Capitolo 10 Proposte allettanti
VEICHT
Per tutta la sua performance non sono riuscito a staccarle gli occhi di dosso. È incantevole lo devo ammettere e, purtroppo, l'ho detto anche ad alta voce.
Devo rimediare al mio errore in qualche modo, non posso proprio permettere che qualcuno pensi che la trovo carina, altrimenti potrebbero pensare che io accetti questa situazione e non è affatto così. Vorrei davvero che se ne andasse, è pericoloso per lei rimanere intorno a me e non sarebbe la prima donna a finire male con me. Un'altra innocente sulla coscienza non la voglio!
Tuttavia lei è importante e deve rimanere. Certo, potrebbe trovarsi una nuova sistemazione, ma Michey come farebbe a tenersi il suo gioiellino vicino?
Un gioiellino curioso per dire la verità, di fatto mi ha sorpreso più e più volte. Seppur io mi sia ben impegnato per spaventarla, lei non se n'è ancora andata, so che vuole evitarmi il più possibile, ho sentito le sue conversazioni, ma non potrà farlo. Ho intenzione di incrociare il suo cammino di proposito, se io non posso liberarmi di lei, allora lei dovrà sopportare me. Vedremo chi ha più pazienza.
«Ehi, non scherzavi quando hai detto che vivevi con loro.»
A parlare è quell'idiota di Mark. Odio questo tizio, ha sempre avuto dei sospetti su di noi in quanto ci trova strani e, purtroppo, la mia ultima relazione amorosa non è passata inosservata, soprattutto quando lei di punto in bianco, è sparita per poi essere ritrovata morta, solo in apparenza, suicida.
Ho combinato un disastro, in balia della rabbia e della sete, ho perso il totale controllo di me stesso. A mia discolpa posso dire che non era affatto intenzionale, che non è stata colpa mia, ma in fondo, questo non cambia le cose. Nessuno la riporterà indietro, ho provato, Dio mi è testimone, sono stato tre fottute notti a darle il mio sangue, ma non è servito a niente. È necessario che una persona abbia ancora sangue nel corpo per poter effettuare una trasformazione, si tratta di un vero e proprio scambio, ma con lei fu impossibile. L'avevo prosciugata fino all'ultima goccia, perciò le ho tolto ogni possibilità. Non c'è giorno che io non ci pensi e mi penta di quello che ho fatto.
Purtroppo, però, la gente non è stupida, certe cose vengono notate anche dai più stolti. Questo Mark, per esempio, da quel momento è diventato più sospettoso e sta sempre sulla difensiva. Ovvio che non immagini di preciso quello che è successo. È probabile che pensi, con facilità, che sia stata la relazione con me a farle commettere quell'insano gesto.
Le cose son ben peggiori di così, ma se voglio sopravvivere e non cadere in stato di totale depressione, e quindi diventare ancora più pericoloso, devo provare ad andare avanti e non pensarci più.
«Perchè me lo sarei dovuta inventare? Vi fermate a bere qualcosa con noi?»
Per fortuna la bestiolina ha la lingua lunga e ci pensa lei a farlo stare zitto, certo potrei farlo io, ma ho una pazienza limitata e i miei metodi per far tacere qualcuno sono meno ortodossi.
«No, Ratri, andiamo tutti in branda. Domani mattina alcuni di noi lavorano e altri è meglio che non facciano troppa baldoria.»
Ratri li saluta, ignara del fatto che nessuno di loro si fermerebbe a bere qualcosa con noi, neanche per mezzo minuto. Negli anni ci siamo fatti una reputazione non proprio ottima, anche se questa città di base è casa nostra, le persone che ci vivono non ne sono del tutto consapevoli. Perciò è stato facile per loro etichettarci: siamo conosciuti come quelli strani. Io, grazie anche a quel maledetto incidente, sono considerato pericoloso, o comunque qualcuno da cui stare alla larga; Michey è lo strambo e Blazej... beh, Blazej è solo quello solitario.
