Capitolo 49 (seconda parte)
Stringo la mano di Lavinia, mentre intorno a noi ci sono degli sguardi curiosi. Il locale del paninaro è enorme. Appena varchiamo l'ingresso ci avviciniamo alla vetrina con gli ingredienti disposti in bella vista. Un uomo grosso e dall'aria gentile ci accoglie con calore.
«Buongiorno. Cosa posso offrirvi?» Guarda il Fabbro, aspettandosi una risposta da parte sua.
«Prima ci facciamo un'idea» gli dice infatti, mentre faccio cenno a Whisky di fare il bravo.
Lavinia sta studiando i vari panini, mostrati in cartelli esplicativi alle spalle del paninaro. Non lascia la mia mano, tenendo le dita intrecciate alle mie. Il suo viso è chiazzato di rosso da quando siamo scesi dalla macchina e continua a essere imbarazzata, visto che gli sguardi di alcuni avventori, seduti sugli sgabelli intorno ai tavoli, sono rivolti verso di noi.
Sa che la stanno scannerizzando, così come lei sta analizzando le varie scritte dei panini. Non mi sembra il tipo che mangia hamburger all'americana: per quanto sia un posto alla mano, è fuori dal suo ambiente ideale.
L'interno della panineria è inondato da una luce calda, che restituisce la sensazione di un luogo familiare, diverso dal grigiore che ci siamo lasciati per le vie di Villafiore.
Ordiniamo e prendiamo dell'acqua da bere, il paninaro sistema le nostre ordinazioni in un paio di vassoi. Lavinia ne prende uno e si guarda intorno per cercare un tavolo isolato. Lo individua, puntando quello più lontano da tutti, all'angolo opposto.
La seguo, lasciando il Fabbro a pagare il conto per tutti. Mi siedo al suo fianco e ne approfitto per darle un bacio sulla guancia che la fa avvampare ancor di più.
«Mike...» mormora, con un tono velato di rimprovero. La trovo estremamente dolce e irresistibile, vorrei baciarla sempre solo per vederla così.
«Ti amo» sussurro, con le labbra vicinissime alle sue.
Le sue orecchie diventano viola.
Sara, di fronte a noi, ci sta guardando con aria maliziosa, ma non fa alcun commento.
Il Fabbro ci raggiunge, così ci distribuiamo i vari panini. Ogni coppia condivide un vassoio. Verso l'acqua nei bicchieri per me e Lavinia, che stringe il panino tra le mani e si pulisce le labbra ogni volta che si sporca con la maionese.
«Allora, che intenzioni avete?» ci chiede Andrea. «A parte la denuncia.»
Scrollo le spalle. «Che possiamo fare? Stiamo insieme, ora lo sanno anche gli altri.»
Lui e Sara si scambiano un'occhiata eloquente, ma di cui mi sfugge il significato.
«Devi parlare con Audrey» dice lei.
«Sì, lo farò. Devo dirle di fare attenzione con Liam, visto che hanno messo in mezzo anche lui.»
«No, Mike, non si tratta di questo.»
Lavinia, accanto a me, trae un profondo sospiro. «Lei crede che dietro alla fuga di notizie ci sia Audrey, insieme a Cornelia.»
«Cornelia?» esclamo, sorpreso. Perché mai un'amica di Lavinia avrebbe dovuto tradirla in quel modo?
«Le foto... è stata lei. Non consapevolmente, ma mi ha spiegato.» Sblocca lo schermo del cellulare e mi mostra la loro chat.
Questo spiega perché durante il tragitto in macchina fosse così silenziosa. Tuttavia, continuo a non capire. Posso credere che ci sia stato uno sbaglio in buona fede, ma come è possibile che... Non riesco nemmeno a dirlo.
Nonostante Audrey detesti Lavinia, non sarebbe mai capace di abbassarsi a un simile giochetto.
«Ragazzi, è solo un'ipotesi» dico. «Non sappiamo cosa sia successo davvero. Potrebbe semplicemente trattarsi di qualcuno che ha parlato con la madre di Cornelia e non ha avuto nessuna idea migliore che farci dei soldi vendendo l'informazione a quel sito.»
«Dovresti smetterla di essere così buono da pensare che tutti siano come te» ribatte Sara. «Non hai visto Audrey quando ha scoperto che avevi un'altra. Aveva il fuoco negli occhi e non sai cosa può fare una donna ferita.»
Lavinia si scuote, ma la sua reazione si limita a un lungo e profondo sospiro.
«Gliel'ho fatto capire io dopo che avevamo divorziato» puntualizzo. «Perché dovrebbe importarle? Non stiamo più insieme e non le devo delle scuse per chi frequento.»
Il Fabbro dà un ultimo gigantesco morso al panino. «Senti, Mike, noi l'abbiamo vista. Era incazzata a bestia, ha sparato una marea di minacce rivolte a te. Era furibonda. Su questo ha ragione Sara.»
«Ho sempre ragione» puntualizza lei, prima di pulirsi la bocca con un tovagliolino di carta. «Dico sul serio.»
«Mettiamo che sia stata lei, che le dico? "Fa' ritirare l'articolo da quel sito"? È troppo tardi, l'ha letto mezza Villafiore.»
«No, hai potere contrattuale per...»
«Non ho nessun potere contrattuale» la interrompo. «Se la accuso, ci va di mezzo Liam. Ti rendi conto di questo, vero?»
Sara serra le labbra. «D'accordo, tu non vuoi fare nulla contro di lei. Ma, perdonami se sono schietta, io non ho intenzione di stare a guardare e andrò fino in fondo alla questione. Voglio che Audrey sputi il rospo e che ti lasci libero di vivere la tua vita senza ficcarci il naso in mezzo. Non significa che tu debba tagliare i ponti con tuo figlio, assolutamente no. Ma se ti costruisci una nuova relazione, lei non ha alcun diritto di sputtanarti. E, Lavinia, questo vale anche per te.» Si rivolge a lei. «Potrai credere alla buona fede della tua amica, ma io no. Non ci credo affatto. Prima ti spinge ad andare a letto con lui, nonostante per te sia un tabù... E non fare quella faccia!»
Lavinia è a metà impallidita e a metà paonazza di vergogna. Abbassa lo sguardo, così le stringo una mano per farle sentire che sono al suo fianco. Non so quando sia venuto fuori il discorso, immagino che la loro colazione insieme di circa un mese fa le abbia viste discutere anche di questo.
«Per te è normale che una tua amica ti scriva "ho detto a Mike che deve portarti a letto"? Perché per me non lo è. Lei voleva che tu arrivassi a comprometterti, in ogni senso che questa parola significa. Quello è un passo da cui non si torna indietro. Ti conosce, immagino che sapesse meglio di me cosa significasse, no?»
«Mi sono perso qualcosa» commenta Andrea.
«Ti sei messa in gioco» continua Sara, ignorandolo. «Ti sei spinta troppo oltre, più di quanto avresti mai fatto se fossi stata padrona di te stessa. Non puoi tornare come eri tre mesi fa.»
«Anche tu ci hai messo del tuo» ribatte Lavinia, dura. «Non credi di avermi dato una spinta anche tu?»
Ora sono confuso proprio come il Fabbro, che alterna lo sguardo tra sua moglie e la mia ragazza.
«Sul serio, di che state parlando?» chiede lui.
«Non qui» mormora Lavinia. «E non... proprio non in generale.»
«Io non ho nessun problema a scoprire gli altarini, non con voi» afferma Sara, che guarda il marito. «Lei lo sa. Andiamo a casa nostra, lì sarà più semplice parlare.»
Spazio autrice
E così, i nostri piccioncini hanno fatto la loro prima uscita allo scoperto. Che ne pensate? Alla fine è solo un pranzo da un paninaro... Ed è più nelle corde di Lavinia.
Intanto, Sara continua la sua tirata contro chiunque, tirando in ballo anche argomenti delicati (ormai sappiamo che non ha tatto XD). Inoltre... viene detta una cosuccia importante su Audrey, che tornerà più in avanti (ricordatevi tutto, qui e lì ci sono dei dettagli per ciò che si scoprirà!).
Vi chiedo scusa per il ritardo, queste feste mi hanno catapultata fuori da qui e non sono riuscita a toccare pc.
Spero che vi siate riempiti di dolci e abbiate avuto del bel tempo per voi e i vostri cari <3
Baci a tutti,
Snowtulip.
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