Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Qui e Adesso - Nonostante Noi

Ma se superi il tempo e lo spazio
Non vi sarà che Adesso e Qui,
Il Qui e l'Adesso.
E non si sa mai che in questo
Hic e Nunc,
Noi avremmo l'occasione di vederci,
Eh, ogni tanto?






Quando arrivò quell'invito Claudio restò di sasso. Sapeva cosa avrebbe significato tornare a Roma. Sapeva cosa avrebbe significato andare a una festa organizzata dalla redazione. Sapeva chi avrebbe trovato. Quello che non sapeva però era come avrebbe reagito a tutto questo. Tutte le volte che ha fatto qualcosa per U&D ha sempre avuto Mario al suo fianco tranne quell'unica volta in cui avrebbe dovuto confrontarsi con lui ma finì per sceglierlo una seconda volta, dietro le quinte, quel 19 aprile. E adesso? Adesso non lo vedeva da quasi un anno, non sapeva più niente di lui se non quel poco che circolava in rete, adesso non era più suo ed entrambi erano andati avanti con la propria vita. Pensò quindi di rifiutare l'invito, non gli andava di riaffrontare quell'ambiente, di tornare in quel contesto televisivo, di leggere di nuovo i commenti della gente che senza conoscerti si permette di interpretare da uno schermo le tue emozioni e di giudicarti per queste. Poi fu un attimo, chiuse gli occhi e davanti gli passarono le immagini di quella notte, l'ultima insieme. Vide se stesso urlare per superare il volume di Mario che stava già sbraitando, vide quello che fino a qualche ora prima era sicuro sarebbe stato il compagno della sua vita prendere lo zaino e riempirlo di quella poca roba che aveva in giro per quella che ormai era la loro casa, vide quella porta aprirsi di nuovo, come un anno prima, e vide Mario che piangendo gli sussurrò, quasi implorandolo, di non farsi sentire più.
E così Claudio se ne fregò della gente, della tv, dei commenti, chiamò la redazione e confermò la sua presenza. Voleva solo rivederlo, assicurarsi che fosse felice, voleva tentare di recuperare un minimo di rapporto, almeno quello che la civiltà imponeva.
Il giorno dopo prese il treno per Roma. Il viaggio iniziò con l'ansia di chi non sa cosa sta per affrontare, poi passò alla malinconia ricordando quando due anni prima quel treno lo prendeva ogni settimana, infine scelse di vivere quell'ultima mezz'ora sui binari in piena spensieratezza, così aprì Twitter e iniziò a leggere i castelli che nonostante tutto le ragazze riuscivano ancora a farsi.
Arrivato in hotel ebbe pochissimo tempo per prepararsi perché ChiaraBray era già in strada ad aspettarlo. La salutò emozionato, non la vedeva da tempo ma nonostante questo non aveva smesso un secondo di pensarla o volerle bene. Avevano condiviso tanto insieme e Chiara sembrava già capire di che umore fosse.
La strada dall'hotel al castello in cui si sarebbe svolta la festa non era poca e durante quel tempo ebbero modo di discutere del più e del meno, commentare le ultime notizie di gossip, i progetti dell'uno e dell'altra, e poi Chiara gli fece quella domanda alla quale sapeva già di non saper rispondere: "Sai che c'è anche Mario stasera, sei pronto per rivederlo?"
Claudio non rispose, appunto. Non lo sapeva neanche lui se era pronto o meno. Non lo sapeva perché voleva rivederlo anche solo per un secondo ma non voleva riaprire quella porta che si era chiusa definitivamente un anno prima. Non lo sapeva perché era andato avanti in tutti i modi in cui una persona possa andare avanti e non voleva più saperne del passato ma per tutto il viaggio non aveva fatto altro che pensare al periodo vissuto insieme. Non lo sapeva e Chiara se ne accorse, gli accarezzo la guancia e aumentò il volume della radio per invitarlo a cantare e divertirsi come il suo Claudio sapeva fare.
All'arrivo al castello fu travolto da mille abbracci: Francesca gli saltò al collo, Clarissa lo abbraccio così forte da fargli male, Riccardo, Andrea, Federico lo tirarono nel tavolo dei ragazzi praticamene sequestrandolo. Così tra foto, brindisi, risate e Igs il tempo volò e si ritrovò in abito elegante sul tappeto rosso pronto a raggiungere la location della festa.
"Entrino gli ex tronisti". Ecco. È arrivato il momento. Quel momento che aspettava da ormai quasi un anno e che non pensava sarebbe arrivato così presto. Non ci sono più scuse. Non c'è più distanza. Adesso sono nella stessa stanza e non possono far finta che non sia così. Adesso sono nella stessa stanza e quella rabbia che hanno tenuto dentro per mesi non può esplodere. Adesso sono nella stessa stanza e forse l'unica cosa che vorrebbero è urlarsi contro tutto ciò che da un anno covano dentro loro. Vorrebbero urlarsi la delusione di chi ancora una volta è stato ferito, la rabbia di chi invece chiedeva soltanto di essere capito e la tristezza per aver buttato via un amore così grande troppo presto. Ma non è più tempo per questo. Così quando Claudio entra e i loro sguardi si incontrano dopo quasi 365 giorni capisce che non è più tempo per odiarsi. E i ricordi ritornano tutti. Uno a uno, nella mente di Claudio scorrono velocemente tutti i momenti belli che ha vissuto per due anni con Mario. Lo ricorda la prima volta che lo ha visto a Uomini e Donne, ricorda i suoi occhi neri che sono stati la sua rovina, ricorda il suo corpo esile che scompariva nel suo abbraccio. Adesso guarda Mario e lo vede più grosso, vede che ha messo su i muscoli perché ha bisogno di maggiore corteccia per proteggere ciò che porta dentro. Ma Claudio lo conosce, sa cosa c'è dietro quello scudo e glielo legge, adesso, nei suoi occhi, mentre, stretto nel suo abito scuro, con in mano un calice di champagne, lo guarda come se lo vedesse per la prima volta. E Claudio si sente nudo sotto la potenza di quello sguardo e vorrebbe avvicinarsi, vorrebbe dire che fa bene anche soffrire qualche volta, che si sono convinti di essere andati avanti e hanno posto cerotti sui tagli quando erano necessari dei punti. Perché i punti erano loro, con tutti i loro difetti, con tutte le loro diversità, erano i pezzi che combaciavano e facevano da collante alle loro vite.
E allora fanculo l'orgoglio, fanculo la festa, fanculo le telecamere. A Claudio non importa, perché ha davanti quello che è stato per anni l'uomo della sua vita e solamente adesso si rende conto di quanto sia cambiato e di quanto gli sia mancato. Si avvicina a lui, a passi lenti ma decisi. Mario lo guarda, gli occhi ora più lucidi, velati forse di alcol forse di lacrime, forse dallo stupore di rivederlo. E in un secondo sono l'uno di fronte l'altro, a dividerli un soffio di vento.
"Ciao" sussurra.
E Mario è come se si risvegliasse al suono della sua voce. Spalanca gli occhi e le guance sono rosee adesso. E Claudio sa che è perché è in difficoltà. È ancora in grado di metterlo in difficoltà.
"Che ci fai qua?" gli chiede infatti.
Claudio sorride e scrolla le spalle "Quello che fai tu. Sono stato invitato" risponde con naturalezza, ma Mario non sembra convinto.
"Io sono opinionista! Non pensavo..non pensavo venissi"
"Eh Serpa io sono ex tronista!"
Si ritrovano a ridere insieme, complici come solo loro sapevano fare, ma è una risata amara quella di Claudio, amara come qualcosa che una volta era sua e adesso gli è sfuggita tra le mani.
E poi Mario si ricompone e si guarda attorno.
"Non dovresti starmi vicino" gli sussurra
"No?"
"Non penso sia una buona idea farci vedere insieme" indica le telecamere e poi sospira.
"Stiamo solo parlando" e Claudio vorrebbe davvero dirgli che non c'è nulla di male in tutto ciò stanno facendo e che c'è lui che vorrebbe di nuovo prendergli la mano e scacciargli tutte le paranoie e le insicurezze. E ci prova ad avvicinarsi un po' di più ma Mario indietreggia.
"Claudio"
"Mario"
"Che stai facendo?"
