Capitolo Extra 1
Sasha
Intercetto lo sguardo di Niko, puntato su me ed Elena dopo che Mike si è allontanato e ha preso Audrey da parte. Parlottano fitto in inglese – immagino che condivida con lei il discorso su Liam avuto con noi.
Faccio cenno al mio ragazzo di avvicinarsi, e lui esegue all'instante.
«Allora? Vi ha detto se vuole sbocciare con la camerierina?» ci chiede.
«Sei sempre il solito» lo rimbecco, mentre Elena trattiene una risata. La sua volgarità diverte anche me, ma deve controllarsi, visto che Audrey – e non solo – è a portata d'orecchio.
«E allora che voleva?»
«Un parere di tipo diverso» taglia corto Elena.
Niko su butta sulla sedia su cui poco prima era seduto Mike. Al termine della partitella si è tolto la canotta per rimettere la camicia chiara con cui è arrivato, ma non tutti hanno indossato gli abiti normali. Elena, infatti, è ancora avvolta nel verde smeraldo della squadra, con il numero otto di Daniele che la rende tanto orgogliosa.
«Quindi fai solo l'Eurocup per Sky?» le chiede Niko.
«Ogni tanto andrò nei loro studi per parlare di Eurolega insieme ad altri giornalisti e opinionisti» spiega. «Mi piacerebbe doverci andare per parlare della Vulnus, in realtà. E sono un po' tesa perché tra poco si comincia e avrò un ruolo più importante di quello che mi hanno assegnato alla fine della scorsa stagione.»
«Ti senti pronta?»
Elena sospira, mandandosi dietro l'orecchio una ciocca di capelli castani. «Non mi sento mai pronta. Sto studiando parecchio, ma a volte trovare un modo per vedere le partite prestagionali è un incubo. Pensa solo ai nostri avversari di Eurocup: devo essere preparata anche su quelli e conoscere ogni singolo giocatore di ogni singola squadra ancora prima che inizino i campionati nazionali... Ho sempre paura di non essere all'altezza.»
«Ma va, sei brava. Male che ti vada, apri un canale YouTube in cui fai interviste ai giocatori. Penso che noi saremmo tutti disponibili a parlare con te.»
Sorride, imbarazzata. «Avete fatto sempre troppo per me.»
«Ma va, sei una di noi. Allora Jemmy che dovrebbe dirmi?»
«Un bel niente» gli rispondo secca, prendendolo in giro. «Abbiamo fatto ciò che andava fatto.»
«Ma va, mica intendevo quello.» Niko abbassa la voce, per evitare che il resto del gruppo ascolti.
«Sai dire solo ma va?» rido ancora. Cerco il suo sguardo complice, che sbrilluccica per una risata che sta esplodendo dentro – unita a qualche commento che davanti a Elena non si permetterebbe mai. Ha la faccia da mascalzone di quando mi sta per fare un complimento volgare, di quelli che di solito mi urterebbero ma che da lui hanno tutto un altro senso.
Anche Elena sorride, divertita dai nostri leggeri battibecchi. Guarda Alizée, in piedi e intenta a servirsi un'altra porzione di insalata di riso – da quando è incinta mangia il doppio e divora qualsiasi tipo di cibo.
«Voi non ci avete mai pensato?» ci chiede. «Ad avere un figlio?»
«Cristo, no» risponde subito Niko. «Come facciamo a darci dentro quando c'è intorno un marmocchietto a cui badare? Poi se Sasha inizia ad avere gli sbalzi ormonali è la volta buona che ci lasciamo!» Ride, come un bambinone.
Rido anch'io. Concordo con lui al cento per cento – persino sui miei sbalzi ormonali. «Non credo che sia il momento. Per ora possiamo ancora divertirci, e io ho un lavoro. Tu e Daniele non ci avete ancora pensato?»
«Penso più a sua madre che mi ha esplicitamente chiesto se vogliamo sposarci» commenta Elena, amara. «Prima vuole che conviviamo, ora che ci sposiamo... perché corrono tutti quanti? Stiamo insieme da gennaio, che fretta c'è?»
