Capitolo 22
Lily sentì di essere arrivata a destinazione quando venne spinta fuori dal camino,probabilmente da qualche forza invisibile legata alla Metropolvere.O legata al fatto che fosse inciampata.
La rossa riuscì in tempo a raddrizzare la schiena,prima di cadere rovinosamente a terra e di ritrovarsi la faccia ricoperta da cioccolato e schegge di vetro.Tirò un sospiro di sollievo,e in quell'esatto momento si sentì un piccolo scoppio.
-MACDONALD,IL MIO PIEDE!-.
-Sai,Black,non sei una fatina dei boschi,e anzi sei più ingombrante di quanto pens...-.
-...LA MIA POVERA SCHIENA!-.
-WO-HOOO!-.
Successivamente a quello,potete immaginare cosa fosse successo.Cioè,non dico che si ruppero le assi del pavimento,però...e va bene,si ruppero le assi del pavimento.
Due giovani uomini e due giovani donne non erano un peso da nulla,sapete.Contate che,magari,ognuno di loro pesasse all'incirca sessanta o settanta chilogrammi,o più.Sommate.E poi ditemi se non vi si sarebbero rotte le costole,se vi fossero caduti addosso.
Lily si guardò intorno,dopo aver spazzolato via la cenere dal coperchio di vetro e dai suoi vestiti.La casa in cui si trovavano era malconcia,piena di polvere e di piccoli animali che zampettavano in giro - topi,ragni,scarafaggi...bestie adorabili,insomma.Stavano iniziando a crescere le piante rampicanti,e la casa non era illuminata o accogliente:era fredda e tetra.
Lily imprecò.
-Non è la casa giusta-disse,sbuffando,con lo stomaco che si torceva per i vecchi ricordi-Mi sono dimenticata che c'è un'altra casa Evans a Cokeworth,accidenti-.
Distolse lo sguardo,dirigendosi verso la porta.
-E chi abita qui?-chiese Alice,osservando disgustata le ragnatele-Se ci abita qualcuno,certo-.
-Ci abitavano i miei nonni paterni-rispose la rossa,facendo scorrere lo sguardo su tutta la stanza-Ora sono morti-.
Detto questo,tra silenzi di tomba e sguardi sorpresi,Lily uscì dalla piccola casa.Non pensarci,si disse,quasi sul punto di piangere,non pensarci.
L'aria invernale la investì,facendole provare un brivido di freddo.Si strinse maggiormente nel cappotto,sistemandosi il cappello di lana sulla testa proprio mentre una forte folata di vento la attraversava nuovamente.Il resto del gruppo la seguì,fermandosi davanti all'abitazione malconcia.Si vedeva che era stata abbandonata da anni.
La rossa proseguì per i vicoli del villaggio,vagando con lo sguardo sulle tante case fatte di mattoni,quasi tutte illuminate.Pochi alberi sorgevano qua e là per le strade,e ad un certo punto si poté intravedere un fiume lungo e tortuoso,piuttosto sudicio,con dei rifiuti che galleggiavano in superficie.
I ragazzi giunsero fino ad una casa differente dalle altre.I muri esterni,che nelle altre case erano rossi,erano di colore bianco.La porta,di legno di quercia,era dipinta di azzurro,mentre il tetto di una tonalità simile,ma più scura.
Lily si avvicinò piano alla porta,fissando il campanello.Poteva sempre tornare indietro.Nessuno l'aveva costretta a venire lì.
Comunque,prima di ripensarci totalmente,la rossa premette il bottone.
E tutto esplose!
...va bene,no.
Si sentì un allegro "Vado io!" dall'interno della casa,e Lily iniziò a sudare freddo.Era la voce di sua sorella.
Petunia aprì la porta,e il largo sorriso che aveva in viso si affievolì notevolmente.Le due sorelle si fissarono a lungo,studiandosi a vicenda.
-Ciao-salutò nervosamente Lily,con un cenno della mano,mentre tentava di tenere in equilibrio il vassoio.
-Petunia,chi è?-chiese la signora Evans,con la sua voce squillante.Si avvicinò alla porta,e non appena vide Lily si bloccò.
-Lily-disse,con le lacrime agli occhi.Si fiondò sulla sua secondogenita,stritolandola in un abbraccio.
-Mamma...-mormorò Lily,tentando di ricambiare l'abbraccio.Nei limiti consentiti dalla torta,sia chiaro.
