Capitolo 16 - Agnes (Parte 3)
I provini si faranno nell'edificio principale dell'università, in palestra, che si trova al piano dedicato interamente allo sport, nei sotterranei. Lo si raggiunge con un ascensore oppure con le scale. Opto per l'ascensore per scendere prima, svolto a destra ed ecco la palestra. E' aperta e già ci sono un sacco di ragazze impegnate a riscaldare i muscoli, ognuna per conto proprio.
Dall'ultima volta che ho visto i volantini sono passati esattamente sette giorni e in quei sette giorni ho approfittato per esercitarmi con le basi della ginnastica, così non mi verranno degli strappi muscolari e avrò un'occasione in più di non cascare per terra e di non provare così tanto dolore.
La palestra ha il parquet chiaro, con quattro file di posti a sedere, con sedie di pelle nera e due canestri rossi per il basket.
Per l'occasione indosso una canotta bianca e dei pantaloncini blu sportivi con scarpette bianche adatte per la corsa.
I capelli stanno iniziando a crescere infatti adesso posso fare un piccolo codino. Non vedo l'ora di riaverli lunghi!
Noto che le ragazze sono piuttosto nervose e altre stanno per avere un esaurimento nervoso. Addirittura?!
«Ragazze iniziamo!»
No, non può essere...
«Tu!» dico con la voce troppo alta.
Emily si rivolge a me e fa il sorriso più falso che io abbia mai visto.
«Si tesoro, io sono capo cheerleader, perciò, spetta a me decidere chi entrerà nella squadra.» mi dice tagliente e con un vanto e un egocentrismo a dir poco insopportabili. Quanto la odio!
Emily capo cheerleader? Ovviamente...
È vero che potevo capirlo da sola dato che è la ragazza più popolare dell'università ma poteva almeno risparmiare il ruolo di capo cheerleader per lasciare il posto a qualcuno che lo meritasse davvero?
Proprio perché sa che sono qui, mi renderà i provini un inferno, perciò farei prima ad andarmene. Ma nel preciso momento in cui penso di andarmene, decido di non farlo perché lei si aspetta proprio questo da me: che io mi arrenda e che me ne vada senza neanche averci provato.
Te lo scordi "tesoro"
Rimango dove sono, ricambiando il suo sorriso con piacere e poi sbuffa, irritata.
«INIZIAMO!»
Neanche il tempo di iniziare che ci ha fatto praticamente una lezione di educazione fisica non (tutto questo solo perché ci sono io...), facendo fare esercizi di riscaldamento, test di ginnastica artistica e anche giochi di gruppo, per verificare se sappiamo fare gioco di squadra.
Adesso siamo stanche morte. Lo giuro, non mi sento più le gambe, infatti decido di stendermi a terra quando sento le porte della palestra aprirsi. Stanno entrando dei ragazzi con la divisa da basket seguiti da un uomo. Deve essere l'allenatore di basket della squadra. Oddio, c'è Ace!
Mi alzo di scatto restando seduta per terra e lo saluto, elettrizzata di vederlo qui.
Quanto è bello con la divisa da basket!
Canotta bianca con il numero 88, pantaloncini rosso porpora e scarpette bianche da ginnastica. Riesco a vedere senza problemi quanto il suo corpo sia allenato anche se con dei semplici vestiti sembri il contrario.
Ace mi nota e mi saluta con piacere, mandandomi un bacio in aria. Lo acchiappo custodendolo nel mio cuore.
Sei bellissima mi mima con la bocca e sento che le mie guance avvampano per l'imbarazzo.
Mimo un cuore con le dita e lui ricambia. L'allenatore cerca di attirare la sua attenzione, perciò, mi saluta e io ritorno da Emily che sta appuntando qualcosa sul suo portfolio e, chiudendo gli anelli con un rumore che rimbomba per tutta la palestra, lancia degli sguardi verso di noi.
Aspetta un secondo: se Ace è qui in tuta da basket, vuol dire che giocherà e perciò, forse già sapeva che la sua ex è la capo cheerleader! Questo può bastare per restare ancora in contatto.
Non penso che riuscirei a sopportare l'idea che Ace ed Emily continuino a sentirsi.
Ace mi ha assicurato che ha tagliato completamente i ponti con Emily. L'ultima volta che l'ha vista è stata alla prima festa che Ace ha organizzato quest'anno.
«Ho scelto chi farà parte della mia squadra di cheerleader e per quanto riguarda coloro che non sono entrate, non siate tristi perché potrete riprovare l'anno prossimo.» dice Emily con finto conforto. Che strega.
Legge i nomi di chi sono state scelte e ne manca una. Sicuramente non sono io.
«Ed infine Agnes Smith.»
Cosa?
Io?
Quando?
«Per oggi abbiamo finito. Dato che le partite di basket inizieranno solo dopo Natale gli allenamenti inizieranno a gennaio.» ci comunica come se fosse un'insegnante diligente e professionale che spiega la favoletta ai bambini.
Dopo di che, se ne va senza salutare, arrabbiata e agitata. Sbatte pure la porta della palestra.
Emetto un piccolo strillo di felicità e chiamo Ruby per darle la notizia.
Ruby si è dimostrata sin dall'inizio contraria all'idea di diventare cheerleader però ha fatto il tifo per me.
«Ruby sono dentro!» le dico entusiasta.
«Veramente?» chiede, anche lei chiaramente per niente preparata alla cosa.
«Si Ruby. Anche io ne sono sorpresa e sinceramente, ho paura.»
«Perché Aggie?» mi domanda preoccupata.
