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Capitolo 11 - Vecchie abitudini

Il giorno del Ringraziamento è un momento di festa da trascorrere con i propri cari, per questo tutti gli studenti lasciarono il campus per far rientro a casa e anche io feci lo stesso. Infatti, mi trovavo nell'immenso salone dell'attico di famiglia, dove tutto era addobbato  e coordinato perfettamente con il tema del giorno, anche se l'obiettivo del party era stupire gli ospiti sennò tutta la sfarzosità che mi trovavo davanti non avrebbe avuto senso. Mia madre, ovviamente, aveva ordinato di disporre sulla tavola l'argenteria più raffinata e non oso immaginare quanti poveretti avrà tartassato per avere tutto perfetto. Non sia mai che i nostri amici ci riservino qualche critica. Tutto il personale stava lavorando alla preparazione e nessuno sembrava essersi accorto del mio arrivo, così decisi di sgattaiolare su per le scale per starmene tranquilla nella mia cameretta, prima dell'inizio dello show. 

Nel mio piccolo regno tutto era perfettamente come l'avevo lasciato e fortunatamente nessuno aveva toccato le mie fotografie con cui avevo addobbato la parete sopra la scrivania: la mia preferita, e ovviamente quella su cui posai subito lo sguardo, era quella che ritraeva me e B davanti alla Tour Eiffel quando avevamo 16 anni, così spensierate e ignare delle delusioni che ci avrebbero atteso gli anni successivi. E' bello dopo tanti anni di amicizia essere ancora così legate. Mi voltai verso il letto e non potei non notare un vestito poggiato sul mio letto, mi avvicinai e sopra vi era un biglietto con scritto 'E' il tuo abito per la festa - Mamma' . Sbuffai subito...la non libertà di poter scegliere cosa mettermi non mi mancava per nulla, una parte di me avrebbe voluto andare contro corrente e scegliere da sola, ma sapevo a cosa sarei andata incontro e i miei sarebbero stati capaci di togliermi anche Standford. Quindi mi rassegnai e sperai che la festa finisse presto. Mi feci una doccia e indossai l'abito: era un tubino nero senza maniche, mentre sulla schiena vi era una leggera scollatura; era elegante e raffinato come piaceva a mia mamma, ma non era assolutamente il mio stile. 

"Hailey, sono contenta che il vestito ti piaccia" disse l'inconfondibile voce di madre alle mie spalle. Era già pronta per l'evento, aveva indosso un abito lungo a tema floreale ornato da una vistosa collana ricca di perle scintillanti che avrebbe fatto invidia a tutta Manhattan. Sapevo che l'aveva scelta giusto per rimarcare la nostra posizione sociale, ma era meglio non fare commenti e iniziare a recitare la mia parte. 

"Devo finire di prepararmi, non sono in ritardo...vero?"

"No, ma sbrigati perché tutti arriveranno tra poco e sai che gli ospiti non si fanno attendere" e lasciò subito la mia stanza senza neanche avermi posto una domanda sul College. Avrei dovuto essere abituata a tutto questo, ma in realtà è impossibile. Ero avvilita, i miei occhi erano colmi di lacrime che cercavo di trattenere per non rovinare il trucco, avrei voluto prendere il primo aereo e tornarmene al Campus perché almeno lì sarei stata libera da tutto questo. I miei pensieri vennero interrotti dal suono del mio telefono, era Travis che mi inviava una foto di lui e i suoi parenti a tavola: erano tutti sorridenti e non potei non notare il celeste degli occhi di sua mamma e di suo fratello minore, uguale a quello di Travis. Lui li stringeva in forte abbraccio e capii subito il bellissimo rapporto che avevano. Dalla foto si percepiva una bella atmosfera, quel calore familiare che in ogni casa ci dovrebbe essere. Dentro di me provavo gelosia e avrei voluto essere lì con lui per poter provare anche io quello di cui avevo bisogno. 

"Siete bellissimi, anzi perfetti" gli risposi e presi la piastra per lisciarmi velocemente i capelli che velocemente adornai con un cerchietto rosa con i brillantini. Mentre ero assorta tra i miei pensieri, vidi nello specchio il riflesso di una mia vecchia conoscenza, l'ultima persona che volevo incontrare. I suoi inconfondibili occhi smeraldo incrociarono i miei e dentro di me sentii una sensazione strana, un mix di rabbia e tristezza. Sapevo che avrei potuto incontrarlo, ma non mi ero preparata. 

"Shane che diamine ci fai in camera mia?" pronunciai in modo freddo per cercare di fargli capire che non era il benvenuto, soprattutto in camera mia. Lui, al contrario, venne verso di me con passo sicuro eliminando ogni distanza tra di noi. Shane aveva sempre avuto una grande autostima e sicuramente credeva che gli sarei cascata nuovamente ai piedi. 

"Mi saluti così?" disse prendendomi tra le sue braccia, cercando di stimolare in me un'emozione. 

"Mi comporto così con le persone come te" risposi sciogliendo subito quell'abbraccio rimarcando la distanza che doveva tenere da me. 

Mi voltai, così, verso lo specchio per finire di mettere gli orecchini, ma attraverso lo specchio vidi che era ancora dietro di me. Le sue abbraccia mi avvolsero la vita e sentii il suo profumo inconfondibile, quello che adoravo tanto e che mi faceva sempre pensare a lui. Mi sentivo paralizzata, non sapevo più cosa fare. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, le immagini del nostro passato iniziarono a farsi nitide nella mia mente e la freddezza che avevo all'inizio iniziò a sciogliersi. 

"Mi sei mancata" continuò, avvicinandosi al mio orecchio così da poter sentire il calore delle sue labbra non appena mi stampò un bacio tra i capelli. Anche se era molto attraente e sapeva come sedurre una donna, pensai subito a Travis e ai nuovi sentimenti che mi stavano rendendo nuovamente felice. Lui mi stava facendo piano piano credere nell'amore e Shane non mi avrebbe distrutto nuovamente, così prontamente gli diedi una spinta cercando di creare più distanza tra noi.

"Esci dalla stanza, subito!" dissi in tono serio. 

"Menomale che i tuoi genitori dicevano il contrario"

"In che senso?"

"Mi hanno fatto salire loro, mi hanno detto che desideravi vedermi"

"Io non ti vorrei vedere manco fossi l'ultima persona sulla faccia della terra"

"Come sei dura, ma a fine giornata forse cambierai idea" rispose facendomi l'occhiolino e uscii dalla stanza. 

Perfetto, i miei complottavano contro di me. Sapevano che non volevo avere nulla a che fare con Shane e lo mandavano in camera mia. Loro erano al corrente di tutte quelle notti passate a piangere, ma per loro era un'unione fin troppo quella perfetta. Secondo loro avrei dovuto dimenticare tutto e ricominciare da zero perché tutti possono sbagliare, ma quello di Shane non era un semplice errore...era proprio a causa di quella sera che ancora ero tormentata da brutti sogni.

Presi un bel respiro, cercando di non pensare a tutto quello che avrei dovuto vivere una volta scesa al piano inferiore. Non appena il mio piede toccò l'ultimo gradino notai che tutti gli invitati mi stavano fissando. La sala era piena di persone dell'alta società e indossavano i migliori vestiti per far vedere di essere superiori a tutti. Con lo sguardo cercai Bethany, ma prontamente venivo fermata da qualsiasi persona che ripeteva le stesse frasi 'Hailey come sei bella, tua madre mi ha detto che sei una studentessa straordinaria', 'Sei veramente impeccabile', 'Hai un fidanzato segreto? Perché altrimenti non si spiega che tu sia single'. La mia espressione annoiata era così visibile che in mio aiuto venne subito Connor.

"Mi pare che qualcuno cerchi aiuto"

"Ti prego aiutami a fuggire"

"Che ne dici di dare un forte abbraccio al tuo migliore amico che non vedi da tanto?"

"Ecco qua il trio nuovamente insieme" disse Shane spuntato dal nulla unendosi al nostro abbraccio.




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