La sorgente
"Cerca di fare un po' di rumore mentre arriviamo alla sorgente d'acqua" disse Bellamy accompagnando le parole con il sonoro rumore di un ramo secco che si spezzava sotto il suo stivale.
"E perché mai dovrei farlo?" chiese Clarke guardandolo perplessa mentre lo seguiva a pochi passi di distanza.
"Non vorrei mica pescare quei due in atteggiamenti intimi?" rispose scherzoso Bellamy.
"Beh mi sembra che tu non abbia mai avuto di questi problemi quando eravamo al campo!"
"Infatti non sto parlando per me Principessa" rispose il ragazzo girandosi verso di lei. "Mi riferivo a te!"
"E cosa ti fa pensare che io sia così puritana?" chiese Clarke curiosa mettendosi al suo fianco mentre continuavano a camminare.
"Mi ricordo come mi guardavi disgustata quando ero in compagnia femminile" rispose Bellamy senza che il suo sorriso si spegnesse.
"Non era la compagnia che mi dava fastidio ma Tu" rispose contraccambiando il sorriso Clarke.
"Colpito e affondato direi!" rispose ridendo Bellamy "Spero che la tua opinione di me sia cambiata da allora"
Clarke non rispose e abbassò gli occhi mentre superava una radice particolarmente grossa. "La sai che è così" ribatté lasciando intravedere un dolce sorriso che le fece brillare i chiari occhi azzurri poi, il suo sguardo si adombrò.
"Pensi che Raven ci raggiungerà" chiese tornando seria e cambiando il discorso.
Bellamy guardò di fronte a se, camminarono in silenzio per un paio di metri.
Avevano sbrigato le faccende al campo molto velocemente, grazie al fatto che nella casa di Emori c'era praticamente tutto, non avevano dovuto aprire molti bagagli. Entrambi pensavano che Raven sarebbe stata lieta come loro di prendersi una pausa e godersi il bagno ma aveva risposto dicendo che doveva controllare se riusciva a collegarsi con Arkadia e, se le fosse avanzato del tempo, li avrebbe raggiunti.
Bellamy aveva la sensazione che stesse mentendo o credeva di sapere la verità ma non se la sentì di parlarne a Clarke ma aveva sperato che avrebbe accolto volentieri l'idea di immergersi nelle acque termali. Di certo avrebbero giovato alla sua gamba.
Al suo diniego, non avevano insistito ma ora si sentivano in colpa ad averla lasciata indietro. Si sentivano degli irresponsabili a godersi quel momento quando entro breve tutti sarebbero morti.
"Forse potremmo andarla a chiamare. Il terreno non mi pare così accidentato" riflettè ad alta voce Clarke.
"Non credo si farebbe convincere" rispose Bellamy pensieroso. Raven sapeva essere più testarda di tutti loro messi insieme e, dopo ALIE, qualcosa era cambiato in lei, sembrava che le tragedie subite negli ultimi mesi avessero cominciato a chiedere il loro scotto.
Le loro riflessioni s'interruppero quando cominciarono a scorgere la sorgente. Lo spettacolo che gli si parò davanti li lasciò senza fiato.
Incastrata ai piedi della parete rocciosa che avevano costeggiato per scendere si apriva un avvallamento sassoso dove era adagiata una piscina naturale dall'inteso color celeste e dalla forma elissoidale. La superficie dei pietroni attorno ad essa era di uno strano colore bianco mentre la limpida acqua vicino alla superficie lasciava intravedere la superficie biancastra sottostante. Man mano che l'altezza dell'acqua aumentava il colore diventa sempre più intenso fino a raggiungere quello celeste cristallino nella parte centrale. Una leggera nebbiolina, causata dal vapore caldo dell'acqua si spargeva su tutta la superficie e, i raggi del sole che colpivano le goccioline sospese creavano strani giochi di luce e arcobaleni.
