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12 - BLUE LIKE YOUR EYES

OK NON SONO SPARITA, E' SOLO CHE NON RIESCO A SEGUIRE TUTTE LE STORIE ASSIEME, DOPO CHE MI HAN CHIUSO L'ACCOUNT VECCHIO E HO DOVUTO RIPOSTARE TUTTO! SORRY SORRY SORRY! 

VI REGALO ALTRI DUE CAPITOLI DI QUESTA STORIA CHE PARE AMIATE PARECCHIO;) LOVE YA, LAPPI<3<3 MILIARDI DI CUORI PER VOI <3

PS = SCUSATE IN ANTICIPO PER QUALSIASI ERRORE

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Starò attento quando parlerai

E ancora più attento se non parlerai

Imparerò ad ascoltarti

Senza che tu debba per forza parlarmi,

Saprò anticiparti

Farò il mio meglio, ma se il mio meglio non bastasse

Farò di più, farò molto di più

Per il resto tu conta su di me, io so come trovarti.

Conta su di me, io so dove cercarti

In cima alle mie priorità ci sei tu, sei l'unica.

Conta su di me, io so dove cercarti.

[Su di me_Raige]

LOUIS

"Louis... sono tornato per te!", esclamò, facendo un passo verso di me. Avanzai, per impedirgli di entrare. Si aspettava forse che lo avrei lasciato rientrare nella mia vita dopo tre anni?, "Lou...non fare così, tesoro..."

"Smettila di chiamarmi così! Non sono più il tuo ragazzo!", Seth abbassò lo sguardo e sospirò.

"D'accordo...non pretendo che tu capisca, ma...sono venuto a chiederti scusa!", disse, il tono basso e sommesso. Uscii dal mio appartamento e chiusi la porta alle mie spalle. Seth sollevò il viso e mi guardò perplesso. Non potevo lasciarlo entrare in casa, volevo evitare che vedesse il piccolo Louis, sebbene fosse suo figlio legittimo.

"Seth...come posso perdonarti? Dopo tre lunghissimi anni!", sospirai. Il mio cuore aveva improvvisamente aumentato il suo battito. Seth era tornato e mi stava chiedendo scusa. Non l'avrei perdonato, non ci sarei riuscito. La mia vita era cambiata, avevo cambiato tutto. Mi ero dimenticato di lui, avevo dimenticato il suo viso, avevo dimenticato i suoi sorrisi. Ma lui ora era lì davanti ai miei occhi ed era bello come sempre. Era bello esattamente come l'avevo lasciato quella volta. Anche se l'ultimo ricordo che avevo di lui era il suo viso solcato dalle lacrime, quell'espressione triste e malinconica non aveva rovinato i suoi lineamenti stupendi. Era esattamente come lo ricordavo. Bello e sfacciato. Aveva avuto il coraggio di tornare indietro e chiedere il mio perdono.

"Lo so...non puoi farlo, ma...io non...", il pianto del piccolo Louis interruppe bruscamente le sue parole. Chiusi gli occhi. Perfetto!

"Cos'è stato?", domandò. Scossi la testa e deglutii, improvvisamente nervoso. Non potevo permettere che lo scoprisse. Avrebbe sicuramente avuto qualche pretesa che non potevo assecondare. Lui lo aveva lasciato e ora non si meritava di far parte della vita del piccolo Louis. Non potevo lasciare che accadesse. Non si meritava di riavere quello che aveva perso. Non lo aveva amato allora e non poteva amarlo adesso. Esattamente come non aveva mai amato davvero me.

"Nulla", dissi. Louis scoppiò a piangere più forte. Si era svegliato e di solito quando si svegliava cercava Harry. Non aveva mai avuto un vero padre ed io ed Harry eravamo ciò che più gli si avvicinava. Seth spalancò gli occhi e la sua espressione triste si trasformò nel solito cipiglio scontroso e severo. Si avvicinò a me, risoluto. Gli presi i fianchi, per trattenerlo.