"Guardalo" indica Luigi che attende dietro la tenda che Irena lo raggiunga. Sorride nel vedere quel ragazzo così agitato e così impaurito che gli ricorda tanto lui.
"Io quel giorno ero messo peggio di lui, ero convinto che tu mi avresti detto di no" sorride malinconico.
"Pensa a me. Stavo a morí"
"Ma poi è andata bene"
"già"
E cala il silenzio tra loro.
Il maggiordomo scandisce lo scorrere del tempo e Claudio è troppo impegnato a guardare Mario, che invece non fa altro che sfuggire al suo sguardo. È come se avesse paura di vederlo davvero, Mario. Vede una lastra di vetro tra di loro come tutte le volte che in esterna litigavano e lui si allontanava. Vede un Mario arrendevole quasi, che era convinto di non essere la scelta.
"Sai cosa ricordo di quel giorno?" rompe il silenzio per la prima volta Mario. "avevo tanta ansia, ero sicuro che non sarei stato io la scelta, ma nello stesso tempo l'unica cosa che riuscivo a pensare era che non vedevo l'ora di svegliarmi con te la mattina successiva"
"Questo perché non vedevi l'ovvio."
"o forse perché nonostante tutto ho sempre sperato in un noi anche quando un noi non esisteva"
E Claudio capisce che Mario non parla del passato. Che parla di adesso. Che vorrebbero un'opportunità ancora, ma che sono consapevoli di non avercela.
"Eri davvero rincoglionito quel giorno."
"Lo eri anche tu, Cla." Sospira rassegnato.
E la tenda si apre e Irene si butta tra le braccia di Luigi.
E Claudio rivede Mario che entra da quella tenda, si siede davanti a lui, con le mani sudate e i pensieri in palla. Rivive l'emozione di perdere le parole e iniziare a straparlare. Ricorda gli occhi di Mario che si erano accessi, due fari in mezzo al buio, mentre gli diceva che era la sua scelta. Petali rossi cadono sulle loro teste, gli stessi petali che due anni fa li avvolsero.
Claudio guarda Mario. Qualche petalo di rosa tra i capelli che vorrebbe togliergli. E così lo fa. Si avvicina cauto, allunga una mano al suo ciuffo e lo scompiglia. E gli era mancato farlo, toccare dei capelli neri e affondarci. E poi lo guarda negli occhi e lo dice senza pensarci, perché questo è Claudio, prima non parla e poi ti ammazza. E anche stasera colpisce Mario.
"Io ti sceglierei ancora, Mario. Ti sceglierei ogni giorno. Sempre"
E gli occhi di Mario sono lucidi, ci legge dentro il desiderio di saltargli addosso, baciarlo, prenderlo in braccio e portarselo via. Ma non lo fa. Però gli sorride.
"E io ti direi sempre di sì, Claudio. Sempre. Mille volte sì."
E va bene anche così.
Dopo essere stati travolti da un turbinio di emozioni, saluti e festeggiamenti Claudio si ritrova fuori dalla villa nella speranza di trovare campo per chiamare un taxi. Prima ancora che rispondesse qualcuno dall'altro lato del telefono però sentì una voce dietro di lui
"se vuoi posso accompagnarti io, un taxi qui non arriverà così facilmente".
E Claudio, quel Claudio sempre con la battuta pronta, quello che devi pregare per riuscire a zittirlo, resta col fiato sospeso.
"Davvero pensi sia così difficile?" E forse non intende davvero il taxi, forse pensa a loro mentre pronuncia questa frase ma Mario questo fa finta di non capirlo.
"È piena notte, siamo in una campagna sperduta e pure fuori Roma..tu che dici? Sbrigate però che c'è Kimera che m'aspetta". E così Claudio non se lo fa ripetere due volte che sale in macchina sotto lo sguardo incredulo degli altri.
Il tragitto non fu breve e l'imbarazzo era tanto così, dopo aver commentato la scelta appena registrata e aver parlato del più e del meno, pensarono di lasciar spazio alla musica e il silenzio calò tra loro. Per raggiungere l'hotel in cui alloggiava Claudio fu inevitabile passare dalle vie del centro. Passare davanti al Colosseo non fu facile. Entrambi erano in silenzio, la musica alla radio come unica compagnia, la città diversa. Claudio osservò il grande monumento davanti a se e ricordò la prima e l'ultima volta che ci passò con Mario. Le prime esterne insieme, la prima notte insieme, i giri notturni "alle quattro del mattino perché lui non c'aveva più sonno", le mille foto scattate quando nessuno li vedeva. Ricordò San Valentino e quello special registrato, ricordò le passeggiate mano nella mano alle prime luci dell'alba, fino ad arrivare alla notte del firmacopie a Roma. Era sempre lì il loro amore, nato e coltivato nella città eterna che li aveva visti nascere la prima volta e tutte quelle successive. Perché se Verona era casa, Roma era sempre stata magia. E Roma era sempre stata dedicata per loro.
"A che pensi?" gli chiede Mario, vedendolo silenzioso.
"Penso a noi." si lascia sfuggire l'altro, ormai stanco di dover negare un sentimento più grande di lui. "Penso che ci sono state un sacco di cose che noi avremmo potuto fare se tutto fosse andato diversamente."
Mario deglutisce, le mani adesso stringono il volante con forza.
"Penso che se per una volta avessimo smesso di pensare solo a noi stessi, adesso sarebbe tutto diverso."
"Claudio, per favore." è una supplica, la sua. È quella maledetta spina ancora incastrata nel suo cuore. Era quel tarlo alla testa. Claudio non gli era passato, e forse non gli sarebbe passato mai.
Si ritrovano sotto l'hotel di Claudio e nessuno dei due però ha ancora voglia di separarsi.
"Sali?" domanda speranzoso Claudio. E non è solo un invito di cortesia. È un sali, vieni a passare questa notte con me, vieni a vedere quanto è ancora bello rivivere un nuovo risveglio insieme.
"È meglio di no. Che importanza ha adesso?" risponde però l'altro.
Che importanza ha un bacio, dormire abbracciati, aprire gli occhi e salutare un nuovo giorno quando poi alla fine ci separeremo lo stesso?
"Ma siamo qui, nonostante tutto, nonostante noi." cerca di convincerlo l'altro, ma Mario è determinato.
"Abbiamo smesso di essere noi da troppo tempo ormai"
"E cosa importa? È solo tempo, Mario."
E Mario allunga una mano alla sua guancia come in giorno della scelta. Una lacrima solitaria di Claudio traccia il suo volto e lui la toglie via. Claudio lo sta perdendo di nuovo, ne è consapevole. E adesso non è come tutte le altre volte, non c'erano litigi, porte in faccia, pretesti. Stavolta lo sta perdendo perché era giusto così, perché loro erano finiti da un bel po'.
"Claudio", gli sussurra dolcemente Mario, " lo sai che non si può, che non possiamo più. L'amore non basta e il nostro tempo non esiste. Sai cosa abbiamo? Abbiamo solo questo momento qui e va bene, ce lo faremo bastare. Alla fine il tempo è solo tempo e poi noi siamo oltre il tempo ormai e per questo non potremmo finire mai. Ma le nostre ore sono terminate." accarezza dolcemente il suo viso e non è solo Claudio adesso a piangere, sono in due.
Si ritrovano di fronte alla persona che più al mondo avevano amato e non potevano più amarla. Ma Claudio ha capito, quindi annuisce e scende dalla sua macchina.
"Sarei per sempre la mia unica certezza, Mario."
E poi andò via, senza voltarsi indietro.

Non era più tempo per loro. Si erano consumati tra la polvere e l'asfalto, ma tanto lo sapevano che in mezzo a questo infinito avrebbero trovato un nuovo Qui e un nuovo Adesso da vivere. Un nuovo unico momento che li avrebbero salvati da una vita intera senza l'altro. E continuarono a vivere così: nell'attesa del prossimo sguardo, nell'attesa di un nuovo battito che li avrebbe fatti ritornare ad essere, anche se per poco, chi sarebbero stati per sempre.
Claudio e Mario.

*****
Piccola one shot di come sarebbe stato incontrarsi di nuovo dopo tempo alla villa per una scelta.
La storia è scritta a quattro mani. Nasce dall'idea di kiaract7 quindi i complimenti vanno tutti a lei.

Non c'è happy ending ma si sa, forse non nella realtà, ma in un piccolo istante sospeso in mezzo a questa vita, quel lieto fine loro lo avranno sempre.

A presto.

Sabri e Chia 🖤

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro