Una brava persona non dovrebbe stare dalla parte di un criminale, non è vero?

Alle mie spalle una ragazzina è impegnata in una lite con un uomo apparentemente molto arrabbiato.

"Ahia!" esclama la ragazzina per della presa dell'uomo sulle sue esili braccia, mentre cerca di strapparle dalle mani una collana che riflette la luce.

Un furto? Impossibile, l'uomo è il proprietario della gioielleria, conosco il suo negozio.
Che la ladra sia la ragazzina?

"E se adesso te lo spezzassi questo braccio, razza di ladruncola?!" esclama l'uomo furioso.

Osservo l'uomo brandire  una lunga asta di metallo e minacciare di colpire con quella la ragazza, ma se veramente deciderà di farlo le farà molto male!
Anche se la ragazzina ha provato a rubare questo è troppo!

"Fermo!" esclamo in direzione del gioielliere.
Le parole sono fuggite dalle mie labbra senza darmi il tempo di realizzare, ho agito di impulso.

"Eh? E tu chi cavolo sei?!" urla l'uomo visibilmente arrabbiato.

Ma che cosa pensavo di fare?

"R-ragazzina restituisci quello che hai rubato e magari ne possiamo parlare.." balbetto.
"Prendi questo!" esclama la ragazzina approfittando della situazione per tirare un forte calcio sul polpaccio del gioielliere, che si piega per il dolore, mentre lei corre via con la collana .

"Torna qui, ladra!" le urla il gioielliere per poi rivolgersi a me: " E lei signorina che diamone pensava di fare? Aiutare la ladra a fuggire?!"

"M-mi dispiace!" balbetto indietreggiando.
Non credevo quella ragazzina fosse capace di tirare un calcio al gioielliere e scappare!
Ma ormai è troppo tardi per cambiare le cose.

"Adesso lei mi rimborserà la collana che mi e stata rubata, non è vero?!" sbraita il gioielliere.

"S-si, certamente!" esclamo cercando di tranquillizzarlo mentre a malincuore afferro il mio portafoglio.

Ripensandoci, in quel momento non ho mai avuto realmente intenzione di aiutare il gioielliere.
Ció che realmente volevo fare era aiutare quella ragazzina, perchè forse un pó mi ci ero specchiata.
Nella parte dell'East London le persone vivono in povertà e spesso la fame le obbliga a rubare per sopravvivere.

Credevo di aver fatto una buona azione, eppure avevo permesso un crimine.

Ma qual'era realmente la cosa giusta da fare?

Avrei dovuto seguire le regole e aiutare il gioielliere fingendo di non vedere la povertà della ragazza o avevo fatto bene ad aiutarla?

Le scelte giuste si fanno con la testa o con il cuore?

Penso non lo sapró mai , ma sicuramente dopo questa giornata non potró più andare a teatro per un paio di mesi.

Uno dei piccoli piaceri della mia vita è andare a teatro una volta al mese, ma penso che per ora non sia più possibile.
Ma adesso non ha senso piangersi addosso!

"Sono tornata.." sospiro aprendo la porta dell'Ufficio Poste.

"Kate! Tempismo perfetto! Oh, no aspetta.. Forse è un pó pericoloso per te stare in giro di notte" mi assilla il mio capo cercando di affidarmi un nuovo incarico, non appena faccio ritorno in ufficio.

"Che cos'è?" gli domando.
"Uno dei postini che hanno il turno di notte è malato, ci serve qualcuno che lo sostituisca"

Una consegna notturna, eh?
"Lasci che lo faccia io, perfavore!" non ho mai svolto delle consegne notturne e l'idea mi elettrizza parecchio.

"Se lo facessi ci aiuterebbe molto, peró.." il mio capo scuote la testa, come a scacciare un pensieroso "L'area in cui devi svolgere la consegna è sicura, ma non allontanarti da li, hai capito?" mi intima.

"Lasci fare a me!" gli sorrido.
Sono esausta, ma le consegne notturne sono ben retribuite e forse potrebbe restituirmi i soldi con cui ho ripagato la collana!
L'East London non è sicuro la notte, ma basterà non allontanarmi dalla zona stabilita.
Sono sicura andrà bene.