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Capitolo 13 - Agnes (Parte 3)

Agnes: 7 anni

Liam: 9 anni

«Aggie non sai quanto mi rende felice vederti qui!» mi dice Liam una volta che lo raggiungo al Pancakes Home, una tavola calda che si trova vicino la casa del padre del mio migliore amico.

I nostri genitori sono seduti ad un tavolo diverso rispetto al nostro, così possiamo parlare tra di noi senza che loro si intromettano.

«Pensavi che non ti avrei raggiunto?» gli chiedo sedendomi di fronte a lui. Liam ha delle occhiaie profonde sotto gli occhi, le guance paffute e morbide che amo tanto stanno scomparendo lasciando spazio a delle guance notevolmente ridotte, conferendogli un aspetto del viso un po' più lungo.

Sono passati due mesi dal divorzio dei suoi genitori e adesso vedo cosa comporta la loro scelta e gli effetti che ha su di lui.

«Perdonami se non sono potuta venire prima ma sono stata occupata a fare i progetti di scienze. Mamma non voleva che io uscissi prima di finirli...»

«Tranquilla, posso capire.» mi dice comprensivo e con uno sguardo molto triste. Più lo guardo, più sento che vorrebbe anche lui attenzioni di questo genere dai suoi genitori.

Ordiniamo pancakes con aranciata.

«Liam dimmi che stai mangiando.» lo scongiuro una volta che la cameriera se ne va.

Liam evita il mio sguardo, segno che si sta trascurando.

Il mio Liam...

«Liam, so che stai passando un periodo molto triste ma per favore, non lasciare che la tristezza ti risucchi.» gli prendo le mani, stringendole nelle mie anche se sono piccole.

«Anche la mamma mi dice di mangiare ma non ho per niente voglia. Anzi non ho voglia di fare niente se non di stare nella mia stanza per sempre e non vedere nessuno mai più.» mi dice con voce strozzata dal pianto e gli occhi che si riempiono di lacrime che scorrono sulle sue guance.

«E come hai fatto a raggiungermi qui?»

«Perché quando ti vedo mi rendi felice.» mi confessa, con occhi rossi e lucidi, percependo una nota leggera di felicità in più nella sua voce rispetto a prima.

«Liam ti assicuro che non mi perderai. Io ci sarò sempre per te e non te lo dimenticare mai.» gli dico commossa dalle sue bellissime parole. Il mio Liam!

Anche se Liam è più grande di me per me sarà sempre il mio grande cucciolo dagli occhi dolci e teneri.

Finalmente sul suo volto si forma un sorriso. Un sorriso che raggiunge gli occhi. Un sorriso spontaneo.

«Ti voglio un mondo di bene Aggie!»

«Anche io Liam.»  

.

«Hey Aggie, svegliati! Siamo arrivati!»

Anche se mi ero ripromessa di restare sveglia per il viaggio in aereo, mi sono addormentata appena il mio corpo si è rilassato su questa bellissima poltrona.

Apro lentamente gli occhi, mugolando contrariata visto che volevo dormire di più.

«Dai Aggie, non c'è tempo per fare storie! Alzati!» continua a svegliarmi Ace. Non volendone sapere di alzarmi, troppo presa dal sonno, mi sento sollevata. Letteralmente.

«Ace ma che cosa fai? Fammi scendere!»

Mi ha presa in braccio senza avvisarmi!

Il bastardo è riuscito a prendermi senza problemi!

Ace se la ride beffardo e mi fa scendere soltanto quando siamo giù dall'aereo.

«Apprezzo che mi abbia tenuta in braccio però potevo camminare benissimamente da sola signor. Solo.» gli dico una volta tornata con i piedi per terra.

«Beh, sa cos'è signora Smith? Quando vedo una giovane fanciulla tanto bella come lei, il mio lato gentlemen prende il sopravvento. »

Sorrido stando al gioco e gli do un bacio sulle labbra tenendo ancora il sorriso.

