56. Saper perdonare?
" Harry...." disse nuovamente Anne con un filo di voce.
Harry chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e mormorò:
" Mamma..."
Anne, titubante, si sedette sulla sdraio accanto a lui e chiese:
" Come stai?"
Harry provò un moto di rabbia verso di lei e sbottò:
" Dopo anni che non mi vedi, dopo avermi sbattuto fuori di casa, hai il coraggio di chiedermi come sto?"
Anne chinò lo sguardo in imbarazzo e Harry potè vedere i suoi occhi velarsi di lacrime.
" Lo so che mi odi " sussurrò la donna " e se fossi nei tuoi panni me ne sarei già andata. Per te sono stata una madre terribile e non c'è giorno in cui io non mi penta per come mi sono comportata con te. Non ci sono parole per giustificarmi e non pretendo il tuo perdono, ma voglio che tu sappia che ti ho sempre voluto bene e che te ne voglio ancora.
Scusami, bambino mio, scusami...."
Detto questo si alzò e si allontanò.
Harry sapeva che sua madre non se lo meritava, ma non l'aveva mai vista piangere e sapeva che i suoi occhi non gli avevano mentito quando gli aveva parlato.
Così la chiamò e la donna si bloccò, voltandosi incredula verso di lui.
Harry si alzò, le si avvicinò, estrasse il cellulare dalla tasca, scelse una foto di Grace e gliela mostrò, dicendo:
" Lei è Grace, la mia bambina "
Anne sorrise intenerita e sussurrò:
" È meravigliosa ed è assolutamente la tua copia al femminile "
" È una bimba davvero buona e simpatica " commentò Harry orgoglioso.
" È qui con te? " chiese Anne, timorosa di aver osato troppo con quella domanda.
" Sì, sta riposando in cabina con mio marito. Siamo in viaggio di nozze " rispose il riccio con un tono serio e misurato.
Anne non osò fargli altre domande e attese.
Harry, allora, cercò sul cellulare un'altra foto e gliela mostrò....si trattava di una di quelle del matrimonio.
Anne sbarrò gli occhi e soffiò un flebile:
" Louis?"
Il riccio annuì, le indicò uno dei tavolini del bar a fianco e chiese:
" Hai tempo e voglia di ascoltare la mia storia? "
Anne annuì incredula e rispose:
" So di non meritarmelo, ma ne sono felice..."
Madre e figlio si sedettero quindi al bar, ordinarono due bibite, si fissarono negli occhi e il riccio cominciò a raccontare.
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