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Capitolo 16 Anița

VEICHT

Aima, 15 giugno 1996

Dita che si rincorrono sulla tastiera. Una dolce melodia si leva dal piano e porta la mia mente lontano da qui. Mi ritrovo travolto da un insieme di note, che penetrano il mio essere e lo scuotono come un caldo vento estivo smuove i piccoli granelli di sabbia.

Amo perdermi nella musica perché, in qualche modo, è così che ritrovo me stesso, la pace e la tranquillità.

Ma, all'improvviso, la porta della sala da ballo si spalanca e pone fine alla magia di quel momento. Mi volto irritato, non mi piace essere interrotto nel bel mezzo di una sessione.

«Debbo parlare con te e tuo fratello, subito!» Michey è sulla soglia, di solito composto anche nei momenti di collera, è ora agitato, azzarderei a dire sconvolto.

Qualunque sia il motivo, non mi lascerà in pace fintanto che non ce lo avrà comunicato. Perciò mi affretto a raggiungerlo nel suo studio.

Pochi secondi dopo ci raggiunge Blazej, anch'egli mi pare agitato.

Cosa succede?

«Ho una cosa importante da dirvi, ma prima, Veicht, forse è meglio se ti siedi.»

Ma che diavolo...

«Michey, sono un vampiro tale e quale a te, non sverrò di certo.»
Lo canzono, ma in tutta onestà, una leggera preoccupazione inizia a farsi largo tra le mie viscere.

«Sì, beh, siediti lo stesso.»

Inizio a scocciarmi di tutto questo mistero e, sopratutto, di Michey, m'indispone e non glielo nascondo.

«Vuoi dirci che succede o te lo dobbiamo tirare fuori con la forza?»

Mi guarda e deglutisce a vuoto, lo sconcerto la fa da padrone sul suo viso.

«Veicht io... forse avrei dovuto dirtelo prima, ma... sono passati pochi anni dalla tua trasformazione e... non è stato facile e non lo è tutt'ora, insomma non volevo turbare l'equilibrio che si è creato... poi la morte di tua madre...»

Lo guardo attonito nel suo delirio, finché non parla di mia madre. Non la deve nominare!
Lui e quel bastardo di Alex mi hanno impedito di vederla, mi hanno impedito di andare al suo funerale. Io questa non gliela perdono.

«Non parlare di lei, non sai niente di lei. Lasciala fuori dai tuoi discorsi e piuttosto dimmi quello che devo sapere.» Ringhio sull'orlo di un'esplosione di rabbia.

Tace. Lancia un'occhiata furtiva a Blazej, che annuisce e si avvicina. Lui sa!

L'unico stronzo a non sapere niente sono io. Certo, sono il fratellino che non si controlla, sono quello che fin ora ha dato problemi, quindi perché mettermi al corrente delle cose serie.

Rivolgo a entrambi una smorfia di disprezzo, come se questo potesse bastare a esprimere tutto quello che provo, è ovvio che non sia così.
Michey sospira, pone entrambi i palmi davanti a sé e mi fa cenno di calmarmi. Assottiglio gli occhi, come a cercare un particolare che, però, mi sfugge.

«Subito dopo la creazione dei primi vampiri, coloro che oggi chiamiamo i cinque principi, una profezia predisse la nascita di un essere tanto potente da porre fine alla nostra esistenza.»

Cerco di elaborare il concetto, ma non ho il tempo di fare domande che mio fratello prosegue nel suo discorso.

«Nata dal sangue di un vampiro, in una notte senza luna, sotto il segno doppio, ella vedrà nel passato e nel futuro e cela in sé il potere di distruggere le creature della notte.» Recita la profezia in tono solenne, come se fosse lui stesso un veggente o un oracolo.

Scuoto la testa.

«Che significa? Credevo fossimo immortali, indistruttibili.»

«È così, lo siamo, ma non per lei.»
Si ferma e si morde il labbro. Odio quando blocca i discorsi a metà. Tuttavia non ho più voglia di ascoltare la sua favoletta, abbiamo un problema e va risolto, adesso!
Non permetterò a nessuno di porre fine alla mia esistenza. Ho avuto una seconda possibilità e non intendo sprecarla né voglio che qualcun'altro metta fine alla mia vita... di nuovo. Vacillo, distolgo lo sguardo e tento di elaborare la serie di informazioni, ma l'unica cosa a cui penso e come porre fine alla vita di questo essere.

I miei fratelli sono preoccupati, so che non ucciderebbero se non fosse strettamente necessario, ma io posso farlo senza avere chissà quale rimorso.