Ace mi abbraccia per la vita abbassandosi un po' con la schiena per poi annusarmi i capelli.

«Hai un profumo così buono Aggie.» mi dice dandomi un bacio sul collo e poi mi prende per mano. Il mio shampoo al cocco deve essere paradisiaco per il mio ragazzo.

«Ragazzi! Se volete fare gli sdolcinati, per favore prenotatevi una camera grazie!» dice Austin infastidito mentre ci raggiunge insieme a Elenoire. Io e Ace ce la ridiamo per fargli dispetto.

«Per quale motivo Jaden e la sua ragazza non ci sono?» domando mentre ci dirigiamo verso l'uscita.

«Non sono tipi da fare viaggetti organizzati al momento.» mi dice Ace quando vedo un uomo sulla trentina, capelli biondi, taglio militare, con indosso un completo elegante blu, ha tra le mani un cartello sul quale c'è scritto "Solo".

Anche Ace lo intravede e ci porta da lui. 

Deve essere qualcuno che conosce, altrimenti non si spiega. 

«Ciao Will. Oltre al solito gruppo con me c'è anche Agnes Smith, la mia ragazza.» gli dice Ace abbracciandomi sulle spalle. Non so perché mi sento un po' imbarazzata.

«È un piacere conoscerla, signorina Smith.» mi dice l'uomo con gentilezza ma anche con professionalità.

I ragazzi salutano l'uomo e mentre ci incamminiamo verso il Suv, Ace mi spiega che Will è la guarda del corpo della sua famiglia, perciò quando gli capita di fare dei viaggi lui è sempre presente.

«Come mai se posso chiedere? Cosa fa la tua famiglia da dover essere protetta fino a questo punto?» gli domando curiosa e anche un po' scioccata.

«Mio padre possiede una compagnia che si appoggia sull'ecologia. Sta avendo molto successo perciò ci sono maggiori possibilità che mio padre, e di conseguenza la nostra famiglia, possa essere minacciata. Abbiamo sempre una guardia del corpo al nostro fianco in modo da prevenire eventuali aggressioni.» mi spiega Ace con calma, anche se percepisco lo stesso un brivido lungo la sua schiena.

«È mai capitato che tu e i tuoi genitori siate stati in pericolo?»

«Fortunatamente no però stiamo sempre in allerta. Al giorno d'oggi le persone possono essere pazze o sciroccate.» mi dice una volta che entriamo nel suv.

Will si mette al posto di guida e partiamo.

«All'Ocean Beach per favore.» gli dice Ace a Will.

«Va bene, signore.» risponde con tono pacato e degno di un esperto di massima sicurezza.

Quando in mattinata sono ritornata al dormitorio non ho visto Ruby. Perciò ho pensato di lasciarle un messaggio scritto su un biglietto sul suo letto. Non sto ricevendo notizie, per questo le ho scritto un SMS per informarla del mio breve soggiorno a San Diego con Ace e Liam.

Spero che stia bene. Ieri sera non l'ho vista tanto felice mentre se ne stava andando.

«Aggie, va tutto bene?» mi domanda Liam preoccupato, dietro alle mie spalle.

«Oh, penso di sì però sto cercando di contattare una mia amica ma non mi risponde.» gli riferisco angosciata.

«Chi? Ruby?» mi domanda Ace inserendosi nel discorso.

«Si, lei. Colei che quando parlo di te diventa nervosa o addirittura si arrabbia.» gli riferisco sperando di ottenere risposte dal mio ragazzo per un chiarimento.

«Aspetta: Ace, Ruby non è la tua ex?» domanda Liam.

«Si, è lei. Abbiamo avuto una bella storia però a causa di certe circostanze abbiamo dovuto stroncare i nostri rapporti.»

«Ah, capito.»

Anche se Ace non mi ha dato molti particolari ho capito che ad un certo punto il rapporto tra Ace e Ruby è andato a rotoli. È diventato difficile andare avanti e pertanto hanno deciso di proseguire ognuno per la propria strada. 

