Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

capitolo 8

"Oh my God, look at that face
You look like my next mistake"

« Ti piace così tanto venerarmi? » sogghigna « Ogni volta che mi vedi, casualmente, ti ritrovo a terra che mi guardi. »
« Smettila, Drew. Non sono dell'umore. » lo incenerisco con lo sguardo e lui sbarra gli occhi.
« Che cosa ti è successo, Bon.. cioè, Elena? » si corregge e corruga la fronte.
« Niente che ti possa interessare. Ci vediamo, Drew. » lo sorpasso a passo veloce e non vedo l'ora di tornare a casa.
« Elena! » grida e si avvicina a passo veloce verso di me. « Hai qualcosa nei capelli. » afferma, indicandomi i capelli.

« Cosa? » chiedo, portando la mano sui capelli, ma lui mi dà un piccolo schiaffo sulla mano.

« Meglio se non tocchi. » serra le labbra e cerca di trattenere una risata.
« Drew? Cosa diavolo ho nei capelli? Dimmi che non è un insetto. » lo guardo con faccia supplichevole.
« No. In realtà, un piccione viaggiatore, probabilmente, ha fatto i suoi bisogni...» non conclude la frase, perché scoppia a ridere.
« Guarda che me ne sarei accorta! » esclamo.

Oh, perfetto. Ci mancava solo questo.
Nonostante la sua risata divertita, io resto seria. Guardo per terra, e improvvisamente mi sento immersa nel vuoto. Mi sento completamente al buio, e cerco solo una piccola luce per uscirne fuori. Mi gratto la fronte e gli sorrido in modo forzato.
« Hai intenzione di camminare con la cacca di uccello nei capelli? » chiede.
In effetti, ha ragione. Mi sento sporca, dentro e fuori.
« Ti porto a casa mia, ti lavi i capelli e poi ti porto a casa. » mi prende la mano e mi trascina verso la sua auto.
« Oppure potresti semplicemente portarmi a casa, ho anche io un bagno, sai? » mi libero dalla sua stretta.
Mi ha detto di fidarmi di lui, e l'ho fatto. Mi odio con tutta me stessa, e mi sono promessa che questa sarà l'ultima volta che lo avrei visto. Alla fine, non è stato proprio Dylan a ferirmi. Sono triste perché io, a differenza sua, ho baciato davvero un altro ragazzo. Anche se, l'idea che lui abbia visto un'altra ragazza nuda, e che l'abbia trovata attraente, mi dà fastidio. Sono gelosa, arrabbiata con me, con lui, e con il mondo intero.
Ogni tanto sento Drew che mi parla, e gli rispondo sempre e solo a monosillabi e con un finto sorriso. È una cosa folle. Non posso e non voglio, essere attratta da due ragazzi. Drew ha quei capelli neri, che vorrei toccare anche io, quegli occhi verdi che ci faccio l'amore solo a guardarli, e quelle ciglia folte e nere, che accentuano di più il colore meraviglioso dei suoi occhi.
Lo sento mentre spegne il motore e mi fa notare di essere arrivati. Scendo dalla macchina con cautela, e guardo verso di lui.
« Drew, perché non mi sento i capelli sporchi? Voglio dire, in macchina almeno sarebbe dovuto sentirsi un po' la puzza. » arriccio il naso e faccio una smorfia.
« Su, entra in casa. » mi spinge verso l'entrata e all'improvviso mi ricordo che sia il figlio del mio ex professore di matematica.
« Drew..tuo padre? I tuoi? » sento i polmoni bloccarsi.
Lui diventa serio e contrae la mascella. « Mio padre torna fra due giorni, mia madre non penso che la vedrai. Ora, aspetta qui. » mi dice, e si avvia in un'altra stanza. Rimango qui, imbambolata, e ammiro le foto appese al muro. Ad un tratto sento qualcosa di molle e appiccicoso sui miei capelli. Mi giro di colpo e vedo Drew che mi ha appena sbattuto un uovo in testa.
« Che cazzo di problemi mentali hai? » sbraito.
« Non avevi cacca di uccello in testa, quindi l'ho fatto affinché tu..» fa mezzo sorriso «.. ti lavassi i capelli. Ti ho portata qua perché voglio parlarti, e così ho la sicurezza che non scapperai conciata così. »
Evito di ribattere. La rabbia ribolle dentro di me. È un gesto infantile. Chi diavolo rompe un uovo in testa ad una persona? Mi fa vedere dove è il bagno.
Tolgo attentamente la maglietta e mi lavo i capelli. Inutile dire di aver represso i conati di vomito. Quando metto l'asciugamano in testa, Drew spalanca la porta. « BonBon se hai bisogno di qualc...» mi guarda e fischia.
«Accidenti, che bel costume » ride e solo dopo mi ricordo di essere senza maglia.
« Drew, vattene!» gli lancio la maglietta in faccia. La prende in mano e mostra uno dei suoi sorrisi sexy.
« Grazie..per il souvenir.» mi mostra la maglietta ed esce dal bagno con essa in mano.
Va bene, non posso essere più stupida di così.
Trovo un accappatoio e me lo metto addosso, nonostante stia morendo di caldo.
Mi fermo davanti ad una stanza, e vedo Drew coricato sul letto che sta... odorando la mia maglietta?
« Ma cosa fai? Dammela! » gli punto il dito contro.
« Veramente dovrei dirtelo io..» si alza in piedi e viene verso di me.
« Sei un maledetto porco. » cerco di dargli uno schiaffo in faccia, ma mi afferra il polso e poi mi butta sul letto.
Mi guarda intensamente negli occhi e per poco non mi sta venendo un attacco al cuore. Non mi piace guardare la gente negli occhi, lo faccio solo quando sono sincera oppure quando lancio sguardi di sfida. Ma, quando sono così fragile, ho paura che le persone possano leggermi dentro. Mi sento imbarazzata e distolgo lo sguardo. Evito il contatto con i suoi occhi, e chiudo i miei. All'improvviso Drew esce dalla stanza e lascia sul letto la mia maglietta. Mi tolgo l'accappatoio e l'asciugamano dai capelli e m'infilo la maglietta. Guardo fuori dalla finestra e noto che si sta facendo buio. Riporto l'accappatoio e l'asciugamano in bagno, e trovo Drew in salotto mentre sta bevendo una birra. Gli chiedo di portarmi a casa, per poco non lo supplico, ma lui appoggia la sua birra sul tavolino e mi fa segno di sedermi accanto a lui, sul divano.

