Extra capitolo 21
BLAZEJ
Nel buio della mia stanza, immergo due dita nella sostanza vischiosa. Accarezzo l'indice e il medio con il pollice e la sostanza si mischia alla pelle. La osservo muoversi tra le pieghe dei polpastrelli, ne immagino il sapore e l'odore. Il dipinto, quasi finito, davanti a me, mi chiama. Brama quel liquido tanto quanto me.
Mi chiedo come sia davvero...
Poso le dita sulla tela e traccio linee distorte come distorti sono i miei pensieri. Schizzi rossi, sangue e fuoco si mischiano in una macabra scena che io posso solo immaginare.
Guardo l'opera terminata e rimango con l'amaro in bocca, perché quello nel quadro non sono io e non lo sarò mai.
La porta della stanza si apre e, sulla soglia, Veicht, con un sorriso mellifuo di chi è fiero di ciò che ha fatto.
Non dice una parola, ma si avvicina al quadro. A braccia incrociate, lo osserva con estrema attenzione.
«Mh, ero più sorridente di così.»
Ha la voce esaltata, è euforico oltremodo, segno che il sangue umano è ancora in circolo.
Sbuffo frustrato e passo una mano tra le ciocche atre.
«Un altro dipinto che non vedrà mai la luce.»
«Questo perché ti ostini a dipingere queste scene macabre. E sai che non... »
«È che io non so cosa significhi.» Lo interrompo, alzando la voce. Lui rimane in silenzio, comprende il disagio che provo e lascia che io prosegua «Attraverso te o dipingendo te, io posso capire. Spesso mi chiedo cosa provi e cosa proverei io. Non ho mai ucciso nessuno, non ho mai assaggiato sangue umano. Come credi che mi senta?»
«Innocente!»
«Mi sento un vampiro a metà.»
Getto fuori tutta la frustrazione accumulata. Dentro di me si combatte una guerra da tempi immemori che da quando frequento Alanora, è diventata insopportabile. Da un lato la curiosità, dall'altro il terrore di non essere in grado di controllarmi. Di uccidere o fare del male proprio a colei che è la mia eterna salvezza.
Le sensazioni che provo in sua presenza, la voglia di toccarla ed esplorare il suo corpo, accendono l'uomo e non solo...
Infiammano l'anima del vampiro, risvegliano istinti oscuri che credevo sopiti.
Se mi sfiora troppo, gli occhi li sento bruciare, il rosso li vorrebbe invadere, ma la paura che ai suoi occhi io diventi un mostro, mi costringono a trattenere la mia natura.
Allo stesso tempo, pensieri sanguinei scalpitano per diventare realtà. Assaggiarne il sangue, quello che mai osò toccare le mie labbra e che da sempre mi domando che sapore possa avere, quanta differenza ci sia con quello che, ogni giorno, mi nutre e mi mantiene in questo limbo tra la vita e la morte.
Un ghigno si forma sulle labbra del vero vampiro.
«Buffo!» Esclama.
«Cosa?»
«Io non sopporto la mia condizione di dipendenza e tu vivi con il dubbio di come sia avere un assaggio della mia droga. Vuoi la verità?»
Conosco, in parte la risposta, non è la prima volta che attraverso i suoi oscuri racconti, m'immedesimo in lui. Alzo le spalle, non ho il coraggio di ammettere che voglio saperla.
«Uccidere è appagante.» Dichiara con un sorriso che mette i brividi persino a me.
«Ti senti un Dio che può decidere della sorte altrui e sai già, quando ti lasci andare, che sceglierai per la morte, ma non ti fermi. E il sangue umano non ha lo stesso gusto di quello animale. È ambrosia pura, il gusto, il calore e la consistenza sono la perfezione assoluta.»
Lo ascolto. Cammina avanti e indietro per la stanza fino a fermarsi di fronte alla finestra che da sul giardino anteriore.
«Ma... » prosegue, non prima di avermi fissato negli occhi.
