13 - BIRTHDAY SEX
LOUIS
Tornammo a casa mia, dopo la serata. Il piccolo Louis era da mia madre, come ogni volta che avevo bisogno la casa libera. Avrei dovuto prenderle un regalo speciale per il compleanno, se volevo ringraziarla come si doveva. Feci girare Harry tra le mie braccia e gli chiusi gli occhi con la mano.
"Che hai in mente ora?" domandò, preoccupato.
"Sto per darti il tuo regalo, no? Stai calmo!", aprii la porta di casa e lo spinsi dentro delicatamente. Avevo già preparato tutto.
"Posso andare a mettermi un paio di pantaloni? Non sopporto più questo vestito elegante!", mormorò, quasi imbarazzato. Sapevo bene che odiava i vestiti e le cravatte, per non parlare della camicie troppo strette. La prima cosa che faceva non appena tornato a casa dal lavoro o dall'università, era mettere una tuta da ginnastica più comoda del suo solito abbigliamento. Sospirai rassegnato.
"Muoviti, ti aspetto qui!" dissi. Harry si avviò verso il suo appartamento e io sistemai gli ultimi dettagli del mio regalo per lui. Sempre se si poteva chiamarlo regalo. Harry arrivò qualche minuto più tardi, con i pantaloni grigi chiari, quelli che gli stavano meglio, quelli che gli definivano le forme sia davanti sia dietro, e la canottiera blu con lo scollo a v. Blu, in qualunque caso. Era perfetto anche così, senza un vestito troppo impegnato. Ad ogni modo glielo avrei tolto.
HARRY
"Qualcosa mi dice che il tuo regalo non consiste in un mazzo di fiori!"
"E non è nemmeno una scatola di cioccolatini!", replicò, avvicinandosi in modo pericoloso. Non poteva farmi sentire sempre così. Bastava la sua voce e io non capivo più nulla. Louis si mise dietro di me, sentii le sue braccia circondare il mio corpo, poi appoggiò il mento sulla mia spalla. Il suo respiro caldo sul collo mi fece sobbalzare. La familiare fitta al basso ventre si fece sentire di nuovo, più forte del solito. Il mio pene fece un movimento nei miei pantaloni, simile a come se avesse preso una scossa. Lo volevo.
"Ora chiudi gli occhi", sussurrò, tenendo la voce bassa. Presi un respiro profondo e feci come mi aveva chiesto. Louis si allontanò.
"Non sbirciare!", mi ammonì. Mio malgrado obbedii e lo aspettai. Sentii qualcosa scivolarmi morbidamente sugli occhi, profumava di fiori e...di Louis. Aprii gli occhi, ma non riuscii a vedere più nulla.
"Cos'è?", domandai, sorpreso.
"È una cravatta!", rispose. Mi passai la lingua sulle labbra, stranamente eccitato. Non sapevo perché, ma quel suo gesto inaspettato mi aveva fatto un effetto sconsiderato. Era stranamente erotico. Louis mi sollevò leggermente il mento e passò un dito sulle mie labbra, seguendo il percorso che poco prima aveva fatto la mia lingua.
"Calmo piccolino, c'è tempo", mi ricordò, facendomi rabbrividire. Se sapevo già quale sarebbe stato il suo regalo, perché farmi attendere così? E perché quell'attesa mi faceva fremere di piacere e desiderio?, "Vieni con me", sussurrò, prendendomi la mano. La strinsi e lo seguii, senza sapere bene dove stessimo andando. Le mani di Louis si posarono decise sui miei fianchi. Mi sollevò facendo un po' di fatica e mi fece sedere, quasi facendomi barcollare, su quello che doveva essere il tavolo della sua cucina. Non vedere nulla rendeva tutto più misterioso ed eccitante. Istintivamente cercai con le mani la sua maglia e lo tirai verso di me. Louis fece sfiorare le mie labbra con le sue.
"Non correre", mi ammonì di nuovo, facendo scivolare lentamente la mano sulla mia coscia. Sussultai, poi una musica lenta invase la stanza. Il respiro caldo di Louis sfiorò il mio orecchio, poi un morso leggero.
It's yo birthday so I know
You want to ride out
Even if we only go to my house
Sip moeezey as
We sit up on my couch
Feels good but I know
You want to cry out.
All'improvviso sentii un profumo dolce, poi qualcosa di umido sulle mie labbra. Le schiusi, riconoscendo il sapore della fragola. Tentai di morderla, ma Louis la allontanò prontamente, seguendo il movimento della mia lingua. La mosse lentamente, poi io le diedi un morso deciso. Louis sospirò.
"Dio...quanto sei sexy!", mormorò.
"E questa che parte del regalo sarebbe?", chiesi, incuriosito.
"La torta", rispose. Storsi le labbra un po' confuso. Qualcosa sfiorò di nuovo le mie labbra. Sentii di nuovo il profumo della fragola, ma quella volta riconobbi il sapore della panna.
"Questo mi piace", mormorai, leccando la panna sulla superficie della fragola. La presa di Louis sulla mia coscia si fece più forte.
"Cazzo...Harry...", lo sentii mormorare, in modo sommesso, come se il mio gesto lo avesse colto impreparato. Si poteva davvero eccitare un uomo anche così?
"E...allora dov'è questa torta con la panna e le fragole?", chiesi, improvvisamente affamato. Louis rise, poi soffiò sul mio collo. Le sue labbra succhiarono la mia pelle dolcemente. Gemetti. Louis raggiunse il mio orecchio.
"Beh, il bello di questa torta è che...non c'è una torta...la panna e le fragole puoi metterle dove vuoi!" sussurrò.
You say you want passion
I think you found it
Get ready for action
Don't be astounded
We switchin positions
You feel surrounded
Tell me where you want yo gift.
Sussultai. Sentii le guance diventare bollenti al pensiero di tutti i modi in cui avrei potuto usare la panna con Louis. Forse avevo fame, ma...non di torta. Avevo fame di lui. Era il regalo perfetto, indubbiamente. Avere lui era tutto quello che potessi desiderare.
"E non c'è solo la torta", aggiunse lui. Annuii debolmente, per chiedergli di continuare. Il respiro cominciava a venirmi meno e i brividi di piacere si erano impossessati del mio corpo da quando avevo messo piede in quella casa.
"Senti un po'...", disse. Dopo qualche secondo le sue labbra si posarono sulle mie. Erano umide e avevano un sapore amaro, ma decisamente buono. Istintivamente ne tracciai il contorno con la lingua, per degustarne meglio il sapore.
"Champagne per brindare al tuo compleanno...", sussurrò, mordendomi il labbro inferiore. La sua lingua cercò la mia con crescente avidità. Poggiai le mani sul suo petto e lo tirai verso di me, impaziente di approfondire quel bacio.
"Dio, Harry... quanto ti voglio", mormorò, prendendomi i fianchi. Mi sollevò e io allacciai prontamente le gambe intorno alla sua vita, lasciandomi sollevare. Louis scivolò contro il piano della cucina e si sedette per terra, io sopra di lui, a cavalcioni.
"E io voglio il mio regalo", bisbigliai, spingendomi contro il suo corpo. Lo sentii gemere leggermente.
"Piccolo bimbo impaziente, fa il bravo!", mi apostrofò, disegnando il contorno delle mie labbra con un dito. Riconobbi di nuovo il profumo della panna, così schiusi le labbra. Louis infilò il dito nella mia bocca. Lo leccai, decisamente troppo eccitato dalla situazione. Ero duro dentro i pantaloni da ormai troppo tempo, eppure quella sensazione mi piaceva.
"Mi piace il tuo sapore con il sapore della panna", sussurrai, faticando a riconoscere la mia voce, spezzata dal piacere. Louis avvicinò le labbra al mio orecchio e sussurrò le parole della canzone, facendomi rabbrividire, di nuovo.
Girl you know I...
I been feenin
Wake up in the late night
And dreamin about your lovin
Girl you know I...
Don't need candles and cake
Just need your body to make
Birthday sex, birthday sex
It's the best day of the year girl
Birthday sex, birthday sex.
The spot the spot
Gonna hit that g-spot, g-spot.
