Bill cercò di gridare, ma il morso gli bloccava la voce, gli tagliava la bocca. Digrignò i denti sentendoli scricchiolare sul metallo mentre l'ansia e la paura lo divoravano.

"Lui non c'entra niente, ho fatto tutto da solo... Perché sono pazzo lo sapete no? Non sono in grado di controllare la rabbia... Di gestire le allucinazioni..."

Ricordava bene cosa aveva detto, come anche le urla di Julian che cercava di fermare la sua confessione. Non avrebbe lasciato che qualcun altro pagasse per quel che aveva fatto.
Ormai lo avevano preso, la sua fuga, il suo piano... Potevano prendersi tutto, ma non lui.

Bill cercò di recuperare la calma, sapeva cosa quel che aveva detto avrebbe comportato, un tempo avrebbe preferito morire che tornare là dentro ma era diverso. Avrebbe protetto Julian ed era la sola cosa che gli importava. A costo di perdersi, a costo di essere cancellato... Glielo doveva dopo quanto aveva sacrificato per lui senza chiedere niente indietro... Senza ottenere mai nemmeno un cenno...

Sentì le lacrime bruciargli gli occhi, avrebbe voluto avere più tempo per dirgli tutto quello che gli era rimasto incastrato dentro, cose che non era riuscito a comprendere se non troppo tardi. Poteva sentire ancora le sue mani premergli sull'addome sanguinante. I suoi occhi sgranati con una supplica impressa. "Resta con me Bill, ti prego resisti..."

Non me andrei mai... Vorrei poter tornare indietro a quelle serate e agire diversamente, vedere oltre il tuo sorriso imbarazzato, comprendere cosa mi stavi dicendo...

Vide la dottoressa raccogliere la chioma fiammeggiante e guardarlo con placida indifferenza. "Non opporre resistenza, presto sarà tutto più semplice... Cancelleremo tutto e la tua rabbia svanirà..."

Cancellerete anche me... Cancellerete anche l'amore non solo la rabbia...

Ripensò alla voce di Julian, che gracchiava attraverso quel telefono scassato "Non odiare la tua rabbia Bill... Le crepe del tuo cuore, il dolore, definiscono quello che sei... Non rinnegare te stesso, accettalo. È il solo modo per andare avanti..."
Voleva andare avanti voleva andare verso Julian e prenderlo per mano.
Poi le piastre si posarono sulla sua fronte, Bill chiuse gli occhi e rivide Julian sedutoglisi accanto al bancone del bar, con quel sorriso incorniciato da quelle adorabili fossette, quel ciuffo ribelle che gli copriva in parte quegli splendenti occhi dorati. Lo vedeva stringersi in quella logora giacca rossa, con quella toppa mezza scucita a forma di cuore spezzato. "Tu devi essere la persona di cui mio fratello mi ha parlato, Sei Bill giusto? Piacere io sono Julian..."
Voleva stringere di nuovo quella mano ma la corrente lo attraversò spazzando via ogni pensiero lasciando solamente le sue grida.