Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 28

"E alla fine, mentre l'ubbidienza non è altro che la  paura di cambiare, la ribellione invece, è qualcosa che si accende dentro e che non puoi controllare. "

Brigitte finalmente imboccò l'ultimo corridoio che l'avrebbe portata alla palestra. Si era persa un attimo  ma  ritrovò la via giusta  una volta aver  attraversato una miriade di vicoli. Per tutto il tragitto cercò di mantenere la calma, e mise da parte l'odio che aveva per Tobias in quel momento. Doveva trovare Jackson ma non poteva assentarsi al suo primo addestramento come assistente. Tuttavia era così ansiosa che non riusciva a pensare ad altro.

- Dove eravate finiti? Tobias non è con te? - chiese agitata Rose, preoccupata di dover affrontare questo primo incontro da sola.

- No, entriamo - rispose secca Brigitte e senza pensarci due volte s'inoltrò nel luogo che ormai era diventato il suo posto di  lavoro.  Allora non c'era ancora nessuno visto che spettava a loro arrivare prima per  riordinare tutto.  Tobias aveva spiegato loro che si sarebbero occupate di sistemare gli attrezzi necessari per   allenarsi. Insomma, non era nulla di che per ora. Eppure questo era solo l'inizio.                                                                                                                                                                                  - Non aspettiamo che arrivi? - insistette l'amica, dato che Tobias aveva detto che le avrebbe aiutate.                                                                                                                                                                          - No. Iniziamo a prendere i sacchi, oggi ci sarà allenamento al sacco - contestò più acida di prima, e con Rose si diressero verso lo stanzino dove erano conservati. Essendo pesanti, li afferrarono entrambe dall'  estremità  e li collocarono ai loro posti indietreggiando. L'addestramento sarebbe stato piuttosto leggero vista e considerata l'esercitazione del giorno prima. Per quanto le avevano detto, dal giorno seguente  sarebbe cominciata la fase più impegnativa, dove si sarebbero dovuti allenare giorno e notte. Una volta averli disposti tutti, Brigitte e Rose si accasciarono per qualche minuto a terra con le braccia a pezzi e il sudore appiccicato dappertutto. Avevano preso circa venticinque sacchi e, tenendo conto che  gli allievi fossero più o meno cinquanta e che almeno due condividessero lo stesso, erano del numero giusto.

- Che è successo con Tobias? - le domandò Rose, interrompendo il silenzio di metallo che si era creato in quell'istante. La ragazza ormai aveva capito quando c'era qualcosa  che non andava con Brigitte e questo lo poteva avvertire dal suo tono pungente.

- Lascia stare, non ne voglio parlare - disse sbuffando, mentre fissava l'entrata e aveva la sensazione che potesse entrare da un momento all'altro.

- Posso chiederti una cosa? - cambiò discorso Brigitte, e si volse con gambe incrociate verso Rose.

- Ovvio - rispose lei  annuendo con partecipazione.

- Devi aiutarmi a trovare Jackson - affermò schietta e con tono autorevole - Tobias ha detto che lo hanno portato in una cella per poi essere punito - aggiunse ricordandosi di quello che le aveva detto un momento prima.

- É per lui che avete litigato? -  constatò sorridendo Rose, mentre  la stuzzicava sgomitando - Si vede  da un miglio che tu gli piaci  -  rivelò sempre con quel ghigno sul viso.

- Mi stai dicendo che sono stata l'unica a non accorgermene? -  le chiese arrossendo e allo stesso tempo sorridendo  dato che era indecisa se ridere o piangere  per il suo scarso intuito in amore. Rose non rispose e scoppiò in una risata che coinvolse anche Brigitte. A volte sdrammatizzare è l'unico modo per affrontare con più leggerezza i problemi.

- Scherzi a parte - ricominciò a dire la giovane - sai dove potrebbero averlo portato?

- Ci sono varie celle qui - disse seria Rose - situate in tre zone diverse  della struttura. Alcune si trovano a nord, altre al centro e altre ancora a  sud.  A   seconda del crimine, cambia la pena e quindi anche la zona - finì di spiegarle, e Brigitte aggrottò la fronte pensierosa.

- In poche parole bisogna capire cosa ha fatto per sapere in quale si trova?