«Perché Emily è la capo cheerleader! Mi farà passare l'inferno e non intendo riviverlo come mi è successo a scuola.» solo a pensarci mi vengono i brividi.
«Aggie, se dovesse succederti qualcosa, tu sapresti che puoi contare su di me. Te l'ho già detto un sacco di volte se solo mi ascoltassi. Non devi avere paura di niente.»
«Lo so Aggie però sento che mi succederà qualcosa di brutto...forse è meglio che mi ritir—
«Agnes Smith non t'azzardare a dire queste cose! Lo sai meglio di me che daresti solo ancor più soddisfazione a quella strega di Emily? Non è giusto Aggie. Dopotutto mi hai detto che hai sempre sognato di voler diventare una cheerleader.»
«Va bene Ruby. Non cedo.» alla fine, mi convinco.
«Così ti voglio Aggie. Non ti dimenticare che questa volta non sei sola, capito?»
«Va bene Ruby. A più tardi.»
Riaggancio e vado a farmi una doccia e uno shampoo.
Mi sento a pezzi. Poi penso che quello che ho fatto oggi dovrò rifarlo e anche più intensamente quando inizieranno gli allenamenti. Sarà terribile!!
Devo assolutamente iscrivermi in palestra.
Lavata e profumata, ritorno in palestra dove vedo Ace che gioca a basket con la sua squadra.
Saranno le audizioni?
Mi siedo sugli appalti per guardare la partita e devo ammettere che Ace è davvero bravo a giocare basket. Riesce a schivare tutti i ragazzi facendo ogni volta canestro come se fosse un professionista.
C'è qualcosa che non sa fare quel ragazzo??
Sa cucinare, è intelligente, sa scrivere, sa essere dolce e accattivante allo stesso tempo. E ora scopro che è bravissimo anche negli sport.
Dopo un canestro mi guarda e lo saluto, lanciandogli un bacio.
All'improvviso compare Emily.
Non se n'era andata?
Si siede al mio fianco, guardando il mio ragazzo.
«Ritieniti fortunata se sei stata brava nelle audizioni ragazzina.»
Ragazzina? A me??
«Ma mi spieghi perché sei così ostile nei miei confronti??» le chiedo con la pazienza giunta ormai al limite.
«Perché ora sei la ragazza di Ace Solo e nessuno ragazzo è mai riuscito a liberarsi di me.»
Bene, è gelosa...
«Fattene una ragione se ti ha lasciata.» le dico disinteressata. Se devo dirla tutta, non avevo previsto una cosa del genere. In realtà non desideravo perdere la testa per nessuno. È successo e basta.
«Ti consiglio di non giocare col fuoco che prima o poi finirai per scottarti e ti farai molto male.» mi dice maligna.
Mi sta minacciando?!
«Io ti consiglio di smettere di fare la stronza perché prima o poi ti si ritorcerà contro.»
Lo giuro questa ragazza mi ha stancata proprio.
Detto ciò, se ne va più arrabbiata che mai, con lo sguardo di chi vuole dichiarare guerra.
Vuoi la guerra? Bene, è guerra sia.
«Sei stato scelto?»
Anche Ace ha finito di giocare per entrare in squadra. I ragazzi se ne stanno andando negli spogliatoi e Ace invece è rimasto in campo per parlarmi così che potessimo stare da soli.
«Sì. E sono anche il capitano della squadra!» mi comunica più contento che mai.
«Ma è fantastico Ace! Sono così felice per te!» lo abbraccio per il collo mentre Ace mi abbraccia per la vita.
«E tu invece? Sei dentro?» mi domanda curioso.
«Stranamente sì.» dico scettica e Ace scoppia a ridere.
«Perché ridi? Solo io noto che è strana questa situazione?» gli domando interdetta.
«Perché dovrebbe essere strano?» chiede sinceramente perplesso.
«Perché la tua ex mi ha scelta di proposito: come mai non mi hai detto che Emily è la capo-cheerleader?»
Sciogliamo l'abbraccio.
«Perché se te lo avessi detto tu non ci avresti nemmeno provato. E non siamo in contatto se è questo che ti chiedi.» mi comunica sbrigativo, come se sapesse leggermi nel pensiero.
Ace va a prendere l'asciugamano dal suo borsone e inizia ad asciugarsi.
«Va bene.» gli dico anche se in questo momento mi si è materializzata l'immagine di Emily e Ace che si strusciano, che si baciano e lo stanno per fare. Questo mi provoca un turbamento mentale facendomi riempire gli occhi di lacrime.
«Hey tesoro, non fare così.» Ace viene subito da me, asciugandomi le guance dalle lacrime versate. Mi sento così in imbarazzo ma anche vulnerabile perché non avrei pensato che Ace mi vedesse in questo stato prima d'ora.
«Scusami. Voglio fidarmi di te ma mi sento—
«Me lo immagino amore ma sappi che tu.» mi fa alzare il viso per guardami negli occhi. «tu sei l'unica che io desidero.» e poi mi bacia sulle labbra, dandomi un bacio pieno di passione.
Ace mi prende per il viso mentre io gli accarezzo la nuca con una mano e immergo l'altra in mezzo ai suoi capelli.
Ace mi morde il labbro inferiore, facendomi gemere di piacere e ci infila la lingua cercando la mia.
I nostri respiri si fanno sempre più irregolari, il desiderio di scoprire l'un l'altro aumenta, forse anche troppo soprattutto da parte di Ace, perché inaspettatamente sento la sua mano lì, infilandola nei miei pantaloncini.
Ma cosa fa?
«Ace che fai?» mi allontano spaventata. Anzi allontano Ace da me.
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