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Capitolo 13 Amicizie Consolidate (parte terza)

RATRI

La mattina seguente all'università sono impaziente di vedere Alanora, voglio raccontare anche a lei della mia idea. Sono circa dieci minuti che picchetto con unghie sul tavolino della caffetteria e controllo l'ora sul telefono ogni due minuti. Sono arrivata in anticipo, ma Alanora è in ritardo di almeno cinque minuti. Non sono una precisina, però le devo parlare della mostra e quindi sono un po' su di giri. Fisso la porta d'entrata dalla quale andranno ed escono una moltitudine di studenti, tranne quella che dico io. Sbuffo infastidita e di nuovo controllo il telefono, adesso è davvero in ritardo.

Quando si degna di arrivare, alzo le braccia e gesticolo per farmi notare.

«Oh, finalmente!» dico stizzita e le mostro l'orario sul telefono.
«Ehi, buongiorno anche a te. Sono in ritardo solo di cinque minuti.»

«Sì, ma io ti devo parlare.»
«Uhm, di cosa?»
Chiede mentre si siede, con tutta la calma di questo mondo, accanto a me.

Non le dó nemmeno il tempo di andare a prendere il suo caffè, che subito le sviscero la mia idea. Parlo con un entusiasmo tale da sembrare quasi una specie di mitragliatrice di parole. Alanora, però, per tutto il tempo mi guarda con un'espressione confusa, a tratti preoccupata, ma lì per lì non ci faccio caso e continuo a parlare con un bel sorriso stampato in faccia. Una volta finito di spiegarle il mio piano diabolico aspetto una sua reazione, che però è molto diversa da quella che mi aspettavo.

«Oh.» Mi dice monotona e con lo sguardo basso.
«Solo: oh?»

Sono davvero delusa dalla sua risposta, insomma, pensavo che tenesse a Blazej e sopratutto pensavo che sarebbe stata elettrizzata anche lei.

Mi guarda imbarazzata, tocca in maniera compulsiva le ciocche di capelli che le cadono davanti al viso e poi cerca di riprendersi.

«No... sì, è una bella idea. Ma perchè lo faresti? In fondo lo consoci da così poco.»
«Inannzitutto ricambio un favore. Secondo poi, Blazej ha bisogno di questa cosa secondo me, per sentirsi piu sicuro e terzo, voglio davvero essergli amica.»

«Oh, sì, tu... tu e lui sembrate molto amici.»
«Beh, è quello che spero di diventare, insomma, viviamo insieme e almeno due su tre vorrei che non mi destestassero.»

Blazej si è dimostrato disponibile nei miei confronti. A discapito della prima impressione, la quale non fu del tutto positiva, con il passare dei giorni sento davvero che potrei creare un bel legame con lui.

«Hai detto che Michey ti aiuterà?» Chiede incuriosita, ma ha sempre quell'aria quasi imbronciata. Non capisco cosa le prenda, pensavo che anche lei ci tenesse a Blazej e a vederlo felice. Forse non si sono ancora chiariti? Beh, sono sicura che lo faranno alla mostra.

«Sì, certo. Senza il suo aiuto non potrei entrare in possesso dei quadri inedeti, ma ho anche bisogbo del tuo di aiuto.»

«Io? E che posso fare?»

Spalanca gli occhi e si agita sulla sedia, e ancora non sa in cosa deve aiutarmi. Le sue razioni di questa mattina sono strane ed esagerate, ma non voglio indagare. La guardo interdetta, tuttavia scrollo la testa e le spiego cosa deve fare.
Nulla di difficile Al!

«Aiutarmi a spargere la voce e poi mi dovresti accompagnare al pub. Devo parlare con Pedro e Francesca.»

Le faccio un grosso sorriso accompagnato da un occhiolino. A questo punto lei sembra rilassarsi, si accascia sulla sedia e si limita ad annuire.
Ma che le prende oggi?

«Una mostra qui nel mio locale? Perbacco, non ci avevo mai pensato, ma dimmi ragazzina portera gente?»

Pedro sembra abbastanza interessato all'idea, mi osserva e alliscia con una mano la sua barba sempre ben curata, mentre riflette sulla convenienza di questo evento. Beh, io non ne sono sicura, ma il mio obbiettivo è proprio quello di far venire gente. Se così non fosse sarebbe un disastro e non posso permettermi un flop. In realtà sarebbero due, perchè Pedro non prenderebbe bene il fatto di avere il locale vuoto di domenica sera per colpa di una mia idea.

Porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio per stemperare l'imbarazzo, ma per fortuna c'è Francesca a risollevarmi il morale e a convincere suo padre ad accettare la mia proposta.

«Uff, ma sempre a pensare ai soldi stai? Ci vuole un evento di cultura papà, e magari possiamo comprare un bel quadro per abbellire il locale, no?»

«Va bene Fra, se secondo te è una buona idea, allo facciamo.»

Pedro pende davvero dalle labbra di sua figlia. Penso di sapere chi è che comanda qui dentro in realtà. Credo che se Francesca domani mattina si svegliasse con la malsana idea di dipingere tutto di rosa Pedro, pur di vederla felice, si metterebbe lui stesso a pitturare le intere pareti del locale.

Francesca, dopo che suo padre ha acconsentito, mi rivolge un occhiolino complice. Adoro questa ragazza!

«E voi ragazzi che ne pensate?» Chiedo ai componenti della band arrivati da poco e a metà del discorso.

«Beh, senza dubbio è una bella idea.» Dice Mark e poi rivolge un ampio sorriso a Francesca che gli manda un bacio volante. Lui arrossisce come un bambino. So che stanno insieme da poco e loro due sono davvero agli antipodi, ma entrambi sembrano davvero innamorati come due adolescenti.

«Sì, se è roba forte potrei comprarne uno anche io.»
Questa volta a parlare è stato Phil. Lui da quello che ho capito è anche un surfista, non so dove possa surfare ad Aima, ma ancora non mi sento in confidenza per fargli domande sulla sua vita.

Diciamo che fin ora quelli con cui ho legato di più sono Mark e Sam. Mark perchè è davvero un chiacchierone in grado di mettere a proprio agio chiunque, anche un pezzo di ghiaccio, e Sam perchè, beh, è gentile e carino nei miei confronti. E poi io e lui siamo quelli che si occupano di scegliere il repertorio e fare le scalette delle varie serate, quindi ci sentiamo spesso anche per messaggio.

«Vi assicuro che sono capolavori.» affermo con sicurezza.

«Ok, noi spargiamo la voce tra le nostre conoscenze.» Conclude Sam.
«Fantastico, grazie mille.»

Mi rivolgo a tutti i presenti, Alanora compresa che, però, per tutto il tempo è rimasta zitta. C'è qualcosa che non va, non saprei dire con precisione cosa, eppure oggi non è la solita Al: frizzante e logorroica.

«Ehi, angelo ti posso parlare un momento?» Sam interrompe il flusso dei miei pensieri. Gli rivolgo un sorriso, ma prima di poter rispondere ricevo una gomitata da Alanora.

«Angelo?» Mi sussurra con un'espressione maliziosa e alza e abbassa le sopracciglia.
Molto discreta Al!

Le lancio un'occhiataccia e serro la mascella. Lei, come se non avesse fatto nulla di male, assume un'espressione da cane bastonato e poi alza le sulla. Roteo gli occhi e mi rivolgo a Sam, che spero non abbia fatto troppo caso a questo patetico teatrino.

«Si, certo.»

Lo vedo allontanarsi in direzione del palco, così senza pensarci troppo lo seguo. Una volta soli, per così dire, si avvicina a me e con un sorriso smagliante chiede: 
«Senti, ma chi è l'artista, non sarai mica tu ? Hai anche questa dote?»

Gli angoli della sua bocca si alzano ancora di più rivelando la sua dentatura bianca e perfetta. Io scuoto la testa.

«Oh, no non sono io. È Blazej.»
«Andrews dipinge?» Mi chiede scrttico con un sopracciglio alzato.
«Sì, ed è bravissimo.»

Mi fa un cenno della testa a farmi capire che ha inteso e poi si inumidisce le labbra e distoglie lo sguardo. Si ammutolisce senza un reale motivo, così sono io a rompere il silenzio.

«Deluso che non sia io il genio della pittura?»

Riottengo la sua attenzione e di nuovo mi sorride.
«Macchè, figurati. Tu hai già la tua dote, Angelo, canti da far venire la pelle d'oca.»

Per accentuare il complimento, traccia con l'indice la lunghezza del suo braccio. Mi soffermo a guardare la moltitudine di tatuaggi  che ha. Devo ammettere che un po' lo invidio, anche a me piacciono molto, non grandi, ma tanti piccoli non mi dispiacerebbero. Per esempio quelli di Sam sono bellissimi, sono parecchi e coprono le sue braccia, ma non è un disegno unico. Non gli ho chiesto il significato per non invadere la sua privacy, so che spesso è una domanda che può risultare fastidiosa.

Arrossisco al suo complimento, Sam con me è sempre così gentile. Gli do una leggera spallata e gli sorrido benevola.

«Detto da te è un gran complimento.»
«Perchè detto da me?» Mi chiede con una strana luce negli occhi.

«Sei il frontman e il tuo giudizio è importante.»
«Tzs, ormai sei tu, a tutti gli effetti, la frontwoman del gruppo.»

Anche se lo dice con dolcezza e un grande sorriso, mi mette in imbarazzo. Non voglio certo rubargli il ruolo, lui era qui prima di me, ha fondato il gruppo, io sono solo la cantante, solo una componente e basta. Perciò scuoto la testa.

«Ma che dici Sam, il gruppo è tuo, io sono sostituibile tu no!»

Gli appoggio una mano sulla spalla come a volerlo rassicurare. Lui la guarda e poi vi posa sopra la sua.

«Primo, no, non sei sostituibile, la tua voce non la ritrovo nemmeno se cerco in tutta Neozoi; secondo, sono un tipo che sa condividere i ruoli.»

Sono lusingata dai suoi complimenti e sono anche felice del fatto che mi consideri tanto importante per il gruppo,  nonostante io ne faccia parte da una decina di giorni.

«Allora ascolta, dobbiamo provare una canzone hai presente "hall of fame" dei the script?»

Sam mi ascolta con attenzione e con un cenno della testa mi fa capire che sa di cosa parlo.

«Ah, ah. Non è il nostro genere.»
«Esatto. Riusciamo a fare una cover un po' più rock entro domenica.»

Lo guardo come a volerlo implorare, so che sono pochi giorni, ma l'idea mi è venuta sul momento. Se ci riuscissimo sarebbe fantastico, perchè vorrei dedicarla a Blazej e fargli capire che nella vita può fare ed essere quello che vuole.

Sam ci pensa su, si accarezza la nuca e poi sbuffa e mi rivolge una smorfia di sofferenza, ma alla fine sospira e sorride.

«Ci possiamo provare, ma...»

Non lo lascio finire e esulto felice come una bambina

«Sarebbe fantastico, Sam.»
«Ma dovremo fare prove su prove  al garage di Pierre.» Conclude la frase che non gli avevo fatto finire a causa del mio entusiasmo smisurato.

Lui, dal canto suo, ridacchia nel vedermi così elettrizzata.

«Oh, sì, non preoccuparti, faremo le prove e tutto andrà a meraviglia.»

Sì, ne sono convinta.

Tutti hanno approvato la mia idea e hanno accettato di aiutarmi. Sono sicura che grazie al contributo di ciascuno di noi ne verrà fuori una bella sorpresa per Blazej e sarà una serata indimenticabile per tutti.

Ciao a tutti, come state?

E quindi va tutto bene, tutti contenti, tutti uniti.

RATRI FORSE TI SEI DIMENTICATA DI UN PERSONAGGIO!!!

Già, perchè Veicht della sua idea ancora non sa niente e secondo voi sarà tutto entusiasta come gli altri ?

Mah, vedremo.

Lo so, avevo detto che ve lo avrei inserito in questa parte, ma la loro conversazione è piuttosto lunga e a tratti disturbante (vi avviso già) perciò per non farvi leggere mezz'ora di roba, e rischiare di essere linciata, ho diviso il capitolo in una 4^ parte. Sì, fin ora è il capitolo più lungo, ma pazienza non sarà l'ultimo vedendo come scrivo, ma voi siete preparati a questo ormai da tempo.

Il spero che questa parte, un po' più tranquilla, vi sia piaciuto. Noi ci vediamo alla prossima parte e questa volta giuro che ve lo metto Veicht.

Un besitooooo 😘

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