- O semplicemente potresti chiedere a qualcuno -  le suggerì Rose dopo aver esitato un attimo. Ma a chi avrebbe potuto chiedere?  Tobias era escluso ovviamente. Con tutto quello che era successo tra loro, non ne era proprio il caso. E mentre  rifletteva,   iniziarono  ad arrivare i suoi ex compagni.  Non erano completamente lucidi come lo erano di solito. Ogni volta che varcavano la soglia della porta era come se fossero nel loro habitat naturale. Erano sempre così attivi e sull'attenti, pronti ad eseguire gli ordini del loro istruttore. Eppure Brigitte non sapeva se questo in realtà fosse un bene. A volte troppa ubbidienza può reprimere la  libertà di pensiero e di agire,  può manipolarti  fino a  spegnere la fiamma di ribellione che c'è in te. E alla fine, mentre l'ubbidienza non è altro che la  paura di cambiare, la ribellione invece, è qualcosa che si accende dentro e che non puoi controllare.                                                                                                                                                                      Si disposero tutti vicini e cominciarono a fissare le due nuove assistenti. Brigitte non riuscì ad identificare bene i loro sguardi che parevano tutti sincronizzati. In effetti le sembrava impossibile poter intuire  quali emozioni stessero celando dietro a quegli occhi impassibili. Le due ragazze decisero di prendere in mano la situazione dal momento che Tobias non era ancora arrivato.

- Buongiorno a tutti - esordì Brigitte un po' titubante - per oggi solamente allenamento al sacco - concluse frettolosamente, non sapendo cosa dire precisamente.

- Ognuno ai propri posti! - esclamò Rose con enfasi  e la sua amica la guardò meravigliata per questa presa di posizione. Tutti si incamminarono verso i sacchi e iniziarono ad allenarsi. Ma non stava andando come speravano. Sembravano quasi morti e privi di forze. Colpivano quei sacchi come se stessero accarezzando dei peluche. Rose e Brigitte si rivolsero delle occhiate preoccupate non avendo la minima idea di cosa stesse succedendo. Quasi sicuramente stavano presentando degli squilibri dovuti al gas che avevano respirato. Eppure questo fu decisamente inquietante. Fortunatamente a salvare la situazione, o almeno questo pensavano facesse, fu Tobias. Entrò con quella sicurezza di sempre, come se non fosse accaduto niente. Si diresse verso di loro, e poi continuò fino al tavolo su cui vi appoggiavano le armi. Da lì poteva osservare tutti gli allievi. Per un attimo, Brigitte si girò a guardarlo e, anche se provava a nasconderlo, i suoi occhi, neri come la notte, parevano   lucidi e   la mascella invece era  serrata. Aveva sempre lo stesso atteggiamento quando cercava di sopprimere le sue emozioni. Sapeva che lei lo stava scrutando, per questo manteneva lo sguardo fisso sugli altri. Dopo poco però  si mosse, e subito Brigitte tornò ad osservare i suoi ex compagni allenarsi. Il guaio era che continuavano a farlo male.  Non parlavano, e non si lamentavano.

- Su, su forza. Più veloci! - rintronò Tobias all'improvviso e le due amiche sussultarono per lo spavento - Che cosa avete mangiato stamattina rammolliti? Sembrate di ricotta - proseguì infuriato sbattendo le mani sul tavolo ed  era evidente che dovesse scaricare la  sua rabbia su qualcuno. Poi si avvicinò a loro e Brigitte alzò gli occhi al cielo prevedendo  già una ramanzina.

-  Mi sembra che nemmeno voi siate tanto sveglie oggi - disse rivolgendosi principalmente a Brigitte,  la quale cercò di soffocare uno sbuffo  - non vi siete accorte in che stato sono? - le rimproverò  concentrandosi su di lei e poi in un  secondo momento su Rose.

- Hanno appena iniziato e anche noi  volevamo capire cosa avessero - ribattè tagliente Brigitte - Magari se il loro istruttore fosse più  puntuale, non ci sarebbe il bisogno di incolpare gli altri, no? - lo provocò alla fine e per evitare di discutere, Tobias si allontanò e tornò a incitarli a fare meglio. Rose trucidò Brigitte con lo sguardo, e quest'ultima rispose facendo spallucce. Se lui faceva l'offeso, doveva farlo anche lei. Intanto, gli allievi stavano cominciando a metterci un po' più d'impegno ma ciò non toglieva il fatto che non stessero in forma. Brigitte sapeva di quello che erano capaci e questo allenamento stava decisamente rovinando la loro reputazione.                                                                                                                                                                 -  Per oggi finiamola qua - sentenziò innervosito Tobias qualche minuto dopo. Effettivamente era inutile continuare se le condizioni erano quelle. Tutti lasciarono i sacchi a poco a poco e Brigitte si diresse verso David.

- Ehi, ti senti bene? - gli domandò, toccandogli premurosamente un braccio.

- Non proprio -  rispose dopo un po', portandosi una mano sulla fronte - devo andare - fece poi, e Brigitte non ci stava capendo niente. Quello non era David, non era il ragazzo dolce e scherzoso che aveva conosciuto. Adesso non sapeva veramente cosa fare. Jackson doveva essere punito, i suoi amici si trovavano in questa situazione. A chi avrebbe dovuto aiutare? E soprattutto, a chi avrebbe potuto chiedere aiuto? Uscì anche lei dalla palestra e Rose la seguì.                                    - Allora, hai pensato a quella cosa? - le chiese una volta averla raggiunta.                                     - Non so che fare - replicò, passandosi una mano tra i capelli - Non so dove si trovano queste celle e per di più non so a chi chiedere - sbuffò sonoramente.

- Perchè non chiedi a... -  Brigitte subito la bloccò non volendo sentire quel nome.

- Stai scherzando? Assolutamente no - obiettò decisa senza pensarci due volte. Lo aveva già detto: non avrebbe chiesto aiuto a Tobias. Continuarono a camminare, anche se a vuoto, e all'improvviso videro sbucare l'addetto alla palestra che, con quella sua camminata goffa,  parlava al telefono.

- Sì,  sto arrivando - disse ansimando e a Brigitte venne la brillante idea di seguirlo. Doveva pur iniziare da qualche parte e forse lui poteva essere la persona giusta. Aspettarono che si allontanasse un po' e poi, con noncuranza, intrapresero il suo stesso tragitto. Quell'uomo andava sempre di fretta e probabilmente succedeva perchè era tanto lento. Vi andarono dietro silenziosamente, ma con la stessa innocenza di due ragazze che vagano lì per caso. Eppure a un certo punto, l'uomo si fermò e loro accostarono nel primo corridoio alla loro destra. Nel frattempo, l'addetto riprese fiato e sembrava stesse aspettando qualcuno. Per qualche minuto non arrivò nessuno. Poi un signore uscì dalla porta alle spalle del vecchio.

- Signor Frank... - non fece nemmeno in tempo  a finire la frase che quell'uomo lo interruppe.                                                                                                                                                                       - Tieni questo, è da parte del Capo - disse e poi si guardò attorno.  Di colpo, Brigitte e Rose indietreggiarono temendo che potesse notarle - É la sentenza di quel ragazzo. Lasciatelo libero - proseguì il tipo più sicuro una volta assicuratosi che nessuno lo stesse ascoltando. Uno spiraglio di speranza illuminò il cuore di Brigitte. E se si trattava di Jackson? Ora più che mai dovevano inseguirlo. Attesero che si congedasse dall'uomo che si chiamava Frank, e, per paura che l'anziano passasse di lì, raggiunsero la fine del corridoio in cui si erano nascoste. L'uomo ovviamente  oltrepassò  quel vicolo,  ma non le vide visto che non rientravano nel suo campo visivo. Inoltre Brigitte non capiva il motivo per cui dessero tutti questi incarichi ad un uomo che a malapena riusciva a reggersi in piedi. Anzi, si stupì   del fatto che non fosse ancora svenuto per mancanza di ossigeno. Qualche secondo più tardi, si guardarono le spalle e vedendo che non c'era nessuno,  ripresero a controllarlo come avevano fatto fino a quel momento.  Dovevano ringraziare il cielo  visto che l'uomo che stavano pedinando  era il  più  ingenuo del Cave. Durante il tragitto, qualcuno che conosceva  lo salutò e le due ragazze avrebbero voluto sotterrarsi. Per fortuna erano troppo lontane per sembrare che lo stessero seguendo ma allo stesso tempo, erano troppo vicine per sentire quello che avevano da dirsi. Nonostante ciò, continuarono ad andare avanti  con nonchalance improvvisando qualche battuta al momento. La persona che lo aveva fermato, proseguì anche lui  e non si accorse di nulla. L'avevano scampata. Alla fine giunsero in un vicolo cieco e dovettero sostare e  anche il vecchio lo fece soltanto  però quando raggiunse l'ultima  porta di quel corridoio. Dopo aver scambiato qualche parola con due uomini, diede la lettera e  andò via. Come avrebbero potuto sapere che lì si trovasse proprio Jackson? Intanto  dovevano nascondersi, perché l'uomo stava tornando indietro. Istintivamente, le due giovani si separarono prendendo direzioni diverse. Quasi smisero di respirare, per il timore che le scoprisse. Ancora una volta l'uomo passò e non si accorse di nulla poichè era troppo impegnato a pensare a voce alta.

- Ah i giovani di oggi...non fanno altro che mettersi nei guai per una ragazza - disse sospirando. E  forse quella fu una pista in più che fece intuire a Brigitte che potesse trattarsi proprio di lui.  Il suo istinto le suggeriva che fosse Jackson, e la ragione le diceva che si sbagliava. Eppure quando devi decidere tra queste due strade, solo su una puoi fare affidamento. Brigitte pensò di seguire la prima, la più pericolosa, ma l'unica che le dava speranza.  Però un'ultima cosa le rimaneva da fare, e cioè capire come entrare lì dentro.











Buon sabato a tutti! Questa volta sono stata di parola ad aggiornare ;)

Siete curiosi di sapere che succederà dopo? Questo è stato solo un capitolo di passaggio quindi il bello verrà dopo...mi raccomando, stay tuned!! Un bacio e vi auguro una serena Pasqua :)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro