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PER UNA NOTTE O PER SEMPRE?

La chiamai,perché non è mai troppo tardi per darsi una possibilità,perché non è mai troppo tardi per amare,perché non è mai troppo tardi.. ‘’Mia ho preso un biglietto per Milano,spero che tu sia libera durante le vacanze di Natale perché ho intenzione di recuperare tutto il tempo perso! Alloggerò all’hotel Ibis,il primo giorno non mi muoverò perché l’aereo mi stanca ma se ti viene voglia di venirmi a trovare ti lascio la chiave sotto il tappeto.’’ Dissi tutto d’un fiato. Silenzio. ‘’Mia?’’ ‘’Riccardo io non abito più a Milano..’’ ‘’non c’è problema! Dove abiti? Vado a cambiare la destinazione del biglietto! Per te afffronterei l’oceano e venderei l’anima al diavolo lo sai!’’ ‘’è una cosa temporanea..per ora non lo sa nessuno e voglio che resti così..’’ l’entusiasmo svanisce ,mi sento stroncato ‘’ok’’ 
‘’bene’’
‘’si.’’
‘’bene.’’
‘’perfetto!’’
‘’ciao!’’ non le risposi nemmeno,attaccai. Con che coraggio diceva queste cose? A me specialmente. Ero deluso ma non mi sarei fermato ,dovevo avere quella donna a tutti i costi,anche a costo d’impazzire.
Uscì  così com’ero,jeans e maglietta a manica corta dei Guns n’ roses,ho sempre pensato che la semplicità in certi casi fosse la cosa più bella da mostrare. Alla gente non piacciono le cose complicate,difficili,preferiscono fermarsi alla superficie. Forse è per questo che non sono mai stato circondato da troppe ragazze. Sono una situazione scomoda. Difficile capire i miei sbalzi d’umore,difficile rubarmi sorrisi e sentirmi ridere davvero,ancor più difficile farmi battere il cuore ma Lei c’è riuscita.
Una volta arrivato vidi che Andrea teneva sotto braccio una ragazza bassa,formosa con un gran bel fondoschiena e lunghi capelli biondi ramati,con un passo svelto li raggiunsi ‘’fattelo dire Andre,gran bel culo la tua amica qui!’’
‘’Riccardo,Lei è la mia ragazza.’’ Impallidisco <<Mia>>  penso tra me e me <<ma com’è possibile?>> non so proprio come comportarmi.
Mi porge la mano e con voce fin troppo convinta si presenta ‘’piacere Mia’’ ‘’Riccardo’’ ‘’mi sono appena trasferita e non conosco praticamente nessuno,immagino che conoscerti debba essere una fortuna! Andre mi ha parlato molto di te,tu sei quello più intraprendente e scatenato no?’’
Grandioso,ora tenta di anche di fare la simpatica mentre mi lancia delle frecciazze che <<mannaia Riccardo resta calmo ed inflessibile come sempre che è solo una fottuta stronza egoista.>>
‘’ah si,si. Ma questo solo perché sono irresistibile sotto ogni punto di vista e piaccio a chiunque. Conosco tutte le bariste,cubiste e le pr. Della zona. Insomma hai capito il mio personaggio no?’’
Un guizzo fulmineo le attraversa gli occhi ed io percepisco il suo fastidio <<se solo non ci fosse Andrea>>
‘’certo tu devi essere proprio un bel personaggio.’’ Esclama sorridendo in modo palesemente finto,ricambio allo stesso modo per poi rivolgermi ad Andrea ‘’ti ricordi la modella? Quella albanese,Gledis Papa? A quanto pare ho fatto colpo,mi ha chiamato il suo manager,hanno insistito per vedere come me la cavo in passerella ed a farmi uno shooting. Magari Gledis vorrà sapere come me la cavo anche nei camerini no?’’ e così facendo gli feci l’occhiolino. Con la coda dell’occhio vidi Mia dileguarsi dalle braccia di Andrea. Me ne andai  e nel mentre esclamai ‘’se volete potete venire con me!’’
Sono quasi sicuro che mi stia guardando e che stia morendo di gelosia. Non m’importa,che si faccia i suoi film mentali alla Fabio Moccia,che mi pensi con un’altra e che roda fino a pentirsi  di essere così maledettamente egoista. Maledetta,pensa solo a sé stessa ed a me? A me chi ci pensa?
Cosa mi ci vuole? Del buon sano sesso ‘’Valeria hai da fare più tardi? Passo a prenderti per l’aperitivo? Perfetto,a più tardi.’’
Certe volte penso proprio di essere uno stronzo,non mi importa di niente e nessuno,voglio solo sentirmi soddisfatto,appagato e per un po’ il sesso mi fa sentire così,per un po’.
Torno a casa e mi fiondo a letto.

Dopo qualche ora il telefono squilla,tasto con la mano destra sul comodino ed afferro il telefono,ancora con la faccia affondata sul cuscino. ‘’pronto. Si arrivo,5 minuti.’’
Con molta calma mi alzai,mi avviai in bagno,mi sedetti e feci pipì pensando. One milion o Dior? Dior.
Camicia blu notte o nera? Blu notte.
Mi lavai i denti,feci un paio di risciacqui col colluttorio,passai il filo interdentale ed infine mi misi una cicca in bocca ed un pacchetto nella tasca della camicia,nonostante non mi importasse nulla di Valeria,mi importava sapere se il mio alito puzzasse o meno ed in questo modo ero sicuro che non accadesse. Aprì l’armadio,cercai i vestiti e mi vestì.
Alla fine era passata mezz’ora e quella  poveretta era fuori ad aspettarmi,aprì la porta e la trovai intenta a studiarsi il seno ‘’quello non dovrebbe essere affar mio?’’ mi buttò le braccia al collo ‘’mi sei mancato così tanto! Come mai non ti sei più fatto sentire?’’ ‘’ho avuto da fare’’ tagliai corto ‘’l’importante è che ora siamo qua.’’ Si avvicinò e fece scivolare  la sua mano all’interno dei miei pantaloni,mi scostai ‘’piccola risparmiati per dopo!’’ andammo verso le scale e durante i primi gradini non feci altro che toccarle il culo,non volevo nient’altro che una scopata e le nostre erano memorabili.
La mia Porsche Cayenne grigio metallizzato ci aspettava in garage,le aprì la portiera e poi andai a sedermi,misi in moto ed a tutta velocità mi diressi da Andrea.
‘’fra sono sotto casa,scendi che qui si aperitiva!’’ dopo due minuti vidi Andrea e Mia mano nella mano,la rabbia mi ribolliva dentro. Strinsi il volante. ‘’tu devi essere Gledis,la modella!’’ ‘’oh no,io sono Valeria’’ e così facendo le stampò tre baci.  Metto in moto. ‘’Riccardo,che bello vederti! Hai portato amici,ma com’è che sei sempre circondato di belle ragazze tu?’’ mi chiese con un sorriso malizioso,vidi Mia fulminarla con lo sguardo ‘’su mellusu,lo sai no?’’ ci fece strada lungo l’elegante corridoio per indicarci un tavolino situato in un punto tattico,lo so perché da ragazzino ero un cascamorto e le pensavo tutte pur di pomiciare.
‘’ Piña Colada per tutti e quattro Natasha. Riesci a farci arrivare al più presto qualcosa da stuzzicare?’’ ‘’certo tesoro,accomodatevi pure,mi occuperò personalmente delle vostre ordinazioni.’’ Mi sorrise sincera per poi girare i tacchi. Valeria mi diede una leggera gomitata ‘’non posso proprio portarti da nessuna parte che ti fai notare da tutte eh?’’ Mia spostò bruscamente la sedia e mentre si sedette vidi la scollatura,doveva essere tutto push up perché Lei si è sempre lamentata di non avere seno. A fine serata mi ero scolato un’intera bottiglia di Champagne,ogni risata di Mia per le battute di Andrea equivaleva ad un bicchiere. ‘’devo andare in bagno’’ dissi quasi sussurrando,Andrea si mise a ridere ignaro di tutto ‘’Riccardo credo che tu ce la faccia da solo.’’ ‘’hai ragione..’’ mi alzai barcollando,vidi Mia alzarsi di scatto e raggiungermi ‘’se vuoi vado io.’’ Si propose ingenuamente Andrea ‘’tranquillo,ci penso io.’’ Rispose freddamente  ‘’ma non lo conosci nemmeno!’’ mi prese sotto braccio e mi accompagnò fino al bagno,si fermò sul ciglio della porta e guardando disse ‘’io ti aspetto qui,se hai bisogno chiamami.’’ ‘’Mia..entra con me..’’ ‘’ok,cosa ti senti?’’ ‘’non lo so’’ aprì il rubinetto e spostò la manovella dove non poteva che uscire acqua gelata,si bagnò per bene le mani per poi tamponarmi delicatamente lungo tutto il viso ed il collo. ‘’cosa ti senti ora?’’ la sua mano era ancora sul mio collo,l’afferrai fermamente e con un movimento svelto la portai al petto,al cuore. ‘’tu cosa senti?’’ ‘’vidi il suo sguardo cambiare,cercò di ritrarsi ma rafforzai la stretta ‘’Mia cosa senti?’’ ‘’vuoi davvero saperlo?’’ ‘’certo.’’ ‘’sento il cuore di un bugiardo,perché è questo che sei,no Riccardo?’’ mollai la presa ed il suo braccio cadde lungo il suo corpo ‘’proprio tu parli? No ma con che coraggio? Tu che hai finto di non conoscermi! Ma che razza di persona sei?’’ mi ritrovai a dire a denti stretti ‘’ok Riccardo,adesso basta,sei fuori di te.’’ Uscì dalla porta ed io la seguì.
‘’Andrea occupatene tu,Riccardo dammi le chiavi della macchina,guido io. Chi abita più vicino?’’ ‘’Valeria è la più vicina’’ dissi io ‘’ma dovevamo passare la nostra notte di sesso sfrenato!’’ ‘’ ti chiamerà uno di questi giorni.non frignare troppo!’’ tuonò Mia,feci un sorriso sbilenco ed entrambe mi guardarono male.
Nell’arco di 10 minuti Mia si liberò di quell’oca assatanata di sesso. ‘’Riccardo ora Mia va a casa e faccio io’’ ‘’no,non ti preoccupare,ci penso io.’’ ‘’io non ti lascio sola con Lui,nemmeno lo conosci!’’ ‘’ed invece sì.’’ Esclamò per poi tapparsi la bocca con entrambe le mani. Ormai era fatta..’’bene ne parliamo più tardi.’’ Ed uscì sbattendo la porta.
‘’forse dovresti correre a dare una spiegazione al tuo ragazzo.’’ Mi ignorò ‘’dimmi tu dove andare.’’ ‘’ok.’’
Una volta a casa mi preparò una tisana alle spezie per calmare la sbronza ed il senso di nausea ‘’come ti senti Riccardo?’’ ‘’domani te lo dico.’’ ‘’ok.’’ Disse tra uno sbadiglio e l’altro ‘’Mia se vuoi puoi..’’ ‘’no,non mi fermerò qui a dormire,ti porto a letto,ti aiuto a cambiarti e poi me ne vado.’’ ‘’ok..’’
Andammo in camera,accese la luce che illuminò il letto disfatto e la pila di vestiti sulla sedia,che vergogna,avrei solo voluto aver messo a posto! ‘’scusa per il disordine..’’ ‘’non c’è problema.’’ Aprì l’armadio e tirò fuori una tshirt e dei pantaloncini ‘’vieni qui.’’ Non me lo feci ripetere due volte e la raggiunsi. Mi sbattonò velocemente la camicia,restai a petto nudo,le piccole mani di Mia iniziarono a percorrere tutto il mio busto,marcando bene i tatuaggi.
Non resistetti più,mi avvicinai pericolosamente,le posai una mano sulla schiena,la sua mano sul mio petto tentava inutilmente di mantenere le distanze. Osservai il suo viso,i suoi occhi,a lungo,ma il suo sguardo non mi rifiutava affatto,non poneva resistenza a differenza sua e del suo corpo. Le sfiorai le clavicole ed iniziai a baciarla proprio da lì per poi risalire sul collo,sentivo che man mano si faceva sempre più debole sotto il mio tocco e questo era solo l’inizio.
Non mi bastava. Volevo di pù.
La volevo,la desideravo.
Per una e per sempre.
Mi fermai,le misi una mano sul cuore e con l’altra le strinsi la mano ‘’devi solo dirmi che non lo vuoi ed io mi fermerò.’’ ‘’ok.’’ ‘’cosa Mia?’’ mi chinai,le tirai su il vestito ed iniziai ad accarezzarle le cosce ‘’devo fermarmi?’’ ‘’iniziai a baciarle le cosce fino ad arrivare all’interno coscia ‘’si. Cioè no! No,fermati!’’ ‘’vuoi che continui!’’ chiesi addentrandomi sempre più pericolosamente vicino alla sua intimità. Si mise sopra di me,mi posò le mani sulle costole ed iniziò a scendere baciandomi,di scatto la fermai,l’afferrai per il sedere stringendo con piacere e con violenza le levai il vestito,passai un dito sul suo labbro inferiore e Lei se lo morse,allora capì. Entrambi quella notte ci volevamo. Le leccai le labbra.le morsi quello inferiore finchè non la sentì gemere. La baciai,un gioco di lingue infinito,dolce ed appassionato. Ci cercavamo,ci evitavamo,ci raggiungevamo.
