64. Epilogo😭
Non chiudo occhio tutta la notte, i primi raggi del sole mi fanno chiudere gli occhi. Ora mi dovrei alzare dal letto e farmi una doccia, ma non ci riesco, non ho voglia di muovere un muscolo. Tuttavia, non so per quale assurdo motivo, i miei arti inferiori si muovono da soli, così mi ritrovo non solo in piedi, ma sto anche camminando verso il bagno. L'acqua calda non mi aiuta, anzi, peggiora solo le cose perché mi fa ricordare quando io e Jake stavamo in hotel e lui per farmi calmare mi ha fatto fare la doccia.
«Prendi il tuo borsone» mi dice Nick sorridente, ma, dato che io non riesco a far connettere il cervello con il resto del corpo, lo va a prendere lui.
Non mi vuole rivelare la meta, ben presto capisco da sola dove mi sta conducendo. È la palestra dove lui si allena, «Devi sfogarti un po', e poi chissà potresti anche fare colpo sul mister». Io lo fisso ed esordisco «Io mi sfogo ma la faccenda finisce qui, o comunque mi alleno però con gli incontri ho chiuso», lui annuisce e poi mi fa strada. Mi infilo il pantaloncino nero con il reggiseno sportivo scuro, come al solito mi faccio due trecce che partono dalle tempie. Sto per prendere i guantoni quando sento un ringhio salirmi su per la gola, non ho mai voluto così tanto prendere a pugni qualcuno. Entro nella grande sala, il pavimento è rosso e più o meno morbido, c'è una scalinata che conduce alla sala attrezzi. Nick sta salutando alcuni ragazzi e un signore, mi avvicino, loro mi guardano e per poco non si mettono a ridere, quasi tutti gli avversari l'hanno fatto, prima di vedere di cosa sono capace. Ma a questi due ragazzi non posso dare torto, ho perso tutta la muscolatura che avevo, spero di non aver perso anche la mia forza.
Il mister mi saluta e ordina di iniziare il riscaldamento, Nicolas mi indica come usare i vari attrezzi e poi dopo aver tirato un paio di colpi al sacco avremmo potuto iniziare ad allenarci tra di noi.
I primi a sfidarsi sono Nick e un ragazzo biondo, come corporatura sono più o meno simili. Ha la meglio il mio amico. Per far prendere fiato ai due, l'allenatore decide che ci dobbiamo sfidarci io e l'altro ragazzo. Lui sorride e chiede «Nicolas, mi pesti se la batto?» Il mio amico lo avverte «Stai attento». L'allenatore ci dà il via ed io non parto subito, voglio studiare bene la mia preda. Si muove molto rapidamente, tuttavia è troppo grosso per muoversi più velocemente di me. Gli sferro il primo destro, lui è incredulo perché non l'ha nemmeno visto arrivare. Non gli do il tempo di riprendersi che attacco. Sono accecata quindi non so dire cosa è successo fino a che qualcuno non mi ha fermato, guardo il ragazzo a terra, sta bene non l'ho messo al tappetto, tuttavia non c'è né bisogno poiché non è un incontro bensì un allenamento. «Non scherzava Nick, quando diceva che eri una forza» commenta il mister. Mi fa allenare con Nicolas ma ci ferma perché nessuno riesce a battere l'altro. Quindi i "vincitori" siamo io ed il mio migliore amico. Abbiamo finito l'allenamento quando, il signore di nome Asher, mi chiama. «Vorresti venire più spesso qui?»
«Per me va bene, però io mi fermo all'allenamento, non vado oltre».
«Ok, ci sto, aiuterai molto i due ragazzi, quello biondo si chiama Jason e l'altro Richard».
«Ok, mi farebbe molto piacere».
«Hai una buona tecnica, potresti anche solo aiutarmi ad allenarli, senza fare altro».
«Va benissimo, a domani allora».
Salgo sulla moto di Nicolas, «Fatti dare un passaggio, ho bisogno di fare un giro», Lui annuisce stranamente senza nemmeno protestare e mi lancia le chiavi. Cerco di andare per le strade di campagna così posso anche non rispettare il limite di velocità. Le lacrime iniziano a scendere, e mi devo fermare perché non ci vedo più chiaramente a causa delle troppe lacrime che gli argini degli occhi stanno cercando di trattenere. Perché devo far soffrire le persone che amo? Perché sono così stupida? E poi torno sempre a sfogarmi con la boxe, cosa che dovrei odiare, e invece no. Perché sono così idiota? Scendo dalla moto e mi siedo sul terreno arido. Mi copro il viso con le mani, e piango come non mai, perché ora ho perso tutto, ed è stato per colpa mia, perché potevo scegliere e ho scelto la cosa sbagliata.
Alzo gli occhi, il sole è ancora alto in cielo, sarà mezzogiorno, non voglio ritornare a casa. Decido di restare qui fino a tardo pomeriggio.
Il sole sta tramontando, il cielo si è tinto di varie sfumature di rosso che vanno dal porpora all'arancione. Salgo in sella, e parto come un missile, non mi importa più di nulla. Arrivo in centro e vado in un bar dove mi prendo una birra, poi mi arriva una telefonata di Betty alla quale non rispondo, ma decido di ritornare a casa. «Dov'eri finita?» Mi chiede Betany appena entro, le rispondo «A fare un giro» mentre salgo le scale. Butto il borsone nell'armadio e mi stendo sul letto. Ma non riesco nemmeno più a piangere, ho troppo mal di testa, mi prendo una tachipirina, e torno nuovamente in camera.
Jacob:
Sento qualcuno che sta vomitando, mi alzo e vado a vedere chi è. Tuttavia mi fermo vicino allo stipite, perché se è Sasha non voglio che mi veda.
È lei, non so che fare... Decido di andare a chiamare mio padre. «Che succede?»
«Sasha sta vomitando, però non dire che ti ho chiamato io».
«Tutto bene tra voi due?»
«Sì, però non dirle nulla, ok?»
«Va bene».
Michael:
La vedo seduta vicino al water con le mani tremanti giunte in grembo. «Ehi» la chiamo, lei apre gli occhi, li ha cerchiati con delle violacee occhiaie. «Penso di aver preso il virus».
«Non può essere qualcosa che hai mangiato?»
«No, impossibile, non tocco cibo da quando sono tornata».
«Allora hai preso l'influenza, ma perché non hai mangiato?»
«Non mi andava» tenta di tagliare corto. «So che non mi riguarda, però tra te e Jake va tutto bene?»
«Sì, perché me lo chiedi?»
«Poiché mi mentite tutti e due, poi Nicolas cerca di evitarmi».
«Solo una piccola incomprensione».
«Okay».
Dato che per mezz'ora non vomita decide di andare a letto.
Sasha:
Al mattino mi alzo presto dal letto, saluto Mike e addento una fetta di pane tostato, ma lo butto perché solo l'odore mi dà il volta stomaco. «Mio padre mi ha detto che non sei stata bene stanotte. Come stai?» Mi chiede Jacob, «Un po' meglio grazie» rispondo sbalordita. «Ok» dopo di ciò se ne va.
«Sasha pronta?» Mi incita Nick, «Pronta per cosa?» Dice perplesso Michael, «Oh, giusto, metà giornata alleno i ragazzi a boxe, l'altra metà me la suddivido tra la scuola online e altri programmi».
«Ah, mi fa piacere».
Arrivo a casa e decido di fare una passeggiata, mi sento troppo carica di emozioni nonostante stanotte non sia stata bene e sia andata in palestra. Mi si appannano gli occhi e inizia a girarmi la testa, mi siedo su una panchina. Ma non ci sono miglioramenti, decido di comprare qualcosa al bar, dopo una mezz'oretta mi sento meglio, tuttavia non ho le forze per camminare fino all'abitazione. Chiamo a casa e mi risponde Carmen, le chiedo se può passarmi a prendere, purtroppo lei mi risponde che non ci sono auto poiché Michael ha il turno in ospedale e non ha potuto accompagnare i ragazzi a scuola e quindi le hanno dovute utilizzare loro. Però mi propone di chiamare Mike, perché dovrebbe aver finito e non è ancora tornato a casa.
Vedo la Maserati fermarsi, apro la portiera e salgo sul sedile in pelle scuro. «Fammi indovinare, non hai mangiato nulla».
«Ti sbagli ho addentato un toast stamattina».
«Sasha, hai iniziato nuovamente a non mangiare?»
«È solo colpa del virus, non preoccuparti».
«Mi fido».
Poso la testa vicino al finestrino, mi sto quasi per addormentare quando Michael mi chiama per dirmi che siamo arrivati.
Il pomeriggio lo trascorro a studiare per la scuola, poi quando è ora di cena scendo in salone.
«Pensavo che ti fossi addormentata» esclama Carmen, «Stavo studiando» continuo chiedendo «Gli altri?»
«C'è solo Jake, gli altri o dormono dalla loro dolce metà oppure rientrano tardi, lo vai a chiamare tu? Ed io faccio venire mio marito?»
«Okay». Ovviamente devo andare per forza, non posso dire il motivo per la quale non ci parliamo. «Jacob?» Busso, tuttavia non risponde, così decido di entrare, è steso sul letto con gli occhi chiusi e con le cuffie nelle orecchie. Appena mi vede si mette a sedere e si toglie gli auricolari, «È pronto» annuncio, «Ah, ok. Arrivo subito».
Annuisco ed esco, prima di scendere le scale faccio un respiro profondo. La cena è squisita ma riesco a mangiucchiare giusto qualcosa. C'è un silenzio alquanto sereno, appena finito aiuto a rassettare, poi noto la luce in veranda accesa. Apro la porta in vetro e mi stringo nella felpa, nonostante sia maggio il venticello notturno è ancora freddino. Vedo Jacob con una sigaretta in bocca, è da tanto che non lo vedevo fumare. Il pacchetto che contiene i bastoncini di tabacco è aperto sul tavolo, come se sapesse che sarei venuta da lui e me li avesse voluti offrire indirettamente, che poi, pensandoci bene, sono anche quelli che ci hanno fatto avvicinare. Ne prendo una, ma non trovo l'accendino. Lui si gira e me lo porge, ma c'è vento e non riesco ad accenderla, «Mettila tra le labbra». Faccio come dice e lui avvicina la fiammella, protetta con una mano, alla mia sigaretta. Il sapore mi invade la bocca, tanto bramavo questo momento che ora mi sembra impossibile che sto di nuovo aspirando la nicotina. Fumiamo in silenzio guardando gli alberi di fronte a noi.
Le sigarette si spengono quasi contemporaneamente, lui se ne va lasciandomi sola. Il vuoto che ho dentro non fa altro che espandersi ancora di più, però lo fa lentamente, come se volesse calcare ogni sua nuova conquista. Decido di andare a dormire, qui fuori ormai si gela.
Non riesco a dormire, guardo il cellulare per vedere che ore sono, e compaiono codesti numeri: 2:33.
Mi giro e mi rigiro, ma la situazione è la stessa: chiudo gli occhi ma Morfeo oggi non mi vuole. Lo so qual è la causa, solo che non lo voglio ammettere a me stessa. Sono le tre e non sopporto più di stare nel letto sapendo che a tutto questo c'è un rimedio.
Mi alzo e mi dirigo verso la camera di Jake. Entro e vedo che nemmeno lui sta riposando, ha gli occhi rivolti al soffitto, il petto nudo si abbassa e si alza ad un ritmo tutto suo ma alla fine regolare. Si volta, la camera è in penombra grazie alla lampada accesa sul suo comodino. Gli occhi si posano su di me, quanto mi sono mancati quei zaffiri contornati da smeraldi... Scoppio a piangere e lui si alza a sedere, corro verso di lui e lo abbraccio, poso la fronte nell'incavo del suo collo, lascio che le lacrime escano, non provo nemmeno a trattenerle perché so già che sarebbe inutile. «Ehi» cerca di rassicurarmi lui, poi si stende con me adagiata su un lato del suo petto. «Ti prego non scrivere mai la parola fine» biascico sulla sua pelle, «Non ce la faccio a stare senza te, ho fatto una cavolata, lo so. E so di chiederti anche molto quando ti dico di riprovarci, però ti prego, fallo per me...» Lo supplico ancora, «Per favore, ho imparato duramente dai miei sbagli». Ma lui non risponde, sto per alzare la testa per guardarlo negli occhi, quando con una mano me la fa abbassare dolcemente sul suo petto e sussurra «No, non lo farò, non scriverò mai la parola fine alla nostra storia, prenderò solo una penna più forte per scriverla... Però è anche più pesante e ci devi essere anche tu con me». Io piango ancora di più a causa delle sue parole, ma anche per la sua voce rotta dall'emozione, «Sono con te... Grazie».
Lui si gira su un fianco e mi guarda, mi prende una ciocca di capelli, ci giocherella e infine la posa dietro il mio orecchio. «Sasha devi promettermi che non mi farai più soffrire così». Lo guardo, gli raccolgo l'unica lacrima che gli è scesa lungo la guancia, «Te lo prometto e non finirò mai di scusarmi per quello che ho fatto». Lui sorride e mi accarezza la guancia, «Non scusarti, piuttosto baciami».
The end
Ragazzi siamo arrivati alla fine... Fatemi sapere le emozioni che vi ha dato questa storia qui sotto, fatemi sorridere leggendo i commenti. Non è un addio, lo ripeto e non mi stancherò mai di dirlo. Inizierò a revisionare la storia e presto vi mostrerò una sorpresa!
Devo ringraziare AlexandraAchim1 _Hurt_of_Abyss_ RebornLikeAPhoenix Michela_Evans ipocrisia7 mi sono state vicino durante il mio percorso... Ringrazio tutte voi❤️❤️❤️
Vorrei leggere tanti commenti!
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