«Quello che viene dopo è una merda. Sai di aver commesso la più atroce delle azioni. Sai che non puoi tornare indietro. Sai che hai l'anima macchiata e quelle macchie non te le toglie nessuno. Quindi, caro fratello, smetti di vivere nella frustrazione, perché sei solo fortunato. Una fedina penale immacolata la scambierei con qualsiasi cosa.»
Abbasso lo sguardo. Mi vergogno di me stesso. So la sofferenza che prova nella sua condizione, so che non dovrei confidarmi con lui su questo argomento, ma è più facile aprirmi con Veicht, siamo simili nel nostro essere opposti.
«Ho solo il timore di... Alanora mi provoca... sensazioni, capisci?»
«Capisco. Ma se resisto io a certe, uhm, tentazioni vampiresche, chiamiamole così, puoi farlo anche tu.»
«Ma se succedesse... che devo... come capisco quando fermarmi?»
Non mi sento un santo. Non posso giurare che non accada mai nulla, per quanto piuttosto vorrei morire io che far del male a lei. Tuttavia, prima o poi vorrò... vorrà... vorremo avere un'intimità più profonda e devo essere preparato.
Veicht sgrana gli occhi incredulo.
«Aspetta un attimo. Non mi dirai che... sì, insomma... hai mai fatto sesso?»
Il tatto non è mai stata una sua qualità. L'argomento è complesso, ma proverò a spiegarmi.
«In vita, sì, è capitato, rare occasioni, ma in queste condizioni mai e sono... insomma più di centocinquant'anni che non tocco una donna, ecco.»
Si copre la bocca con entrambe le mani.
«Non prenderti gioco di me.»
«No... » Incespica e trattiene a stento la risata che gli pizzica in fondo alla gola, poi si schiarisce la voce.
«No, sono... sono serio. È un problema.»
«Non sei di aiuto.»
«Me lo avessi detto prima, avremmo ovviato al problema in un'altra maniera. Ma ora, immagino tu non voglia in alcun modo provare con una donna che non sia Alanora, giusto?»
«Certo che no!» Dichiaro con fermezza.
«Immaginavo. Quindi dovrai imparare a controllarti.»
«Come?»
Sono scoraggiato. Ha ragione lui, forse in questi anni avrei dovuto evitare l'estrema castità e cercare di imparare a calibrare desiderio sessuale e sete. Ma non ho mai avuto interesse a farlo fin ora. Non mi ero mai innamorato e mi ero rassegnato a passare un'eternità in completa solitudine.
«Hai portato la mia dose?»
Già, la sua dose e il nuovo compito impartitomi da Michey: essere l'ombra di mio fratello.
Non potendo più contare sull'astinenza, le dosi che riceverà da ora in poi saranno in quantità maggiore, finché progressivamente torneremo alle dosi canoniche. Perciò, Michey, ha pensato di dare a me il compito di controllarlo e avere sempre una dose o due a portata di mano per poterlo quietare nel caso abbia una crisi improvvisa o, cosa più probabile, diventi aggressivo.
La fase euforica non durerà a lungo, solo qualche giorno ancora, poi ci sarà quella più difficile. Questa volta però, non abbiamo potuto usare metodi drastici. Di solito lo rinchiudiamo per mesi e mesi finché non si placa la sete e la rabbia. Ma con Ratri in casa questo non è possibile e dobbiamo usare un procedimento più lungo e tortuoso e soprattutto, sperare nel buon senso e lucidità di Veicht.
Che il cielo ci aiuti!
Apro uno dei cassetti della scrivania e ne tiro fuori una sacca di sangue. La osservo con quella leggera curiosità, ma ritrovo la compostezza e gliela porgo. Rompe il sigillo e i suoi occhi assumono lo stesso colore del liquido, tuttavia non lo beve.
«Ora facciamo un gioco.»
Lo sguardo e il tono che usa m'inquietano tanto da indurmi a compiere un passo indietro.
Non dovrei avere timore, è mio fratello, non mi farebbe mai del male... credo.