Stettero per un po' abbracciate,finché l'ultimo membro della famiglia Evans non venne da loro
-Come mai tutte e due ferme qui,sullo stipite della porta?-chiese il signor Evans,ridendo,mentre si dirigeva verso la moglie e la figlia.Vide Lily,e il suo sorriso si allargò ancora di più.
-Lily!-esclamò,allegro-Figlia mia,finalmente sei...eri sempre così bassa,carota?-.
-Papà!-esclamò la rossa,ridendo anche lei e scaricando così un po' di tensione.Alice le prese il dolce di mano,così che lei potesse abbracciare anche suo padre.
-E così sei tornata-.
Lily si congelò,mentre un brivido le attraversava la schiena.Si girò verso la sorella,che in quel momento sembrava prenderla in giro persino con gli occhi.Lily la fissò,e con un sorrisetto alla malandrina decise di ripagare Petunia con la stessa moneta.
-Oh,hai perso dei gradi di vista,Petunia?-chiese la rossa,innocente-Certo che sono tornata:sono qui,davanti a questa porta-.
Si sentì qualcosa che somigliava a una risatina provenire da Petunia.Un misto tra una risata e un ringhio,per esser precisi.
-Beh,non mi sorprende-disse la bionda,beffarda-Un mostro non può mica trovare qualcuno che lo ospiti,così sei venuta a rifugiarti da noi-.
Fu tutto troppo rapido.
Lily,in procinto di ribattere,venne bruscamente spostata da qualcuno che si era piazzato davanti a lei.
James,in quel momento,puntava la bacchetta sulla gola di Petunia,che era arretrata il più possibile,con il terrore dipinto in volto.
-Abbi il coraggio di ripeterlo-ringhiò James.
-Abbassa quella cosa-mormorò Petunia,con gli occhi sgranati.
-Abbi il coraggio di ripeterlo,vipera-ripeté James,con gli occhi che mandavano fiamme.
-Potter-disse Lily,prendendo James per un braccio-Abbassa la bacchetta,non fa niente-.
-Come non fa niente?!-sbottò James,girandosi verso la ragazza-Ti ha chiamata mostro!-.
-Basta,calmati-disse Lily,lentamente-Ricorda solo che non puoi fare magie fuori da scuola-.
-Ma...-.
-No,Potter-.
James fissò Lily,quasi annegando nei suoi occhi smeraldini.Poi,scuotendo la testa come per risvegliarsi da un sogno,fece un respiro.
-Va bene-sentenziò,abbassando la bacchetta.
Petunia arretrò ancora,entrando dentro casa.
-Siete tutti pazzi!-esclamò,con veemenza-Tu e i tuoi amici di merda!-.
Poi corse via verso le scale,dirigendosi verso la sua stanza.
Nessuno fiatò,poi la signora Evans -Lea- disse,riferendosi al vassoio:-Cos'hai lì,tesoro?-.
I giovani -e questa non è un offesa ai signori Evans,specialmente a Lea che per carità,portava bene i suoi anni,ma ammettiamolo:era vecchia- e i genitori di Lily entrarono in casa,la madre con il vassoio in mano,che si dirigeva verso la cucina,e il padre -Daniel- che prendeva in giro la figlia minore,con frasi tipo "Figlia mia,com'è che ti porti a casa due giovani uomini contemporaneamente?".O anche il classico "E il fidanzato?",tanto per restare in tema.L'atmosfera si fece più allegra già dai primi minuti di permanenza in quella casa.Soprattutto,si sentiva lo spirito natalizio sempre più forte:le decorazioni,le sensazioni benefiche e felici,l'amore,il rosso sul viso di Lily.
Aspettate.L'ultimo devo raccontarvelo,giusto?Diamine,ho fatto uno spoiler.
Allora,era cominciato così:i signori Evans,ovviamente,non conoscevano gli amici -e i quasi amici- di Lily,quindi venne il momento delle presentazioni.
-Ragazzi,questi sono i miei genitori,da come avete capito:Daniel e Lea-iniziò la rossa,indicando i due adulti,con la solita strana sensazione che tutti provano chiamando i propri genitori per nome.Poi iniziò a indicare i suoi amici-Mamma,papà,questa è Alice...-.
-...e quella è Mary,giusto?-la interruppe Lea,calorosa-Mi hai parlato di loro,sono le tue migliori amiche,sì?È un vero piacere conoscervi,care.Vi vedo un po' malinconiche.Servono consigli?Abbracci?Ho della cioccolata,se vi va.Ristabilisce l'umore,sapete...-.