Di solito, a noi, si avvicinano con più facilità le donne; quelle proprio è difficile scrollarsele di dosso. È piacevole e stressante allo stesso tempo, ma siamo belli per natura, o meglio per sovranatura, quindi è del tutto "normale" ricevere attenzioni e avance continue.
È difficile, per quelli di noi a cui interessa, trovare l'amore vero o un'amicizia vera; questo perchè gli esseri umani che attiriamo sono coloro che non hanno nessuna difesa mentale, ovvero quelli più superficiali o più ingenui, coloro, quindi, che non riescono a percepire in noi il pericolo.
Loro sono prede perfette, in quanto si prodigano per venire da noi, ci bramano come noi bramiamo il loro sangue.
Quelli con difese mentali più forti, invece, tendono a evitarci, poichè in qualche modo, sentono che abbiamo qualcosa che non va e che è meglio starci lontani.
Non sanno il perchè, ma dentro di loro una vocina piccola e flebile grida: al pericolo!
Ratri, però, è tutta un'incognita: non ha barriere, è una persona sincera e genuina, ma allo stesso tempo è diffidente. Non è attratta da noi, non come dovrebbe una preda, insomma, eppure nemmeno scappa. Coraggiosa o stupida? Questo è tutto da vedere.
So che sente un legame con Michey e forse è questo che la spinge a rimanere, ma che altro? Insomma io dovrei farle paura, o no?
«Vuoi qualcosa da bere, Ratri?»
Non sto davvero ascoltando la conversazione che è in atto, finchè la bestiolina non le risponde.
«Sì, dell'acqua, grazie Al.»
«Sei astemia bestiolina?»
Mi piace stuzzicarla, so che avrà la risposta pronta.
«No, ma provaci tu a cantare per un'ora intera e non avere la gola secca. L'alcol è l'ultima cosa che voglio.» Mi risponde sarcastica. Mi irrita, ma allo stesso tempo mi diverte.
Non mi interessa in realtà se è astemia oppure no, ho voglia di infastidirla, almeno tanto quanto lei infastidisce me.
«Sai che Veicht ha apprezzato le tue doti canore.»
In questo preciso istante vorrei che Michey fosse umano, così potrei staccare la sua testa dal collo e usarla come una palla da basket. C'era davvero bisogno di dirglielo? Se mio fratello pensa che così facendo io e lei possiamo andare d'accordo, si sbaglia di grosso.
«Oh, sì, l'ho notato.»
La sua risposta mi spiazza, in che senso lo ha notato ? È probabile che io sia stato troppo palese nel guardarla mentre cantava. Eppure non mi sembra. Decido di togliermi il dubbio e glielo chiedo.
«Spiegati meglio, bestiolina.»
«Semplice, ti avevo detto di andartene se non ti fosse piaciuto quello che sentivi, eppure eccoti qui.»
Ah... già... me ne ero dimenticato. Forse avrei dovuto andarmene davvero, anche se sarebbe stata una mossa strategica e non la verità. Il fatto è che io davvero ho amato il suo modo di cantare, per quanto mi scocci ammetterlo, una cosa in comune con la bestiolina ce l'ho: la musica.
Il pianoforte nella sala da ballo è mio, suono da quando ero piccolo, sono un bel po' di anni, quindi, che mi diletto con quello strumento.
Siccome non ho intenzione di farle dei complimenti, cambio argomento e propongo un'attività ben più divertente e utile, per quel che mi riguarda.
«Qualcuno vuole fare una partita a biliardo?»
Michey mi fulmina con lo sguardo, io lo ignoro, è necessario farglielo vedere con i suoi occhi, solo in questo modo le mie supposizioni diventeranno verità assoluta. Certo, lui dovrà usare i suoi poteri su Ratri e quindi infrangere la sua personale regola, ma se vogliamo davvero capire come si stanno evolvendo i poteri di questa giovane strega, è doveroso ricorrere ai mezzucci psichici.
«Bestiolina, tu ci stai? Giochiamo a squadre.»
Le rivolgo un dei miei sorrisi più angelici, uno di quelli che uso per attirare una donna, uno di quelli che non ammettono un no come risposta.
«Perchè no ? Sono ancora carica di energie.»
Sapevo che avrebbe accettato, non tanto per il mio charme, ma perché se ho imparato qualcosa su questa pseudo strega, è che è fin troppo competitiva.
La guardo fissa negli occhi con un sorriso delicato, mi sforzo il più possibile di essere amichevole e non far trapelare le mie intenzioni, nè devo mostrare alcuna ombra di malizia, solo così riuscirò a raggiungere il mio scopo.
«Fantastico, che ne dici se giochiamo in coppia?» Domando con un entusiamo troppo accentuato che, agli occhi degli altri, appare per quello che è, ovvero finzione.
Lei, invece, è ignara delle mie vere intenzioni, rimane sorpresa dalla mia richiesta, ma alla fine accetta.
In realtà, siccome anche io sono abbastanza competitivo e non amo perdere, giocare insieme a Ratri esclude ogni possibilità di sconfitta.
«Michey farà da arbitro, in modo che nessuno bari.» Aggiungo con nonchalance, ma continuo a guardarla per captare una qualsiasi reazione a riguardo. Non mi sorprendo affatto nel sentire il sangue fluirle con violenza verso le guance, le quali si arrossano come due fragole mature. Provo una certa soddisfazione nel vedere il suo imbarazzo, un po' meno se considero che questo mio scherzetto è un'arma a doppio taglio per me. Il suo rossore istiga il mio lato predatorio, ma sono sazio e la cosa non mi tocca più di tanto. A meno che lei non si ferisca in qualche modo, andrà tutto bene.
"Falla finita Veicht!" La voce di Blazej risuona chiara e concisa nella mia testa. Alzo gli occhi al cielo, in maniera impercettibile, ma abbastanza perchè mio fratello lo capti.
Alla fine accettano tutti e ci alziamo per raggiungere la saletta del biliardo. Così come si conviene, ma anche per mantenere la mia maschera da "animo gentile" faccio scegliere a Ratri la sua stecca. Lei, sempre più incredula, mi guarda con i suoi grandi occhi scuri, è probabile che cerchi una spiegazione logica circa il mio improvviso cambio di approccio nei suoi confronti.
Non ti ci abituare bestiolina, domani tornerà tutto come prima.
«Veicht, pari o dispari?» Mi chiede Blazej per decidere chi dei due darà inizio alla partita. La sua domanda non potrebbe essere più propizia, ne approfitto per rivolgermi a Ratri.
«Non lo so, tu bestiolina cosa mi consigli di scegliere?»
La mia è una prova, non so se avrà un giramento di testa con conseguenza una visione proprio ora, ma tanto vale tentare.
Lei non riesce a capire la mia gentilezza, e come potrebbe, però lo vedo che il mio modo di fare cordiale la destabilizza, anche lei non sa come comportarsi con me.
«Ehm... dispari.» Risponde diretta e senza pensarci troppo. Nessun giramento di testa, quindi per ora nessuna manifestazione dei suoi poteri, ma sono sicuro che accadrà al momento giusto.
«Molto bene, dispari allora.» Dico rivolto a Blazej. Con i pugni dietro la schiena, ci prepariamo a questa breve sfida e, dopo aver contato fino a tre, riveliamo la nostra scelta. Purtroppo per me la somma delle nostre dita dà come risultato un numero pari.
Guardo Ratri con aria delusa, ma dentro di me sogghigno, più che altro per il fatto che abbassa gli occhi intimorita, come se si aspettasse che le inveisca contro da un momento all'altro. Beh, l'ho fatto per molto meno, quindi la sua paura è fondata. Tuttavia non ho alcuna intenzione di comportarmi male questa sera.
«Ops, mi dispiace, ma se il buongiorno si vede dal mattino credo perderai anche la partita.» Blazej mi sfotte davanti a tutti e questo mi fa innervosire.
«Falla finita e sboccia.» Ringhio infastidito, ma in fondo non lo sono nemmeno più di tanto. Sappiamo entrambi che non andrà così.
Blazej si sposta di qualche passo dal biliardo e cede, con fare fin troppo galante per i miei gusti, il tiro ad Alanora.
«Prima le signore.»
Lei gli sorride tutta contenta per la galanteria che mio fratello le ha dimostrato. Che scena pietosa!
Ma c'è un'altra cosa che attira la mia attenzione più di altre, la rossa non è solo contenta o lusingata... lei è... arrossita e il suo cuore batte ad un ritmo irregolare. Lo avevo già notato prima in realtà, ma adesso è proprio palese.
Ma non ci odiavi a morte streghetta?
Credo che se ne sia accordo anche Blazej perchè si passa una mano tra i capelli, gesto che fa solo quando è agitato, o a disagio oppure imbarazzato.
La cosa mi riempie di giubilo, gongolo mentre penso a come poter sfruttare a mio vantaggio questa informazione. Fisso Alanora con un sorrisetto malizioso, la quale se ne accorge e abbassa subito lo sguardo. Finge di concentrarsi sul tiro, ma il suo cuore accelera ancora di più, sa che mi sono accorto del suo interesse per mio fratello e sa che ora ce l'ho in scacco.
Ora come ora, però, ho qualcosa di più importante da fare e la mia attenzione è tutta su Ratri.
Giochiamo sotto l'occhio attento di Michey che osserva tutto, ma la sua attenzione, come ovvio che sia, è più che altro sulla sua prediletta.
L'unica possibilità che hanno Blazej e Alanora di vincere, è quella di imbucare più palline possibili e arrivare primi a dichiarare la buca per la nera. Ma sarebbe stupido da parte loro, questa partita è una farsa e serve solo a uno scopo.
Mentre il turno di alanora e Blazej continua, la bestiolina si accinge ad accendersi una sigaretta. Si tocca frenetica e cerca in tutte le tasche il suo accendino che, purtroppo per lei, non troverà.
Mi avvicino a lei e le porgo il mio già con la fiamma accesa, lei mi guarda sorpresa, ma alla fine, da buona fumatrice, non può far altro che accettare il mio gesto e avvicinare il viso all'accendino.
Mi sono studiato questa mossa a puntino, non appena si è seduta accanto a me al tavolo le ho subito rubato il suo "giocattolino" che spuntava dalla tasca posteriore dei suoi jeans. Nessun trucchetto da vampiro o roba simile, quest'abilità nel commettere furti l'ho acquisita durante la mia vecchia vita, negli anni ho solo imparato ad affinarla.
Nel frattempo me ne accendo una anche io, ma quasi mi cade a terra quando mio fratello Michey apre quella sua bocca.
«Ratri, non dovresti fumare, ti fa male.»
Che imbecille!
«Anche Veicht fuma.» Gli risponde confusa.
E adesso vediamo come ne esci da questa situazione, caro fratello.
«Infatti lui è stupido, tu dovresti essere più intelligente.» Le risponde con stizza.
«Michey, fatti i fatti tuoi e lasciaci in pace.»
Lui borbotta qualcosa, ma sia io che Ratri lo ignoriamo, ci scambiamo uno sguardo e un sorriso complice, per riportare la nostra attenzione sulla partita.
Se lei fosse una ragazza normale e non fosse un grosso problema, devo ammettere che sarei curioso di conoscerla meglio, penso che potrebbe addirittura piacermi, anche se so già che mi farebbe innervosire un secondo sì e l'altro pure.
Scaccio il pensiero, tanto è piuttosto inutile anche solo pensarci, il destino ci ha voluti nemici e così deve rimanere.
Quando Alanora sbaglia il tiro, prendo in mano la situazione, anche perchè sono stufo marcio di giocare e voglio arrivare all'epilogo di questa serata, perciò imbuco tre palline di seguito. Ignoro lo sguardo di disapprovazione di Michey di cui non me ne frega niente, siamo alla fine manca solo la nera e, adesso, tocca a Ratri porre fine alla partita.
Blazej e Alanora si guardano, sanno già di essere sconfitti. Sorrido soddisfatto nella loro direzione, mentre mi alzo con lentezza calcolata e allo stesso modo ruoto il mio corpo in direzione dell'oggetto principale delle mie attenzioni.
«Bestiolina, perché non tiri tu?» Le chiedo con sorriso serafico, tale che quasi mi sorprendo di me stesso.
«No, è il tuo turno.» Mi risponde con una lieve agitazione. È così strana, a volte è una sparviera altre volte è una piccola e dolce creaturina indifesa. Come adesso, che mi fissa confusa con i suoi occhioni neri. È bella, non posso negarlo, non la sopporto, ma non sono cieco.
«Te lo cedo volentieri.» Affermo con sicurezza, devo convincerla altrimenti avremo perso mezz'ora per niente.
«Se... se agli altri sta bene... »
Tutti annuiscono. Per forza sta bene anche agli altri, siamo qui per questo, anche perchè se qualcuno provasse a fare un'obiezione subirebbe la mia ira da qui all'eternità, nel caso di Alanora da qui a una... beh, diciamo sessantina, o settantina di anni, su per giù.
Ratri si avvicina al biliardo e, prima che possa chinarsi, le metto entrambe le mani sulle spalle. Lei sussulta, penso che non si aspettasse il gesto più che per il freddo. È una mia teoria dato che, finora, non ha mai dimostrato particolare fastidio circa la nostra temperatura corporea. Si volta verso di me e mi squadra dalla testa ai piedi, devo sembrarle matto o strano questa sera. Questo pensiero mi fa sorridere, lei mi crede bipolare, ma sono tutt'altro, sono solo molto machiavellico.
«Concentrati mi raccomando.» Le dico soave e le strizzo l'occhio. Lei ancora più confusa di prima scuote la testa, probabile che cerchi di fare ordine nel suo cervello, ma ora deve davvero concentrarsi su quella diavolo di pallina nera. Perciò mi allontano da lei e le lascio i suoi spazi. Si china in avanti e studia il tavolo prima di prendere posizione.
A un tratto ecco il giramento di testa, ma questa volta mi pare più intenso rispetto a quello dell'ultima volta, presumo che la visione sia più lunga, ma solo Michey sa con esattezza che cosa vede Ratri in questo preciso istante.
Fatica a riprendersi e quando lo fa la sua espressione è quella di terrore.
«Ratri, stai bene?»
Alanora le si avvicina e le posa una mano sulla spalla. Ratri ha una mano sulla fronte e il volto contorto. Mi chiedo se senta del dolore, in quanto anche il suo respiro è irregolare.
«S-scusate... io... n-non... non mi sento bene.» Balbetta con debolezza e sembra perdere addirittura l'equilibrio, tanto che Alanora è costretta a sorreggere, ma cinque secondi dopo accanto alla bestiolina, c'è Michey, che rivendica il suo ruolo di "protettore" della fanciulla indifesa e, per quel che mi concerne, deboluccia.
«Ti riportiamo a casa.» Decreta mio fratello e fa segno sia a me che Blazej di seguirlo.
«Alanora, cara, è stato un piacere, spero di rivederti presto.» Mi devo essere perso una conversazione interessante tra i due, poco male, mi aggiornerò sulla faccenda in un secondo momento.
La rossa gli sorride, per poi abbracciare Ratri e salutare Blazej con un timido cenno della mano che lui ricambia come fosse rimbambito. Bene, so che in futuro non mi annoierò di certo, ci sono un paio di cosette di cui devo venire a capo e che mi intraterranno nella mia noiosa quotidianità.
Ciao a tutti, come state ?
Questa è la prima parte del capitolo 10, è stata un po' un calvario metterla a posto, perciò spero che vi sia piaciuta.
Fatemi sapere cosa ne pensate di Veicht e del suo comportamento, secondo voi quanto durerà la sua "gentilezza" nei confronti di Ratri ?
Fatemi sapere nei commenti e lasciate una stellina.
Noi ci vediamo nella seconda parte.
Un besito a tutti 😘
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