« Ti ho portata qui per parlare, e quindi parleremo. » dice girandosi verso di me.
Vado a sedermi accanto a lui, e oltre alle gambe, mi trema anche il cuore. Non capisco il perché. Insomma, la maggior parte delle volte con i ragazzi sono impacciata, e okay, non ci so fare, ma con lui mi sento stana.
Lo sento avvicinarsi ancora di più a me e deglutisco. Vedo che mi sta osservando, analizzando ogni parte di me, le sue dita che sfiorano le mie, i brividi sulla schiena, lui che si avvicina ancora.
All'improvviso si lancia su di me e mi stringe in un forte abbraccio. Non abbraccia solo me, ma anche la mia anima. Questo suo gesto mi fa rimanere senza parole. È, forse, l'abbraccio più sincero che io abbia mai ricevuto. Chiudo gli occhi e ricambio l'abbraccio. È la prima volta in cui mi trovo in una situazione del genere. Forse dovrei reagire in modo diverso, ricambiare semplicemente il suo abbraccio, per poi staccarmi subito da lui. Ma io sto bene tra le sue braccia, è questo il problema.

Appoggio la testa sulla spalla e cerco di non scoppiare a piangere. Lui mi fa dei cerchi immaginari sulla schiena e mi sussurra piano all'orecchio: « Mi dispiace per tutto, per l'altra sera, per averti baciato da ubriaco, anche se, onestamente, mi andava di farlo, per aver fatto finta di non conoscerti, e soprattutto, per averti fatto stare male e aver rovinato anche un possibile rapporto di amicizia con te. Okay, prima che ti incominci a farti strane idee, sono consapevole del fatto che non ci conosciamo affatto, e l'altra sera avevamo bevuto entrambi, perciò possiamo dimenticarci di quel bacio. Okay? Sei la sorella della mia amica, e ovviamente capiterà di vederci ancora, perciò, niente rancore. Potresti semplicemente fare finta di niente, o non so. È stato stupido da parte mia baciarti, e ti assicuro che non è niente. Insomma, capita a tutti fare cose strane quando si è ubriachi. » No, aspetta. Amicizia? Dimenticare? Dà la colpa all'alcool? Mi ha abbracciato perché sa, che poi ci sarei rimasta di merda?

Mi staccp da lui e mi alzo in piedi.
« Tu..vorresti essermi amico? » chiedo, guardando per terra, facendo finta di stare bene e di non aver sentito le sue ultime parole, anche se ha ragione per certi versi.
« Sei fidanzata con Dylan, se non ricordo male. E sembri davvero felice con lui, non voglio rovinare quello che c'è fra di voi.» afferma, alzandosi anche lui.

Oh, Drew. Hai già rovinato tutto dal momento in cui ti ho visto.

« Ammetto che è stato bello baciarti, comunque, nel caso te lo stessi chiedendo. Insomma, e lo rifarei di nuovo, non si sono mai lamentate dei miei baci. » sogghigna e sorrido forzatamente. Già, sono soltanto un'altra sulla sua lista. Perché deve essere tutto così, maledettamente, difficile? Convinta di volere Dylan, ma ci resto malissimo per le parole di Drew. Forse deve attaccarsi sulla fronte un foglio con scritto " Mi sto solo divertendo, non sei la prima e né l'ultima". Non sono mai stata brava a gestire le emozioni e piango spesso anche per le banalità, ma in questo momento mi sento un giocattolo.
Mi accarezza dolcemente i capelli, e lo lascio fare, tanto non servirebbe a niente fare una scenata. Non siamo niente io e lui, e di ciò ne sono consapevole anche io. Semplicemente ci siamo incontrati nel momento sbagliato e nel posto sbagliato. Mi avvolge tra le sue braccia e mi culla come se fossi una bambina, e appoggio la testa sul suo petto. Sento il suo cuore battere fortissimo. Sento gli occhi appesantirsi e due braccia che mi sollevano, poi nulla.

Quando apro gli occhi, la prima cosa che faccio è mettere a fuoco la stanza. Non è la mia. Improvvisamente mi ricordo di essere a casa di Drew, nel suo letto, per precisione. Vedo Drew accanto a me che mi sta fissando. Perché non mi aveva svegliata?
« Che ore sono? Perché non mi hai svegliata? Mia madre uscirà pazza. » prendo il telefono e trovo due chiamate perse. Ho un colpo al cuore.
« Sono solo le nove. Puoi chiamare tua madre e dirle che dormi da una tua amica. » sorride beffardo e gli lancio il cuscino.
« Oppure potresti portarmi subito a casa, che ne dici?» mi alzo dal letto e metto le mani sui fianchi.

Lui prende il telefono, si alza, venendo verso di me. Allunga la mano verso di me e mi guarda serio. « Diglielo. »
« Cosa? Perché? Cosa fai, mi costringi a dormire a casa tua? » chiedo, inarcando un sopracciglio.
« Allora chiama tua madre e dille di venirti a prendere, a casa di un ragazzo. Mmh, non la prenderà molto bene. » sorride e fa qualche passo indietro.
« Sei un bastardo, Drew. » lui esce dalla stanza e io chiamo mia madre. Dopo aver risposto a mille domande, le ho semplicemente che sarei rimasta a dormire a casa di Emily. In seguito chiamo Emily e le spiego la situazione, e come sempre mi copre le spalle. Quando le ho detto che sarei rimasta da Drew, ha gridato così forte, che quasi mi ha fatto sanguinare l'orecchio. Era troppo euforica e mi ha consigliato di stare attenta e di non fare bambini, perché non si sente pronta a diventare zia. Se non si sente pronta lei a diventare" zia", figuriamoci io a diventare madre. Rido e mi metto di nuovo a letto. Drew rientra nella stanza con solo un asciugamano intorno alla vita. Sento le guance bruciarmi, e mi copro il viso con il cuscino.
Lo sento ridere e cercare qualcosa nell'armadio.