«Ditemi dov'è, ci penserò io.» Affermo glaciale.
Entrambi i miei fratelli spalancano la bocca, so che è deplorevole quello che andrò a fare, ma per salvare me e la mia famiglia sono pronto a tutto.

«A far che cosa?» Michey forse fa finta di non capire, ma le mi intenzioni gli dovrebbero essere ben chiare. Sospiro e gli rispondo:

«Ucciderla, non è ovvio?»

Scuote la testa e mi si avvicina.

«Veicht, no. Non questo quello che dobbiamo fare.»

Sono confuso. È così preoccupato, così... ansioso, che ho pensato sarebbe stato un fardello troppo grande da portare per lui. Per questo mi sono proposto di mia spontanea volontà, ma ora...

Sbuffo e mi lascio sprofondare sulla poltrona.

«Allora, se non è ucciderla quello che vuoi, che cosa dobbiamo fare?»

Temporeggia nella risposta, si guarda intorno e cerca lo sguardo di Blazej, il quale si limita a fargli un cenno di incoraggiamento con il capo. Questa situazione è sempre più strana. Perchè mai Michey dovrebbe aver bisogno di sostegno da parte del fratellino più piccolo? Li fisso, passo lo sguardo da uno all'altro compulsivamente, finchè la mia pazienza si esaurisce del tutto e batto un pugno sul bracciolo della poltrona.

«Parla, cazzo!»

Noto il suo sdegno per il mio linguaggio e so quanto gli costi non rimproverarmi in questo momento, ma anche lui è consapevole del fatto che ci sta girando troppo intorno alla faccenda.

«Veicht... noi... noi dobbiamo salvarla!»
La sua risposta mi travolge e mi schiaffeggia. Mi sento come se fino adesso fossi stato dentro a una bolla fatta da un certo tipo di convinzioni e, adesso, con una semplice frase, Michey l'abbia fatta scoppiare con una violenza inaudita. Sono sconcertato e credo sia ben visibile anche ai miei fratelli, la mia mascella, infatti, tocca il pavimento.

Metabolizzare le altre informazioni non è stato semplice, ma questa...

Com'è possibile che dobbiamo salvare qualcuno che, prima o poi, ci farà fuori?

Scuoto la testa più volte in balia della confusione, ho così tante domande, ma non so quale sia giusto fare prima. Nel dubbio, poichè come sempre sono quello che viene a sapere le cose per ultimo, m'innervosisco, scattò in piedi e agisco d'impulso.

«Tu ora mi spieghi per quale cazzo di motivo io devo aiutarti a salvarla. Ci distruggerà, è pericolosa e noi, invece che risolvere il problema alla radice, la salviamo e magari la invitiamo a casa per un té?»

Blazej è sulla difensiva, pronto a intervenire nel qual caso facessi qualche sciocchezza. Lo fisso con la coda dell'occhio, è serio e concentrato su di me. Lo ignoro e rivolgo tutta la mia attenzione nei confronti di Michey, è lui che deve darmi delle risposte.

«Perché lei è...»
«Lei è cosa?»
«Una mia discendente, ecco.» Uno stupido sorrido gli si forma sulle labbra, come se si fosse liberato di un peso e ora sentisse sollievo. Peccato che per me non lo sia altrettanto, anzi, quest'ultima informazione non fa altro che alimentare la mia rabbia nei suoi confronti.

«Mi spieghi come hai fatto a...»

Pone una mano davanti a sé e io mi ammutolisco, ma solo perchè spero in una spiegazione logica e concreta della sua totale mancanza di giudizio.

«Saputo della profezia, i principi vietarono a noi vampiri unioni carnali con coloro che avevano il potere della preveggenza. Per molti non fu un problema, dato che veggenti e shuvani sono considerate nemiche di natura al pari delle streghe, ma... io... io ho infranto le regole. Mi sono, uhm, innamorato di una shuvani e con lei ho dato vita a una mia discendenza.»

Resto in ascolto, presto attenzione, sono troppe cose da elaborare. Sapevo che i vampiri potessero avere dei figli, non senza fatica certo, ma sentire di mio fratello, l'integerrimo, che se ne frega delle regole e le infrange, da una parte mi rende fiero e dall'altra mi fa venire voglia di prendere a schiaffi quella sua faccia perfetta, perché ci ha condannati tutti a causa della sua cottarella e la difficoltà a tenerselo nei pantaloni.

«Non potevi scoparti una tizia qualunque, vero? No, certo. Tu devi sempre strafare.»
«Bada a come ti esprimi, io quella donna l'ho sposata.» Alza la voce e gesticola. Un lampo di rosso gli attraversa gli occhi, segno che sarebbe meglio concludere qui la discussione. Qualsiasi altro interlocutore starebbe zitto o abbesserbbe i toni, ma non io, no di certo e non ora.

«Oh, certo, giusto. Quanto pagherei per tornare indietro e vedere la tua faccia nel momento in cui il sacerdote pronuncia la frase "finché morte non vi separi".»

Lo so, sputo veleno, ma questa situazione mi fa così incazzare che non riesco a farne a meno. Non è una discendente qualunque... è una grossa, enorme, colossale disgrazia!

A queste parole, Michey, si scompone del tutto. M'inchioda con sguardo, ora truce e pieno di collera, e infine raddrizza del tutto la sua postura e mostra le zanne.

«Ho tollerato le tue provocazioni e la tua assoluta mancanza di educazione, abbastanza per oggi. Fratello, sono sempre stato qui per te quando avevi bisogno di aiuto, ora sono io a necessitarne. Siamo una famiglia, o aiuti la famiglia o sei fuori.»

Rimango a bocca aperta. Quello che ha appena detto mi fa sentire tutto fuorché parte di questa pseudo famiglia. Vorrei dire tante cose, ma neanche un suono esce dalla mia bocca. È chiaro che la mia opinione non conta nulla e qualsiasi cosa dirò non farà altro che scatenare ancora di più l'ira di mio fratello.

"Sai che non dice sul serio, vero?"
Sposto lo sguardo verso Balzej il quale mi sorride impercettibile.

"Tu dici?"
"È solo molto arrabbiato, gli passerà, ma tu devi fare uno sforzo e smetterla di provocarlo, ora!"
"E assecondarlo in questa follia?"
"Sì!"

Vorrei annuire o continuare questo dialogo, ma Michey non deve sapere che io e mio fratello comunichiamo in questo modo, perciò mi costringo a riportare gli occhi sul più antico fra noi.

«Ti aiuterò...»
«Saggia decisione.» Risponde con un mezzo sorriso soddisfatto e provocatorio. Mi mordo la lingua per non rispondere, ma nei miei pensieri si forma un concetto nitido e chiaro esplicabile in un'unica, semplice parola:
Fanculo!

Cheile Turzii, Romania, 18 luglio 1996.

Che compleanno del cazzo, che  fottutissmo compleanno del ca...

"Vuoi farla finita?" La voce di Balzej nella mia testa, mi distoglie per un momento dai miei pensieri. Essi sono tutti concentrati sul fatto che oggi sia il mio compleanno e invece che starmene tranquillo a casa a festeggiare, sono dovuto venire qui, in Romania, per aiutare i miei fratelli a salvare la nostra potenziale assassina. Alex e la sua soffiata sull'imminente attacco dei vampiri alla famiglia di Michey, hanno rovinato i miei piani. Quindi eccoci qui, a camminare lungo il fiume che attraversa le gole, per dirigerci verso i boschi, nelle cui profondità risiede la comunità di shuvani.

"Se ti do fastidio, allora smetti di ascoltare."
"Vorrei, ma pensi troppo intensamente per essere ignorato."

Sbuffo esasperato e la cosa non passa inosservata a Michey che arresta il suo cammino e mi guarda da dietro la spalla.

«Qualcosa non va, fratello?»
E me lo chiede pure?

«Giusto un paio di cosette, Michey.»

Ruota tutto il suo corpo. So che abbiamo già affrontato questa discussione e, dopo la minaccia di cacciarli dalla famiglia, si è dimostrato più freddo nei miei confronti. Sospira e il suo sguardo si ammorbidisce.

«Cambia qualcosa se ti dico che l'essere che dobbiamo salvare è una neonata?»

E me lo dice solo ora? Ovvio che cambia le cose. Che cazzo, non sono un mostro!

Spalanco la bocca offeso da quello che so di per certo fosse il suo pensiero, ovvero che sarei stato capace di uccidere una bambina.

«Perché non me lo hai detto... è una bambina... è... innocente.»
Per ora, ovvio, ma non... non potrei mai commettere un infanticidio.

Alza le spalle con fare disinvolto.
«Te lo avrei detto il giorno in cui è nata, ma non mi hai lasciato spiegare tanto eri in preda all'isteria e alla voglia di vessarmi. Contegno, Veicht, ci vuole contegno.»

Non perde occasione di fare la sua lezioncina su come deve essere il perfetto gentiluomo. Forse, però, quel giorno avrei dovuto calmarmi un attimo, mi avrebbe detto che era appena nata e mi sarei risparmiato del nervoso gratuito, una litigata e una minaccia.

Rimango senza parole e distolgo lo sgurdo. Mi concentro sul paesaggio che ci circonda. È estate e questo posto è un tripudio di colori intensi. Il verde si estende per chilometri e chilometri, diviso a metà dall'azzurro del fiume. In cielo, però, nuvole scure minacciano di oscurare la vallata. Non so perché, ma questa cosa m'inquieta... presagio funesto.

Mi desto dai pensieri non appena sento la mano di Michey posarsi sulla mia spalla.

«Non ti avrei mai cacciato, Veicht, lo sai, sì?»

Alzo un sopracciglio scettico.
«A me sembravi piuttosto serio. La freddezza in questi ultimi mesi, ne è la prova.»
«Diciamo che è stata la giusta punizione per la tua totale mancanza di tatto nell'esprimerti.»

Spalanco gli occhi.
Me la fatta...

Se non fossimo nel bel mezzo del nulla con una missione da portare a termine mi arrabbiarei, ma per questa volta mi limito a scuotere la testa e guardarlo con sdegno. La cosa non lo tange, anzi, addirittura ridacchia e con lui Blazej, suo complice in tutto. Rivolgo anche a lui un'occhiataccia minacciosa, ma anche nel suo caso non sortisce effetti. Alza le spalle con fare disinvolto e poi si avvicina.

«Ogni tanto una lezioncina te la meriti» mi dice e nel frattempo mi da una pacca sulla schiena.

«Su su, andiamo. Alex ha detto che avremo compagnia.» Michey ci incita a tornare sui nostri passi. In effetti non abbiamo molto altro tempo. Alex è riuscito a farci guadagnare un po' di tempo con la sua soffiata, ma non sappiamo quando il resto dei principi con i loro eserciti di vampiri arriverà.

Sono solo una piccola comunità di shuvani, di certo non servono così tanti vampiri per farli fuori, ma presumo che i Principi vogliano essere sicuri che dopo il loro passaggio non ci sia alcun superstite. Mi chiedo se, oltre alla bambina, riusciremo a salvare qualcuno e allo stesso tempo impedire che si sparga la voce che quella neonata discende da Michey.

«Anche le streghe sono qui per la bambina. Se la prendono, e la crescono seguendo i loro dogmi e le loro ideologie, per noi sarà la fine.» Ci informa con tutta tranquillità, Michey. Questa nuova rivelazione, però, mi fa storcere il naso.

«Ma le streghe moriranno tutte, è un suicidio per loro venire qui.»

«Non sottovalutarle, hanno i loro assi nella manica e, soprattutto, non farti accerchiare.» Mi fissa con con un'intensità che raramente gli ho visto utilizzare. Quello che leggo nei suoi occhi è qualcosa di oscuro, qualcosa che da lui non ti aspetti.

«Per non farmi accerchiare dovrei...»
«Esatto!» Risponde secco e china il capo come a darmi ulteriore assenso.

«Ho il permesso di uccidere?» Chiedo incredulo, ancora non del tutto convinto di aver capito bene.
Lui annuisce e alza il dito indice.

«Solo per oggi.»

Un piccolo sorriso seghembo si forma sulle mie labbra, non mi dispiace dare libero sfogo alla mia natura, tanto più se è legittima difesa contro quelle fattucchiere.

«Questo sì che è un bel regalo per il mio settantasettesimo compleanno. Grazie vecchio mio.» Gli do una pacca sulla spalla, poi mi incammino verso la nostra destinazione, con un po' troppa felicità, il che fa scattare Michey nell'immediato.

«Veicht!» Mi rimprovera. So che non dovreinprovare piacere o soddisfazione nell'uccidere, ma una parte di me, quella più nascosta e quella meno umana, brama il sangue e quello delle streghe è di un tipo speciale.

«Puoi uccidere, ma non puoi bere!»

Immaginavo che ci sarebbe stata questa postilla.

Uccidere qualcuno dissanguandolo, significa privarlo non solo della vita, ma anche di tutte le sue conoscenze e ricordi.
Acquisiamo, quindi, qualsiasi abilità abbia il mal capitato. Dissanguare una strega significa rubarle poteri e abilità. Nel corso dei millenni, tra i principi e le streghe è stato fatto un accordo: il divieto ai vampiri di uccidere una strega attraverso il morso. Questo per non creare troppo divario tra le due creature più potenti al mondo.

Ma rispettare questo patto, forse oggi si rivelerà difficile...

Ciao a tutti, come state?
Spero bene, mi dispiace per questa mese di silenzio assoluto, non è stato un periodo facile.

Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto e per un po' rimarremo nel passato, ci sono un sacco di cose che presto verranno fuori e sopratutto persiste ancora il mistero di questa Anįta.

Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con un commento o una stellina. Noi ci vediamo prestissimo e mando a tutti un besito😘

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