Ad ogni modo, non capisco perché Ruby è ancora arrabbiata con Ace! 

«Non mi puoi dire altro? Ho bisogno di capire perché prova ostilità nei tuoi confronti.» gli domando quasi lamentandomi. Non ne posso più di andare avanti a indovinelli!

«Aggie, quello che ti posso dire è che abbiamo avuto una brutta discussione: lei voleva di più della nostra relazione ma visto che non mi sentivo pronto, lei mi ha lasciato. Non so se può esserti utile ma questo è il motivo per cui ci siamo lasciati.» mi dice con un tono quasi esasperato. Non penso di aver chiesto chissà che... 

Sarà perché ho invaso la sua privacy? Ho chiesto qualcosa che andava un po' troppo oltre il nostro rapporto? 

«Va bene.» gli rispondo accontentandomi della risposta che ho ricevuto e mi volto verso il finestrino per guardare il mare con il broncio.

«Hey Aggie, non ce l'ho con te.» mi dice notando il mio turbamento infatti mi prende per mano accarezzandomi le nocche con il pollice.

«Okay.» gli dico anche se non sono del tutto convinta.

«È solo che non mi va di parlarne perché è acqua passata ormai.» mi dà un bacio sul dorso e poi mi cinge le spalle.

Viaggiamo in macchina per dieci minuti, superando negozietti e palazzine abitati da persone del posto.

Una volta raggiunta la spiaggia, scorgo dei gruppetti di ragazzi sparsi che si divertono.

«Eccoci qua.» dice Elenoire elettrizzata.

Posiamo i nostri teloni sul telo steso sulla sabbia, e ci sediamo tutti insieme.

Elenoire caccia dal suo borsone dei contenitori nei quali ci sono spuntini per noi (sandwich a base di maionese, insalata e petto di pollo), bibite gassate e anche un piccolo stereo per ascoltare la musica.

«Ovviamente non potevano mancare questi.» dice Austin prendendo delle carte da gioco, con il tono di chi non vede l'ora di stracciarci.

«Noto che avete perso tempo per organizzare la serata... » dice Ace divertito. Sento ronzare il mio telefono: devo aver ricevuto un messaggio.

È da Ruby. Finalmente! 

Scusami Aggie se non mi sono fatta sentire. Sono stata occupata dall'università...noto che tu ti stai rilassando alla grande XD 

Non so se è seria oppure è sarcastica ma mi avrebbe fatto piacere se ci fosse stata anche lei qui con me. Infatti, glielo dico. 

Anche a me Aggie ☹ però stai attenta, okay? Stai sempre vicino a Liam o Ace e quando ritorni fammi un messaggio 

Va bene. Ci sentiamo <3 

Poso il telefono nella tasca della tuta e i ragazzi mi chiamano per unirmi a giocare a carte. Ci divertiamo come dei matti dal momento che ci siamo divisi in squadre tra ragazze e ragazzi. Abbiamo deciso di giocare a scala 40. Ognuno di noi gioca contro il suo ragazzo, alla fine è arrivato anche il mio turno e sono in vantaggio contro Ace.

«Mi sa che avete bisogno di più fortuna.» gli dico una volta che pescata la carta.

«E come mai se posso chiedere?» domanda Ace stando al gioco.

«Perché...» butto l'ultima carta dal mio mazzo e stendo quelle che ho in mano, segno che ho fatto scala 40. « ...noi ragazze siamo più forti!» dico festeggiando la vittoria!

«Ma daiii!!» dice Austin seguito dalle nostre risate e quelle di Liam.

«Non ho mai visto una ragazza giocare così bene.» dice Austin rivolgendosi a me, perdonando Elenoire visto che per un punto ha perso contro il suo ragazzo.

«Non sai quante volte mi ha stracciato Aggie.» gli dice Liam per poi guardarmi sorridendo. Ricambio divertita, ricordando le vecchie partite che abbiamo fatto. L'una è stata più divertente dell'altra perché nel momento in cui stava per vincere, io riuscivo ad anticiparlo malefica. Che risate!

«Una diavoletta!» scherza Ace guardandomi con un lampo di malizia nei suoi occhi.

«Ti piacerebbe.» gli rispondo stando al gioco e gli faccio l'occhiolino.

Decidiamo di mangiare i nostri sandwich quando Liam si siede vicino a me.

«Va tutto bene?» gli domando con la bocca piena.

«Sisi ...mi sono dimenticato di dirti che forse c'è una possibilità che i miei genitori possano ritornare insieme.» mi dice con un briciolo di speranza nella sua voce.

«Veramente? Ma è fantastico Liam! E dimmi come è successo?» gli domando entusiasta della notizia.

«Prima che ritornassi all'università, ero in vacanza da mio padre, okay? Mia madre è venuta a prendermi per riportarmi a casa. Quando ho preso tutte le mie cose stavo per raggiungerla quando l'ho vista tra le braccia di mio padre e si stavano guardando con così tanto amore che mi è scappato un verso di sorpresa. Mi hanno sentito e in meno id un secondo si sono subito allontanati!»

«Hai provato a chiedere a tua madre o a tuo padre per capire la situazione?»

«Sì, ma entrambi evitano completamente di parlarne.»

«Chissà se mia madre ne sa qualcosa.» dico pensierosa.

Mia madre e la madre di Liam sono grandi amiche e penso che si dicano un sacco di cose in confidenza quando non siamo nei paraggi.

«Non penso che possa accadere ma vederli insieme, anche solo per un secondo, mi ha fatto sentire felice. Cosa farei per rivederli ancora l'uno tra le braccia dell'altro....» mi confessa Liam abbassando lo sguardo sulle sue scarpe nostalgico e triste.

Gli appoggio la mano sulla sua, la quale sta sulle sue ginocchia alzate al petto. È calda e liscia.

Liam stringe la mia sulla sua e mi sorride grato.

«Tranquilla. So come fare questa volta.» mi dice leggendomi nel pensiero, visto che farei qualunque cosa per aiutarlo con la questione dei suoi genitori.

«Non farti acchiappare okay? Sii furbo e anticipa le loro mosse!» scherzo come se stessimo parlando di rapinare una banca.

Sento il nervosismo svanire e mi accorgo di sentire da morire la sua mancanza. Ora che siamo di nuovo insieme mi sento più felice che mai.

Ace ci chiama per farci avvicinare tutti al momento del tramonto.
Vederlo in foto è molto bello, ma dal vivo è meraviglioso. 

Guardare il sole calare sull'orizzonte mi fa sentire in pace e grata.  Inoltre c'è un fresco venticello che porta con sé odore di acqua di mare e ne approfitto per chiudere gli occhi, beandomi del momento e di come il mare mi faccia sentire felice e rilassata. Mi stendo  con le braccia incrociate sotto la testa a mo' di cuscino.

Si unisce anche Ace venendo al mio fianco.

«Ho notato che le cose tra te e Liam sono ritornate a posto.» 

«Sisi. E anche alla grande.» gli dico canticchiando.

Sento il braccio di Ace sulla mia vita e le sue labbra vicino al mio orecchio.

«Sappi che se dovesse succedere qualcosa, se dovesse farti qualcosa, lui si ritroverà nella merda e non lo dico tanto per scherzo.»

«Per essere il suo migliore amico sei molto di supporto.» gli dico sarcastica, senza capire se sia serio oppure se sta scherzando.

Ace mi prende per la vita e poi mi dà un bacio sulla tempia.

«Beh, se qualcuno osa ferire la mia fidanzata farà una brutta fine.» questa volta non posso trattenermi, infatti ridiamo insieme per poi darci un bacio sulle labbra.  

L'ho detto che questo ragazzo bacia da dio?! 

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