Il bicchiere rotto è ancora per terra.
La colpa è mia, anche se non ero lì.
Raccolgo i pezzi sparsi sul pavimento,
mi mordo le labbra per non urlare.
Ma come fai ad essere così stupida!
So che non me lo ricomprerà mai.

Stasera a tavola non parla nessuno.
Ma come l'hai cucinate 'ste uova?
Come mi ha insegnato lei, ovviamente.
Lo spirito d'iniziativa non è ben accetto.
Sì, dai, qualcosa la sai fare, in fondo.
So che è il massimo che posso ottenere.

Come mai appendi gli attestati?
La stanza è mia, ma è lei a comandare.
"Bisogna celebrare i successi, mamma".
Il suo ghigno è pieno di disprezzo.
Stai diventando proprio come tuo padre.
Ma almeno non sono come lei.

Figlia, ritirami il bucato, che è asciutto!
Io sto studiando, lei è sbracata a letto.
Provo a farglielo notare, ma perdo.
E non parlarmi con quel tono saccente!
Levati quella spocchia da donna vissuta!
Ma anche il silenzio è tracotanza qui.

Tua madre è strana forte, cazzo!
Sorrido e sollevo le spalle, di nuovo.
Almeno ho iniziato a parlarne.
E alle persone che non possono capire,
troppo pulite per la verità, rispondo:
"Mamma è fatta così". Che bugia non è.