Avere fiducia in Veicht è difficile, specie quando è sotto effetti del sangue o nei momenti di crisi più forti, perché non si sa come possa comportarsi. È come lanciare una moneta, c'è un cinquanta percento di possibilità che dia di matto. Infatti, non mi sento affatto tranquillo e vorrei anticipare qualsiasi sua mossa attraverso la lettura del pensiero. Tuttavia, desisto. Resto immobile a fissare le sue movenze, in allerta. Lo osservo mentre, cauto, fa scivolare una goccia di sangue sul dito indice.
«Ora, annusa e assaggia.»
Scuoto la testa deciso.
«Non posso farlo.»
«Non hai scelta. O preferisci che dica ad Alanora della piccola ossessione?»
Detesto i suoi ricatti, tanto più se mette in mezzo ai suoi giochi Alanora.
Stringo i pugno e serro la mascella così forte che potrei frantumarla.
«Lei tienila fuori. Sta notte hai già fatto abbastanza.»
Era così preoccupata per Ratri ed era già molto provata, quando ha visto entrare Veicht sporco di sangue, ho sentito il suo cuore accelerare. Non ho resistito, dovevo conoscere i suoi pensieri. Seppur io abbia violato la sua privacy, sono conscio di ciò cje ha provato: terrore e disgusto.
E quando lui le si è avvicinato, il suo cuore pompava sangue a una velocità spropositata, per un attimo ho avuto timore le scoppiasse nel petto. Non potevo far altri che frappormi fra i due e sarei stato pronto a lottare contro Veicht se non avesse ritrovato la lucidità.
«Allora, che vogliamo fare?»
Con lo sguardo torvo, cedo. Mi avvicino al suo dito e annuso. So bene l'odore che ha, ma il gusto mi è ignoto e, non con poche remore, infilo la punta del suo indice in bocca. Il gusto ferroso invade le papille gustative e una strana sensazione si fa strada nelle viscere.
Ne voglio ancora!
È diverso dal sangue animale, il gusto è più intenso e corposo, tale che una sola goccia è in grado di risvegliare istinti primordiali.
Le gengive pulsano e i normali canini si allungano fino a diventare zanne. Negli occhi, il pizzicore, che segna il passaggio dal colore naturale al rosso, è più forte e tale passaggio avviene più velocemente.
I sensi si acuiscono come se dovessi iniziare una caccia da un momento all'altro.
«Bello vero? Ma devastante.»
Ha ragione e se lui prova questo ogni volta, comprendo perché abbia difficoltà a fermarsi.
«Ora ascolta. Immagina che l'odore e queste sensazioni che provi siano date da Alanora. Immaginiamo che sia ferita, cosa provi?»
«Sete, eccitamento e preoccupazione.» Rispondo meccanico, senza distogliere lo sguardo dalla sacca di sangue.
«Interessante, ma cerca di prendere il controllo. Abbiamo detto che è ferita, quindi non puoi essere eccitato, giusto?»
Ragiono sulle sue parole, razionalizzo su quanto sia improbabile che in una situazione del genere io possa eccitarmi, perciò diniego con la testa.
«Hai bevuto prima, un litro di sangue animale se non erro, perciò dovresti essere sazio, è corretto?»
«Sì!»
«Quindi non hai veramente sete, vero?»
«No... »
Ritrovo del tutto la lucidità. Non ho sete e non sono eccitato, perciò, in pochi secondi, denti e occhi tornano alla normalità e io mi sento meglio, sollevato.
«Quindi è solo una questione mentale.» Sorrido soddisfatto.
«Esatto, perciò mentre sei lì a spassartela con la rossa, concentrati solo sull'eccitamento e basta.» spiega con nochalance.
«È piuttosto semplice!» esclamo entusiasta.
«Per alcuni, sì... »
Nonostante il tono calmo, leggo tra le righe e quel sorriso amaro che mi rivolge m'intristisce. Per lui non è facile, anzi, è la cosa più difficile e sarà così per l'eternità. Abbiamo provato e riprovato nel corso dei decenni, abbiano usato mille e più metodi per insegnargli il controllo, ma non è servito a niente. Basta una goccia di sangue qualsiasi e in lui si risveglia il predatore e non guarda in faccia nessuno. Ricordo che durante le prime cacce all'aperto, era difficile che uccidesse senza bere direttamente dell'animale.
Per lo meno in quello è migliorato...
Mi avvicino a lui e gli poso una mano sulla spalla.
«Ti chiedo perdono.»
«Non c'è bisogno, i fratelli servono anche a questo.» ora è lui a dare una pacca sulla spalla a me «Ma la lezione sessuale me la risparmio, ti darò qualche consiglio, ma il resto cercatelo con mezzi moderni.»
«Cioè?» Chiedo confuso.
«Ti guardi un bel porno, e ti lucidi il cazzo! Credimi, centocinquant'anni e più... è una cosa imbarazzante.»
Potessi arrossire assumerei il colore porpureo più intenso che il mondo abbia mai visto. Abbasso gli occhi imbarazzato.
«Ehi, io non sarò un esperto di coppie, ma dicono che il dialogo aiuti e, per quanto non la sopporti più di tanto, Alanora è una tipa che ascolta e non è del tutto stupida.»
So quanto gli costi ammetterlo, perciò non posso far altro che ringraziarlo, per tutto.
Tuttavia, ho ancora qualcosa da dirgli, anche se so che non otterrò le risposte che cerco, o meglio, le conferme...
«A proposito di coppie, quello che hai fatto per Ratri, intendo farle dimenticare quella... cosa, hai fatto un bel gesto.»
«Perché dici a proposito?» s'irrigidisce come sospettavo «Non ho fatto nulla di speciale, chiunque con il mio potere avrebbe fatto lo stesso.»
Sapevo che non avrebbe mai ammesso di averlo fatto per lei, tuttavia, non sono cieco e quando l'abbiamo trovata nel bosco, ho visto come la guardava: con la stessa intensità, e osò dire forse di più, di come io guardo Alanora.
Potrei giurare che se al posto di Ratri ci fosse stata un'altra donna, si sarebbe limitato a salvarla...
Ha ucciso per rabbia non per sete.
Ha lo guardo perso fuori dalla finestra e il viso illuminato solo dalla flebile luce della luna che, questa sera, è coperta da un velo di nuvole.
«Chi ma vorrebbe ricordare un'esperienza tanto squallida e traumatica?»
Forse è un pensiero a voce alta, perché non sembra aspettarsi una risposta, la quale sarebbe una e una sola: nessuno.
Non oso nemmeno immaginare cosa posso aver provato Ratri, ma l'urlo che abbiamo udito è stato agghiacciante, e poiché Veicht ci ha spiegato essere una sfogo poco prima le facesse dimenticare tutto, credo che quel trauma l'avrebbe segnata per il resto della sua vita. Perciò posso dire con estrema certezza che abbia agito con giudizio.
Veicht si volta, scrolla le spalle come se non avesse mai pronunciato l'ultima frase.
«Beh, sarebbe stato complicato. Avrebbe letto sul giornale, o visto al notiziario di un incidente d'auto, magari l'avrebbe riconosciuta. Insomma avrebbe potuto fare collegamenti e, siccome Michey non mi pare intenzionato a vuotare il sacco, ho preso la decisione che ritenevo più giusta.»
Il suo discorso è contorto, di sicuro c'è del vero nel suo dire, ma a parer mio, è tutto un costrutto per non ammettere che, in fondo, a quella ragazza comincia a tenerci.
O forse, è dal millenovecentonovantasei che ci tiene...
Ciao a tutti, come state?
Eccoci con l'extra su Blazej e lo conosciamo un pochino meglio.
Scopriamo che non ha mai ucciso e che dipinge le uccisioni del fratello perché in qualche modo è ossessionato da ciò che non ha mai provato.
Non è santissimo nemmeno lui, ma diciamo che tra i tre è quello che ha l'anima più pulita.
Ma secondo voi, Alanora, la prenderebbe bene?
Mmmmmmmmh fatemelo sapere...
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con un commento e una stellina. Io vi mando un besito e ci vediamo presto con un nuovo capitolo e questa volta dal pov di Alanora e vedremo come ha percepito lei tutta la vicenda della notte di Halloween.
Besitosss
Hell♡
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