Capitolo 3
Lily si concesse un paio di secondi per osservarlo, con un sopracciglio alzato, immaginandolo con un'ascia conficcata in testa. Si costrinse a non ridere.
— Potter, — disse la rossa, sprezzante, come se il suo cognome fosse un insulto. — potresti dirmi cosa ci fa la tua zucca vuota qui, quando ci sono tantissimi altri scompartimenti nei quali andare?
— La mia zucca che tu, ma non io, ritieni vuota, cara Evans, é qui perché gli scompartimenti sono tutti inevitabilmente — James fece una pausa. — pieni.
James osservò Lily, in attesa di qualche risposta acida, ma la rossa si arrese e lasciò entrare lui e i suoi amici Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus, che con lui formavano la banda dei Malandrini.
— Ragazzi, io e Lily andiamo nello scompartimento dei Prefetti e dei Capiscuola. — disse dopo poco Remus, anche lui Prefetto di Grifondoro e caro amico della rossa, già in piedi.
— Ricorda che sei meravigliosa come sempre, Evans! — disse James, ghignando, prima che la porta dello scompartimento si chiudesse.
— E tu ricorda che sei un idiota come sempre, Potter! — lo imitò Lily, acida.
— Non ce la faccio più, Remus. — sbottò, quando furono lontani. — Mi perseguita anche nei miei incubi, con la sua faccia stupida."Evans, vuoi venire ad Hogsmeade con me? Eh, Evans?".
Lily aveva pronunciato l'ultima frase in falsetto, facendo scoppiare a ridere Remus.
— No, sul serio. Sto impazzendo. Lo vedo ovunque, persino nei fiori rossi che crescono vicino casa mia, sempre a chiedermi di uscire. Ho cominciato a pestarli. Mai visto fiori che ti chiedono di andare a Hogsmeade insieme? — Remus rise, di nuovo. — L'ho pure immaginato con un'ascia conficcata in testa.
— Lily, ma siamo sicuri che lo odi? — chiese Remus, ghignando. La rossa si sorprese di quel ghigno, mai visto dipinto sulle labbra dell'amico.
— Remus, tu normalmente immagini tua madre con un'ascia conficcata nel cranio? —chiese Lily, con un sopracciglio alzato.
— Ma James non é tua madre.
Remus la osservava; le sopracciglia erano entrambe alzate. Insomma, era tutto un linguaggio di sopracciglia il loro.
— Remus, é ovvio che non é mia madre: é maschio ed ha la mia stessa età. Era per fare un esempio. — osservò Lily, razionale come suo solito. I due guardarono negli occhi per un paio di secondi, poi scoppiarono a ridere, sorreggendosi a vicenda. Perché la loro amicizia era così, fatta di sopracciglia inarcate, risate in faccia all'altro e soprattutto era costituita dal capire lo stato d'animo dell'altro solamente guardandosi a vicenda. Per Remus, Lily era come una sorella; per Lily, Remus era come un fratello.
Entrarono nello scompartimento dei Prefetti e dei Capiscuola, al quale erano giunti tra una chiacchiera e l'altra, per farsi consegnare gli orari delle ronde.
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