Le sue dita si mossero lente sotto la mia maglietta, sfiorando la mia pelle ed arrivando ai miei capezzoli. In meno di un secondo la maglia finì sul pavimento, lasciandomi a petto nudo e facendomi venire la pelle d'oca per l'eccitazione. Louis mi fece sollevare leggermente e mi adagiò sul pavimento freddo. Rabbrividii. Louis mi baciò le labbra, mischiando al suo naturale sapore quello dello champagne. Sentii il suo dito umido correre lento sul mio ventre, fino al bordo dei pantaloni. Ansimai. Louis si alzò, poi tornò su di me, qualche secondo dopo.
"Siccome anche a me piace il tuo sapore...voglio provare una cosa...", disse. Mi morsi il labbro, in attesa dell'ennesima sorpresa. Mi sarebbe piaciuto, in qualunque caso. Qualcosa di freddo e bagnato sulla mia pancia mi fece rabbrividire di nuovo. L'odore di champagne si sollevò riempiendo le mie narici. Respirai profondamente, finché non sentii le labbra di Louis raccogliere il liquido sul mio corpo. Gemetti e affondai le mani nei suoi capelli, mentre lui giocava con la sua lingua sulla mia pelle. Mi sentivo bruciare. Il piacere aumentava a dismisura, provocandomi brividi e fitte sempre più forti. Se avesse continuato così sarei potuto venire senza troppa fatica, ero duro da troppo tempo ormai. Ansimai. Louis si sollevò di nuovo a baciare le mie labbra.
"Mi piace", sussurrò. Ricambiai il bacio e Louis tolse la sua cravatta dai miei occhi, lasciandomi vedere il suo viso. I suoi occhi brillavano di desiderio. Era il regalo più bello che mi avessero mai fatto. Mi sollevai e mi strinsi al suo corpo, impaziente, premendo il mio rigonfiamento contro la sua erezione ormai evidente.
See you sexy in them jeans
Got me on 10
1 2 3 I think I got you pinned
Don't tap out
Fight until the end
Ring that bell
And we gonna start over again.
LOUIS
Infilò le mani sotto la mia maglietta e io lo aiutai a sfilarla. Harry la lanciò sul pavimento e posò le labbra sul mio collo. I suoi denti affondarono dolcemente nella mia carne, lasciandomi un segno del suo passaggio. Ansimai. Harry poi passò la lingua sul punto che ancora mi bruciava leggermente.
"Ora voglio la mia torta", mormorò, facendo scendere le labbra sul mio petto. Si alzò e prese il tubetto della panna spray, che avevo usato prima con lui. Sapevo che si sarebbe divertito. Lo agitò, poi mi spinse con la schiena sul pavimento e spruzzò una quantità indecente di panna sul mio petto e sulla mia pancia. Rabbrividii al contatto con la panna fredda. Harry si chinò e in un attimo la sua lingua raccolse la panna, con estrema lentezza, poi tracciò piccoli cerchi sul mio petto, scendendo sempre più giù. Era eccitante da morire. E lo lasciavo fare, perché quello era il suo giorno, era il mio regalo per lui. Ansimai quando mi morse dolcemente. Raggiunse il bordo dei miei jeans.
"Uhm...qui forse non ci sarà bisogno della panna", mormorò, con la voce bassa, rotta dal piacere. Sorrisi. Harry mi abbassò i pantaloni, poi prese l'elastico dei miei boxer con i denti e dopo averlo tirato lo lasciò andare. Ero maledettamente eccitato e pronto per lui, qualunque cosa avesse voluto farmi. Quel giorno ero pronto ad esaudire tutti i suoi desideri.
We grindin with passion
Cause it's yo birthday
Been at it for hours
I know you're thirsty
You kissed me so sweetly
Taste just like hersheys
Just tell me how you want yo gift girl.
Harry mi sfilò i boxer, liberando la mia erezione, che finalmente respirò un po' dell'aria fresca e pulita della stanza. In un attimo posò le labbra sul mio membro, lasciando piccoli baci. Ansimai di nuovo e trattenni un gemito, quando lo prese in bocca. Infilai le mani nei suoi ricci, ma non lo guidai troppo. Quel giorno poteva fare quello che voleva e ormai ero abituato al suo metodo, che mi piaceva da impazzire. A lui piaceva sentirmi ansimare, così non mi trattenni. Harry continuò il suo lavoro, succhiando su e giù, muovendo la testa professionalmente, finché non lo avvisai che stavo per venire. Quella volta non si spostò e lasciò che venissi nella sua bocca, prima di ingoiare il frutto del mio piacere. Cercai di reprimere un gemito. Per qualche motivo quel suo gesto mi aveva fatto provare ancora più piacere, forse perché era la prima volta che lo faceva.
"Wow...", ansimai, recuperando il fiato. Harry sorrise imbarazzato, mentre si puliva le labbra con il pollice e l'indice. Mi sporsi verso di lui e lo afferrai da dietro, abbracciandolo per la vita. In un attimo lo accompagnai in camera mia e lo adagiai sul mio letto, fra i petali di rosa. Lui li guardò sorpreso, sollevandone qualcuno.
"Beh...i fiori aggiungevano un tocco romantico...non volevo regalartene un mazzo, ma...mi piaceva l'idea che ci fossero comunque!", spiegai. Harry sorrise.
"Louis...", mormorò. Sembrava commosso, forse felice. Io lo ero. Ero al settimo cielo.
First I'm gonna take a dive into the
Water deep until I know I that pleased
That body body
Or girl without a broom
I might just sweep you off yo feet
And make you wanna
Tell somebody body how I do.
Gli accarezzai di nuovo l'addome, poi portai le labbra verso i suoi pettorali. Giocai coi suoi capezzoli, aumentando il suo piacere ad ogni mio tocco. Scesi con le labbra, tracciando la linea del suo ventre con la lingua. Raggiunsi i suoi pantaloni e li sfilai, lentamente ma sensualmente, abbassando la zip con cautela.
"Lo sapevo! I tuoi boxer blu che mi piacciono tanto! A quanto pare qualcuno qui sapeva già come sarebbe andata a finire la serata!", dissi. Lui arrossì leggermente, segno che sapesse perfettamente quali fossero le mie intenzioni per quella sera. Sorrisi, giocherellando con l'elastico di quei boxer che, davvero, amavo alla follia, seppur sapessi che non avevano niente di particolare. Forse gli stavano bene, forse evidenziavano le forme del suo membro che ormai avevo fatto mio.
"Come avevo detto...è un vero piacere toglierteli!", sussurrai, prima di sfilargli l'ultimo indumento che gli restava addosso. Prima che lui potesse fare o dire altro, infilai un dito al suo interno, violando ancora una volta quella sua apertura stretta e calda. Harry sussultò e inarcò il bacino, per andare in contro alle mie mosse e per farmi capire che voleva di più. Aggiunsi un altro dito. Harry a quel punto si aggrappò alle mie spalle e cominciò a muovere il bacino in modo circolare, assecondando il movimento delle mie dita. Avvicinò le labbra al mio orecchio, ansimando e gemendo, facendomi quasi morire. Il mio ricciolino chiuse gli occhi e buttò il capo all'indietro, segno che stesse per venire. Mi fermai e tolsi le dita.
Or maybe we can float
On top my water bed
You close your eyes
As I improve between your legs
We work out from kitchens
Stoves and tables
Girl you know I'm more
Than able to
You say you wanted flowers on the bed
But you got me
And I was on the bed
Feci in modo che aprisse di più le gambe e che le alzasse leggermente verso il suo addome, poi entrai in lui, lentamente, cercando di essere delicato, perché quella sera volevo amarlo, non scoparlo. Harry gemette all'intrusione, di certo più fastidiosa delle dita, e strinse le mani sulle mie spalle. Uscii ed entrai, una volta che si abituò al mio pene dentro di lui, spingendo più forte e veloce. Harry si lasciò sfuggire un piccolo grido.
"Buon compleanno, amore mio...", ansimai. Harry trattenne il respiro per un secondo. Quella era la prima volta che lo chiamavo così.
"Il migliore che io...r-ricordi...gr-grazie! Aah...", rispose, gemendo. Annuii appena. Lo amavo, era una certezza. Cercai il suo sguardo, poco prima di raggiungere il limite, e lo guardai attentamente negli occhi, perdendomi in quelle pozze verdi lucide per l'estasi. Avevamo appena raggiunto un altro mondo. Il nostro mondo perfetto.
Niente candeline e torta, solo i nostri corpi uniti per passare un compleanno d'amore.
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