Precipitare dalle stelle
Le sue ultime parole mi giunsero distorte, non mi resi conto se fosse solo una mia impressione fino a che non vidi il cielo e la terra ribaltarsi. I suoni scomparvero, le voci dei miei amici, il suono del vento, lo scorrere dell'acqua e il canto degli uccelli. Intorno a me c'era sempre tutto ma era come se non fosse lì. La sua presenza era intorno a me, fusa con il mondo intero.
Tu sei sempre stato il mio mondo.
Non potevo muovermi, la luna che vedevo era piccola ma faceva male come uno spillo conficcato nel cervello.
Un mondo febbrile, una situazione da delirio pur essendo statica e ferma come una distesa d'olio.
"Non siamo più nel mondo reale, Kakashi, qui ho il controllo assoluto."
Era impalpabile ma allo stesso tempo dovunque, fuso con tutti quei suoni che stavano intorno a me ma che non riuscivano a raggiungermi, come se io e loro fossimo su due piani diversi dello stesso edificio. Parlava attraverso tutto questo.
In realtà, il controllo assoluto su di me lo hai sempre avuto. Ma io non ho potuto mai confidarmi con nessuno, come avrei potuto? Sarebbe equivalso a trafiggere il cuore di Sasuke e Gai con un pugnale.
Qualcosa mi infilzò davvero, una spada affilatissima nel costato. Il dolore mi fece gridare ma era come se lo sentissi in mezzo alla testa piuttosto che nella carne. Quando abbassai lo sguardo annebbiato distorto, il sangue che era uscito non c'era più. Eppure lo avevo sentito colare caldo e copioso.
"Per i prossimi tre giorni, continuerò a trafiggerti con questa spada."
Mi stava facendo a pezzi la mente, ma, nonostante tutto, avevo l'impressione che non stesse andando fino in fondo, che mi lasciasse di proposito una piccola scintilla di lucidità invece di disintegrarmi anche quella. Avrebbe potuto.
Mentre cercavo disperatamente di non soccombere ripetendomi che si trattava di un'illusione, non potei fare a meno di chiedermi il motivo di questo riguardo nei miei confronti. O forse si trattava semplicemente di un inganno nell'inganno? Magari la vera illusione la stavo facendo io verso me stesso autoconvicendomi che, in un certo senso, mi stesse risparmiando perché teneva a me.
"Il dolore non è un'illusione, non c'è niente di più reale della sofferenza fisica."
Non ne ero del tutto sicuro mentre mi sentivo precipitare in caduta libera giù dalle stelle. Esiste qualcosa che fa molto più male del dolore fisico. Era quel viso perfetto che non avrei mai potuto avere da ammirare al rientro a casa dalle mie giornate di lavoro, quelle labbra di velluto di cui non avrei mai potuto conoscere la consistenza, il profumo e il calore. Faceva male quel corpo elegante e sottile che non avrei mai potuto stringere, la consapevolezza che non sarebbe mai stato mio. Cadevo in picchiata spinto dallo sconforto gridato silenziosamente da quel bambino che non ero riuscito a proteggere, dai suoi occhi malinconici che non ero riuscito a consolare.
Perché lo hai fatto?
Non mi feriva all'infinito con la punta della sua spada, ma riversando direttamente nella mia anima tutto il suo strazio, di cui, una parte generato da me, da quelle parole che non avevo mai potuto dire, dai gesti che non avevo mai potuto fare.
Perché? Per non ferire qualcun altro. E adesso lui era talmente altruista da volermi convincere che, di questa mia involontaria trascuratezza nei suoi confronti, ne era valsa la pena. Mi stava gridando di smettere di amarlo. Che non avrei dovuto per non fare altro male.
Allora lo hai capito. Lo hai sempre saputo. Ebbene, perché lo hai fatto?
Ero immondo e felice di esserlo, non avrei potuto smettere di amarlo. Soprattutto adesso scoprendo che aveva sempre intuito ogni mio sentimento.
Aveva scelto di non uccidermi e forse c'era un motivo, i sentimenti non possono nascere ed essere cancellati a comando e questo non valeva soltanto per me.
La soluzione irreversibile non era arrivata e me ne sentii sollevato, nonostante la tortura qualcosa di caldo mi scese nell'anima. Si poteva ancora fare qualcosa, mi aggrappavo alla speranza pur sapendo di essere riprovevole.
"State cercando Sasuke?"
Stavi cercando me per costringermi a non amarti?
Allora ti sei accorto che ti amo.
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