«Ci vogliono felici e sistemati» ipotizzo. «Solo che non si rendono conto che non è detto che le cose coincidano. Guarda Mike: il matrimonio e la paternità non l'hanno salvato da qualsiasi cosa avesse lo scorso anno.»
«Avrebbe dovuto parlarne con noi» dice Niko. «L'avremmo sostenuto e aiutato.»
«Non sarebbe servito a niente» lo contraddice Elena. «Alcune cose ci accadono nella testa e rimangono lì. È difficile che un intervento esterno riesca ad aiutare... Cioè, intendo... lasciate stare.»
Serro le labbra, per non dire ad alta voce che conosco la natura dei suoi attacchi di panico, nonostante siano sempre più radi. Non voglio ferire la sua sensibilità, Elena non è una persona che si apre con facilità agli altri – ma chi lo farebbe quando in ballo ha qualcosa di tanto delicato?
Mi alzo in piedi e mi avvicino a Ludovica, intenta a riempirsi di nuovo il piatto. Faccio per parlarle, ma si avvicina Jacob e così tengo la bocca chiusa e scambio una semplice occhiata con lei. Mi sento a disagio, perché Jacob è già da un paio di anni alla Vulnus, eppure non posso dire di avere un qualsiasi tipo di rapporto con lui. A malapena lo conosco... e a volte vorrei conoscerlo ancor meno.
Ascolto il chiacchiericcio e le risate degli altri, mentre Jacob mi offre una nuova porzione generosa di insalata di riso con galanteria, prima di pensare a sé stesso
«Gliel'hai detto?» sussurra Ludovica, appena si è allontanato.
«Non credo che sia il caso.»
«E la ragazza? Marco mi ha detto che gli piace una...»
«Ho visto delle foto, è una ragazzina. Ma meglio di niente: deve distrarsi. Fosse anche solo un innamoramento passeggero, deve togliersi del tutto Audrey dalla testa.»
«Non mi piace per niente.» Ludovica picchietta il piatto con la forchetta, lanciando un'occhiata a Mike e Audrey ancora intenti a parlare. «Se lo venisse a sapere... non so come possa non saperlo già mezza squadra.»
«Perché Niko sa tenere la bocca chiusa. E io... è un brav'uomo, non voglio che soffra. Non così.»
«Possiamo fare qualcosa per spingere la ragazzina?»
Le parole mi rimangono in gola, bloccate dall'arrivo del Fabbro.
«Che state complottando?» scherza il capitano, servendosi un secondo piatto.
«Niente» rispondiamo insieme, con l'aria di chi sta davvero complottando qualcosa.
Daniele
Il Fabbro torna da me, Teo e sua moglie Sara, a cui scocca un bacio sulla guancia.
«Mi sono preparato le esche» sta dicendo Teo. «La prima domenica in cui non abbiamo una partita mi sveglio presto e vado a testarle al fiume qui vicino. Anja pensa che sono matto.»
«Un pochino sì» sorrido, con i ricci che mi ballano sulla fronte. Continuo a trovare ridicola la sua nuova passione per la pesca, ma contento lui...
«Se Darko vuole venire, mi porto anche lui. Almeno passa una giornata diversa.» Allunga lo sguardo in lontananza, cercando suo figlio, che sta giocando con quello di Mike seduto sull'erba, forse cercando qualche insetto. La figlia, invece, non si scolla da Alizée.
«Stanno diventando grandi» dice Sara. «Ogni anno sempre di più.»
Teo non replica. Mi sembra sovrappensiero, ma non capisco se è solo una mia sensazione o se c'è anche altro che non ci dice e che non vuole condividere con noi. D'altra parte, non sappiamo tutto di tutti ed è giusto che alcune riflessioni vengano tenute private.
«Non avevo pensato che ci sono pochi bambini. Prima... cioè, quando ero più giovane, c'erano molti compagni di squadra con i figli» commento ad alta voce.
«Tu devi pensare ad altro» lo rimbecca il Fabbro. «Gliel'hai chiesto?»
Punto lo sguardo sul piatto vuoto che mi ostino a tenere in mano, imbarazzato. «Non è il momento.»
«Non devi mica farlo ora, ma farlo e basta.»
Mi porto una mano tra i capelli, mandandoli indietro, e da lontano rivolgo un sorriso alla mia Elena, che mi ricambia come se fosse ancora quel giorno. Quello in cui mi ha guardato e ha scoperto di ricambiare i miei sentimenti. Potrei aspettare di essere di nuovo a casa, e una volta lì dichiararle amore eterno... Ma voglio fare le cose per bene, anche se non riesco a decidermi. Prenotare il ristorante del primo appuntamento, uscire insieme tra le vie di Villafiore... E magari inginocchiarmi davanti a un monumento. O, meglio ancora, potremmo tornare a Roma, la città da cui proviene Elena, e chiederglielo davanti al Colosseo – o alla Fontana di Trevi come fanno in tanti. Non ho ancora le idee chiare. Vorrei solo che fosse speciale, perché sono certo che mi dirà di sì.
«Terra a Pala, che staserà sboccerà come mai nella vita» mi prende in giro Marco a bassa voce.
«Ma falla finita» rido di rimando.
«Dai, pensa a chi non potrà farlo.» E indica Ryan con il capo. «Quel povero sfigato ancora non riesce a togliersi una dalla testa.»
Teo si strofina il naso, con la stessa aria annoiata di sempre. «Porto anche lui a pescare.»
«Chi è che va a pesca?» chiede Emanuele, unendosi a noi.
«Il nostro serbo preferito» gli risponde Marco.
Mi alzo dalla sedia in plastica per rientrare in casa, mentre gli altri continuano a ridere e scherzare. Lì trovo Niko, che sta riempiendo una brocca d'acqua da portare fuori.
«Senti, ma... me l'hai portato?» sussurro. Non posso rischiare che altri lo sentano né, soprattutto, che lo senta Elena.
«Sì, ce l'ha Sasha nella borsa. Vuoi farlo ora?»
«Ecco, io... non lo so.»
«Cazzo, Pala, sei un disastro.»
«Ci sto pensando, vorrei che fosse un bel momento... E stasera è tutto così normale e tranquillo, non so se me la sento.»
«Senti, eh, io non posso mica portarmi dietro il tuo anello di fidanzamento aspettando che ti venga voglia di farlo. Prima o poi ti costringo.»
«Io... Oh, e va bene. Vai a prenderlo.»
L'avevo immaginato in mille modi diversi. Forse Elena ci rimarrà male perché non c'è anche l'altra sua ex coinquilina, con cui ha uno splendido rapporto... Sarà troppo tardi per tornare indietro?
Niko sparisce all'esterno con la brocca d'acqua, e si avvicina a Sasha per sussurrarle qualcosa all'orecchio – so cosa.
Mi appoggio al muro, mi sento venire meno. Non sono mai stato tanto agitato, neanche quando Colucci mi ha guardato in panchina e mi ha detto di alzarsi, quando avevo solo diciassette anni, prima di buttarmi in campo per l'esordio tra i grandi.
Dalla vetrata della casa guardo Elena, che ride e scherza con Niko, Ludovica e Ryan. È tutto così sereno, è una bella serata ed entrambi stiamo bene insieme ai ragazzi e alle loro famiglie...
«Ehi, Pala, che ti succede?» Mike mi ha raggiunto all'interno e mi fissa con intensità, come se percepisse lo strenuo tentativo di non svenire qui in mezzo a tutti quanti.
«Voglio chiedere a Elena di sposarmi» ammetto. Sto arrossendo, riesco a sentire le mie guance che cambiano colore. E so anche che lei mi direbbe che ho quell'aria adorabile che le impedisce di dirmi di no.
Arriva anche Sasha, che mi ficca tra le mani la scatolina vellutata, che nascondo subito in tasca.
«Meglio di no questa sera» mi consiglia Mike.
«Lo penso anche io» mormoro.
Sasha accenna un sorriso compassionevole. «Fa' in modo che sia speciale, allora. Ma sbrigati, perché altrimenti sarà difficile riuscire a organizzare tutto insieme.»
Dal giardino, Jérémy mi lancia un'occhiata, come a chiedergli se sta per farlo davvero. Gli faccio cenno di no con la testa.
Ci ho ripensato un'altra volta. A forza di stare con Elena sto diventando come lei e cambio idea ogni secondo.
«Quindi, tu e Audrey?» Sasha si rivolge a Mike. «Quando sarà ufficiale il divorzio?»
«Spero presto» taglia corto lui. «Una settimana o due. Ora che è qui sarà più facile accordarsi anche con gli avvocati.»
Mike viene richiamato da Liam e Darko che vogliono mostrargli un insetto che hanno trovato tra l'erba.
«Cazzo fai, ci hai ripensato di nuovo?» Non mi ero accorto che Niko fosse rientrato di nuovo.
«Non è il momento» replico, asciutto.
Accanto a noi, Sasha, si lascia andare a un sospiro profondo.
«Qualcosa non va?» le chiede Niko, seguendo il suo sguardo che si perde all'esterno, tra i ragazzi e le famiglie.
«Dobbiamo coinvolgere la ragazzina» sussurra lei. «Ne sono sempre più convinta. Mike deve distrarsi e magari... Magari innamorarsi di nuovo.»
Innamorarsi.
Si strofina l'anello di fidanzamento all'anulare. Lei è innamorata da parecchi anni e ama Niko con la stessa intensità del primo giorno – o meglio, della loro prima notte insieme. Da adolescenti hanno avuto qualche alto e basso fino ad allontanarsi, ma quando si sono ritrovati...
Sorride distratta, ripensando a quelle lenzuola infuocate, ai baci bollenti di Niko e alle spiegazioni date e non date che li hanno riavvicinati. A volte lui si comporta da bambinone, ma altrettante da uomo maturo che si preoccupa per gli altri. Ha sempre apprezzato questa sua qualità: è un ottimo amico, e lo era stato anche con lei sin da tempi non sospetti.
O, almeno, questo è ciò che deduco da quanto mi hanno raccontato e da quanto ho intuito vedendoli insieme.
«Ho un'idea» continua Sasha.
Niko le stringe i fianchi con le mani, accostando pericolosamente il bacino al suo, noncurante della mia presenza. E, già che c'è, le infila la lingua in gola.
«Amo le tue idee» le dice.
Me li lascio alle spalle, perché non ho la minima intenzione di starmene buono mentre si scambiano saliva e chissà che piano astruso per avvicinare Mike a quella ragazza.
Prendo Elena da parte, mentre stava chiacchierando con Jérémy e Alizée. Mi scruta confusa, non capisce perché tutto a un tratto ho l'aria seria.
«Niko e Sasha vogliono far sì che Mike frequenti una ragazza. Possiamo tenerli d'occhio?»
«Lui ha ben altri pensieri» mormora, accennando a Liam con lo sguardo. Non seguo il suo discorso, ma non ha importanza.
«Potrebbero metterglieli in testa. Soprattutto Niko, non hai idea di quanto si sia preso a cuore la sua situazione. Conoscendolo, gli farà fare qualche stupidaggine.»
«D'accordo, amore.» Si mette sulle punte e mi scocca un bacio sulle labbra, che ricambio con un sorriso da "scemotto".
Spazio autrice
Ecco il primo capitolo extra. Volevo mostrarvi meglio le dinamiche del "gruppo Vulnus", con le ragazze, i ragazzi e i bambini vari. Ci sono dei piccoli dettagli a cui dovete fare attenzione, perché ritorneranno più in avanti (fidatevi di me!).
E, soprattutto, c'è un altro grande sviluppo di trama dopo la gravidanza di Alizée. Daniele vuole fare la proposta a Elena (anche se lei crede che sia presto)... come andrà? Sarà legato al resto della trama? Intanto fate le vostre congetture ;)
Baci a tutti e buona domenica,
Snowtulip.
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