Capitolo 4
— Pensi che sia successo qualcosa, mentre eravamo via? — chiese Lily, dopo la riunione, preoccupata.
— Ma cosa vuoi che sia successo? Ci sono Alice e Mary, non sarà successo nulla. — rispose Remus, ridacchiando. Tuttavia dovette ricredersi.
Arrivati al loro scompartimento, fu appunto Remus il primo a entrare. Non appena mise piede sulla soglia, si sentì un violento "SPLAT!" e, successivamente, un tonfo.
— Remus,cos'é s...
Lily era entrata nello scompartimento senza pensare alle conseguenze, e fu ricoperta di strana vernice viola che non sembrava assolutamente vernice viola. Tutto lo scompartimento ne era ricoperto, compresi James, Sirius e Peter, anche Mary e Alice, che in quel momento sedevano a gambe incrociate e con la testa appoggiata su una mano, come fossero annoiate.
— Potter. —sibilò Lily, sentendo la rabbia montarle dentro.
— Evans! — disse James, a mo' di saluto.
— Potrei sapere, per prima cosa, cos'é questa roba?
— Vernice, Evans. — rispose Sirius, ghignando. — Vernice commestibile.
Va bene, facciamo finta che é vernice, pensò Lily. Vernice commestibile. Il mondo stava facendo grandi progressi, sul serio. La favola di Hansel e Gretel poteva diventare reale.
—E perché l'avete sparsa ovunque?
La voce della rossa era più alta.
— Avevo sete,ma ne abbiamo rovesciata un po'. — rispose stavolta Peter, timidamente. Sì, giusto un po'.
— E NON POTEVATE COMPRARE QUALCOSA DA BERE AL CARRELLO, INVECE DI USARE QUESTA ROBA?
Un ragazzino del primo anno che era lì di passaggio scappò via, impaurito.
— É lì che l'hanno comprata.
Era stata Mary a rispondere, con tono neutro.
Lily si avvicinò al muro, ignorando il fatto che Remus fosse steso a terra. Passò l'indice sulla parete dello scompartimento, assottigliando gli occhi smeraldini. Era ovviamente qualcosa di liquido. Poi decise di assaggiarne un po', ma lo prese dalla sua pelle. Prenderne dalle pareti non era igienico.
— Black — disse Lily, sospirando. — Questa non é vernice commestibile.
— E cos'é? — chiese Sirius, aggrottando le sopracciglia.
— É succo di more, emerito idiota. — rispose la rossa, colpendolo con un leggero pugno. — Dico io, ma siete degli idioti? E voi due potevate dirglielo!
Lily indicò Mary e Alice con fare accusatorio. Le due ragazze fecero spallucce.
Lily prese la bacchetta, ripulendo tutto e tutti e pregando Godric di dare un cervello a quei tre. Uno per ognuno, se possibile. Poi si avvicinò a Remus.
— Ehi, Rem. — disse, scuotendolo con delicatezza. Nessuna risposta.
— Remus. — ripetè ancora, ottenendo altro silenzio.
—Remus Lupin!
Naturalmente, nemmeno quella volta Remus rispose.
La rossa si mise a riflettere: — In teoria potrei fare un incantesimo per svegliarlo, ma...
Lily ghignò. Oh, sarebbe stato bello immortalare il momento.
— REMUS, C'É LA SVENDITA DI CIOCCOLATO A MIELANDIA!
— Oh, sia lodato Merlino, finalmente!
Remus si alzò di scatto, con un gran sorriso stampato in faccia. Poi assunse un espressione confusa, guardandosi intorno.Il suo sguardo si andò a posare su Lily.
— Tu... — mormorò il biondo, assottigliando gli occhi color ambra. Mary e Alice ghignarono.
— Io... — disse Lily, ridacchiando, mentre indietreggiava pensando alle conseguenze delle proprie azioni.
Alice fece apparire dei cuscini per tutti. Tranne che per Lily.
— Traditrice! — esclamò Lily, indignata, iniziando a correre per lo scompartimento. Da annotare: mai dire a Remus che c'é una svendita di cioccolata se non é vero.
Venne raggiunta, e tutti iniziarono a darle cuscinate in faccia. James ci andò più piano.
— Ragazzi,fermi! — gridava Lily, ridendo. — Ma cos'é, una congiura?
Dopo pochi minuti fu lasciata in pace, e i cuscini furono fatti Evanescere. I Malandrini, Alice, Mary e Lily erano stravaccati sui sedili, chiacchierando.
— Sirius, visto che ti piace tanto il Quidditch, perché non entri in squadra? — stava dicendo James, rivolto al giovane Black.
— Ma non sia mai, non so nemmeno cavalcare una scopa in modo decente. Quello lo sa fare mio fratello! — rispose Sirius, aggiungendo un "Anche se pure lui lo fa da schifo". — Io guardo,non faccio!
— Sei un gran bugiardo, ti ho visto volare e te la cavi bene! Se non fai le selezioni ti taglio la testa! — esclamò James, ridendo e mimando una decapitazione.
Remus e Peter, invece, discutevano se fosse meglio la cioccolata o il budino.
— La cioccolata é meglio, te la puoi portare ovunque! — diceva Remus, incrociando le braccia.
— Ma 13 budini di seguito non ti ammazzano. — rispose Peter, con uno sguardo di superiorità.
— Aspetta... mi stai dicendo che se mangio 13 tavolette di cioccolata di seguito muoio?
Remus era vagamente inorridito. E molto, molto sorpreso.
— Esatto, e se mi dici ancora una volta che la cioccolata é meglio ti picchio a suon di budini in testa!
Alice e Mary, come al solito, parlavano di ragazzi, mentre Lily dormiva in un angolino vicino alla finestra, beata come un angelo.
Pioggia di asce. Pioggia di torte di mele. Pioggia di Potter con un ascia conficcata in testa e la torta di mele in bocca. Questo era ciò che sognava Lily. Però bisognava ammettere che, anche se era un po' macabro, da un certo punto di vista era figo. Tuttavia,quel dolce sogno dopo poco finì. Lily,in procinto di conficcare una seconda ascia in testa a Potter, si ritrovò senza nulla in mano. Porco Salazar, pensò, stavo per avverare il sogno di una vita.
Si ritrovò circondata dal buio più totale, prima di aprire gli occhi. James era a circa dieci centimetri da lei.
— Potter — disse Lily, con calma, nonostante la gran voglia di far comparire un'ascia. — Levati.
— No — rispose James, divertito.
— Potter, stai invadendo il mio spazio vitale. Togliti di dosso. — ripeté la rossa, ancora. Sentiva quasi i battiti cardiaci del ragazzo, e ciò le dava fastidio.
— Solo se mi dai un bacio. — stabilì James, avvicinandosi di un paio di millimetri. Lily, a quella risposta, ghignò.
— Se non ti levi,renderò reale il mio più grande sogno. —disse, sadica. Belle le asce, sul serio.
Il moro interpretò male la sua risposta.
— Stai dicendo che hai sempre sognato baciarmi? — chiese lui, con un sorriso malizioso. Le guance di Lily divennero leggermente arrossate.
— No. — disse, ridacchiando maligna, nonostante l'imbarazzo. E il disgusto al sol pensiero di dare un bacio a quel pallone gonfiato.
— E allora qual è? — chiese James, sempre sorridendo malizioso. Il loro era tutto uno scambio di ghigni e sorrisi strani.
—Potter, immagina un'ascia. E tanto sangue. — rispose Lily.
— Vuoi giocare con me in quel periodo del mese,Evans?
— Idiota. — mormorò Lily, alzando gli occhi al cielo e scivolando da sotto il braccio del moro, che rimase a fissare il sedile per un paio di secondi, prima di girarsi. Gli altri erano rimasti a guardare per tutto il tempo, trattenendosi dal ridere.
— Che avete da guardare voi? — chiese la rossa, scontrosa.
— Evans, non essere così cattiva, volevamo solo ridere un po'! — disse Peter, sorridente. No, non stava ghignando, stava sorridendo.
Lily sbuffò, e andò a cambiarsi.
Dopo poco, arrivarono alla stazione di Hogsmeade. La strada pullulava di studenti, e una figura imponente, con una lampada in mano, cercava di richiamare i primini. E ci riusciva bene.
— PRIMO ANNO! PRIMO ANNO QUI! — gridava Hagrid, con la sua voce tuonante, mentre una folla di undicenni si raccoglieva attorno a lui. Lily agitò la mano, per salutare, e il mezzo gigante ricambiò.
Sedute nella carrozza, Lily, Mary e Alice si avviarono verso il castello, ansiose di iniziare un nuovo anno scolastico.
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