Ogni rumore sembrava ovattato fino a quando il silenzio non fu interrotto da uno sciabordio dell'acqua e una risata. Solo in quel momento si accorsero che sulla destra della piscina, semi nascosti da un masso crollato durante il terremoto, c'erano Murphy ed Emori.
"Beh non li abbiamo colti sul fatto!" disse Bellamy scherzoso guardando Clarke "E ora, principessa, se non ti dispiace, io mi butterei anche, quelle acque sono troppo invitanti" poi, senza aspettarla scese verso la sorgente.
A Pochi passi di distanza cominciò a spogliarsi, si tolse il giaccone e il cinturone con la pistola, poi scalciò via gli scarponi e calzetti. A quel punto si fermò un istante, perso in qualche pensiero, volse il capo verso la ragazza dietro di lui e poi verso la polla.
Clarke si chiese cosa stesse pensando, lo vide alzare le spalle e poi la maglietta e i pantaloni fecero la stessa fine del giaccone e cominciò a immergersi lasciandosi sfuggire un mormorio soddisfatto.
"Avevi paura che una puritana come me rimanesse sconvolta vedendoti a torso nudo e in mutande?" scherzò Clarke mentre si stava avvicinando al luogo in cui Bellamy aveva lasciato cadere i vestiti, stupendosi per prima di quelle parole che normalmente non sarebbero state da lei, ma quel posto la faceva sentire in vacanza.
Le ricordava le infoimmagini archiviate sull'Arca che mostravano la terra come il paradiso terrestre che era stato e forse, nell'inferno in cui si erano schiantati, quel luogo poteva benissimo rappresentare l'eden che tutti avevano immaginato.
La bellezza di quel luogo, il sorriso soddisfatto di Bellamy mentre si immergeva erano come il canto di una sirena, voleva buttarsi in quell'acqua limpida e cominciò a spogliarsi. Come il suo compagno prima di lei cominciò dal giaccone ma, a differenza di Bellamy, lo ripiegò prima di appoggiarlo a terra, si tolse scarponi li mise uno accanto all'altro vicino alla giacca e quando si sfilò le calze le mise dentro agli scarponi. Quando si tirò su, diede l'ennesima scorsa alla sorgente, il suo sguardo veniva continuamente calamitato dalla bellezza di quel luogo quando si accorse che Bellamy, immobile poco distante da lei, immerso fino al collo la stava osservando con quel suo mezzo sorriso sghembo dipinto sulle labbra.
"Cosa hai?" chiese quindi la ragazza.
"Niente, volevo solo capire fino a che punto fossi pudica principessa" rispose lui senza che il sorriso sparisse dalle sue labbra.
Clarke si chiese da dove Bellamy avesse preso l'idea che lei fosse così virtuosa ma non riuscì a darsi una risposta.
Si sfilò maglia e i pantaloni, poi dopo averli piegati e poggiati sulla giacca s' incamminò verso la polla d'acqua, con gli occhi cercò Bellamy certa di trovarlo già lanciato in esplorazione dell'intera piscina e invece, incrociò il suo sguardo. Era rimasto tutto il tempo immobile mentre si spogliava.
Le guance di Clarke si arrossarono quando si resero conto di come la stava osservando, nei suoi occhi leggeva l'apprezzamento per ciò che aveva visto e la cosa la mise profondamente a disagio, forse, in un occasione diversa, avrebbe abbassato lo sguardo ma, niente in quella circostanza sembrava normale così lo sfidò "Credevo ti fossi abituato a vedere le ragazze seminude"
"Non te però" rispose Bellamy lasciando scivolare il suo sguardo sulle curve della ragazza.
"Idiota" rispose Clarke schizzando con un piede un po' d'acqua nella sua direzione e bagnandolo.
Bellamy sgranò gli occhi a quell'affronto "Non sei nemmeno entrata in acqua e vuoi già affrontarmi una battaglia acquatica?" chiese alzando gli schizzi, ben più consistenti di quelli che aveva lanciato in precedenza lei, ma Clarke fu lesta a schivarli, quando qualche goccia la colpì comunque si irrigidì d'istinto aspettandosi che fosse fredda invece l'impatto con l'acqua calda fu decisamente piacevole.
Senza nemmeno pensarci su, si slanciò verso l'acqua e dopo poche pesanti falcate per raggiungere un punto più alto si immerse sotto, nuotò per alcuni istanti a pelo d'acqua poi riemerse sorridendo a pochi metri di distanza da Bellamy.
"Non sapevo che sapessi nuotare" disse sorpreso.
"Ho imparato quando ero da sola" rispose Clarke "poi ho smesso" terminò in un basso mormorio.
Bellamy si accorse subito che Clarke si era persa, fu solo un istante, la raggiunse , l'agguantò e la capovolse in acqua.
La ragazza riemerse poco distante sputacchiando l'acqua che aveva bevuto.
"Ehi Blake cosa ti passa per la testa? Volevi per caso affogarmi"
"Ero certo che saresti riuscita a riemergere" replicò il ragazzo prendendola in giro "al massimo ti sarei venuto in soccorso, se proprio dovevo" concluse facendo finta di riflettere se quel gesto ne valesse realmente la pena.
Clarke scosse il capo ridendo "La puzza di uova marce ti deve aver dato alla testa Bellamy!"
"O volevo solo mostrarti che insieme possiamo anche divertirci" rispose serio il ragazzo lasciando che Clarke scrutasse i suoi occhi e vi leggesse la verità in quelle parole.
Le aveva promesso solo il giorno prima che avrebbero lottato uno affianco all'altro, perché allora non potersi semplicemente rilassare e divertire insieme, almeno per poco tempo.
Clarke fece un passò verso Bellamy come se un forza invisibile la stesse spingendo verso quegli occhi scuri. "Grazie" mormorò quando si trovavo solo a pochi passi da lui. Un sorriso sincero si aprì sul viso del ragazzo "Di niente principessa e, ora" disse senza smettere di fissarla negli occhi "fammi vedere come si nuota sottacqua" Clarke rispose al suo sorriso e annuì contenta mentre cominciava a spiegargli i rudimenti del nuoto che aveva imparato da autodidatta.
Bellamy la osserva, i suoi occhi non riuscivano a staccarsi da lei, sembrava una ragazzina spensierata e senza nessun problema al mondo se non godersi quel momento, forse nemmeno sull'Arca Clarke era stata così. Di certo lui non l'aveva mai vista così e scoprire questo lato di lei che solo lui era riuscito a far emergere lo riempiva di una strana gioia inaspettata.
Clarke era presa dalle sue spiegazioni, corredate da esempi pratici quando il suo chiacchiericcio fu interrotto dalla voce di Murphy "l'avete finita di disturbare con questo vociare?".
Entrambi si girarono di colpo verso la coppia che quietamente si stava godendo il bagno su un lato della sorgente. Entrambi, da quando erano entrati in acqua, si erano dimenticati della presenza di quei due.
La voce di Murphy li aveva presi in contropiede ma Bellamy rispose scherzando "Scusa, seduti lì come due vecchietti non vi avevamo nemmeno visti"
"beh adesso che lo sapete potreste anche rilassarvi un po' e tranquillizzarvi, se non vi avessi visto con i miei occhi, non avrei mai pensato che voi due sapeste come divertivi."
"E ora tu ci dici che dobbiamo rilassarci?"
"Sì, perché scoprirete che quest'acqua è ancora più piacevole se vi godete il silenzio."
Bellamy lo osservò per alcuni istanti confuso, aveva quasi la sensazione che si fossero invertite le parti e fosse Murphy la persona responsabile mentre loro gli immaturi. Lanciò un'occhiata di sottecchi a Clarke e si rese conto che anche lei era perplessa quanto lui.
Lo sguardo del ragazzo si spostò verso Emori che era seduto accanto a lui, la schiena poggiata contro un masso, gli occhi chiusi, sembrava rilassata e, di colpo Bellamy si rese conto che, se per le loro quella sorgente era solo un bel posto in cui divertirsi e fare un bagno, per Emori significava un medicina contro il suo dolore.
Si sentì un po' sciocco per come si era comportato prima poi scacciò quel pensiero. Giocare in quel modo era stato divertente e, anche quella poteva essere vista come una sorta di terapia. Decise di avvicinarsi ai ragazzi e distendersi vicino a loro per godersi la pace del posto con l'intenzione però di tornare a divertirsi quando Emori avesse scelto di uscire.
Clarke lo seguì e come lui si distese lasciando solo la testa fuori dall'acqua, un masso come cuscino.
Effettivamente, si rese conto Bellamy, anche starsene così distesi senza fare nulla in quel dolce anche se puzzolente tepore non era affatto male. Presto la testa si svuotò da qualunque pensiero, conscio solo del calore dell'acqua che lo avvolgeva e la leggerezza del suo corpo.
Un fischio acuto squarciò l'ovattato silenzio e il tonfo di una pietra nell'acqua a poca distanza fece aprire gli occhi di soprassalto a Bellamy che si tirò subito su all'erta, l'effetto fu devastante per il suo equilibrio e il suo senso dell'orientamento. Gli ci vollero alcuni secondi prima di raccapezzarsi. Si guardò in giro guardingo fino a quando non intercettò, poco distante da loro, il guerriero grounder che li stava osservando con uno sguardo disgustato dipinto sul viso.
"Fra poco tramonterà il sole, credo sia ora di prepararci per la notte" disse laconico prima di voltare loro le spalle e sparire fra gli alberi da cui ero probabilmente venuto.
"Cazzo!" lasciò sfuggire in un sommesso mormorio Bellamy, l'improvvisata di Roan era stata una vera doccia gelata e un rientro repentino nella realtà. Mentalmente si diede dello stupido per essersi lasciato trascinare dagli eventi ed essersi rilassato in quel modo.
Volse uno sguardo verso gli altri, Emori e Murphy sembravano del tutto indifferenti all'agguato dell' Ice King mentre sulla faccia di Clarke era di nuovo dipinta un'espressione seria. Conscia quanto lui di ciò che era avvenuto.
Sentì un tuffo al cuore quando vide che la luce ridente nei suoi occhi era scomparsa. Per l'ennesima volta, da quando erano arrivati sulla Terra, si chiese se avrebbero mai avuto la possibilità di vivere senza essere continuamente allerta.
Fece un profondo sospiro sapendo che a quella domanda non c'era risposta. Orami l'aveva capito tanto tempo prima.
Uscì dall'acqua e si diresse verso i suoi vestiti, un ultimo sguardo di rimpianto a quel piccolo paradiso che li aveva accolti anche solo per poco. Chissà se avrebbero mai avuto la fortuna di ritornare lì.
Cominciò a vestirsi, si sarebbero bagnati ma non gli interessava più di tanto, raggiunto l'accampamento si sarebbe cambiato mettendo definitivamente la parola fine a quell'pomeriggio che di certo sarebbe rimasto fra i suoi ricordi più belli.
Silenziosa quanto lui Clarke si stava rivestendo, entrambi malinconici per ciò che avevano trovato e perso in così poco tempo.
NOTA: Allora? Come sta andando la lettura...spero sia stato piacevole questo momento Bellarke...non so quanti altri ne vedremo ahhha...si, lo so, sono pessima. E ora incrocio le dita per i prossimi due capitoli sperando che vi piacciano quanto e piaciuto a me scriverli. Vi ringrazio ancora di cuore per le vostre recensioni e le belle parole che state spendendo.
AVVISO IMPORTANTE
Dalla prossima settimana cominceremo a pubblicare 3 capitoli alla settimana: il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Quindi segnatevi sul calendario la data 5 dicembre...e incrociamo le dita, ormai anche questa FF è diventata una corsa contro il tempo per terminarla entro la fine di gennaio come per i nostri eroi che in 6 mesi dovranno trovare un modo per non morire.
Ciao a tutte e , alla prossima nota...
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