"Louis...fammi entrare...dannazione Louis, fammi entrare!", disse, la voce sicura. Era così diverso da Harry. Seth era forte, autoritario, sicuro di sé. Harry era dolce ed arrendevole.

"No", replicai, freddo. Lo guardai negli occhi, di nuovo, dopo tre lunghissimi infiniti anni. I suoi occhi. Solo in quel momento mi resi conto che in verità non mi erano mancati. Avevo adorato i suoi occhi, mi piaceva guardarli mentre facevamo sesso. Brillavano di una luce propria ed erano carichi di energia, di passione, di desiderio. Ma non mi erano mancati. Ormai avevo trovato quelli di Harry, ed erano quelli che avevano rubato il mio cuore.

"Louis...non sei mai riuscito a mentirmi...so cosa mi stai nascondendo!"

"Allora saprai anche di non poter entrare! Non posso permettertelo!", Seth si passò una mano tra i capelli mossi biondi scuri.

"Ti prego...", sussurrò. Il suo tono si era fatto improvvisamente più debole. Chiuse gli occhi.

"Ti prego, solo una volta...fammelo vedere solo una volta, poi me ne andrò", ripeté, abbassando ulteriormente la voce. Annuii. Forse solo una volta, forse perché, dopotutto, lui era suo padre, forse perché stava piangendo e io dovevo andare da lui, mentre Seth non si sarebbe arreso. Forse perché non riuscivo davvero a dirgli di no. Aprii la porta e lo invitai ad entrare. Corsi a prendere Louis e lo portai fuori dalla mia stanza, tenendolo in braccio.

"Louis...", mormorò lui, tappandosi la bocca con la mano. All'improvviso le lacrime cominciarono a scorrergli lungo il viso. Seth le asciugò con il palmo della mano, ma un singhiozzo improvviso lo scosse. Lo vidi scoppiare in lacrime davanti a me, davanti a suo figlio. Stava piangendo di nuovo, come quando gli avevo detto che era finita. Cadde in ginocchio sul pavimento del mio salotto, scosso dai singhiozzi.

"Seth...non fare così, ti prego..."

"Mi dispiace Louis...i-io non volevo lasciarvi, ma-..."

"Seth...mi hai tradito ed hai abbandonato tuo figlio! Ti aspettavi un'accoglienza diversa?", Seth sospirò e si asciugò nuovamente le lacrime. Prese un profondo respiro.

"No...sapevo come avresti reagito...sapevo che vedere mio figlio, così simile a te...beh...avrebbe fatto male, avrebbe fatto un certo effetto, ma...io...avevo solo diciassette anni! Non sapevo cosa fare e...sai com'erano i miei genitori...non volevano che si sapesse...avevo paura, non volevo abortire, soprattutto dopo che mi era stato dato questo dono di procreare dalla nascita, seppure fossi un uomo. Ho lasciato il bambino a Tyler, poi i miei hanno deciso di trasferirsi. Abbiamo cambiato paese, ho cambiato vita...sono fuggito. Da te, da Louis, da Tyler. Non ce l'ho fatta, mi dispiace. Evidentemente non sono forte come credevo. Ma...io ti amavo, Louis!", lasciai andare Louis e mi misi in ginocchio davanti a lui, poi gli sollevai il viso.

Non mettevo in dubbio che i suoi genitori l'avessero costretto ad abbandonare il paese, non mettevo in dubbio che non avevano voluto far sapere cosa fosse successo, non mettevo in dubbio che forse lui, a diciassette anni, fosse spaventato e non aveva potuto fare diversamente, ma dubitavo, e potevo seriamente farlo, del suo amore per me. Non mi aveva mai amato, perché se lo avesse fatto davvero, non sarebbe mai andato a letto con mio cugino, non si sarebbe mai incasinato la vita, non se ne sarebbe mai andato. Forse saremmo rimasti insieme. O forse no, perché in fondo, se non mi era nemmeno mai mancato, nemmeno io l'avevo mai amato davvero.

