Capitolo 17.
Capitolo 17: Capisci, Deve Avere Nella Testa Un'Altra
“You can buy me diamond earrings and deny-ny-ny, ny-ny-ny, deny-ny
But I smell her on your collar so goodbye-bye-bye, bye-bye-bye
I know you lie
Cause your lips are moving
Tell me do you think I'm dumb?
I might be young, but I ain't stupid”
-Lips Are Movin, Meghan Trainor
“Di cosa stai parlando?” Rose era allibita.
“Non puoi uscire con Zabini domani.” Ripeté con calma alzandosi.
La ragazza non riusciva a credere alle proprie orecchie “Non posso uscire con Zabini?”
“No.”
“E perché mai?”
Scorpius non si mosse di un millimetro, ma il suo viso si indurì “Non ti merita.”
Rose rimase senza parole, e sebbene ci avesse provato un paio di volte, non riusciva proprio a formulare una frase.
“Non ti merita. Vede solo il tuo aspetto esteriore e ti userebbe.” Scorpius si spiegò meglio.
Questa volta riuscì a rispondere “Ah, ma davvero? E tutto questo lo sai perché è quello che faresti tu?” L'immagine della Eiden nitida nella memoria.
“Cosa? No.”
“No?” In nessuna maniera si sarebbe potuto fraintendere lo scetticismo nel suo tono.
“No.” I suoi occhi non avevano lasciato il suo viso nemmeno una volta.
“Giusto.” Rose annuì “Non è il tuo stile. Tu sei un gentiluomo.”
“Di solito.” Rispose, cercando di nascondere una nota di divertimento.
“Non inganni le ragazze, non le porti a letto, non le baci per il tuo divertimento.” Era troppo scioccata per urlare. “E ovviamente non ti fermi alla loro bellezza, ma le porti a letto per la profondità del loro pensiero.”
Gli occhi di Scorpius si ridussero a due fessure “Non ho mai ingannato nessuna, seguono solo la loro volontà. E, non era quello che intendevo.”
“Allora cosa intendevi?” Si era avvicinata, e ora si guardavano a un paio di metri di distanza, in piedi sul tappetto davanti al fuoco.
“Che non farei mai così con te.” L'aveva detto.
Rose lasciò cadere i libri sul tappeto dalla sorpresa e lo fissò a bocca aperta; il suo cervello cercò disperatamente di comprendere se si trovasse nella realtà o in un sogno. Visto che il ragazzo davanti non accennava a muoversi e continuava a guardarla con espressione seria, suppose l'avesse detto davvero e fu colpita da un'onda di tristezza, mista a rabbia. Come poteva prendersi gioco di lei così?
“Sei fortunato che io sia troppo stanca per Maledirti.” Rispose con il tono più neutro possibile e si chinò a raccogliere i libri. “Non è divertente.” Cercò di passargli accanto, diretta alla sua stanza.
“Non stavo scherzando, Rose.”
Fu l'uso del nome a colpirla, più delle parole, più del tono serio, più delle dita che le circondarono il braccio. Tutto quello riuscì a fare fu ripetere le sue parole “Non stai scherzando.” Pura affermazione.
“No.”
La rabbia e il dolore erano di nuovo lì “Ti avevo detto di non toccarmi mai più.”
Scorpius la liberò della presa, ma i suoi occhi rimasero fermi nei suoi “Scusa. Ma davvero non stavo scherzando.”
“E io dovrei crederti perché?”
“Perché non sono mai stato più sincero di così in tutta la mia vita.”
“Ovviamente.” Le sue parole ancora trasudavano scetticismo. “E' un nuovo trucco per portarmi a letto?”
Il volto di Scropius si trasformò in una smorfia di disgusto “Assolutamente no. Cosa te lo fa pensare?”
“Cosa me lo fa pensare?” Le cadde la mascella, sta scherzando? “Vediamo. Il fatto che baci qualunque cosa ti capiti sotto mano e abbia un aspetto vagamente decente? E che, non so per quale razza di motivo, hai deciso che io sarò la tua prossima vittima e che io però non ho alcuna intenzione di stare ai tuoi giochini?”
Ogni parola che Rose pronunciava gli sembrava una lama conficcata in pieno petto, era certo di non aver mai provato un simile dolore; passarono diversi secondi prima che riuscisse a rispondere, la tensione nell'aria palpabile “Non ti sto usando, non è mai stata minimamente la mia intenzione.”
“E suppongo non sia mai stata tua intenzione baciare Amber Eiden.”
“Cosa? Io non ho mai baciato Amber Eiden.”Di cosa sta parlando? Capodanno?
“Credi sia stupida Malfoy? Ero venuta a cercarti per chiederti di aiutarmi con Zabini e quando ti ho finalmente trovato, tu e lei vi stavate decisamente baciando. Secondo te perché ero così arrabbiata? Invece di rispettare i tuoi doveri te ne stavi altamente fregando!” Le parole le uscirono alla velocità della luce, intrise di rabbia, trattenute troppo a lungo.
“Ma io non l'ho mai baciata! Se solo avessi osservato meglio, ti saresti resa conto che mi ha assaltato e mi ci sono voluti cinque minuti buoni per togliermela di dosso!”
Rose sentì le viscere contrarsi: possibile fosse vero? “Ovviamente.”
“Ovviamente sì. Quando mai mi hai visto con una ragazza ultimamente Rose?” Anche le parole di Scorpius erano piene di rabbia e frustrazione.
La ragazza ignorò nuovamente l'uso del nome e lo guardò incerta: quando l'ho visto l'ultima volta con una ragazza? Qui non le ha mai portate, ma ha sempre il suo letto nei sotterranei. “Non tengo il conto, Malfoy. Non mi interessa.”
Per Scorpius fu come se un'altra lama lo trapassasse, ma il dolore si trasformò ben presto in rabbia cieca: come poteva non essersene accorta? Se n'era accorta tutta la scuola. “E' da novembre Rose, da novembre che non mi avvicino a una ragazza, che non tocco una ragazza. Non ci riesco e nemmeno voglio. E sai perché?” Gli occhi fissi in quelli di lei.
“Perché, Salazar solo sa come sia potuto succedere, non ho in testa che te. Te te te.” L'ultimo 'te' l'aveva urlato.
“Credevo che a colpirmi fosse solo stata la tua bellezza, ero convinto che fosse solo una debolezza mia e che sarebbe passata. Ma mi sbagliavo. E' diventato sempre peggio, soprattutto dopo il primo bacio.”
Si fermò, cercando di capire se Rose ricordasse e dall'espressione che fece sembrava ricordare molto bene. “Non volevo baciarti, volevo solo parlare ed ero interessato a quello che dicevi, ma le tue labbra erano lì e un secondo dopo le stavo baciando. E dopodiché non riuscivo a pensare ad altro: quando hai perso la scommessa, non avrei potuto essere più felice.”
Scorpius si interruppe di nuovo, cercando di ricordare esattamente quello che aveva provato, la ragazza doveva capire. “E poi ci siamo baciati di nuovo ed è stato qualcosa che non avrei mai potuto immaginare, Rose. Ma ovviamente te la sei presa e mi facevi morire, e non volevo far altro che stuzzicarti: l'ho sempre trovato divertente, so cosa dire per infastidirti e le tue reazioni non deludono mai.”
“Sono contenta di essere fonte di divertimento, ma non vor-” Rose voleva che smettesse di parlare, le sue parole stavano facendo breccia dentro di lei e non poteva lasciare che succedesse.
“Fammi finire.” Il tono era perentorio “Poi ci hanno fatto fare quel 'contratto di pace' e abbiamo cominciato ad andare d'accordo. Non eri più la schizzata che mi divertivo a infastidire, ma eri un'altra ragazza, ho visto un'altra parte di te. Esilarante e molto più intelligente di quel che sospettano tutti, senza contare che sei bellissima. Ma questo si vede lontano miglia.” Allungò la mano e prese fra le dita una ciocca di capelli rossi, ma poi la lasciò andare come se si fosse scottato.
Riprese “Non l'ho ammesso a me stesso per molto tempo, non volevo accettare una simile cosa: nulla mi ha mai colpito così profondamente, nulla. Non maltrattato le ragazze, ogni singola ragazza con cui sono stato sapeva che non volevo una relazione, lo sanno tutte, eppure mi vengono a cercare. Non ho mai preso in considerazione una relazione perché non ne valeva la pena. E poi la ragazza che credevo di odiare diventa l'unica cosa a cui penso.”
Si zittì di nuovo e la guardò, Rose non spostò gli occhi dai suoi, ferma e immobile davanti a lui sembrava sfidarlo a continuare.
E così fece “E Rose, hai frainteso se credevi ti stessi prendendo in giro: non è mai stata mia intenzione e nemmeno ci ho mai pensato. Non credo dovresti uscire con Zabini perché non ti rispetterebbe e comunque non ti piacerebbe. Puoi odiare la mia personalità, puoi odiare le mie azioni, ma non puoi negare l'attrazione tra di noi.”
Rose aveva ascoltato ogni parola rapita, desiderando con tutto il cuore che fosse vero, che non le stesse mentendo, ma l'immagine di Amber Eiden addosso a lui la straziava e l'idea di tutte le ragazze che aveva portato a letto... Sentiva che cedere sarebbe stata una mancanza di rispetto verso se stessa.
“Commovente davvero. Ma non sono così stupida.” Continuò a fissarlo, i lineamenti erano contratti in una strana smorfia, ma ancora perfetti. Troppo perfetti per essere veri. Represse il desiderio di toccarlo e lo superò, diretta verso la sua stanza.
Poi ricordò una cosa e si voltò di nuovo. “E comunque, io non esco con Zabini domani.”
“Cosa?” La guardava confuso.
“Non esco con Zabini e non ci uscirò mai, gliel'ho detto un paio di giorni fa. E, Scorpius” Sottolineò il suo nome “Non so a che gioco stai giocando, ma non è divertente.”
“Rose, dannazione, non sto giocando a nulla!”
Ma la ragazza sparì dietro alla porta, prima che le lacrime cominciassero a sgorgare e scorrerle sulle guance.
Scorpius rimase a fissare la porta con la sensazione di essere appena stato colpito da una ventina di Bolidi.
***
Rose scese a colazione prestissimo quella mattina, perché tanto rigirarsi nel letto non ha senso. Aveva dormito malissimo e credeva che sarebbe morta se avesse passato un solo secondo in più in quella stanza.
Si vestì, afferrò il libro sul comodino e scese nella Sala Grande, praticamente deserta; si sedette al suo tavolo e iniziò a leggere. Era stata sua madre a regalarle quel romanzo babbano per Natale, ma ancora non era riuscita a cominciarlo e questa era l'opportunità giusta.
Ma dopo appena cinquanta pagine chiuse il libro irritata: la protagonista del libro era appena riuscita a baciare il ragazzo che le piaceva e lui la ricambiava.
Quei romanzi, così semplici, che, senza un'ombra di magia, ma con la solita storia d'amore, riuscivano ad allontanarla
dalla sua realtà e per questo li adorava, ma oggi non avrebbe potuto sopportare la felicità di qualcun altro: si sentiva nauseata nel profondo dell'animo.
Sollevò gli occhi e notò con disappunto che i tavoli si stavano riempiendo, decise di svignarsela prima che potesse comparire una delle tante persone che cercava di evitare.
***
“Che fate voi oggi?” Chiese Zabini rivolto ai suoi amici.
“Esco con Elisabeth.”
“Io e Scorpius pensavamo di farci il solito giro, Eva ha da fare con Eiden.”
“Posso unirmi?”
“Cosa?” Nott lo guardò stupito “Non uscivi con Weasley?”
Malfoy si sforzò di assumere un'aria stupita, ma dubitò di essere riuscito nell'intento: aveva provato un paio di espressioni allo specchio quella mattina e l'unica che gli riusciva era quella di un uomo pronto a uccidere. Non che non lo fosse.
Albus stupito lo era davvero “Come mai non uscite più?”
Zabini sorrise mesto “No. Non le piace come tratto le ragazze.”
Sia Nott che Albus scoppiarono a ridere e si dissero dispiaciuti, anche se non troppo sorpresi.
“Non finisce qui però. Continuerò a chiedere.” Asserì Zabini.
“Lascia stare, e trovatene un'altra” Nott sembrava contrariato.
“Davvero, mi spiace dirtelo, ma non dirà mai di sì. Ha quasi più possibilità Scorpius di te.”
“Cosa?” Tre facce lo fissarono allibite.
“Stavo scherzando, ovviamente. Ma, è vero. Sono molto più simili e si conoscono molto meglio.”
Dillo a tua cugina, Albus, eh? Fammi 'sto favore. Ma si limitò a pensarlo e non disse niente, scuotendo la testa come se quella fosse l'idea peggiore di sempre.
“Ve lo dimostro.” Continuò imperterrito Albus. “Scorpius, qual è il colore preferito di Rose?”
Oh, nonono. Questa non è una buona idea Albus. Se rispondo sarà evidente che mi piace, eppure sarebbe la dimostrazione che Rose non può andare per Zabini. Fece finta di pensare alla risposta “Ehm, il nero, credo. Ma anche il blu.”
“Cibo preferito?”
“Cioccolato.” Aveva risposto in fretta, troppo in fretta, ma nessuno sembrava averci fatto caso.
“Visto? Hanno passato troppo tempo insieme tra detenzioni e turni di controllo.” Albus fece spallucce, come se fosse la cosa più naturale del mondo. “E' per questo che solo lui riesce a farla arrabbiare così facilmente: sa quali tasti schiacciare. C'è gente la fuori che pagherebbe Galeoni per avere la tua esperienza, saprebbero come difendersi.”
E io scambierei tutta la mia esperienza per farle capire che ho ragione. “Sono già abbastanza ricco, ma può tornare comodo, è vero.”
Risero di nuovo tutti, ripensando alle scenate che Rose gli aveva fatto nel passato.
***
“Allora, tre Burrobirre per favore e un po' dei tuoi dolcetti.”
“Ve li porto subito ragazze.” La padrona dei Tre Manici di Scopa sorrise prima di dirigersi verso il bancone.
“Allora. Cominciamo subito. Rose, sei la prima.”
“Mi rifiuto, sapete già tutto. Zabini mi aveva chiesto di uscire e io ho detto di sì, poi no e infatti ora sono qui con voi. La prossima.”
“Dai Rose.” Lily era decisamente contrariata. “Rovini tutto il divertimento. Mettici dei particolari.”
“Ma non ho nulla da dire.” Nulla che ammetterò mai, tanto non mi credereste comunque.
“Noiosa” Amelia la guardò con disapprovazione.
“Parla quella che ci tiene sulle spine da mesi.” Ribatté Rose.
Amelia arrossì violentemente e mormorò qualcosa che le due amiche non afferrarono.
“Ripeti.”
“Sta arrivando la nostra ordinazione” Sviò la ragazza.
Una volta che le loro Burrobirre furono servite Lily tornò all'attacco. “Parla.”
“A Capodanno.” Mormorò con un filo di voce.
“Cosa? Oh porco Voldemort! E' meraviglioso!” Lily urlò di gioia.
“Lily, sssh, ti ha sentita tutta Hogsmeade.” Rose la sgridò.
“Scusate.” Ma non si trattenne a lungo “Come è stato?”
Il viso di Amelia ormai ricordava un pomodoro “Bellissimo. Non so come posso essere così fortunata. E' la cosa più bella che mi potesse mai capitare. E a me!”
“Sei adorabile, davvero.” Rose la guardò con dolcezza. “Quando parli di lui ti illumini tutta.”
“Come potrei non farlo? E' eccezionale.”
“E io non sono adorabile?” Chiese Lily.
“Proprio no.” E scoppiarono a ridere.
“Tu invece?”
“Non ancora.” Sorrise “San Valentino. Mancano solo più un paio di settimane” Disse battendo le mani.
“Lily. E' disgustosamente romantico.”
“Se sei invidiosa basta che mandi un gufo a Lewis.” Le rispose con malizia.
“Ancor più disgustoso.”
Continuarono a ridere e scherzare a lungo, e Rose non poté che essere grata: la stavano distraendo perfettamente senza nemmeno esserne al corrente.
“Oh no. C'è La Troia.” La voce di Lily trasudava ribrezzo. “E' con la Red. Non parlate, vediamo se riusciamo a sentire cosa dicono.”
Le due ragazze si trovavano nel tavolo accanto al loro ma non sembravano essersi accorte delle vicine ed erano immerse in una fitta discussione.
“Non credo proprio.” Eva Red sembrava molto convinta di qualcosa.
“E' l'unica spiegazione.”
“Non lo so. Non è da lui.”
“Ma capisci che non avrebbe mai rifiutato me?”
Lily alzò gli occhi al cielo all'affermazione della Eiden, tipico di lei essere così sicura che nessuno le avrebbe mai resistito.
“Ti ha rifiutato in tutti questi anni, Amber.”
“Ma Eva, capisci, non avevo mai fatto sul serio prima.”
“Guarda che non sei la prima che rifiuta. E' da novembre che le ragazze si lamentano, anche le abituali.”
“Vedi che ho ragione allora? Capisci, deve avere nella testa un'altra.”
Amelia, Lily e Rose si scambiarono uno sguardo incuriosito: di chi stavano parlando?
“Non mi sembri troppo preoccupata.”
“Certo che no. Una volta che sarà stato mio cambierà idea. Una volta e sono sempre miei.”
Lily fece finta di vomitare e le altre due dovettero soffocare le risa.
“E io a che ti servo?”
“Eva, capisci, lo sanno tutti che sei bravissima con i piani: voglio che tu faccia in modo che io finisca nel letto di Scorpius. O viceversa.”
Le tre si guardarono a occhi sgranati: Merlino, questo sì che era gossip! Rose non credeva a quello che aveva sentito.
“Amber, non che non voglia aiutarti. Ma sei sicura? Potrebbe andare a vuoto. Secondo Nott Scorpius ti odia.”
“Non mi odia che sciocchezza. Solo non vuole ammettere che tra noi andrebbe alla grande, capisci? Ma anche fosse, voglio finirci a letto.”
“Ci penserò. Ora andiamo, devo tornare al castello prima delle cinque.”
Le sue se ne andarono e lasciarono dietro di sé tre ragazze impietrite. Lily fu la prima a riprendersi “Merlino. Questo sì che è stato interessante.”
“E' stato disgustoso. Ho sempre pensato che esagerassi a definirla 'La Troia' e invece...” Amelia rabbrividì.
“E quella mania di dire sempre 'capisci'? Ugh.” Lily prese un sorso della sua Burrobirra “E povero Malfoy, sarà vittima di un'imboscata. Dovremmo avvertirlo.”
“Già. E il fatto che la odi? Tutti sono convinti sia un' habitué.”
Rose rimase in silenzio ad ascoltare lo scambio tra la cugina e l'amica, riflettendo su ciò che implicava quest'informazione: Malfoy non aveva mentito riguardo alla Eiden.
“Rose? Come mai non commenti?”
Si riscosse “Ehm, sono troppo disgustata per aver parole.”
“Ti capisco.”
Resasi conto della parola che aveva appena usato Lily scoppiò a ridere e fu seguita a ruota da Amelia. Ma Rose rimase seria: se Malfoy non aveva mentito su quello, che senso avrebbe avuto per lui mentire su tutto il resto?
'Guarda che non sei la prima che rifiuta. E' da novembre che le ragazze si lamentano, anche le abituali.' Le parole della Red le risuonavano in testa.
Malfoy non le aveva mentito. Malfoy si era dichiarato. E lei gli aveva urlato addosso.
Oh no.
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