Eravamo stesi su quel prato. L'erba solleticava le nostre schiene, le dita intrecciate come avevamo fatto le nostre anime qualche mese prima. Dolce fu il bacio sotto quella brezza leggera che accarezzava le nostre pelli. Giovani com'eravamo, nessun pensiero di poter essere divisi dalla morte ci sfiorava. Ingenui, pensavamo all'infinito che si sarebbe fatto beffe di noi, del nostro amore. Soltanto poche ore dopo. Le guance da poco rese ispide dai cambiamenti ormonali che stavano mutando i nostri corpi, si sfregavano e il sole stava in alto ad illuminarci. Al centro di quel cielo terso e senza nuvole. Le lingue si cercavano e intrecciavano, la sua saliva sapeva di miele, riuscivo a sentire il suo sangue scorrergli nelle vene per la passione che provava per me. Questo mi eccitava più del suo corpo. Gli morsi la gola, vicino alla giugulare. Mi poggiò una mano sulla fronte e mi spinse la testa. Scherzosamente, ma neanche troppo.
«potrebbero vederci» sussurrò.
Deluso mi rotolai dall'altra parte del telo, chiedendomi cosa ci fosse di sbagliato in noi, cosa ci fosse di sbagliato nel desiderare un corpo anatomicamente simile al nostro.
Non dissi nulla. Non dissi più nemmeno una parola, aspettando che mi riaccompagnasse a casa. Pensai solo a quando facemmo l'amore per la prima volta. Stesi sul letto ad accarezzarci delicatamente , mentre fremevo per la paura e la gioia in attesa che mi penetrasse. Fu un dolore acuto. Anche lui inesperto come me, non riuscì nell'impresa di avere tatto. Entrò senza metterci la delicatezza di cui quell'atto aveva bisogno. Urlandomi contro una porcata che ho cercato di dimenticare, tanto stride col bel ricordo di quei momenti. Sopportai il dolore in silenzio, stoico. Seppure non godessi, il cuore mi si riempì di gioia sapendolo felice. In seguito sarebbe andata meglio, avevo trovato il coraggio di parlargli e gli avevo fatto leggere alcuni suggerimenti che avevo trovato qua e là girando su internet.  Migliorava rapporto dopo rapporto, sino a quando non divenne un amante perfetto e vennero anche per me le gioie del sesso. Ma tutto durò così poco, che oggi mi sembra di aver vissuto con lui pochi giorni e non nove mesi.
Tornati a casa,mi disse che quella sera non ci saremmo visti. Aveva una festa, a casa di parenti.
Dalla mia espressione capì che ero deluso e mi fece una promessa, ci saremmo dovuti rivedere il pomeriggio seguente.
Ma non potette mantenerla.