"Non mentire...non mentire a me e non mentire a te stesso! Non mi hai mai amato davvero e questo lo sai...forse ora non saresti qui a piangere, se per te avessi significato qualcosa!", ero risoluto, ero deciso a trattarlo come si meritava. Non volevo più che mi facesse soffrire, doveva rendersi conto che la mia vita era cambiata e non c'era più posto per lui. Seth scosse la testa e si alzò in piedi.

"Non ci credo...non credo che tu mi abbia dimenticato così...tu...dicevi di amarmi!", esclamò, appoggiando la mano sul mio viso. Sospirai. Sì, avevo sempre creduto di amarlo. Gli presi la mano.

"Seth...io...", proprio in quel momento la porta si aprì. Harry fece capolino in casa mia. Spalancò gli occhi e mi guardò freddo, impassibile. Seth sobbalzò e si voltò verso di lui. Finalmente gli unici due uomini della mia vita, se si tralasciava il piccolo Louis, si incontravano. Fantastico! Avrei preferito non vedere arrivare questo giorno.

"Oh...immagino che tu sia Seth...", disse Harry, la voce calma e roca, che non lasciava trasparire alcun tipo di emozione. Mi morsi il labbro, nervoso.

"S-Sì...e tu saresti?", Harry si avvicinò a Louis, lo prese in braccio e lo salutò dandogli un bacio sulla guancia.

"Harry...lascio a Louis l'onore di dirti chi sono, io sbaglio sempre, evidentemente!", esclamò, alzando semplicemente lo sguardo verso di me. Era una situazione orribile. Harry mi aveva visto con Seth, sicuramente si sarebbe arrabbiato.

"Seth...lui è Harry, il mio...il mio ragazzo", dissi. Volevo essere sincero, sicuramente avrebbe complicato meno le cose. In fondo era vero. Ora avevo Harry e non avevo più bisogno di Seth.

"Oh...piacere", rispose Seth, tendendogli la mano.

"Complimenti, Louis!", aggiunse, con una punta di sarcasmo nel tono che non mancai di notare. Harry gli strinse la mano, poi ci salutò frettolosamente, mi diede Louis in braccio e tornò nel suo appartamento, dicendo che doveva fare una telefonata importante. Non potevo lasciarlo andare così, ma Harry sembrava turbato e non potevo parlarne con lui, finché Seth era lì con me, così lo lasciai andare. Dovevo liquidare quella spina nel fianco di Seth il più in fretta possibile.

HARRY

"Potevi anche dirmelo che Seth era così figo, Ash!", sbottai, assordando il mio amico al telefono. Ashton sospirò sonoramente.

"Senti Harry...non mi sembrava un dettaglio importante!"

"Non ti sembrava un dettaglio importante? È su un altro pianeta rispetto a me...io non sono neanche la metà di lui! Dio, Ash...è così...così perfetto e Louis...sembrava così preso da lui!", mormorai, sedendomi sul letto. Avevo paura. Avevo lasciato Louis da solo con lui e ora immaginavo che sarebbe tornato da un momento all'altro, annunciandomi che tra noi due era finita. Seth era decisamente più il tipo di ragazzo che faceva per lui. Era bello, sfrontato, sicuro di sé. Io ero più il tipico santarellino che con lui aveva scoperto il vero sesso per la prima volta. Non ero il ragazzo che faceva per Louis Tomlinson e presto se ne sarebbe reso conto anche lui, probabilmente.

"Harry...sta calmo! Sono sicuro che Louis...", si interruppe e prese un profondo respiro.

"Che Louis cosa?", chiesi, preoccupato dal suo tono e dal suo improvviso silenzio.

"Che Louis questa volta prenderà la decisione giusta...o almeno spero!"

"Ash...io...", sospirai. Non dovevo dirgli che ero innamorato di Louis, non dovevo farlo.

"Seth, ti ho detto di andartene!", l'urlo di Louis mi raggiunse dal suo appartamento, convincendomi a stare zitto. Ashton rise, avendolo sentito anche lui. Quelle pareti facevano davvero schifo.

"Hai visto? Ora tornerà da te strisciando, ci scommetto!", scossi la testa. Sentii dei passi sulle scale, poi qualcuno bussare alla mia porta.

"Grazie Ash!"

"Di nulla, Harold!", staccai la chiamata e corsi alla porta.

"Chi è?"

"Harry dai...sono io...apri per favore, mi dispiace!", sospirai e aprii uno spiraglio, giusto per vedere un Louis sconsolato appoggiato allo stipite della mia porta, con lo sguardo basso, fisso sul pavimento.

"Lou...pessimo inizio!", lo ammonii, guardandolo di sottecchi.

"Forse avrei dovuto cominciare col dirti che...sono un idiota che ha bisogno di te?", mormorò lui, sollevando il viso e guardando il mio, appena fuori dalla porta. Sospirai ed aprii. Louis si sforzò di sorridere. Nessuno poteva capire quanto amavo quel sorriso. E volevo vederlo, perché veder sorridere lui, mi faceva sentire importante, per qualche assurdo motivo, come se fossi io la causa del suo sorriso.

"Non hai bisogno di me, Lou!", ribadii, tendendogli una mano. Lui la prese e mi tirò contro il suo petto, con una forza che non mi aspettavo. Sobbalzai, ma mi lasciai andare a quel contatto, beandomi del suo profumo e del suo respiro lento e irregolare.

"Sei troppo orgoglioso per ammettere a te stesso che sei la cosa migliore che abbia mai fatto capolino nella mia vita, forse...", mormorò, affondando le labbra nel mio collo ed io sentii il suo respiro caldo.

"Louis! Non dire idiozie! Seth è una bomba!", dissi, leggermente sollevato. Non certo perché ci credessi, ma apprezzavo il suo sforzo di essere così dolce, anche se non era quello di cui avevo bisogno.

"Uhm...non posso negare che sia sexy, ma..."

"Ma cosa?"

"Dio Harry! Lui non è te! Quando ho scoperto che mi aveva tradito...il mio primo pensiero è stato per Tyler...per me era come un fratello! Ha fatto più male sentirsi dire che mio cugino si era portato a letto il mio ragazzo piuttosto che sapere che effettivamente il mio ragazzo mi aveva tradito! È quello che mi ha fatto soffrire davvero è...se non sono andato in depressione per Seth, se ho avuto il coraggio di lasciarlo...è stato perché, evidentemente, non sono mai stato innamorato di lui!", all'improvviso mi sentii stringere più forte. Lo aveva detto davvero? In quel caso...non aveva mentito quando aveva detto di non essersi mai innamorato. Mi sollevò il viso.

"Ma io credevo che..."

"Ho solo bisogno che ti fidi di me!", mi interruppe, cercando il mio sguardo. Annuii, incapace di fare altro. Louis sorrise.

"Bene...allora preparati perché tra poco arriva Liam!"

"Che cosa? E perché?", chiesi, perplesso. Louis mi schioccò un occhiolino e mi lasciò andare.

"Louis Tomlinson non svela mai le sue sorprese!", disse, prima di uscire dal mio appartamento.

"Dai, Lou! Per favore!", ero sempre stato abbastanza curioso e odiavo le sorprese, in genere, ma solo perché mi mettevano ansia. Nel contesto erano divertenti.

"Hai detto che ti fidi di me! Quindi sta zitto e aspetta Liam!", rispose, mandandomi un bacio volante. Sospirai esasperato e ritornai nel mio appartamento. Liam non si fece aspettare a lungo e appena ebbe messo piede nel mio appartamento, mi resi conto che era oltremodo euforico.

"Ok...prendi la giacca e...basta, muoviti, usciamo!", esclamò, prima ancora di salutarmi. Sollevai un sopracciglio contrariato.

"Liam, ma...che vi prende oggi? Tu e Louis mi nascondete qualcosa?"

"Sì...no...cioè, forse...no! Ora muoviti!", disse, prendendomi per il polso e tirandomi verso la porta.

"Liam...fermati...che sta succedendo?", chiesi, strattonandolo. Liam si fermò con la mano sulla maniglia e prese un profondo respiro.

"Devi venire con me a comprarti un vestito! Ordini di Louis! Ah, e lui pretende che il vestito sia blu!", spiegò, specificando gli ordini del grande capo. Spalancai gli occhi, sopraffatto da quella sorpresa.

"Cosa diavolo state combinando?"

"Nulla, te lo giuro!", esclamò, continuando a battere nervosamente il piede per terra.

"Liam, se devi dirmi qualcosa parla subito!", replicai deciso, fissandolo. Liam si morse il labbro e ci pensò per qualche secondo. Non era in grado di mantenere nemmeno i suoi segreti, figurarsi quelli degli altri e poi...non sapeva mentire, o almeno non con me. Non ci era mai riuscito in tutti gli anni della nostra amicizia.

"Io...hofattosessoconZayn!", esclamò, senza separare le parole, per poi appiccicare lo sguardo al pavimento. Scoppiai a ridere.

"Tutta 'sta fatica per questo?", chiesi. Sì, beh...non era la risposta che volevo, perché nonostante tutto ancora non sapevo perché Louis voleva che mi comprassi un vestito blu, ma era già un inizio. Lo presi per le spalle e uscimmo insieme, poi prendemmo la sua macchina e ci avviammo verso il centro commerciale più vicino.

"Io...è che...Dio!", esclamò, in preda ad una specie di crisi isterica, mentre stringeva il volante.

"Dio che cosa?", chiesi.

"Dio! Dio e basta! Lui...è una specie di...non lo so...sotto le coperte è...non ho le parole per descriverlo se non divinità! È dannatamente perfetto in tutto quello che fa! Non ho mai passato una notte così! Nemmeno con il mio ex, e tu sai quanto mi piaceva fare sesso col mio ex!", spiegò, rafforzando ulteriormente la presa con le mani.

"Raccontami com'è successo!", dissi, sfoderando la mia irrefrenabile sete di conoscenza. Liam sospirò.

"D'accordo...siamo usciti ancora un paio di volte, poi dopo le famose cinque uscite che io veramente non avevo nemmeno contato, mi ha invitato a casa sua per cena. Abbiamo mangiato la pizza a lume di candela, perché ha detto di non saper cucinare e...anche se uno ci sarebbe dovuto restar male...intendo per aver trovato i cartoni della pizza su un tavolino di cristallo con una candela e un mazzo di rose...è stato un gesto dolcissimo! Poi, beh...ci siamo seduti sul divano a guardare un film, ed onestamente non ricordo nemmeno che film fosse...si sa, una cosa tira l'altra e...siamo finiti nella sua stanza baciandoci...poi, all'inizio è stato dolcissimo, attento a tutti i dettagli ed estremamente premuroso...e alla fine della nottata ho scoperto il vero Zayn! È stato...straordinario, epico, magnifico...perfetto!", sorrisi. Ero felice per lui e per Zayn. Se lo meritavano entrambi. Ora speravo solo che il moro lo trattasse bene! Liam non smise un secondo di parlare di lui e di quanto fosse magnifico a letto, ma d'altronde lo capivo, dopo che l'avevo tediato con le innumerevoli qualità di Louis. Probabilmente Zayn e Lou ci avrebbero ucciso se avessero scoperto le nostre conversazioni. Mentre lo ascoltavo con attenzione, perdendomi volentieri ogni tanto, provai una quantità indecente di vestiti, ma nessuno sembrava andare bene, anche perché non sapevo per quale occasione avrei dovuto indossarlo.

"Questo!", urlò convinto Liam, quando uscii dal camerino con un abito blu elegantissimo, che mi fasciava il sedere e che mi stava a pennello. Lo guardai scettico.

"Louis lo troverà perfetto, credimi...sei spettacolare, Harry!", arricciai le labbra, guardandomi allo specchio. Sì, non ero niente male. Non ero Seth, ma non potevo lamentarmi. Sospirai.

"D'accordo...lo prendo!", mi avviai alla cassa, avendo cura di controllare il prezzo. Era nella media, col mio stipendio non potevo di certo permettermi un abito costoso. Tirai fuori il portafoglio, ma Liam mi bloccò, prendendo il suo.

"Ma che stai facendo? Perché mai dovresti pagarmelo tu?", Liam sollevò le spalle.

"Non io! Ordini di Louis, soldi di Louis! Paga lui! Ha detto di dirti che è un regalo!", spalancai la bocca e lo fissai contrariato, come se fosse colpa sua.

"Ma...che problemi ha quel ragazzo?", Liam sospirò. Tentai di dare i miei soldi alla commessa, ma lui mi diede uno schiaffo sulla mano e mi anticipò.

"Sei scemo, per caso?"

"Dio Harry! Impara a lasciarti andare e ad accettare le attenzioni di un ragazzo innamorato!"

"Sì, certo! Come no!", protestai, senza crederci nemmeno molto. Quella sera Louis mi avrebbe sentito. Liam mi portò a casa sua e mi costrinse ad indossare l'abito, mi sistemò i capelli in modo che non sembrassi un gorilla spettinato lasciando qualche ciuffo ribelle che mi ricadeva sul viso. Poi mi spruzzò di profumo fino a farmi soffocare, seppure fosse un buon profumo. Indossai le sue scarpe nere in vernice e poi mi diede una scatolina incartata. La aprii confuso, come lo ero stato per l'intero pomeriggio. Un ciondolo a forma di aeroplanino di carta con piccole pietruzze trasparenti fece capolino sotto i miei occhi.

"Ma...è bellissimo!"

"Buon compleanno, Hazza!", urlò Liam, saltandomi praticamente addosso.

"È vero! Il mio compleanno!", dissi, cosciente che tutti quei preparativi avessero ottenuto finalmente un motivo. Non che mi fossi dimenticato del mio compleanno, quella mattina tutti mi avevano fatto gli auguri, ma...non ero più abituato a festeggiare e a ricevere regali. Non me lo aspettavo. Ed ero...felice!

"Grazie!", mormorai semplicemente, stringendolo. Liam mi accompagnò in macchina fino ad un ristorantino che non avevo mai visto e non appena entrai nel locale, i miei amici, Louis, Ashton, Niall, Luke e Zayn mi corsero incontro gridando: "Sorpresa" e "Auguri". Mi imposi di stare ma...il cuore batteva a mille, le mani mi sudavano, gli occhi pizzicavano ed ero felice, felice come non mi ricordavo da tanto tempo. E tutto quello era solo merito di Louis, lo sapevo. Il mio ragazzo mi venne incontro e mi guardò da capo a piedi con quello sguardo malizioso che avevo imparato a riconoscere. Gli piacevo e questo per qualche motivo mi faceva sentire bene. Mi strinse tra le braccia e mi lasciò un bacio leggero sulle labbra.

"Sei meraviglioso!", sussurrò, avvicinando le labbra al mio orecchio. Un brivido mi corse veloce lungo la schiena, poi arrivò l'ormai familiare fitta al basso ventre. Volevo solo che me lo dimostrasse. La sua mano scivolò lenta lungo la mia schiena seguendo il percorso che poco prima aveva fatto il brivido. Sussultai.

"Lou...non dovevi fare tutto questo per me!"

"Ehi...è il tuo compleanno! È il mio regalo per te e...non è finita!", sussurrò, di nuovo, mentre tutti gli altri avevano ripreso i loro comodi, per lasciarci la giusta intimità.

"Ah, davvero?", domandai, malizioso. Louis mi pizzicò il labbro inferiore con i denti, poi sorrise.

"Stasera avrai il vero regalo, se farai il bravo bambino!", sorrisi e scossi la testa.

"Immagino che sarà un regalo interessante!"

"Oh, sì...non immagini quanto!", replicò, facendomi un occhiolino. Mi prese per mano e mi accompagnò al tavolo dove si erano già seduti gli altri.

"Quel vestito è davvero bello, Harry! Ti sta da dio!", esclamò Ashton, guardandomi.

"Sì, già...è bellissimo! Lo sapevo che il blu gli avrebbe donato...è il suo colore preferito!", si intromise prontamente Louis. Lo fissai a bocca aperta. Io non gli avevo mai detto che il blu era il mio colore preferito.

"Come-...te lo ha detto Liam, vero?", domandai, scettico. Lou scosse la testa.

"Ti vesti sempre di blu quando hai qualche esame in università, ti vesti di blu quando esci per delle serate importanti, hai un anello blu che non togli mai, hai un sacco di cose blu in casa...", si interruppe, poi si avvicinò al mio orecchio e continuò a bassa voce, "E hai un paio di boxer blu che mi fanno impazzire e che spero tu abbia anche stasera, perché toglierteli sarà un vero piacere!", sussurrò. Deglutii e sobbalzai sulla sedia, incrociando le caviglie. Sentii le orecchie e le guance diventare bollenti. Presi un respiro profondo.

"Sei un idiota Louis!", esclamò Niall, salvandomi da quella situazione imbarazzante. Come gli era venuto in mente di dire una cosa del genere davanti a tutti?

"Grazie Niall!", esclamai, rivolgendogli un sorriso di gratitudine. Louis scoppiò a ridere e appoggiò una mano sulla mia coscia, imperterrito.

"Però ho ragione, vero?", chiese, risalendo piano piano con la mano. Rabbrividii di nuovo. Sì, aveva ragione. Il blu era il mio colore preferito e se ne era accorto così, senza che io glielo dicessi. Era attento ai particolari e questo mi rendeva felice.

"Sì, hai indovinato!"

"Non ho indovinato! Sono uno che sa osservare, soprattutto se si tratta di te!", mi rimproverò, sollevandomi leggermente la manica della giacca. Mossi le gambe sotto il tavolo, trattenendo un sussultò. Dio, perché doveva essere sempre così...così eccitante? Presi la sua mano con la mia e la scansai, lanciandogli un'occhiata contrariata e furiosa. Lui sorrise divertito e si passò la lingua sul labbro, gesto di cui per fortuna mi resi conto solo io.

"Idiota!", sibilai, prima di sporgermi verso di lui e dargli un bacio sulla guancia. Durante la serata gli amici di Louis e i miei fecero amicizia, mentre tutti constatavamo che Zayn e Liam, invece, avevano già fatto amicizia fin troppo bene. Lui però non mancava mai di definirlo orgogliosamente il suo ragazzo, il che mi fece piacere.

"Zayn...guarda che ti castro se lo tratti male!", dissi ad un tratto, dopo il loro ennesimo bacio sdolcinato. Liam sorrise, scuotendo la testa, mentre Zayn mi guardava preoccupato.

"Oh no! Non toccare i gioielli! E poi...se vuoi rendere felice il tuo amico devi lasciare tutto così com'è, là sotto!", disse. Scoppiai a ridere, seguito a ruota da Liam.

"Ma tu e Louis ve le studiate di notte?", domandai, indicando il mio ragazzo. Zayn mi fece il verso, contrariato.

"No, di notte facciamo ben altro! Vero Lima Bean?", disse, rivolgendo uno sguardo ammiccante al mio amico. Louis si morse il labbro per controllarsi, ma alla fine si lasciò andare alle risate, immediatamente imitato dagli altri.

"Lima Bean? Non ci posso credere!"

"A lui piace!", si lamentò Zayn, che era appena diventato l'argomento preferito della nostra serata. Ashton gli diede una pacca sulla spalla.

"Questi due vi hanno fottuto!"

"Si sono coalizzati contro di noi!", aggiunse Zayn, incrociando le braccia sotto il petto.

"In effetti...anche io ho ricevuto una bella dose di minacce!", concordò Louis, guardando Liam in modo severo, ma divertito. La serata passò nel migliore dei modi, fu una delle più divertenti che potevo ricordare. Non avrei mai ringraziato abbastanza Louis.

t&w,

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