Le tenebre si insidiano nella stanza vuota
e accarezzano gli occhi socchiusi, fermi
nel torpore di una giornata grigia.
Penetrano fin dentro le ossa, nel cuore
arrugginito dalle lacrime di fine estate
e nell'animo tetro di una mente sfocata.
Mi avvolgono come una seconda coperta
nel freddo eterno di un corpo esausto
che attende paziente il Suo arrivo.
Ma è ancora presto, hai ancora tempo!
Il tempo scivola tra le dita come sabbia,
si perde tra i ricordi di un tempo in cui
si poteva sperare in qualcosa di bello.
Ma la bellezza non salva nessuno, né me,
né te che sospiri affacciata alla finestra.
L'unica salvezza per quelli come noi
è non aspettarci nessuna salvezza e prego
il tempo e il Fato crudele che la mia fine
giunga almeno poco prima dell'alba.
Fino ad allora scomparirò tra le lenzuola
e nasconderò il marcio nelle mie ossa.