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Capitolo 14 (prima parte)

Martedì è arrivato in fretta – molto più in fretta di quanto avrei anche solo osato sperare.

Ho avvertito mia madre che sarei stata fuori praticamente tutto il giorno e lei in risposta mi ha rassicurata perché ha la giornata libera dal lavoro e può dedicarsi al "martedì lavatrici". Per fortuna ogni tanto le danno dei giorni liberi in mezzo alla settimana.

Io e il mio fastidio per i panni da lavare abbiamo tirato un sospirone di sollievo.

Faccio colazione in fretta, anche se il latte caldo per poco non mi ustiona la lingua. Mi vesto con la maglietta più carina che ho sopra i leggins e le scarpe da ginnastica. È a tinte rosa chiaro e nere, con disegnato un fiore gigantesco sopra la scritta "Believe in your dream": direi che non potrebbe essere più azzeccata.

Prendo anche la canotta bianca della Vulnus con sopra il diciassette di Mike e la piego con attenzione per non stropicciarla troppo e la infilo prima in una busta per vestiti, che ficco a sua volta nella mia borsa.

Acciuffo anche il quaderno nuovo di zecca su cui ho trascritto tutta la Sinfonia Uno e lo unisco ai tesori che mi faranno compagnia fino a stasera.

Ho una giornata che più impegnativa non si potrebbe: mattinata con Nelly e la produttrice che mi ha presentato ieri, primo pomeriggio con Cornelia allo store della Vulnus in cui incontrerò Mike – incontrerò Mike! – e poi corsa a casa per cambiarmi e andare all'Osteria.

Quando sono pronta, mi affaccio alla camera di mia madre, alle prese con un giochino per il telefono.

«Ci vediamo dopo, forse» la avverto. «Ripasso prima di andare al lavoro. Ceno lì. Non mi aspettare per pranzo, Nelly mi ha già detto che mangeremo insieme.»

Accenna un sorriso, sebbene sia ancora rivolta verso lo schermo. «Sono contenta che ti stia facendo dei nuovi amici. A dopo, e divertiti!»

Non riesco ad avercela con lei, nonostante tante piccole cose che mi manderebbero fuori di testa. Nonostante tutto, mia madre è felice per il fatto che riesca a vivere la mia vita. Non è neanche di quelle che si preoccupano perché ho solo amici più grandi di me, ma è anche vero che i ragazzi del fanclub le hanno fatto da subito una buona impressione.

Acciuffo le chiavi e corro per le scale. Ho così tanta adrenalina in corpo che non riesco a pensare di restare immobile in ascensore. Voglio che questa giornata vada bene, che sia bella e tranquilla. E poi, che riesca a parlare di nuovo con Mike. Magari potrei dirgli di passare all'Osteria questa sera.

Sarebbe la ciliegina sulla torta: lavorare ma poter avere l'occasione di lanciargli qualche occhiata che mi tiri su e mi faccia forza fino alla chiusura.

«Ehi, bel raggio di sole!» mi accoglie Nelly a braccia aperte. Ha parcheggiato proprio davanti al portone e mi spalanca la portiera dall'interno per farmi entrare.

Con lei è tutto a posto. Quando ci siamo incontrate ieri, prima di andare all'Oasi, abbiamo avuto modo di chiarire. Pensa che me la prendo troppo, che qualsiasi cosa mi colpisca in maniera troppo profonda... Ed è altresì convinta che la prospettiva di vedere di nuovo "il mio Mike" – come l'ha chiamato lei – unita alla gitarella di oggi nella casa di produzione, possano essere una bella botta per me. Non è ancora sicura che lo siano in senso positivo o negativo perché, una volta che mi sarà calato l'entusiasmo, potrei sentirmi a pezzi.

È stato strano sentirglielo dire, ho avuto l'impressione che comprendesse il mio stato d'animo.

Insieme sfrecciamo tra le vie di Villafiore, arrivando a una zona che non conosco, dal lato sud-ovest della città.

Scendiamo sul marciapiede, poco distante da quella che sarà la nostra meta. Nelly mi sorride e mi incita a camminare al suo fianco. Superiamo una porta girevole e... mi ritrovo catapultata in un altro mondo. Le pareti e la mobilia di tonalità color caramello mi fanno credere di essere in un luogo che non appartiene all'Italia, ma a un film americano, a uno di quei biopic sugli artisti. Siamo accolte da una ragazza in tailleur che ci fa strada appena Nelly le dice che abbiamo appuntamento con la produttrice.

I corridoi che attraversiamo sarebbero anonimi, degli stessi colori dell'atrio, ma sono coperti da poster di album discografici. Alcuni hanno dei colori sgargianti, altri dei titoli scritti con caratteri appariscenti, mentre altri sono più sobri ed eleganti... tanto che inizio a chiedermi come potrebbe essere la copertina del mio.

Non ci posso credere, potrei davvero incidere qualcosa che ho composto io?

Arriviamo a un ufficio, la cui targhetta con "Sabrina Messieri" inciso sopra mi fa salire l'ansia. Dietro a quella porta c'è una persona che, dopo avermi ascoltata ieri, è disposta a darmi un'occasione.

«Dai, andiamo» sussurra Nelly, quasi spingendomi all'interno.

Anche lì l'ambiente è sempre sui toni sul marroncino. Siamo in un budino, altrimenti non si spiega questa ossessione per il color caramello.

Sabrina Messieri è una donna sulla cinquantina, con una frangetta bionda che le ricade davanti a degli occhi eccessivamente truccati con una matita blu elettrico e un ombretto con brillantini. Anche ieri sera aveva lo stesso trucco e credevo che fosse per il luogo in cui ci trovavamo. Invece deve piacersi conciata in questo modo, che per me è un po' eccessivo.

«Lavinia, Antonella, sedetevi.» Ci indica i posti davanti a sé con fare teatrale, come una primadonna sulla scena. Intreccia le dita sotto il mento, poggiando i gomiti alla sua scrivania in legno caramellato. «Allora, ragazza, Antonella non fa che tessere le tue lodi. Da quello che ho potuto ascoltare ieri, hai delle buone dita, sei bravina. Ma, perdona la sincerità, ho delle perplessità sul fatto che una ragazza tanto giovane possa aver composto qualcosa di buono. Stiamo parlando di musica al pianoforte, non di una canzoncina per adolescenti.»

Condivido i suoi dubbi, anche se evito di esprimerli ad alta voce.

«Fidati, Sabrina. È brava» insiste Nelly. «Fagliela suonare e sentirai che...»

Messieri la mette a tacere con un cenno della mano, con fare autorevole. «Convincimi, Lavinia. Perché dovrei ascoltare il tuo brano: parlamene.»

Mi sento mancare il fiato. Parlargliene? Spiegarle che l'ho scritta per Mike? Come potrei parlarne con una sconosciuta? È qualcosa di troppo profondo, di troppo personale, non ci riuscirei mai.

«Ecco, io...» inizio a dire, esitando. Mi mordicchio il labbro, cercando di ponderare le parole giuste. «Si tratta di una storia tra due persone. Si conoscono appena, hanno avuto pochi contatti tra loro, eppure...» Eppure c'è un flebile filo che ci unisce. «Però è solo l'inizio, non sanno neanche loro se potrà accadere altro o se la loro storia rimarrà nel limbo delle cose che potevano essere e che non saranno mai.»

«Lo sbocciare di un amore è speciale, dà tanta energia e allegria, unita al brivido del non conoscerne il futuro. Mi sembra interessante. Sai già come finirà? Se ascoltandola dovessi approvarla, sapresti dirmi di cosa parleranno i brani futuri?»

«Ho impiegato tanto solo a finire questo, non ho pensato al dopo.»

Con un cenno aperto del braccio e la mano spalancata, con le dita distese, mi indica qualcosa alla mia destra, che prima non avevo notato. Un pianoforte. Anch'esso di color caramello. Potrebbe venirmi il diabete solo stando qui.

L'emozione mi travolge, non so nemmeno io come posso mettermici in un momento simile, in una giornata simile, eppure lo faccio. Prendo lo spartito, mi siedo e inizio a suonare una melodia. La mia melodia, il mio sogno.

Sogno che ha il nome tanto anonimo di Sinfonia Uno.

Spazio autrice
Lo so, vi aspettavate un altro incontro tra Mike e Lavinia... Ma ci siamo quasi, è il giorno dell'evento allo store della Vulnus, quindi sapete cosa aspettarvi al prossimo aggiornamento!

Che vi pare di Sabrina? Per ora ho scritto solo questa scena con lei, ma credo che sarà un personaggio che troveremo di nuovo (non posso lasciar andare una donna pittoresca come lei, no?).

Mi prendo questo spazietto per dirvi una cosa importantuccia. Come sapete, "Amore all'Overtime" sarà rimossa entro sabato. Se volete rileggere ancora una volta la storia di Elena e Daniele, vi consiglio di farlo ora. Altrimenti, sappiate che potrete farlo stringendo il libro tra le mani! Ancora non ho una data, perché sono in attesa di alcune cose per poterla confermare, ma ci stiamo avvicinando sempre di più.

La nuova versione conterrà scene nuove (incluso il pov di Filippo!) e sarà una versione migliorata di quella che avete letto qui. Ci saranno alcuni piccoli cambiamenti con i nomi (ve ne accorgerete subito!), ma confido che vi piacerà come vi è già piaciuta.

Cercherò di mettervi qui le future novità, ma se volete seguirmi su Instagram, lì metto tutto in anteprima! Trovate il link nel mio profilo ;)

Baci a tutti e grazie per le vostre letture,
Snowtulip.

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