Le mie mani vagarono lungo tutto il suo corpo,avide di Lei,non volevo più nessun altro corpo. Volevo toccare solo Lei,volevo che solo Lei mi toccasse così.
Mi fermai e la guardai accarezzandole il viso,lei mi prese la mano,se la portò alla bocca,la baciò,mi prese l’indice e lo leccò.
Non ricordo come ci ritrovammo a letto,entrambi nudi,coperti solo delle nostre braccia intrecciate. La folta chioma le copriva il volto così le scostai i lunghi capelli e vidi come che dormiva. Ancora. Lentamente mi ritrassi,con passo felpato andai a prendere un lenzuolo eva  glielo misi addosso,aprì un po’ la persiana,quel poco che bastava per illuminarle il viso.
Mi sedetti sulla poltrona e la guardai,era come vivere un sogno ad occhi aperti. La donna che amavo,per la prima volta,nel mio letto nuda.
Finalmente ero riuscito a portare a casa una donna di cui mi importava .
Finalmente in quel letto non avevo più fatto sesso ma amore.

Uno spiraglio di luce le illuminava il volto,Dio,Mia era la cosa più bella che mi potesse mai capitare,una di quelle cose che capitano solo nei libri e mai nella vita reale ma a me era capitata e di certo non l’avrei lasciata andare.

Volevo che questa fosse solo una delle tante notti di passioni,avevo ancora troppe cose da mostrarle,troppe cose da fare con Lei. Dovevo ancora portarla a vedere l’aurora boreale e dovevo ancora dedicarle molteplici poesie di Bukowski.

Quando si svegliò io la stavo ancora fissando,sbattè le palpebre nel vedermi poi si guardò attorno e si coprì per bene con il lenzuolo.
‘’Riccardo?’’ ‘’good morning love’’ esclamai con un sorriso radioso avvicinandomi ‘’questo cosa vuol dire?’’ chiese mettendosi a sedere,stando sempre ben attenta a non lasciar intravedere nulla,mi avvicinai ancor di più ‘’mi sembra piuttosto ovvio.’’ Spalancò la bocca per poi richiuderla e serrare le mascelle ‘’io e te..no,non può essere..’’ disse portandosi le mani sulla faccia e coprendosi il viso,mi avvicinai,finalmente vicinissimo a Lei,le tolsi delicatamente le mani dal viso,le accarezzai le guance. Posai le labbra sul suo orecchio e le chiesi sussurrando ‘’la vuoi sapere la cosa più bella qual è?’’ mi spostai verso il lobo,lo leccai,lo succhiai ed infine lo mordicchiai ‘’credo tu non abbia mai urlato così tanto in vita tua.’’ Mi fissò sbalordita,indietreggiò fino a sbattere contro il capezzale del letto ‘’che c’è? Sei sopresa? Ti dirò di più..questa notte per la prima volta ho sentito qualcosa,ho sentito che entrambi ci volevamo,anche tu mi volevi! Ne sono sicuro! E Mia fattelo dire,io con te stanotte ho fatto l’amore.’’ Dissi tutto d’un fiato,a queste parole mi buttò incerta le braccia al collo ed ad un millimetro dal mio viso m’implorò ‘’giuralo!’’ le circondai i fianchi ‘’te lo giuro Mia!’’  mi sorrise ‘’ok.’’ ‘’ok.’’ Risposi io a mia volta sorridendole. L’avvicinai a me,Lei avvinghiò le sue gambe circondandomi il bacino. L’afferai stretta e la sbattei contro il muro. Lei mi mise le mani tra i capelli e li tirò mentre le baciavo il collo e le palpavo il fondoschiena. Ad un certo punto iniziò a tirare  così forte che feci cadere la testa all’indietro ed involontariamente le protresi il collo,inizio a lasciarmi una lunga scia di baci partendo dalle mandibole per poi finire a mordicchiare. Mi posò la piccola mano sul cuore e mi marchiò in quell’esatto punto. Ero sul punto di baciarla quando un telefono squillò ‘’merda. Non rispondere.’’ Mi studiò per alcuni secondi,si alzò ‘’resta ancora un attimo qui con me,chiunque sia può aspettare!’’ le dissi afferrandole la mano ed implorandola con lo sguardo ‘’devo rispondere Riccardo.’’ ‘’ok’’ girò il telefono e sbirciai,aveva diverse notifiche e la chiamata era di Andrea,ovviamene sbuffai,mi spogliai completamente in modo disinvolto sotto gli occhi di Mia per poi avviarmi in doccia. ‘’Riccardo adesso dove te ne vai mezzo nudo?’’ non mi voltai nemmeno ‘’vedi di richiamare il tuo presunto ragazzo e rompere meno i coglioni.’’ E così facendo sbattei la porta,la sentì sbuffare e bofonchiare qualche stronzata a quell’idiota del uo ragazzo. Se solo non fosse stato un mio amico gli avrei già fatto capire che non era aria per Lui,di sloggiare molto lontano da entrambi ma non era certo colpa sua,cosa poteva saperne Lui? L’unico stronzo qui ero io ma come si può essere degli stronzi pur usando il cuore? L’ho appena scoperto,la verità è che non importa che cosa faccio,sono destinato a portarmi appresso il mio fardello ed è per questo che sarò sempre  lo stronzo di turno.