-Mamma-disse Lily,seccata,mentre Mary e Alice ridacchiavano.
-...o forse avete qualche carenza affettiva-continuò la donna,sorridente.Si accorse dell'occhiata che le rivolgeva Lily,e rise-Scusa,Lily,scusa.E questi due giovanotti,chi sono?-.
Lily si schiarì la gola.
-Ecco a voi,mamma e papà-presentò,alzando gli occhi al cielo-I due individui più irritanti del mondo:Sirius Black-e indicò Sirius,che si esibì in un inchino elegante-e...James Potter-.
James si avvicinò alla signora Evans,prendendole la mano e baciandogliela.
-Piacere,signora-disse,con un sorriso angelico.
-Ragazzo,mi stai simpatico,ma mia moglie non si tocca-disse Daniel,divertito,avvolgendo con fare protettivo un braccio attorno alle spalle della moglie-Se vuoi,piuttosto,posso concederti Lily-.
-Papà!-esclamò la ragazza,indignata,con il viso che sembrava un pomodoro gigante.
-Dai,Lily,non mi sembra così male rispetto a come l'avevi descritto tu:sembra un bravo ragazzo-disse il padre,sorridendo sornione.
-Ed è pure carino-aggiunse Lea,ridente.Poi sussurrò al marito (in un modo che non sembrava proprio sussurrare,visto che si sentiva tutto in modo chiaro):-Secondo me si sposeranno-.
-MAMMA!-esclamò Lily,e potreste credere che più rossi di un pomodoro gigante non lo si potesse essere,ma Lily battè ogni record:sembro fondersi con i suoi capelli,dando l'impressione di esser stata spruzzata di vernice rossa.A quel punto,poteva mimetizzarsi tranquillamente in una pozza di lava.
Tutti risero,e James si avvicinò ghignante a Lily.La indicò con la mano destra,e assunse un espressione affranta.Mise teatralmente l'altra mano sul cuore.
-Lei non vuole-disse James,abbassando la testa. A lei quasi fece pena.
Lily scorse James che la fissava,stralunato,quasi come se non fosse nel mondo mortale.
-Cosa guardi,Potter?-chiese la rossa,brusca,facendo risvegliare James.
-Oh,n-niente-disse il ragazzo,con le guance che si arrossavano,lievemente.Distolse lo sguardo,sistemandosi nervosamente gli occhiali sul naso.
Lily lo fissò interrogativa,poi fece spallucce.Strano.
La giornata proseguì felicemente.Tutti ballarono,parlarono,si divertirono.James continuò a essere assente,ogni tanto,anche se per pochi minuti.Poi tornava dal regno dei morti viventi,sereno come prima.Petunia non era ancora scesa,nemmeno all'una,e ciò stava a significare due cose:o aveva deciso di vivere come una monaca,chiusa in una piccola stanza,oppure si era buttata dalla finestra.
Oppure semplicemente non voleva unirsi alla sua famiglia.
Alla fine,per i ragazzi venne il momento,circa verso le due di pomeriggio,di tornare.
-Mamma,papà-salutò Lily,con un sorriso malinconico e con in mano il sacchetto della Polvere Volante.Abbracciò i suoi genitori,beandosi dei loro profumi.Sua madre profumava di cioccolata e fiori.Suo padre,invece,di vecchi libri e erba appena tagliata.
-Ci vediamo,Lily-disse Lea,asciugandosi una lacrima fuggiasca.Daniel scompigliò amorevolmente i capelli della figlia.
-Ehi,ragazzo!-disse poi lui,attirando l'attenzione di James proprio prima che lanciasse la Polvere nel camino-Hai la mia approvazione-.
James sorrise,grato,poi ghignò in direzione di Lily.
-Visto,Evans?-disse,divertito-Pure i tuoi genitori mi adorano.Manchi solo tu-.
Lily gli fece una linguaccia,mentre il moro spariva tra le fiamme color smeraldo.
Lily sorrise per la millesima volta a sua madre e a suo padre,poi prese il sacchetto in mano,aprendolo,e si piazzò nel camino.Esitò,boccheggiando.
-Salutate Petunia da parte mia-disse,infine,con gli occhi bassi.
-Certo,giglio-disse Daniel,annuendo.
Lily si guardò intorno,poi esclamò:-Casa MacDonald,Londra!-.
E rovesciò il sacchetto ai suoi piedi,con l'ultima immagine dei suoi due genitori che la salutavano con la mano,abbracciati.
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