Il tuo nome è ancora sulla bocca dei miei.
L'anno scorso c'era anche Lei, ricordi?
Come se potessi dimenticare.
Questa è la via che prendevamo con Lei.
La riconosco, la sogno ancora la notte.
Ma Lei sta bene? L'hai più sentita?
Tutti pronunciano il tuo nome. Tutti.
E mi rendo conto di quanto io ti abbia
fatto avvicinare, te sola, alla mia anima.
Tra i tanti, mi sono innamorata di ciò
di cui ho paura di diventare. Ironico, no?
Come siamo attratti da ciò che temiamo.
Eppure ti ho amata lo stesso. Anche ora.
Ed è quell'amore che uccide, che divora
lo stoppino della candela, consumandola
fino a quando non ci sarà più nulla.
È quell'amore da cui cerco di fuggire.
Non per paura, ma perché mi ha già
consumata e distrutta più di una volta.
E le tue parole, le tue bellissime parole,
me le hai dette qualche mese fa, ma non
per me, per colei che non oso nominare.
Su chi hai mentito? Su di me o su di lei?
L'ennesima prova che dalla tua bocca
verità e menzogna tessono una trama
così fitta da restarne subito intrappolati.
L'ennesima prova che non vedi chi sono.
Raccontami una storia che mi agghiaccia,
raccontami di come stai facendo ad altri
quello che è stato fatto a te, ma non
raccontarmi che vuoi davvero me.
Se mi volessi, sapresti che non accetterei
mai che qualcuno sia trattato così.
Se mi volessi, se mi volessi sul serio,
mi lasceresti andare via per sempre.
Se mi volessi. Ma il tuo volere non è il mio.