Mi fiondai sotto il getto d’acqua congelata,non mi infastidiva,prima o poi si sarebbe scaldata.
Mi sentivo ribollire di rabbia,il solo pensiero  che questa notte sarebbe stata presto un brutto ricordo annebbiava ogni mio freno inibitore,dovevo mettere tutto molto chiaro sin da subito. O me o Lui. Oppure mi sarei adeguato e Lei ne avrebbe pagato tutte le conseguenze.
Improvvisamente mi resi conto della presenza di Mia,mi voltai dall’altra parte mostrandole i glutei sodi,in realtà non avevo il coraggio di guardarla. Aprì dubbiosa la porta della doccia ‘’Riccardo’’ la ignorai ‘’Riccardo!’’ continuai nel mio intento perciò iniziò a picchiettarmi fastidiosamente la schiena con l’indice,svelto l’afferrai ed in mezzo secondo si ritrovò schiacciata contro il muro con il mio viso a pochi centimetri dal suo,mi abbassai di poco fino ad arrivare al suo cuore e ci appoggiai un orecchio poi tornai vicino e le dissi ‘’lo so che ti manca il fiato e senti il cuore come una mitragliatrice.’’ Poi aggiunsi ‘’quale stronzata gli hai rifilato?’’ ‘’che una volta a casa ci siamo ubriacati ulteriolmente,non potevo guidare e non volevo farmi vedere in quello stato così sono rimasta a dormire sul tuo divano.’’ Abbassò lo sguardo notando la mia evidente erezione per poi distogliere lo sguardo ‘’oh andiamo,non è nulla che tu non abbia già visto!’’ mi mollò un leggero schiaffo sulla pancia guardandomi malissimo ‘’poi è mattina,è normale! Comunque sia ..bene,puoi anche andartene.’’ Mi mise le mani suoi fianchi ‘’Riccardo?’’ mi sottrassi dalla presa ‘’Riccardo..’’ mi cinse il volto con le sue piccole mani,tentai di divincolarmi e Lei rafforzò la presa ‘’Riccardo non fare così,parlami ti prego!’’ alzai lo sguardo  ‘’cosa vuoi che ti dica? A quanto pare questa notte per te non ha significato nulla e sei pronta a tornare fra le sue braccia,non è forse così? Mia io non posso farcela così,soprattutto non voglio! Così non ti voglio,perciò va da Lui.’’ ‘’non voglio Andrea ma non voglio ferirlo capisci? Lui prova davvero qualcosa per me e non mi ha mai ferita in alcun modo!’’ ‘’allora sii sincera con Lui,se lo merita!’’ ‘’Riccardo io non so cosa voglio.’’ ‘’bene,perché io so cosa voglio,io voglio te. Ma non in questo modo. Non voglio condividerti. Sono pronto a rinunciare a tutto il mio mondo per te. Ma tu devi scegliere. O me. O Lui.’’ Tuonai tutto d’un fiato ‘’ok.’’ ‘’solo questo mi sai dire?’’ ‘’no..cioè si..’’ ‘’puoi anche andartene.’’ ‘’Riccardo..’’ ‘’vattene via Mia!’’ urlai a squarciagola mi guardò un attimo,incerta sul da farsi ‘’ok.’’ Ed uscì di fretta. Riazionai il getto,di scatto sferrai un pugno sul muro e le mie nocche iniziarono a sanguinare. Mi sedetti e rimasi fermo sotto il getto della doccia mentre fissavo un punto nel vuoto ed il sangue sgorgava,alla fine mi alzai,mi misi un accappatoio,disinfettai le nocche,andai in cucina per prendere del ghiaccio e lì,inaspettatamente trovai Mia seduta,intenta a pensare. ‘’Riccardo? Mio Dio! Riccardo che hai fatto?’’ ‘’niente. Non dovresti essere qui.’’

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