43.
Harry e Louis restarono nel bar ancora per un po', poi se ne andarono e raggiunsero il loro hotel.
Presero l'ascensore, arrivarono nella loro camera ed entrarono chiudendosi la porta alle spalle.
" Vado a farmi una doccia " disse Louis, rompendo il silenzio che si era creato fra loro.
Harry annuì e osservò l'ex marito rovistare nella valigia, prendere un cambio e il pigiama ed infilarsi in bagno.
Rimasto solo, sistemò il contenuto del suo borsone nell'armadio e attese che Louis ritornasse.
Nel frattempo si affacciò alla finestra ed osservò il mare che rumoreggiava sotto di lui.
" La vista è molto bella, vero? "
" Decisamente " sussurrò a Louis che l'aveva raggiunto accanto alla vetrata.
" Se vuoi fare una doccia, vai pure...."
" No, sai che io preferisco farla al mattino, di sera non ne ho mai voglia, sono pigro...."
Louis ridacchiò e annuì, essendosi ricordato di quella caratteristica che aveva sempre contraddistinto l'ex marito.
" Potremmo andare a dormire, che ne dici? Io sono stanco e credo anche tu. Riposiamo bene e domani mattina andiamo presto in spiaggia, va bene? "
Harry annuì e seguì come un bimbo Louis.
Lo vide infilarsi nel letto matrimoniale, nel lato sinistro, come aveva sempre fatto e lui rimase invece fermo, imbambolato, senza muoversi.
" Non vieni? " gli chiese allora Louis.
" Io...non...insomma....sei sicuro? Vuoi che dorma con te? " rispose Harry, balbettando in imbarazzo.
Louis alzò gli occhi al cielo, allungò un braccio e picchiettò la mano sul materasso, in un invito inequivocabile.
Il riccio, allora, si spogliò, si mise una maglietta bianca e si infilò sotto le coperte.
Si distese quasi sul bordo del letto, per evitare di toccare, anche accidentalmente, l'ex marito e metterlo così in imbarazzo.
Louis lo osservò per alcuni istanti, con la coda dell'occhio, poi scoppiò a ridere, lo afferrò per un braccio e lo tirò verso il centro del letto.
Dato che, però, Harry sembrava uno stoccafisso, quasi non respirava e non si muoveva di un millimetro, Louis dovette prendere in mano la situazione.
Lo girò su un fianco, gli si avvicinò maggiormente e lo abbracciò da dietro, facendo aderire il suo petto alla sua schiena, nella classica posizione a cucchiaio.
Harry, in un primo momento, trattenne il fiato per lo stupore, poi si lasciò andare, sospirò felice e sussurrò:
" Grazie, grazie di tutto..."
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