolari, la voce di Ace diventa più roca e più profonda. Lo guardo con desiderio, con le labbra socchiuse, appoggiando la mano sulla sua coscia per sorreggermi mentre lui mi accarezza con le dita partendo dal collo per poi scendere tra le mie gambe. Lì.

«Ace lo abbiamo già fatto stamattina.» gli ricordo con difficoltà visto che  sta iniziando la sua magia con le sue dita esperte. Cavolo è fantastico!

«Lo so Aggie. Ne sono consapevole ma non è mai abbastanza per me. Ti desidero così tanto.» mi dice Ace quasi pregando e inizia a baciarmi il collo con foga.

Non riesco a trattenermi!

Glielo faccio fare ritornando nella nostra bolla d'amore, l'unico posto dove desidero disperatamente stare, per sempre. 

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