« Vado a cambiarmi, altrimenti mi stupri. » dice ridendo.

« Una domanda. Baci tutte le ragazze che incontri, da ubriaco, e poi le porti a casa tua, dicendo di voler essere amico, e bla bla bla? O la sfigata sono solo io? » chiedo, arricciando il naso.

« Ehi, ti assicuro che non è così brutto avermi come amico! » ribatte divertito ed esce fuori dalla stanza.

Guarda, non ho dubbi.

Mi alzo dal letto e vado a guardare un po' la televisione. So che quello che faccio è totalmente sbagliato, ma ormai non posso più tornare indietro. Mi sto per addormentare sul divano, quando all'improvviso sento il suono di un pianoforte. Mi alzo per controllare da dove provenga il suono, e mi accorgo di  una stanza chiusa. Mi avvicino a quella porta e la canzone mi fa rabbrividire.

Mi balena nella mente il film " Non aprire quella porta." e mi guardo intorno spaventata. Be', ho il diritto di esserlo, dato che non sono a casa mia e Drew è sparito.

Abbasso lentamente la maniglia e sbircio dentro, senza farmi notare. Drew è in un angolo della stanza, e sta suonando. Indossa una maglietta larga, bianca e un paio di bermuda. Sembra quasi perso, come se lui e quel pianoforte fossero un'unica cosa. Rimango sulla soglia della porta e questa canzone mi fa ripensare a tutto quanto. Mi sembra di vedere tutta la mia vita in un minuto solo. Lui se ne accorge della mia presenza, si gira verso di me e mi sorride, dopodiché mi fa segno di avvicinarmi. A passi lenti, vado a sedermi accanto a lui, e mi sento come se stessi violando la sua privacy, mi sento a disagio. Non voglio rovinare l'intesa che si è creata tra lui e la musica. Ma non riesco nemmeno ad uscire fuori da questa stanza.
Mi guarda, mentre le sue dita sfiorano i tasti con tanta passione.
Questa canzone è così malinconica, triste. Mi sorride tristemente e canticchia una frase della canzone.

« And I found love where it wasn't supposed to be, right in front of me. » chiude gli occhi e sorride.

Ho trovato l'amore dove non doveva essere, proprio di fronte a me.

Beh, lui è bellissimo, al diavolo, come faccio a non essere attratta da lui? Quando finisce di suonare, gli do velocemente un bacio sulla guancia e  la buonanotte. Esco dalla stanza, cercando di trattenere le lacrime, e mi chiudo in bagno. Sicuramente è per colpa di quella canzone che mi sento così fragile. Ho fatto la forte, sono riuscita a non esternare le mie emozioni, a mascherare la confusione, e mi sento semplicemente un disastro. Odio questa situazione, odio la mia vita. Ho l'anima lacerata, il mio cuore non regge. Dylan non merita tutto ciò, io stessa non merito di trovarmi in una situazione del genere. Inoltre, come se non bastasse, soffro di attacchi di panico. Per un certo periodo di tempo, quando l'ho scoperto, ero diventata schiava dei miei attacchi. In seguito, si era adattata anche la mia famiglia, e spesso non mi lasciavano uscire da sola. La prima volta che ne ho avuto uno, mi è sembrato di morire. Ero terrorizzata, i miei battiti erano semplicemente impazziti, avevo sensazioni di sbandamento e avevo dei tremori a grandi scosse. E, soprattutto, avevo paura, perché da un po' di tempo ho imparato a cavarmela da sola.

Ho la sensazione di soffocare e mi aggrappo  al lavandino.
« Elena, ci sei? » sento Drew bussare
Non riesco a respirare. Le mani mi tremano e Drew sta quasi per buttare giù la porta. Faccio cadere lo shampoo per sbaglio, mentre cerco di andare ad aprire, ma inutile, scivolo per terra e all'improvviso vedo Drew che spalanca la porta e mi guarda terrorizzato.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro